Sono depresso.
E
se fosse solo questo il problema non sarebbe poi neanche tanto male. Ma
in
aggiunta sono uno sfigato, sono appena stato mollato, il mio lavoro mi
fa
sempre più schifo e, ciliegina sulla torta, sono al verde.
Questa mattina
quando mi sono svegliato avevo proprio voglia di spararmi in fronte,
così
almeno l’avrei fatta finita. E invece mi sono alzato dal
letto a mezzogiorno
circa, sono andato in bagno, ho visto la mia faccia da zombie, di cui
mi sono
schifato da solo, mi sono steso sul divano e ho iniziato a compiangermi.
Riguardo quel foglio, che è un po’
la causa di tutto, e mi viene una gran rabbia.
Stupido foglio di carta. Stupido
postino che lo hai consegnato al mio fidanzato. Stupida Lega Super
Malvagi che
per risparmiare aveva usato una semplice lettera. Stupido io che mi
sono scelto
questa vita.
Eppure fino a qualche settimana fa
non ero messo così male, anzi, ero al settimo cielo. Mi ero
appena trasferito
con il mio splendido fidanzato in un appartamento tutto nostro,
scopavamo come
ricci in calore, con l’ultima rapina in banca aveva messo da
parte un bel
gruzzolo e tutto andava bene.
Poi la Lega Super Malvagi, di cui
ero membro onorario con tanto di carta Super
Evil, mi aveva mandato una lettera nella quale mi spiegava
che non potevo
più far parte del giro perché non avevo
più tentato di impadronirmi della città
e del mondo in generale, perché ultimamente mi ero
comportato come un semplice
delinquente di strada, derubando solo un paio di banche e facendo
esplodere
qualche edificio, troppo poco per un cattivo del mio calibro. Ma
soprattutto
avevo schivato ogni scontro diretto con il supereroe della
città. E quindi
“dovevo riconsegnare la tessera di appartenenza alla Lega e
la carta Super Evil”, su
cui fra l’altro c’erano
tutti i miei soldi. C’era ancora la possibilità
per me nella Lega dei Super
Malvagi: dovevo dare prova di essere ancora cattivo uccidendo un
po’ di
persone, radendo al suo la città… cose
così. Ma ero troppo depresso.
Non tanto per il fatto di non essere
più nella Lega, quello non me ne fregava ormai poi molto,
non sono più il
cattivo di una volta. Era perché il mio fidanzato mi aveva
lascito che ero in
quello stato. Al diavolo la mia doppia vita e la Lega dei Malvagi!
L’unica cosa
che mi importasse era lui! Il mio Tyler che alla mattina mi svegliava
con i
suoi baci, quello che mi sorrideva sempre, qualsiasi succedesse,
l’amico di
sempre e l’amante perfetto. Era la sua mancanza a fare male.
Quando ha scoperto
che la mia identità segreta era quella di Black Fire, il
malvagio tormentatore
della nostra città, mi ha detto che non potevamo
più stare insieme, che lui non
poteva accettarlo. Gli ho assicurato che avrei smesso per sempre, sarei
diventato un semplice cittadino, mi sarei lasciato tutto alle spalle.
Qualsiasi
cosa per lui. Ma non è bastato. Se n’è
andato, lasciandomi solo.
Guardo il quadro dietro il quale è
nascosta la mia pistola. Non l’ho mai utilizzata per scopi
malvagi, solo per
qualche gara di tiro a segno. Ora penso seriamente di uccidere qualcuno
con
quella: me stesso. Il telefono si mette a squillare facendomi prendere
un mezzo
infarto e corro per arrivare in tempo, l’insana speranza che
a chiamare sia
Tyler
-Pronto?- dico mentre mi porto
l’apparecchio all’orecchio
-Hey, vecchio!- mi risponde una voce
gioviale dall’altro capo della cornetta
-Ah, sei tu… - faccio afflitto, non
era Tyler
-Che depressione! Vecchio, non
pensavo che stessi messo così male!-
-Che vuoi Snake?- gli chiedo
esasperato, voglio tornare a crogiolarmi nella mia malinconia non
parlare con
quel pirla a cui stavo dando lezioni di malvagità fino a
poche settimane prima
-Ehm… vecchio, so che stai di merda
ma avrei un problemino… -
-Di che genere?- gli chiedo, anche
se poco interessato
-Bhè… biondo, superdotato e
schifosamente forte-
-Flash Gold?- chiedo io,
riscuotendomi dal torpore –che sta succedendo?-
-Vedi, vecchio, tu non c’eri e il
mio nuovo tutor ha pensato di iniziare la lezione di oggi con il
botto… credo
volesse fare colpo… ma è arrivato Gold
e… -
-Sto per smascherare il tuo aiutante
davanti a mezza città- mi arriva la voce di Flash Gold
dall’altro capo del
telefono –poi lo sbatterò in un istituto minorile
per qualcosa come il resto
della sua vita… -
-No, aspetta!- urlo terrorizzato.
Snake è un ragazzino, un imbecille, ma non si merita di
finire in riformatorio,
non ha ancora fatto nulla di davvero malvagio, per lui
c’è ancora una speranza –Non
farlo!- c’è silenzio dall’altro capo
della cornetta e temo che ormai
l’inevitabile sia accaduto ma poi Gold riprende a parlare
-Siamo dai capannoni, vieni e forse
potrei lasciare il tuo amico-
-Adesso fai tu la parte del
cattivo?- gli chiedo con rabbia
-Forse- mi risponde prima di
riattaccare. Non perdo tempo e vado a riprendere una delle tante
maschere da
cattivo della collezione: le nascondo tutte dietro ad un pannello
segreto in un
cassetto dell’armadio. Non mi serve mettermi il costume
perché la maschera che
ho costruito non è un semplice pezzo di metallo nero! No, la
maschera è formata
da una serie di circuiti che alterano ciò che mi circonda,
così che posso
diventare invisibile oppure può farmi sembrare vestito di
tutto punto, come il
migliore dei super cattivi. Oltretutto mi fa risparmiare anche ore e
ore di
preparazione. Lo ammetto, mi sono superato con questa mia invenzione.
Prendo anche le chiavi della
macchina da dentro la cassaforte e non perdo tempo a richiuderla, tanto
Tyler
non tornerà in mia assenza e anche se lo facesse non
cambierebbe di molto la
situazione. Scendo in garage senza ancora aver indossato la maschera e
mi
aspetta la mia fantastica utilitaria quasi completamente a pezzi. Salgo
e
riesco ad accenderla a fatica, fra le varie bestemmie. Mi allontano da
casa e
prendo una via isolata e deserta. Mi metto la maschera e cambio la mia
identità. Spingo in sequenza alcuni pulsanti della radio che
non ha mai
funzionato e anche il vecchio rottame cambia identità
diventando una fantastica
auto da corsa che schizza sulla strada come una pantera, andando da 0 a
100 in
meno di 3 secondi. Amo la mia macchina.