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Autore: ReggyBastyOp    20/03/2012    0 recensioni
Ehm sinceramente non so come presentarla. E' una storiella semplice, senza colpi di scena o chissà cosa.
ps. Non l'ho ancora terminata quindi per continuarla aspetterò sempre i miei momenti d'ispirazione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fece spallucce rigirandosi, lasciò il bracciale su un muretto ben in vista, in modo che chi lo riconoscesse lo potesse riprendere, anche se sapeva non sarebbe mai tornato al legittimo proprietario.
Tornò di corsa dalle amiche e con la voce secca per il mal di gola e la corsa appena fatta disse ticchettando col piede distratta.
-L'ho raggiunto ma non si è girato, forse non essendo suo non si è nemmeno interessato a sapere cosa volessi.- Riuscì a dire le parole anche se ancora molto affannata.
-Sì ma fa niente, nel caso affari suoi no?- Valeria si mise la giacca in pelle nera infreddolita ed indifferente alla questione cominciò ad incamminarsi con la bottiglietta d'acqua in mano.
-Infatti, dai Sara andiamo prima che si faccia troppo tardi, lo sai che devo prendere il treno e parte tra meno di dieci minuti, non mi va di correre.- Già coperta, quasi andasse in alta montagna, Morgana la incitò dandole il piumino rosso.
-Va bene, va bene..- Borbottò infastidita dallo scorrere troppo veloce del tempo.

Prima di arrivare alla stazione Valeria le salutò dirigendosi per una strada secondaria verso casa sua. Morgana distratta guardava l'asfalto sotto i suoi piedi.
-A che pensi Morgi?- Chiese l'amica sorridendole, intenerita da come il suo viso di donna le potesse ancora ricordare quello di una bambina.
-C'è la verifica di francese.. Non ho ancora ripassato, mi andrà male.- Sospirò la ragazza dai capelli di seta.
-Sì certo, male come tutte le volte? Come quando non avevi ripassato e hai preso nove e mezzo?- La fanciulla dal viso a mela le diede un leggero pugno sulla spalla.
-Non mi prendere in giro.- Rispose a sua volta Morgana.
-E tu non dire cavolate, grazie. Lo sai che odio i secchioni che fanno così.- Disse di rimando Sara.
-Ma io non sono una secchiona, cavoli!- E squadrò l'amica con una delle sue solite facce strane.
-Certo Morgi, certo.- Ridendo si girò verso la stazione distante meno di dieci metri da loro.
-Tra quanto parte esattamente il treno?-
-Due minuti? Se si decide ad essere puntuale e sono fortunata.- 
-Okay, ma lo sai che ci sono poche probabilità vero?- E dicendo questo notò il ragazzo di poco prima fisso a guardare la carta degli orari dei treni.
-Ma non è il tizio di prima?- Chiese Morgana curiosa, sistemando i capelli in uno chignon.
-Credo di sì, vabbè dai comunque ti aspetto, la stazione è praticamente deserta meglio non lasciarti sola fino a quando tu non metti piede sul mezzo no?- 
-Sempre la solita iperprotettiva.- Commentò l'amica.
-E vabbè allora ti lascio in balia dei pedofili se proprio ci tieni.- Le uscirono le parole di bocca con un leggero tono velato di acidità. A lei era capitato di avere a che fare con un maniaco, certo non ce ne sono dieci ogni angolo, ma da quando le era accaduto faceva sempre di tutto per rassicurarsi che le sue due uniche amiche fossero sempre al sicuro.
-Dai su non fare l'esagerata.- 
-Ma io non sono esagerata! Sei tu che non capis..- Stava per terminare la frase quando senti due occhi addosso di una figura a pochi centimetri da lei. Il ragazzo di prima, che non aveva sentito arrivare, era fisso ad aspettare una risposta di una domanda che nessuna delle due aveva sentito.
-Mi sapete dire tra quando arriva il treno che va verso Nica?-
-E' lo stesso treno che prendo io, dovrebbe arrivare a momenti.- Disse velocemente Morgana, osservando il ragazzo mentre Sara non lo degnò nemmeno di uno sguardo di più.

Ecco perchè nessuno l'aveva riconosciuto, probabilmente era di Nica, una specie di piccola città in via di espansione e che veniva dopo Mani. Quindi non era del paesino di soli 4000 mila, ma neanche, abitanti.

-Va bene grazie.- La voce interruppe i pensieri di Sara mentre il ragazzo si allontanò. Si udì il fischio del mezzo che arrivava.
-Fai attenzione, a domani.- Abbracciò Morgana che cercava di divoncolarsi.
-Dai su non ti ho mica molestata stavolta, era solo un abbraccio.- Disse divertita Sara.
-Sì ma non si può mai sapere.- Rispose ridendo Morgana che si affrettava ad andare al binario.
-Sì sì come no..Quasi quasi domani a scuola ti violento.-
-NO!- Urlò Morgana salendo di corsa sul treno e cercando un posto nelle carrozze successive, dopo aver salutato frettolosamente Sara.
Il ragazzo era fermo e la guardava. Anna lo osservò un poco, prima del chiudersi delle porte, a sua volta. Mise le mani in tasca al nuovo fischio stridulo e si diresse verso casa pensierosa.
  
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