Capitolo 1: I Problemi non li hanno solo gli umani
<
Questo matrimonio non s’ha da fare! >
<
Vedrò quel che posso, lor signori… > il curato si mise a balbettare in preda
allo sconforto.
Il
sole stava già tramontando, come, secondo il pensiero di Don Manta, stava
calando anche la sua vita. Sapeva già in cuor suo le minacce del Signore dei
due bravi che aveva di fronte.
<
Pena la vita > ribatté Amidamaru con voce secca e decisa, chinandosi verso
l’interlocutore.
“Ecco,
lo sapevo…”
Il
primo piano del prete si dissolse sulla superficie del liquido fluorescente
contenuto nel calice. Kye si buttò all’indietro gettandosi sullo schienale
della sedia in velluto rosso, sghignazzando divertito.
-
Era questo quello che avevi in mente? – gli chiese la compagna mentre
finiva di scribacchiare sul suo rotolo di pergamena “I bravi minacciano Don Manta” con la sua
bella calligrafia maturata nei secoli.
-
Ma come, credi che far saltare un matrimonio non sia divertente?
-
Non mi sembra che metter strizza ad un prete già fifone di suo sia un gran
divertimento…
-
Certo che è stata proprio una fortuna affidare Yoh ed Anna ad un pusillanime
come quel Manta!
Abe
posò la piuma e scorse all’insù il rotolo. – Non è stata fortuna, l’hai scritto
tu proprio qui – e indicò una riga in particolare del foglio. Kye ridacchiò
ancor più di gusto. – Questo è il bello dell’essere il destino, puoi decidere
qualunque cosa! Pensa se gli umani sapessero che il loro destino è scritto da
una coppia di ragazzini…
Il
calice s’illuminò in maniera particolare, sulla sua superficie comparvero Yoh e
Don Manta nel bel mezzo di una discussione.
-
A proposito di umani… per loro è già passato un giorno e una notte! – esclamò
il ragazzo mentre si avvicinava entusiasta al calice per osservare gli eventi.
Di fronte a lui, la ragazza riprese a scrivere le fila della storia così come
venivano decise nella Stanza del Destino.
Le
immagini riflesse mostrarono dapprima una lite tra il promesso sposo e il
curato, poi il primo dei due mentre andava a parlare con Jun, la donnina che
aiutava Don Manta nelle faccende di casa.
<
Voi sapete che cosa sta succedendo al mio matrimonio? > chiese Yoh con voce
imperiale mentre si sistemava la giacchetta blu.
<
Il signor Manta, veramente, ecco mi ha detto di… >Iniziò a raccontare la
fanciulla, riuscendo però a frenare la lingua appena in tempo < Di non dire nulla, perché tanto
neanch’io so nulla! Proprio come voi! >
Esibirono
entrambi un gran sorriso nervoso, poi Yoh tornò improvvisamente serio ed entrò
nella casa del curato senza badare un secondo di più alla giovane Jun.
-
Uff, che pizza… - Abe si allontanò dal calice e fissò il compagno, anche se non
poteva vedere molto più di alcuni lineamenti del viso, pure non ben definiti. -
Questo sì che vivacizza un matrimonio! E’ peggio di prima!
-
Sai che ti dico? – Kye battè un pugno sul tavolo – Hai ragione, facciamo una
cosa più ordinata e originale! Adesso scrivo un elenco delle cose divertenti
che possono succedere a quei due laggiù, prima che si rivolgano ad un altro
prete. Dunque… - infilò una mano dentro la sua tunica e ne estrasse un pezzetto
di carta strappato da un lato.Poi si mise a cercare la sua piuma per scrivere,
ma l’operazione durò più a lungo del previsto. Abe appoggiò il viso su una mano
e si mise a giocherellare con la punta della piuma facendola oscillare sopra al
mistico calice, pensierosa.
-
Oh, insomma! – il ragazzo afferrò senza dir nulla la piuma della compagna – La
mia la cerco dopo. Allora, io direi di cominciare con l’atterraggio di una
flotta aliena che rapisce Anna e che riduce in schiavitù lo sposo, costretto a
ribellarsi contro gli Zbetluiti pur di recuperare il suo amore e di celebrare
le nozze, senza considerare un’orda di cavallette affamate provenienti dal
SudAfrica che…
Abe
lo guardò di sottecchi. – In generale, ovviamente – puntualizzò l’altro.
-
Non è questo il punto, Kye. Devi trovare qualcosa di più fattibile, gli umani
non hanno nemmeno la più pallida idea di cosa possano essere gli Zbetluiti!
-
Ah, ma certo, ecco che ricomincia a fare la sapientona!
-
Non sto facendo la sapientona!
-
Miss IoSonoIlDestinoBenevolo… Signora IoHoScrittoLaStoriaFinoAdAdesso…
La
ragazza alzò gli occhi al soffitto. Perché doveva essere così stupido?
-
.. .e infatti la storia non è mai stata un granchè! – finì l’altro, sdraiandosi
di traverso sulla sedia.
-
Molto meglio che se l’avessi scritta tu, visto che tutta l’umanità si chiederà
fino alla fine dei tempi come mai Annibale non ha invaso Roma e come mai Attila
si è spaventato tanto alla vista del papa!
-
Ammetterai che è stato un colpo di genio…
-
Come no!
-
Comunque gli extraterrestri non sono male…
-
Perché non cerchi di fare qualcosa con i mezzi di cui si dispone in
quest’epoca? – In fondo, pensò la ragazza, non è poi così difficile – Tanto il
danno lo hai già fatto!
-
Le cavallette, allora?
Venne
fulminato all’istante da un’occhiata che nessuno vorrebbe mai ricevere.
Rimasero
in silenzio per una manciata di minuti. Non che fossero stupiti dai loro
battibecchi, era da tutta l’eternità che litigavano sul destino degli esseri
umani; era per lasciar ad entrambi il tempo di pensare a qualcosa di originale,
buffo, denigrante, distruttivo ma, soprattutto, giusto per i tempi.
Abe
decise di lasciare, almeno per una volta dopo quel disastro del Big Bang, la
possibilità di scegliere alcune sorti al suo caro Kye. Certo, non gli avrebbe
mai perdonato di aver distrutto l’universo per poi aver cercato di ricrearne un
altro con quella storiella di Adamo ed Eva, ma in fondo era da molto tempo che
non scriveva qualcosa lui. E quel foglietto strappato sul quale stava scrivendo
la sua lista di avvenimenti era l’ultimo pezzo del suo Rotolo del Destino,
sequestratogli da lei stessa per le sue scelte irresponsabili. “Dobbiamo
decidere come devono avvenire certi eventi, mica scombussolare l’intera
umanità!”, glielo ripeteva quasi sempre. Ed eccolo lì, infatti, il buon Destino
Beffardo all’opera dopo secoli di stressante inattività, costretto a lavorare
su 5 cm per 2 di pergamena.
-
Ecco fatto! – Kye le porse il suo elaborato con un gran sorriso soddisfatto –
Ho fatto del mio meglio, e senza nicchie spazio-temporali!
Prese
il pezzetto di pergamena e lo lesse faticosamente. Doveva esser dura
ricominciare a scrivere tutt’ad un tratto dopo duecento anni che non prendeva
in mano una piuma. La sua scrittura era piccolissima, simile più ad una riga
unica che ad un insieme di parole.
-
Beh, è un programmino bello pieno!
-
Lo approvi, Mylady? – la prese in giro lui, tornando a sedersi civilmente.
Rifletté
un poco sulle conseguenze della sua approvazione.
-
Non mi alletta l’idea della peste.
Il
ragazzo parve indignarsi. – E’ per rafforzare il loro amore! Le malattie
uniscono tantissimo!
-
Sì, d’accordo, ma la peste non colpisce una persona, morirà un sacco di
gente!
-
Tanto morirebbero comunque!
-
KYE! – Abe si alzò di scatto facendo spaventare il compagno, cadere la sedia
all’indietro e quasi spegnere la candela – Come puoi dire una cosa del genere,
soltanto perché tu sei eterno non significa che gli altri sono delle nullità!
-
Ma siamo pur sempre noi che decidiamo quando se uno deve morire o no, non vedo
cosa cambi una malattia virale come la peste!
La
ragazza strinse i pugni fino a infilzarsi le unghie nei palmi. Purtroppo non
era prima volta che succedeva una cosa del genere, e non sarebbe stata nemmeno
l’ultima.
-
Metterò una buona spiegazione per l’arrivo della malattia, vedrai. Capir…
-
No che non capiranno, sono concetti ineccepibili per loro.
-
Abe… la storia non è rosa e fiori come tu vorresti – addolcì la voce per
calmarla, anche se sapeva che non avrebbe mai sbollito del tutto– L’hai visto
anche tu com’è andata alle Termopili…
La
fanciulla rifletté per lungo tempo, girando di tanto in tanto la testa come se
per la stanza ci fosse qualche suggerimento sul da farsi. Per un certo lasso di
tempo, non era nemmeno certa di pensare. Sapeva benissimo che stavolta Kye non
aveva tutti i torti. “Perché gli altri ce li ho io…” Gettò ancora uno sguardo
al foglietto del compagno. Qualcosa dentro di lei voleva quei ‘divertimenti’
quanto Kye..
Pose
fine a quell’attesa sedendosi sulla sua sedia con fare altezzoso e restituendo
il foglietto al proprietario. – Fa’ come ti pare, vediamo poi che succede.
Il
volto dell’altro si illuminò alla follia mentre gridava di gioia e di esultanza
per tutta la stanza. E, a dimostrazione della sua testa bacata, si chinò
dinanzi ad Abe e le fece il baciamano, ringraziandola ancora una volta.
-
Ora basta, prima che cambi idea – concluse lei stizza.
E
tornarono alla loro solita occupazione: osservare e decidere il corso degli
eventi.
<
Io parto, Anna del mio cuore! > comunicò il coraggioso Yoh sull’uscio di
casa, < Seguirò il consiglio di tua madre Tamao ed andrò a chiedere aiuto al
Dottor AzzeccaGarbugli, buon uomo, sia mi che ci possa aiutare… >
Prese
i quattro capponi e cominciò a correre verso la via indicatagli dalla vecchia,
alla volta del Signor che aiuta i più deboli.
-
Ma la sorte gli sta riservando un bello scherzetto… - ridacchiò Kye, spuntando
dalla sua lista di avvenimenti la voce “ Primo Piccolo Intralcio: il
Dottore ‘amico’ ”
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Okay, non sono stati
proprio due giorni, ma ho fatto del mio meglio!
Il punto è che ho dovuto
cercare di rendere questa fic più adatta alla sezione in cui è stata
pubblicata, ma ciò si può dire avverrà nel prossimo capitolo, promesso! ^__^
Ora, invece, potete già
cominciare a maledirmi e a dirmene di tutti i colori, sono molto aperta al
dialogo! Con un fedele bazooka da guardia, s’intende…
Ringrazio
calorosissimamente i miei (pochi) recensori:
Dark Feder: Grazie mille! Ho bisogno di certi incoraggiamenti, e
il tuo è quello appartenente al modello “perfetto”! Grazie ancora, spero ti
piaccia anche questo capitolo!
JeanneAsakura92: Ciao! So che non ho recensito tantissimo le tue fic,
ma vedrò di rimediare…Grazie mille per le tue aspettative, spero solo di non
deluderti!
Miyu chan: Ehilà, chi non muore si rivede, vero? XP Scusa..
Grazie mille anche per la tua recensione, è vero che però non mi seguivi più di
tanto è.é , ma non importa… perché adesso sarà tutto diverso, vero? ^__^ Lo
stile è un po’ diverso perché la fic è davvero molto diversa e particolare… e
la cosa mi fa piacere! Ci vediamo, ciao!
Appuntamento alla prossima
puntata, non mancate mi raccomando!