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Autore: groffgasm    21/03/2012    0 recensioni
FanFiction St. Berry. Dopo il diploma Rachel si traferisce con Kurt a NY per frequentare la NYADA (New York Academy of Dramatic Arts). Jesse St. James vive a NY già da più di un anno, esattamente da dopo le Nazionali del 2011 e ha ottenuto un importante ruolo a Broadway. Il destino li farà rincontrare. È inevitabile che Rachel sarebbe stata accettata alla NYADA. È inevitabile che Jesse sarebbe riuscito a calcare i palcoscenici di Broadway. Un sacco di cose sono inevitabili... sarà l'amore tra Jesse e Rachel una di queste?
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jessie St. James, Rachel Berry | Coppie: Jessie/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Sì, Kate, sabato parte online la vendita dei biglietti per la Prima. No, tranquilla, li ho già avvisati io mamma e papà. Devo riattaccare ora o farò tardi per il pranzo con i papà di Rachel. Sì, te la saluto. Un bacione. Ci sentiamo domani. Ciao."

Jesse infilò il cellulare nella tasca destra della giacca e le chiavi della macchina in quella sinistra. Poi si diede un'ultima occhiata allo specchio prima di uscire di casa. Era in perfetto orario. Non ci avrebbe impiegato molto per raggiungere il ristorante dove si sarebbe incontrato con Rachel e i suoi papà. Hiram e Leroy erano arrivati in città il giorno prima e sarebbero rimasti a New York per qualche giorno per stare vicini alla loro figlia. Jesse era molto felice all'idea di rivederli. Era passato un bel po' di tempo dall'ultima volta e molte cose erano cambiate da allora. A partire da egli stesso. Ed era proprio ciò che più gli premeva dimostrare. Sapeva che i papà di Rachel non lo avrebbero accolto da subito in famiglia a braccia aperte e che doveva guadagnarsi la loro fiducia e la loro approvazione. Ma era certo di riuscirci col tempo.

Jesse fu il primo ad arrivare e dovette aspettare qualche minuto prima di scorgere in lontananza Rachel che gli veniva incontro accompagnata dai suoi genitori. La ragazza salutò il suo fidanzato con un delicato bacio sulle labbra e poi lasciò spazio ai suoi genitori.

"Ciao, Jesse." disse Hiram.

"Finalmente ci rivediamo." continuò Leroy.

"È un enorme piacere per me." rispose Jesse stringendo le mani ai signori Berry. "Sono molto felice che abbiate accettato il mio invito a pranzo fuori." Rachel prese Jesse per mano per mostrare il suo appoggio. "Jesse ha riservato un tavolo per noi quattro. Entriamo." Il ragazzo annuì e poi li invitò a seguirlo all'interno del ristorante e ad accomodarsi.

"Allora, Jesse..." disse Hiram dopo che il cameriere si era allontanato con le loro ordinazioni ed erano rimasti soli, "Rachel non ha fatto altro che parlarci del tuo imminente debutto a Broadway, per cui ora siamo curiosi di sentir parlare te a questo proposito."

"Non posso nascondere di essere molto emozionato. Ho sempre amato Hairspray e il personaggio che interpreto è uno dei miei preferiti in assoluto. Il 10 Marzo è la data della Prima. Manca solo un mese in pratica. Stiamo lavorando duro da settembre. Il cast è fantastico, non avrei potuto desiderare di meglio. Per me è assolutamente un sogno che diventa realtà. Esibirmi su un palcoscenico di Broadway è sempre stato il mio più grande desiderio. Ricordo ancora con quanta cura conservavo da piccolo le mie cassette con le registrazioni dei Tony Awards. Tutti i miei sforzi, le mie lezioni di pianoforte, di canto e di danza mi hanno portato fin qui e... sono molto felice di non aver mai mollato. Se c'è una cosa che ho imparato è che dedizione e impegno vengono premiati prima o poi."

"Congratulazioni, ragazzo. Io e Hiram siamo davvero contenti per te. Abbiamo sempre pensato che avessi le carte giuste per sfondare."

Hiram prese la parola. "Assolutamente. Hai molto talento, Jesse. Ti abbiamo visto esibirti con il tuo Glee Club in Bohemian Rhapsody alle tue ultime Regionali e ci hai fatto venire la pelle d'oca."

"Grazie. Significa davvero molto per me. E ci terrei tanto a vedervi tra il pubblico la sera della Prima. So che non è facile spostarsi da Lima a New York..."

"Jesse, fermati qui." lo interruppe Hiram. "Ci saremo. Vero, Leroy?"

"Ci puoi scommettere. Saremo in prima fila insieme a Rachel."

Jesse sorrise e li ringraziò ancora una volta.

"Sai, Jesse, devo ammettere che sembri in un certo senso diverso dall'ultima volta che ci siamo visti... come dire... più maturo. Spero che non sia uno di quei casi in cui l'apparenza inganna..."

"Beh, sono passati più di due anni... e posso assicurarvi che non è uno di quei casi."

"Saremo onesti con te. Quando Rachel ci ha detto di essere tornata insieme a te non eravamo molto felici di ciò."

"Papà!"

"Rachel, lascialo finire."

"Tesoro, noi vogliamo solo il tuo bene."

"Jesse mi fa stare bene."

"Perfetto, ma non puoi biasimarci per voler sapere qualcosa di più sul vostro rapporto."

"Capisco benissimo." intervenne Jesse. "Avete tutte le ragioni di questo mondo per dubitare di me." Jesse guardò la sua ragazza negli occhi e aggiunse: "La nostra storia è stata travagliata. Ma abbiamo deciso di buttarci il passato alle spalle e ricominciare perchè ci amiamo. Prima di incontrare Rachel ero egoista e non facevo altro che pensare al successo e alla fama. Ero disposto a raggiungerli a qualunque costo. Anche sfruttare e far soffrire altre persone." Poi Jesse si girò verso Hiram e Leroy. "Voi avete detto che vi sembro cambiato. Bene, lasciate che vi dica che se oggi sono quello che sono è soprattutto grazie a vostra figlia. Lei mi ha insegnato che c'è ben altro nella vita. Mi ha insegnato ad aprire il mio cuore e ad amare. E le sarò per sempre grato per questo. Amo vostra figlia con tutto me stesso e vi posso assicurare che la proteggerò e mi prenderò cura di lei finchè lei lo vorrà."

"Bel discorso. Ci piaci, Jesse. Non abbiamo nulla contro di te, voglio che sia chiaro questo. Speriamo solo che voi due non ripetiate gli stessi errori che avete commesso in passato e che nessuno soffra."

"Bene, ora che abbiamo affrontato quest'argomento, possiamo andare avanti e parlare d'altro..." Leroy diede una pacca sulla spalla di Jesse.

"Cosa ne pensate di New York?" chiese il ragazzo. "Rachel mi ha raccontato che questa è la seconda volta che visitate la città e che la prima volta eravate poco più che ventenni."

"Sì, è vero. Abbiamo fatto passare troppo tempo dall'ultima volta. Ma ora che Rachel vive qui, ci torneremo molto più spesso."

"New York è la nostra città preferita al mondo. È la città in cui i desideri diventano realtà, no? E non vediamo l'ora di assistere alla trasformazione del desiderio di nostra figlia in realtà. Mentiremmo se dicessimo che non ci manca tantissimo, ma questo è il suo posto e noi non potremmo essere più orgogliosi di lei."

"Oh, papà!" Rachel allungò il braccio sul tavolo e strinse le mani dei suoi papà tra le sue. "Anche voi mi mancate tantissimo. Senza il vostro supporto e senza il vostro aiuto a quest'ora sarei probabilmente a Lima ad esibirmi a qualche bar mitzvah."

"Ok, dato che stiamo parlando di sogni nel cassetto... Rachel, tesoro, ti abbiamo mai raccontato di quella fase della sua vita in cui Hiram voleva diventare una rockstar?"

"Oddio no! Davvero?" Rachel scoppiò a ridere. "Perchè vengo a sapere solo ora di certe cose?"

"Ok, prima cosa non c'è nulla da ridere." rispose Hiram rivolgendosi a Rachel. "Seconda cosa, sarei potuto essere una grande rockstar."

Rachel non riusciva a smettere di ridere. "Esigo i dettagli di questa storia."

"Erano molto giovane. Ero solito strimpellare la chitarra in camera mia dopo la scuola. L'estate dopo il diploma, io e alcuni miei amici mettemmo su una band. Eravamo molto motivati ed eravamo bravi, molto bravi. Ma da settembre in poi riuscivamo a stento a trovare del tempo per vederci e provare. Ognuno intraprese la propria strada... chi trovò un lavoro fisso, chi si trasferì fuori città per andare al college... alla fine la band si sciolse prima ancora di avere un ingaggio serio. Insomma la mia carriera da rockstar è morta sul nascere. Ma alla fine va bene così. Ho bellissimi ricordi legati a quelle giornate passate nei garage con la band. Ci divertivamo molto."

"E perchè non hai inseguito il tuo sogno se era tanto importante per te?" chiese Rachel quando suo padre terminò il racconto.

"Non lo so... ero solo un ragazzino... ero abbastanza confuso a quei tempi, a partire dal mio orientamento sessuale..."

"Quindi, se non ho capito male, non ha mai avuto la possibilità di esibirsi su un palco in veste di rockstar, signor Berry?" chiese invece Jesse mentre un'idea gli frullava per la testa.

"No, purtroppo no. Suonavamo per noi e per gruppi di massimo quaranta, cinquanta persone... per lo più ragazzi della nostra stessa scuola."

"Sai papà, non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni. Alcuni nostri amici hanno una band. Sono molto bravi. Finora si sono esibiti in molti locali in città. Stasera suonano..."

"Rachel, stai pensando la stessa cosa che sto pensando io?"

Rachel sorrise. "Credo di sì." disse avvicinandosi a Jesse per sussurrargli cosa stesse pensando all'orecchio. Avevano avuto la stessa idea. Si diedero il cinque eccitati al pensiero di cosa avevano in progetto di fare.

"Si può sapere che vi prende?" li interruppe Hiram.

"Signor Berry, trasformeremo il suo sogno in realtà." rispose Jesse tornando serio. "Stasera lei sarà una rockstar."
 


 

"Ragazzi, non ce la faccio."

"Ma sì che ce la fai invece, papà!"

"Coraggio, tesoro!"

Hiram diede l'ennesima sbirciatina da dietro le quinte. Il locale era strapieno. C'era più del triplo di gente per cui era stato solito esibirsi da giovane. Ancora non riusciva a credere come avesse potuto permettere a Jesse e Rachel di trascinarlo in una situazione del genere. E anche Leroy era dalla loro parte. Si allontanò da loro in silenzio e raggiunse il bagno. Si diede una sciacquata alla faccia e poi si guardò allo specchio. Matt gli aveva prestato una giacca di pelle nera con le borchie e una bandana da mettere in testa dello stesso colore. Era decisamente diverso dall'Hiram che fino a qualche ora prima indossava un maglioncino di cashmere e dei mocassini firmati. Per un attimo pensò di essere tornato indietro di quasi quarant'anni. Il diciottenne che era stato un tempo sarebbe stato orgoglioso di come si era conciato e di quello che stava per fare. E forse era proprio per questo che aveva accettato di cantare con la band di Matt quella sera. Jesse aveva convinto il suo migliore amico e gli altri ragazzi della band a farlo esibire in una canzone con loro. Per una sera, ed una sera soltanto, Hiram poteva essere la rockstar che aveva tanto desiderato essere da giovane. Poteva sentire il calore del pubblico, la musica dal vivo... Poteva vivere il suo sogno. Quello a cui aveva rinunciato tanto tempo fa. E se non fosse salito sul quel palco immediatamente, non se lo sarebbe mai perdonato. Si fece coraggio e uscì da quella stanza.

"Ok, ragazzi, è tempo di far sentire alla gente lì fuori cos'è la vera musica! È tempo di Rock'n'Roll!"

I got my first real six-string
Bought it at the five-and-dime
Played it till my fingers bled
Was the summer of '69

Me and some guys from school
Had a band and we tried real hard
Jimmy quit, Jody got married
Should've known, we'd never get far

Oh when I look back now
That summer seemed to last forever
And if I had the choice
Yeah, I'd always want to be there
Those were the best days of my life

Ain't no use in complainin'
When you got a job to do
Spent my evenings down at the drive-in
And that's when I met you

Standin' on your mama's porch
You told me that you'd wait forever
Oh and when you held my hand
I knew that it was now or never
Those were the best days of my life

Oh yeah
Back in the summer of '69
Ohhh

Man we were killin' time
We were young and restless
We needed to unwind
I guess nothing can last forever, forever, no

And now the times are changin'
Look at everything that's come and gone
Sometimes when I play that old six-string
Think about you wonder what went wrong

Standin' on your mama's porch
You told me it would last forever
Oh and when you held my hand
I knew that it was now or never
Those were the best days of my life

Oh yeah
Back in the summer of '69
Un-huh
It was the summer of '69, oh yeah
Me and my baby in '69, oh

 

"Avete sentito come gridavano? E avete visto quando mi sono lanciato su di loro e mi hanno preso al volo?"

"Abbiamo visto tutto, papà! Sei stato fantastico! Una vera rockstar!"

"Siamo fieri di te, Hiram."

Rachel coinvolse i suoi papà in un abbraccio di famiglia.

"È stato pazzesco!" aggiunse Jesse.

"Oh, vieni qui anche tu, ragazzo!" Hiram tirò Jesse per un braccio e così si ritrovò anche lui a far parte di quell'abbraccio. "Prima cosa devo ringraziarti e seconda cosa devo offrirti una birra."

"Ma no, signor Berry, non mi deve nulla."

"Sì, invece. Tu hai reso possibile tutto ciò. Per cinque minuti su quel palco mi sono sentito incredibilmente vivo. Grazie a te mi sono sentito di nuovo giovane. E grazie a te ora posso dire di aver realizzato il mio sogno."

"Signor Berry, è stato lei a salire su quel palco e a lasciare tutti senza parole. Io non ho fatto nulla."

Hiram diede una pacca sulla spalla al ragazzo. "Avanti, andiamoci a prendere questa birra. Leroy, guidi tu, vero?"

"Certo, va pure, tesoro. Io e Rachel vi aspettiamo qui."

 

"Sai, credo di aver capito perchè piaci così tanto a mia figlia. Ricci definiti a parte." Hiram fece scivolare un boccale di birra sul bancone e Jesse lo afferrò con le mani. "Sei pieno di energia, Jesse. Ti guardo e vedo in te giovinezza, talento e carisma... Ma credo che ciò che Rachel vede in te più di ogni altra cosa sia speranza. La speranza di veder realizzati tutti i suoi sogni. La speranza di costruire il futuro che ha sempre immaginato nella sua testa. Un futuro con qualcuno accanto. Qualcuno che credi in lei, qualcuno che la incoraggi ad andare avanti anche quando riceverà porte in faccia, qualcuno che le tiri su il morale dopo una giornata di prove andata male, qualcuno che non abbia paura di sognare in grande. E tu potresti essere quel qualcuno, Jesse. Anche se abbiamo passato solo una giornata insieme, ho notato il modo in cui la guardi, il modo in cui le sorridi e come la tratti. Ci tieni davvero a lei e si vede. E lei sembra così felice di stare con te. Per cui posso dire che quando tornerò a Lima sarò un po' più tranquillo di prima perchè saprò che mia figlia è in buone mani."

"La ringrazio per le splendide parole, signor Berry. Rachel è fortunata ad essere cresciuta con dei genitori come lei e Leroy. Io e i miei genitori non siamo mai stati molto uniti."

"Chi lo sa... forse un giorno saremo noi la tua famiglia. Un giorno molto ma molto lontano però, ecco. Siete ancora troppo giovani."

Jesse tirò un sospiro di sollievo. "Sono assolutamente d'accordo con lei su questo."

"Bene. Allora, brindiamo... Ai sogni... Che i tuoi e quelli di Rachel possano diventare realtà!"
 


 

Nota: Ciao a tutti. Perdonatemi per questo capitolo un po' più corto del solito, mi rifarò col prossimo, ve lo prometto. Detto questo, non so quanti di voi abbiano visto le ultime due puntate di Glee in cui sono apparsi i genitori di Rachel. Io le ho viste e trovo che Hiram e Leroy siano strepitosi! La scena in cui architettano di fermare il matrimonio Finchel è stata esilerante! E soprattutto penso che a loro piacerebbe tantissimo Jesse! Non trovate anche voi? Per questo ho deciso di dedicare loro un capitolo. Tra l'altro avevo già anticipato nel capitolo "Miami" che sarebbero andati a NY a trovare Rachel. La storia della rockstar non so da dove mi sia venuta ma mi è sembrata una cosa molto carina da scrivere e quindi l'ho fatto XD La canzone cantata da Hiram è Summer Of '69 di Bryan Adams. Il prossimo capitolo sarà un capitolo molto importante perchè sarà incentrato sul debutto di Jesse e sono tanto emozionata per lui! :') In più vi confermo che sarà anche il penultimo capitolo di questa storia. Vi saluto con questo fanvideo: http://www.youtube.com/watch?v=HMBsTG0K76E&feature=g-like&context=G2a0eb8fALT2C10AAUAA

 

 

 

 

  
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