...Ritorno a
Casa...
Il ritiro era terminato ed ora sul treno i ragazzi stavano
ridendo e scherzando fra di loro, anche se lo scherzo che Lily e Jun avevano
fatto ad i loro amici non era andato a genio a tutti, ma per loro era stato
davvero uno spasso. Far credere che invece di far pace si erano dati
semplicemente al sesso per poi tagliare i ponti era stato esilarante per i due
innamorati, un po’meno lo erano state le robacce che si erano detti durante il
giorno quelle poche volte che s’incontravano , non volendo quelle parole li
avevano feriti, ma poi la sera nascosti nelle camere avevano leccato ognuno le
ferite all’altro decidendo che il giorno dopo sarebbero andati di sotto mano
nella mano dicendo dolci smancerie romantiche e così era stato. Ora Lily sedeva
sulle ginocchia di Jun ridendo e scherzando con Tsubasa, Nessa e Hikaru.
Scuotendo la testa gl’occhi della giovane si posarono un attimo sulla figura di
Taro, che curva, sedeva in disparte con il viso afflitto. Qualcosa lo faceva
stare male e lei forse sapeva cosa o meglio chi fosse. Diede un bacio sulla
fronte di Jun e si diresse verso il gemello, che non si accorse di lei sino a
quando non le fu dinnanzi.
“Oh Lily... Hai bisogno di qualcosa?” le chiese alzando appena lo sguardo
triste.
“Solo bisogno di parlare con te e Tsubasa... mi raggiungete alla fine della
carrozza?” detto questo fece cenno ad Ozora di seguirla e quando anche Taro li
raggiunse incrociò le braccia sotto al seno guardandoli con severità.
“Allora... cosa c’è che non va? E non ditemi che è ancora per lo scherzo che
non vi credo!” esordì lei con tono sicuro guardando prima uno e poi l’altro.
Sul viso del suo gemello in quell’attimo erano passate mille emozioni, ma si
ostinava a restare in silenzio. Anche Tsubasa non era da meno e trascorsi così
quasi cinque minuti la ragazza scosse il capo.
“Avanti ragazzi... non fatemi fare l’indovina... anche se con voi non è
difficile... voglio solo aiutarvi...” altri minuti di silenzio seguirono quella
frase ed alla fine, alzando gl’occhi al cielo, Lily aggiunse “Come volete...” prese quindi ad
allontanarsi, aveva già la mano posata sulla maniglia per rientrare in carrozza
quando la voce di Taro la fece fermare.
“Aspetta... è solo che sono stufo di nascondermi! Anche io voglio poter fare
come te con Jun... voglio far vedere al mondo che amo Tsubasa, ma lui non
vuole... lui vuole che teniamo tutto nascosto...” la voce del giovane si spezzò
e qualche lacrima prese a scendergli lungo le gote pallide.
“Io ho solo paura...” mormorò Ozora con il viso sempre più triste “Paura di
quello che potrebbero farti... noi siamo diversi... molti non ci
accetteranno...” stava per aggiungere qualcos’altro ma la mano di Lily andò
immediatamente a zittirlo.
“Voi non siete diversi in niente! Siete due ragazzi che si amano... che cosa
c’è di male in questo?” sorrise dolcemente andando a posare le mani su di una
gota dei ragazzi che le stavano dinnanzi “Voi siete esattamente come me e Jun o
Nessa e Hikaru... e se poi qualcuno dovesse dire o fare qualcosa... sarete un
sostegno l’uno per l’altro... una spalla su cui piangere... non abbiate paura
ed urlate il vostro amore al mondo!” carezzò entrambe le guance asciugando poi
le lacrime di Taro ed abbracciandolo “Io vado di la... decidete quello che
volete fare...” dolcemente aprì la porta e prima che si potesse chiudere
Tsubasa mormorò un ‘grazie’ mentre stringeva e se il piccolo Misaki. Con un
dolce sorriso dipinto sulle labbra Lily tornò a sedere al suo posto guardata
con occhio molto curioso da Nessa che si avvicinò per chiederle a bassa voce:
“Allora?”
“Forse ci siamo...” rispose ammiccando. Passarono ancora diversi minuti prima
che Tsubasa e Taro rientrassero nello scompartimento riservato alle due
nazionali, anche se ormai erano rimasti in pochi, dato che quasi tutte le
ragazze della squadra di pallavolo erano scese. Inclinando appena le testa di
lato, la giovane rivolse una muta domanda all’attenzione del gemello, il quale
rispose annuendo e strappandole così un altro sorriso. Un piccolo colpo di
tosse da parte di Tsubasa attirò l’attenzione di tutti, mentre la mano di Taro
stringeva sempre più forte quella del compagno.
“Ecco... io e Taro volevamo dirvi una cosa...” iniziò un poco titubante il
capitano della nazionale, in campo non vacillava mai, ma in quel momento non
sapeva nemmeno lui che pesci prendere e da dove partire. Guardando il
rincuorante sorriso di Lily e dando poi un bacio fra i capelli di Taro che si
era accoccolato sulla sua spalla riprese a parlare “Il fatto è che... ecco...
io e Taro ci amiamo e stiamo assieme...” dette quelle parole strinse a se il
corpo del giovane che un poco tremava guardando le facce dei loro amici che
piano, piano dopo qualche momento si aprivano in sorrisi.
“Ci chiedevamo quanto ci avreste messo per dircelo...” ridacchiò Kojiro
scuotendo la testa e fissandoli come se stesse guardando due prede “Stavamo
facendo anche qualche scommessa... credo che qualcuno mi debba dei soldi!”
aggiunse ancora volgendosi ed ammiccando verso Genzo, chiaro segno che avrebbe
potuto anche ripagarlo in altro modo.
“Scommesse? Ma... ma come!? Io credevo che non vi foste accorti di nulla!”
mormorò stupito Tsubasa portandosi una mano dietro la testa imbarazzatissimo,
mentre anche Taro arrossiva.
“Beh la cosa era piuttosto evidente... e poi anche io sto con un ragazzo, i
segni li riconosco, non come Ishizaki
che è caduto dal pero mentre ne stavamo parlando!” Genzo gli assestò una sonora
pacca sulla spalla che per poco non lo fece finire faccia a terra.
“Beh ecco io... non è che mi soffermassi molto a guardare loro...” sbottò il
ragazzo massaggiandosi la spalla.
“Oh lo sappiamo... eri troppo intento a guardare le forme di Lily per renderti
conto della cosa...” obbiettò Kojiro con il risultato di far arrossire sia Lily
che Ishizaki, mentre Jun si volgeva verso di lui con aria minacciosa.
“Giuro ho smesso! Lo giuro!” si affrettò
a scusarsi il ragazzo facendo scoppiare a ridere tutti i presenti nello
scompartimento.
“Quindi non vi crea problemi?” si azzardò alla fine a chiedere Taro abbracciando alla vita
Tsubasa.
“Ovviamente no!” la voce di Hikaru arrivò come una soffio di vento primaverile
alle loro orecchie “ho saputo che vi siete messi assieme praticamente il giorno
dopo... Queste due ne hanno parlato parecchio... ed erano anche molto eccitate
della cosa...” scosse il capo alquanto sconcertato mentre Nessa gli rifilava
una gomitata fra le costole.
“Dilettante! Non capisci nulla della bellezza dello Yaoi!
Ah proposito...” mormorò rivolta verso Lily “Hai letto l’ultima fan che ha
pubblicato la nostra autrice preferita?!”
Gl’occhi delle due giovani s’illuminarono e sedutesi assieme iniziarono a
parlare dell’ultimo capitolo, a quanto pareva parecchio hentai,
che era stato postato. Giunti a Tokio i ragazzi dovettero salutare gl’amici che
stavano per cambiare treno.
“Mi mancherai!” mormorò Lily sulle labbra di Jun, mentre questo la stringeva a
se.
“Anche tu, ma sabato dopo la partita ti raggiungo!”
“Promesso?”
“Certo amore... adesso devo scendere... ti amo tanto!”
“Anche io!”
Si diedero un ultimo bacio appassionato poi Jun scese al volo dal treno
sparendo fra la folla, mentre quello di Lily riprendeva la sia corsa. Purtroppo
anche Nessa e Hikaru si erano dovuti separare e così le due amiche presero
posto vicine per le restanti ore di viaggio. Scesi alla stazione di Nankatsu i
ragazzi fecero la strada assieme abbandonando il gruppo a mano a mano che
arrivano alle rispettive case. Alla fine erano rimasti solo Lily e Taro a
camminare lungo la strada mentre il sole tramontava alle loro spalle tingendo
tutto di rosso ed oro.
“Grazie Lily... se non ci fossi tu...” iniziò a dirle Taro, ma lei lo zittì
prendendogli la mano ed aggiungendo:
“Ci sarò sempre per te... volente o nolente sono la tua gemella... sarai sempre
una parte di me!” con la mano libera aprì il portone di casa scorgendo la luce
in cucina ed il padre che li salutava dalla finestra. Finalmente era tornato
dal suo viaggio. Sorridendo i due gemelli entrarono in casa chiudendo fuori il
freddo della sera. Ichiro aveva portato alcuni regali per i suoi figli i
quali provvedevano a scartarli subito dopo cena. Strappando la carta lilla che
avvolgeva il regalo, Lily si trovò fra le mani un bellissimo dipinto di un
giglio ed una rosa blu adagiati su di un pianoforte che dava su di una finestra
aperta sul giardino di rose.
“Lo hai fatto tu?” chiese la ragazza volgendosi verso il padre che annuì
soddisfatto della reazione ottenuta, mentre lei continuava “Grazie è
bellissimo! Sopra al letto ci starà alla perfezione!” dolcemente andò ad
abbracciarlo e gli diede un bacio sulla guancia. Forse dopo tutti quegl’anni
poteva di nuovo chiamarlo papà con il significato che quella parola davvero
portava con se. Quella sera non vi furono tristezze né incertezze, ma solo
calda felicità e nessuno aveva notato la lettera posata sulla scrivania
indirizzata a Lily Misaki.
Che cosa conterrà
mai quella lettera? E quale sarà la reazione di Lily quando la leggerà? Per
saperlo vi aspetto al prossimo capitolo... ^_*
Baci!