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Autore: bloodingeyes    21/03/2012    1 recensioni
Quando ha scoperto che la mia identità segreta era quella di Black Fire, il malvagio tormentatore della nostra città, mi ha detto che non potevamo più stare insieme, che lui non poteva accettarlo. Gli ho assicurato che avrei smesso per sempre, sarei diventato un semplice cittadino, mi sarei lasciato tutto alle spalle. Qualsiasi cosa per lui. Ma non è bastato.
Genere: Comico, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Super?'
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            Sono depresso. E se fosse solo questo il problema non sarebbe poi neanche tanto male. Ma in aggiunta sono uno sfigato, sono appena stato mollato, il mio lavoro mi fa sempre più schifo e, ciliegina sulla torta, sono al verde. Questa mattina quando mi sono svegliato avevo proprio voglia di spararmi in fronte, così almeno l’avrei fatta finita. E invece mi sono alzato dal letto a mezzogiorno circa, sono andato in bagno, ho visto la mia faccia da zombie, di cui mi sono schifato da solo, mi sono steso sul divano e ho iniziato a compiangermi.

            Riguardo quel foglio, che è un po’ la causa di tutto, e mi viene una gran rabbia.

            Stupido foglio di carta. Stupido postino che lo hai consegnato al mio fidanzato. Stupida Lega Super Malvagi che per risparmiare aveva usato una semplice lettera. Stupido io che mi sono scelto questa vita.

            Eppure fino a qualche settimana fa non ero messo così male, anzi, ero al settimo cielo. Mi ero appena trasferito con il mio splendido fidanzato in un appartamento tutto nostro, scopavamo come ricci in calore, con l’ultima rapina in banca aveva messo da parte un bel gruzzolo e tutto andava bene.

            Poi la Lega Super Malvagi, di cui ero membro onorario con tanto di carta Super Evil, mi aveva mandato una lettera nella quale mi spiegava che non potevo più far parte del giro perché non avevo più tentato di impadronirmi della città e del mondo in generale, perché ultimamente mi ero comportato come un semplice delinquente di strada, derubando solo un paio di banche e facendo esplodere qualche edificio, troppo poco per un cattivo del mio calibro. Ma soprattutto avevo schivato ogni scontro diretto con il supereroe della città. E quindi “dovevo riconsegnare la tessera di appartenenza alla Lega e la carta Super Evil”, su cui fra l’altro c’erano tutti i miei soldi. C’era ancora la possibilità per me nella Lega dei Super Malvagi: dovevo dare prova di essere ancora cattivo uccidendo un po’ di persone, radendo al suo la città… cose così. Ma ero troppo depresso.

            Non tanto per il fatto di non essere più nella Lega, quello non me ne fregava ormai poi molto, non sono più il cattivo di una volta. Era perché il mio fidanzato mi aveva lascito che ero in quello stato. Al diavolo la mia doppia vita e la Lega dei Malvagi! L’unica cosa che mi importasse era lui! Il mio Tyler che alla mattina mi svegliava con i suoi baci, quello che mi sorrideva sempre, qualsiasi succedesse, l’amico di sempre e l’amante perfetto. Era la sua mancanza a fare male. Quando ha scoperto che la mia identità segreta era quella di Black Fire, il malvagio tormentatore della nostra città, mi ha detto che non potevamo più stare insieme, che lui non poteva accettarlo. Gli ho assicurato che avrei smesso per sempre, sarei diventato un semplice cittadino, mi sarei lasciato tutto alle spalle. Qualsiasi cosa per lui. Ma non è bastato. Se n’è andato, lasciandomi solo.

            Guardo il quadro dietro il quale è nascosta la mia pistola. Non l’ho mai utilizzata per scopi malvagi, solo per qualche gara di tiro a segno. Ora penso seriamente di uccidere qualcuno con quella: me stesso. Il telefono si mette a squillare facendomi prendere un mezzo infarto e corro per arrivare in tempo, l’insana speranza che a chiamare sia Tyler

            -Pronto?- dico mentre mi porto l’apparecchio all’orecchio

            -Hey, vecchio!- mi risponde una voce gioviale dall’altro capo della cornetta

            -Ah, sei tu… - faccio afflitto, non era Tyler

            -Che depressione! Vecchio, non pensavo che stessi messo così male!-

            -Che vuoi Snake?- gli chiedo esasperato, voglio tornare a crogiolarmi nella mia malinconia non parlare con quel pirla a cui stavo dando lezioni di malvagità fino a poche settimane prima

            -Ehm… vecchio, so che stai di merda ma avrei un problemino… -

            -Di che genere?- gli chiedo, anche se poco interessato

            -Bhè… biondo, superdotato e schifosamente forte-

            -Flash Gold?- chiedo io, riscuotendomi dal torpore –che sta succedendo?-

            -Vedi, vecchio, tu non c’eri e il mio nuovo tutor ha pensato di iniziare la lezione di oggi con il botto… credo volesse fare colpo… ma è arrivato Gold e… -

            -Sto per smascherare il tuo aiutante davanti a mezza città- mi arriva la voce di Flash Gold dall’altro capo del telefono –poi lo sbatterò in un istituto minorile per qualcosa come il resto della sua vita… -

            -No, aspetta!- urlo terrorizzato. Snake è un ragazzino, un imbecille, ma non si merita di finire in riformatorio, non ha ancora fatto nulla di davvero malvagio, per lui c’è ancora una speranza –Non farlo!- c’è silenzio dall’altro capo della cornetta e temo che ormai l’inevitabile sia accaduto ma poi Gold riprende a parlare

            -Siamo dai capannoni, vieni e forse potrei lasciare il tuo amico-

            -Adesso fai tu la parte del cattivo?- gli chiedo con rabbia

            -Forse- mi risponde prima di riattaccare. Non perdo tempo e vado a riprendere una delle tante maschere da cattivo della collezione: le nascondo tutte dietro ad un pannello segreto in un cassetto dell’armadio. Non mi serve mettermi il costume perché la maschera che ho costruito non è un semplice pezzo di metallo nero! No, la maschera è formata da una serie di circuiti che alterano ciò che mi circonda, così che posso diventare invisibile oppure può farmi sembrare vestito di tutto punto, come il migliore dei super cattivi. Oltretutto mi fa risparmiare anche ore e ore di preparazione. Lo ammetto, mi sono superato con questa mia invenzione.

            Prendo anche le chiavi della macchina da dentro la cassaforte e non perdo tempo a richiuderla, tanto Tyler non tornerà in mia assenza e anche se lo facesse non cambierebbe di molto la situazione. Scendo in garage senza ancora aver indossato la maschera e mi aspetta la mia fantastica utilitaria quasi completamente a pezzi. Salgo e riesco ad accenderla a fatica, fra le varie bestemmie. Mi allontano da casa e prendo una via isolata e deserta. Mi metto la maschera e cambio la mia identità. Spingo in sequenza alcuni pulsanti della radio che non ha mai funzionato e anche il vecchio rottame cambia identità diventando una fantastica auto da corsa che schizza sulla strada come una pantera, andando da 0 a 100 in meno di 3 secondi. Amo la mia macchina.

   
 
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