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Autore: Aoimoku_kitsune    20/03/2012    4 recensioni
Ti posso sentire e so di amarti.
***
E' una MPREG: Gravidanza tutta al maschile.
Dopo una serata il legame di Naruto e Sasuke sembra spezzarsi sempre di più, ma una maledizione (Da parte di Naruto) o uno splendido miracolo (Da parte di Sasuke), renderà le cose più complicate o semplicemente riuscirà ad aggiustarle? E Naruto si troverà davanti ad una scelta difficile, che farà provare a Sasuke, di nuovo, il dolore per la perdita di una famiglia.
***
-Sai..
Disse Naruto, fissando lo schermo colorato.
-.. Stavo pensando..
-Tu che pensi?
Lo sfotté Sasuke, quasi serio, nascondendo il divertimento.
Naruto alzò lo sguardo, fissandolo di sbieco, reclinando il capo verso di lui.
-Teme.. Smettila di prendermi sempre in giro.
E la linguaccia fu inevitabile.
Sasuke ridacchiò, sommessamente, appoggiando il mento sul capo di Naruto.
-Su dimmi.
Sentì un piccolo sbuffo dal basso e poi Naruto parlare.
-Il nome per il bambino. Non lo abbiamo ancora deciso.
Sasuke fece una strana smorfia di disappunto.
***
-Cosa c’è?
-Mi sento sempre appesantito.. È strano.
Rispose, incerto se i termini che aveva espresso potevano giustificare quelle strane sensazioni.
-E’ normale.. Ormai sei alla fine.
Naruto annuì, guardando, con i suoi formidabili occhi azzurri, Sasuke.
-Tsunade ha detto la prossima settimana.
***
Era leggero il suo bambino, fragile tra le sue braccia.
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I'd come for you'
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Buona sera a tutti. Ecco un altro capitolo della storia. Sono sicura che vi piacerà verso la fine.. specialmente per chi ama il Sasuke romantico.
Non mi dilungo oltre, ma concludo col dire, GRAZIE, a tutti quelli che recensiscono e mi scuso se non ho risposto, ma il lavoro mi sta portando via tanto di quel tempo. Sono distrutta T^T. GRAZIE anche a quelli che leggono, e che amano la storia in silenzio. Un bacione a tutti. Buona lettura.

***
Già sento battere il suo cuore..

Si sedettero sul ponticello di legno che portava ai campi di allenamento.
Naruto alzò il viso verso il cielo, chiudendo gli occhi mentre sentiva i raggi caldi del sole colpirlo.
Si stava così bene, senza pensieri o problemi.
Hinata lo guardò a lungo, ammirando silenziosa, come sempre aveva fatto, la bellezza androgina di Naruto.
La fine coda bionda di Naruto, era costantemente accarezzata dall’aria fresca del pomeriggio, il sole che gli illuminava la pelle color biscotto.
-Di cosa volevi parlarmi?
Chiese e Hinata si riprese, abbassando il capo.
Appoggiò la mano chiara sul parapetto del ponte; la fede che brillò al sole.
-.. Vorrei.. Ecco.. Mi piacerebbe avere un figlio.
Sussurrò, imbarazzata.
Naruto sgranò gli occhi, guardandola come se davanti a lui ci fosse tutt’altro che la piccola e dolce Hinata.
La ragazza lo guardò con i suoi occhi chiari.
-Scusa.. Ti ho.. Ti ho messo a disagio.
Naruto scosse il capo, e ridacchiò, celando il suo vero stato d’animo.
-No.. Affatto.. È che.. Non me lo aspettavo, c’è cioè, sono felice per te.. Ecco!
Affrettò a dirsi, mordendosi la lingua.
Hinata sussurrò un grazie e rimasero in silenzio.
Poi Naruto la guardò, curioso.
-Hinata.. Perché vorresti un figlio. È così importante?
Domandò, non capendo perché la ragazza avrebbe voluto averlo. Non stavano bene loro due? Perché avere un bambino tra i piedi.
La mora corrucciò appena le sopracciglia e un dolce e spensierato sorriso gli ornò il volto gentile.
-Non c’è un perché.. Vorrei un figlio così da poterlo associare all’amore che provo per Kiba kun.. Quando lo guarderò, vorrei sentirmi felice.
-Continuo a non capire.. Non sei felice adesso con Kiba.
Forse era perché accanto a lui non c’era stata una vera famiglia? Naruto non capiva l’importanza di avere un bambino nel mondo in cui si trovavano.
-Naruto kun.. Non saresti felice sapere che a casa ti sta aspettando qualcuno. Che la sera quando arrivi, sei accolto da un sorriso di tuo figlio. Sentire le risate giocose volare per i corridoi ed essere orgoglioso quando farà i primi passi, la prima parola e quando diventerà ninja?
Hinata lo guardava con occhi persi in chissà quali fantasie, le mani congiunte insieme davanti al petto prospero.
E, no! Naruto non capiva ancora. Perché mettere al mondo in cui si trovava una creatura tanto fragile, solo per farla soffrire.
Sicuramente le sue esperienze infantili contribuivano alla sua fobia di avere figli.
E poi, chi avrebbe giocato con suo figlio, nato da due maschi. Uno dei quali era il vessillo del demone volpe, e l’altro era l’ultimo del clan maledetto di Konoha. Chi lo avrebbe fatto?
Nessuno. Ecco la risposta che girava nella mente di Naruto.
Nessuno avrebbe amato il suo bambino, se non Sasuke o forse … lui.
Si ombrò a questo pensiero. Perché non riusciva a immaginare lui amare il proprio figlio, la sua creatura?
Immaginare lui sorridente con il suo bambino piccolo in braccio, era così surreale. Lui, un mostro, che teneva appoggiato al petto una pura e innocente creatura.

Con testa bassa s’incamminò per le strade di Konoha diretto a casa di Sasuke.
L’incontro con Hinata lo aveva turbato parecchio. Quel parlare di bambini e felicità. Scosse il capo, cercando di alleggerirsi la mente. Quella giornata era stata indubbiamente la più dura della sua vita.
La temperatura era scesa nel pomeriggio, portando un vento fresco che gli sfiorò il corpo, facendolo tremare appena.
L’emicrania che lo accompagnava da qualche settimana era arrivata più forte di prima, lanciandogli delle fitte alle tempie e oscurandogli alcune volte la vista.
Fece un grosso respiro, entrando nella zona residenziale del clan Uchiha.
Era angoscioso stare li. Sentiva ancora il terribile odore di sangue e morte di quel posto, mischiato alla polvere e alla terra.
Le case erano diroccate, alcune crollate nel tempo. Altre rimanevano in piedi a fatica, il legno gonfio e marcio che, instabile ne teneva le fondamenta.
Guardò il paesaggio intorno a se e una paura irrazionale lo assalì.
Il vento ululava tra le fessure delle case, facendo sbattere porte e finestre. Spostando le foglie e alzando la polvere.
Deglutì, aumentando il passo e con un leggero fiatone arrivò davanti alla villa di Sasuke.
Era l’unica casa che, si poteva dire, era ancora “viva”.
Frugò nella felpa nera, larga, le chiavi di casa e la aprì.
Chissà se Sasuke era rientrato.
Si domandò, togliendosi i sandali, tenendosi in equilibrio con un appoggio al muro.
Mentre si stava togliendo la giacca, sentì delle voci.
-.. Sakura.., non complicare le cose.
Aggrottò le sopracciglia bionde, curioso e perplesso.
Sakura era lì?! E cosa c’era venuta a fare?
Adesso che ci pensava, era dall’ultima missione che non vedeva Sakura o gli altri. Hinata era stato proprio un caso, non la vedeva da qualche settimana.
Avanzò senza emettere un rumore, fermandosi appena poco prima dell’entrata della sala illuminata.
-Ma Sasuke kun.. Ormai penso che dovresti prendere mogl..
Sasuke sbuffò.
-Sakura..
Iniziò. Il tono distaccato e fermo di sempre. Forse più duro del normale.
-Per me tu sei solo una buona amica e basta. Non ho intenzione di prenderti in moglie..
Naruto s’irrigidì. La gola che si seccò all’improvviso.
Perché adesso si sentiva tradito? Quella sensazione brutta che si spargeva nelle viscere, facendogliele contorcere, ritornò più forte di prima. Si tappò la bocca, stringendosi la mano sulle labbra per non emettere suono.
-Non capsico cosa non vada in me..
Sussurrò la ragazza.
-Io amo già qualcun altro.
Chiarì Sasuke, alzandosi dal cucino appoggiato sul tatami di legno, guardano la ragazza negli occhi che si erano fatti grandi e umidi.
-.. Ah!
Era l’unico rumore che uscì dalla sua gola mentre si alzava lentamente, sistemandosi la gonna.
-.. Capisco..
Naruto si staccò dalla parete, cercando di sparire dal corridoio ma Sasuke aprì la porta mentre lui si voltava.
Il biondo imprecò sulla sua curiosità. Su Sasuke e sulla sua tempistica del cavolo.
-Naruto? Che ci fai qui?
Domandò Sakura. La voce leggermente gracchiata per il groppo in gola.
Naruto posò il piede sul pavimento, quello che prima aveva alzato per togliersi dai piedi, e si voltò verso i due ragazzi.
Sasuke lo guardava senza apparenti emozioni e Sakura lo guardava sorpresa.
Ridacchiò in imbarazzo, grattandosi una guancia.
-Bhe.. Vedi Sakura chan.. La vecchia mi ha obbligato a dormire da Sasuke perché a casa mia.. Emm.. C’è una fuga di gas.
Disse frettoloso Naruto, guardando la ragazza che alzò un sopracciglio rosa e lo guardò di sbieco.
-Ah.. Doveva essere ubriaca a mettervi nella stessa casa.
Naruto annuì, forzando una risata e Sasuke, semplicemente se ne stava in silenzio, guardandolo.
Sakura sorrise; un sorriso che non coinvolse gli occhi velati dalla tristezza.
-.. Senti.. Ti va di rimanere a mangiare qui?
Domandò Naruto.
Sakura spostò lo sguardo da lui a Sasuke.
Sul volto del moro era nato un piccolo cipiglio infastidito.
-Non vorrei disturbar..
-Ma va.. Dai vieni.. Se non lo faccio io, il Teme non inviterebbe nessuno.
Disse Naruto, tirandosi dietro la ragazza, verso la cucina.
Sasuke voltò solo il capo, guardando Naruto e sospirò abbattuto.

Insieme mangiarono quello che aveva cucinato Sakura e Naruto.
La cena era stata piacevole per i due ragazzi, tranne  Sasuke che provava un certo fastidio, guardando la scena di un Naruto sorridente.
Un sorriso che lui non riusciva mai a fargli nascere sul volto.
-.. Non capisco ancora perché Tsunade ti abbia messo qui.. E poi per un mese intero.
Disse Sakura, versandosi un bicchiere d’acqua.
Naruto si grattò la guancia, ridacchiando.
-Forse è la sua piccola vendetta per aver infranto gli ordini di Kakashi sensei nell’ultima missione.
Rispose guardano la ragazza che lo fissava con un sopracciglio alzato.
-Tipico di lei. Ma dimmi.. Com’è vivere con Sasuke kun..
Sussurrò Sakura quando il moro si alzò, iniziando a sparecchiare.
Naruto si ombrò appena, aprì le labbra per parlare e poi le richiuse.
Storse il muso, non sapendo come rispondere.
Vivere cono Sasuke era.. Inspiegabile a parole. Alcune volte voleva colpirlo con un rasengan, soprattutto nell’ultimo periodo, ma la maggior parte volte..
Il freddo della solitudine si stava dissolvendo piano piano ogni qual volta che vedeva Sasuke dargli il benvenuto in casa, anche solo con un cenno del capo. Quando sentiva l’odore del moro, leggero e fresco, nella stanza da letto , tra le sue lenzuola, che lo avvolgeva come una coperta, sentiva che la notte non avrebbe più avuto nessun incubo, che avrebbe dormito sereno.
-Bene..
Si trovò a rispondere, incontrando lo sguardo di Sasuke, in piedi, dietro a Sakura che lo guardava.
Era come se avesse risposto al moro e non alla ragazza.
Sakura parve sorpresa, poi si accorse dello sguardo che Naruto mandava oltre alla sua spalla e si voltò.
Non lo avesse mai fatto..
Gli occhi di Sasuke erano vivi, accesi da sentimenti che le strinsero il cuore, i polmoni.
.. Amo già qualcun'altro....
Quelle parole gli rimbombarono in testa come campane di una chiesa.
Gli occhi neri di Sasuke erano come i suoi quando si accorgeva di fissarlo.
Inteneriti e immensamente innamorati.
Si alzò, spezzando il contatto visivo dei ragazzi che ora la guardavano.
-Devo andare.. Si è fatto tardi e mia madre mi ammazza.
Disse in fretta, lisciandosi l’abito e spostandosi una ciocca di capelli rosa dal viso.
Naruto si alzò con lei, lo sguardo dispiaciuto.
-Oh.. Peccato..
Sakura sorrise, scrollando le spalle.
-Già.. Ci vediamo. Grazie ancora per l’invito.
Si voltò e si avviò verso l’uscita da sola.
-Teme.. Accompagnala..
Disse Naruto, spingendolo appena e Sasuke si ritrovò a digrignare i denti e guardarlo male.
Esasperato, poi, però, inseguì la ragazza guardandola, appoggiato al muro con una spalla, indossare le scarpe.
Sakura si voltò, gli occhi appena lucidi di un pianto trattenuto.
Si avvicinò lentamente a Sasuke che si drizzò.
-Sei lo farai soffrire ancora.. Ti renderò la vita un inferno.
Sussurrò, la voce bassa e gli occhi, anche se tristi, coperti da una nuova determinazione e Sasuke, per la prima volta mostrarono un’espressione sorpresa a Sakura.
-.. Come fai..
-Sono una ragazza, Sasuke kun. E vedo come lo guardi. Come io guardo te.. Forse.. Devo ammetterlo.. Il tuo sguardo è più profondo del mio.
Sasuke voltò appena il capo verso il salone, poi guardò Sakura voltarsi, uscendo da casa.
-Non lo farò.
Sussurrò il moro appena prima che la porta fu chiusa, rispondendo alla ragazza che scoppiò in un pianto silenzioso, mentre, oscurata dalla notte, correva verso casa.

Sasuke rimase nel corridoio d’entrata della villa per un tempo che gli parve eterno, poi, prendendo un grosso respiro si recò in salone, attraversandolo trovando Naruto lavare le stoviglie in cucina.
Ammirò le spalle strette ma forti di Naruto, la felpa larga che scendeva fino al bacino, deformarne le forme, ma anche con quell’indumento, sapeva quanto fosse perfetto il corpo di Naruto. La vita stretta e i fianchi spigolosi. Si ricordava ancora ogni minimo dettaglio di quel corpo, come le fossette di venere sul fondoschiena del biondo.
Si morse il labbro, cercando di calmare la sua crescente eccitazione.
-Come mai Sakura chan era qui?
Domandò Naruto, senza voltarsi, immergendo le mani nel lavello pieno d’acqua.
Sasuke si appoggiò allo stipite della porta con la spalla destra e la testa leggermente piegata a lato.
-Niente d’importante..
Rispose e Naruto strinse la spugna tra le mani, disturbato dalla menzogna di Sasuke.
Aveva sentito quel tanto della discussione per capirci qualcosa e sapeva, quasi con certezza, che Sasuke lo aveva percepito entrare in casa.
Digrignò i denti, strofinandoseli con forza e si voltò appena, guardando male Sasuke che, calmo, lo fissava.
-A che gioco stai giocando..
Domandò Naruto, asciugandosi le mani con uno strofinaccio.
Sasuke inarcò appena il sopracciglio nero, staccandosi dalla porta.
-Non sto giocando a nessun..
-Smettila.. Ho sentito quello che vi siete detti. Mi credi così stupido.
Sbottò Naruto, interrompendo Sasuke che sbuffò esasperato.
Incrociò le braccia al petto e prese un grosso respiro.
-E’ stata Sakura a farmi la proposta. Non il contrario.
Naruto rise, isterico e annuì.
-Certo.. Perché ora Sakura, senza un motivo, viene da te e ti chiede se puoi prenderla in sposa. Così, da un giorno all’altro. Pff.. Certo. Come se non li avessi visti gli sguardi che gli mandavi in missionmmhhhh..
Sasuke si era mosso così velocemente che Naruto aveva avuto solo il tempo di sgranare gli occhi, appoggiandosi con il peso nel mobilio che aveva dietro di se.
Il corpo di Sasuke lo sovrastava, lo spingeva sempre più vicino a se e, dio… Quanto era meraviglioso sentire quel calore intossicato che gli premeva le labbra, quel sapore che si ricordava appena. Sasuke si staccò appena in tempo fermando il pugno di Naruto diretto sul viso. Lo strinse nella sua mano, forte, e guardò il viso paonazzo di Naruto che cercava di riprendere fiato e di controllare i tremiti che gli avevano invaso il corpo.
Poi la mano di Sasuke si allentò sul pugno di Naruto, aprendola e congiungendo i palmi.
Se doveva, si sarebbe giocato il tutto e per tutto.
-Chi stava sempre accanto a Sakura durante le missioni?
Domandò, la voce ferma mentre abbassava poco lo sguardo verso Naruto, di pochi centimetri più basso.
Il più piccolo non lo guardò ma spremette tutti i suoi neuroni, finché immagini su immagini, gli riempirono la mente.
C’era Sakura, e accanto alla ragazza c’era sempre stato lui. Per tutto quel tempo pensava che Sasuke fissasse Sakura e invece..
Le guance sfregiate presero una leggera tonalità pesca e, come se fosse stato una tartaruga, nascose la testa tra le spalle e Sasuke ridacchiò divertito da quel comportamento.
-A quanto pare non sei tanto dobe.
Scherzò il moro, facendo vagare la mano sul fianco di Naruto, accarezzandolo con movimenti leggeri e quasi impercettibili.
Il biondo si sciolse lentamente a quelle carezze e, piano, alzò il viso verso quello di Sasuke, ma senza guardarlo.
-Mi ami davvero, Sasuke?
Chiese lui, guardando le labbra sottili del moro che si mossero per una risposta che gli fece chiudere la gola e stringere il cuore.
-Con ogni goccia del sangue che mi scorre nelle vene. Ti amo più della vita eterna.
   
 
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