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Autore: bloodingeyes    21/03/2012    1 recensioni
Quando ha scoperto che la mia identità segreta era quella di Black Fire, il malvagio tormentatore della nostra città, mi ha detto che non potevamo più stare insieme, che lui non poteva accettarlo. Gli ho assicurato che avrei smesso per sempre, sarei diventato un semplice cittadino, mi sarei lasciato tutto alle spalle. Qualsiasi cosa per lui. Ma non è bastato.
Genere: Comico, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Super?'
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Flash Gold, the hero

            La zona dei capannoni si trova molto vicino al porto e non è mai particolarmente trafficata, anche la gente che lavora da quelle parti lo faceva davvero svogliatamente. Era una zona perfetta per gli incontri clandestini, come si denotava dalla quantità indicibile di siringhe, bottiglie d’alcool e preservativi, in aggiunta alla puzza di vomito e urina. C’era anche una discoteca, da qualche parte lì attorno, ma nessuno ci andava per ballare. Scesi dalla macchina e mi avventurai a piedi nella zona alla ricerca del mio vecchio allievo

            -Ben arrivato!- mi sorprese la voce di Flash Gold alle spalle, facendomi prendere un infarto –ti stavo aspettando-

            -Quella solitamente è la mia battuta- gli risposi mentre mi voltavo a fronteggiarlo. Si era seduto con noncuranza sul tetto della mia macchina e sorrideva tranquillo. Il volto era coperto da una maschera bianca della forgia quasi identica a quella di tutti i supereroi, rotonda e praticamente disegnata sul volto. Come al solito portava l’immancabile tuta cortissima e super aderente di color bianco candido ricamata in oro mentre dietro di lui svolazzava la stupidissima mantella dai bodi dorati. Dio che schifo di costume! Io mi sarei vergognato come un verme ad andare in giro con una roba del genere: era così stretta che oltre al profilo dei muscoli si potevano quasi intravedere le vene, il pacco poi risaltava in maniera quasi oscena! Se avesse avuto anche un solo difetto quello schifo di tuta l’avrebbe fatto vedere a chilometri di distanza e invece lui, da bravo super eroe, era sempre schifosamente perfetto e in forma, sempre a suo agio in quella tuta da drag queen mancata. Io passavo inosservato a confronto nei miei abiti: maglia a collo alto nera, pantaloni stretti ma non attillati sempre neri, scarpe e giacca a vento molto lunga, unico elemento un po’ insolito

            -Dov’è Snake?- gli chiedo, preparandomi a combattere per liberare il mio ex apprendista

            -A casa, credo- mi risponde saltando giù dalla mia macchina –se ne è andato subito dopo che ho riagganciato con te-

            -Come scusa?- gli chiedo perplesso –ma non lo volevi smascherare?-

            -No, non mi interessa rovinare la vita di un ragazzino-

            -E allora che diavolo stiamo facendo qui io e te?- gli chiedo per poi aggiungere incazzato –Cos’è? Snake mi ha venduto al nemico?-

            -No, non è questo- mi risponde Gold sorridendo. Anche i denti sono perfettamente dritti e bianchi, come se non glieli avessi mai spaccati almeno una volta. Si passa una mano fra i capelli, quella chioma leonina di capelli biondi e sembra quasi imbarazzato –dovevo parlarti-

            -E di cosa?- ribatto perplesso. La mia nemesi vuole fare una chiacchierata amichevole? La cosa puzza di trappola

            -Seguimi, te lo mostro- e si alza in volo

            -Lo sai che faccio schifo a volare- gli dico, ben ancorato a terra

            -Dobbiamo solo salire su quel palazzo- mi indica mentre si alza leggero sempre più in alto. Con un sospiro prendo la rincorsa e salto in aria, cercando di stabilizzarmi e mantenere quota. Odio volare e non mi piace l’altezza. Dei miei super poteri la capacità di librarmi in aria è quella che ho meno sviluppata e a cui preferisco non ricorrere mai. Gold arriva al terrazzo dell’edificio e, con una grazia derivata dall’esperienza, atterra. Io invece quasi mi sfracello. No, decisamente volare non fa per me! Mentre mi rimetto in piedi Gold si è già diretto all’altro lato del capannone e mi affretto a raggiungerlo. Non so cosa diavolo stia succedendo ma è davvero strano per me stare vicino alla mia nemesi senza dover combattere

            -Vedi quella nave cargo?- mi chiede Gold indicando una grossa nave da carico attraccata nel porto

            -Si, e allora?-

            -Non è una nave-

            -E allora cos’è un aereo?- gli chiedo sarcastico

            -No, è un arma- mi risponde Gold, mortalmente serio –l’ha costruita un gruppo di scienziati pazzi… -

            -Le 4 meningi?- gli chiedo mentre guardo con più attenzione la nave. Se dice il vero e l’intera nave è un arma allora è dannatamente ben mimetizzata per esser così grossa e in città c’è solo un gruppo di cattivi che potrebbe costruire una cosa del genere: le 4 meningi, un gruppo di scienziati incredibilmente intelligenti ma un po’ troppo distruttivi per i miei gusti

            -No, è gente di fuori- mi risponde Gold con un sospiro –non ne sappiamo molto su di loro, né su come funzioni quell’arma, l’unica cosa che sappiamo è che quando la nave attracca su un isola quella scompare dalle carte nautiche per sempre-

            -Ma noi stiamo su un continente, di che ti preoccupi?-

            -Potrebbero voler fare il colpo grosso attaccando qualcosa di più di uno sperduto isolotto in mezzo all’oceano e, visto che non sappiamo con cosa dobbiamo combattere, potremmo non riuscire a vincere questa volta-

            -E io che c’entro?- gli chiedo perplesso

            -Vorrei che mi aiutassi- mi risponde Gold. Io inizio a ridere sguaiatamente

-Sul serio?- gli chiedo, quasi senza fiato

-Si- mi risponde mortalmente serio, cosa che mi fa ridere ancora di più. Flash Gold che mi chiede aiuto è la cosa più divertente del mondo! –Non sto scherzando Black Fire! Ho bisogno del tuo aiuto! Non sono riuscito a scoprire nulla di utile da solo, né in veste di supereroe né da semplice civile… ma se non facciamo qualcosa la città potrebbe essere distrutta!-

-Dimentichi per caso chi sono io?- gli chiesi, cercando di controllare l’ilarità –Io sono un cattivo, ho tenuto sotto il mio controllo questa città per 7 lunghi anni e se non fosse stato per te starei ancora tiranneggiando tranquillamente e incontrastato. Perché mai dovrei aiutarti? Sono un cattivo, non devo mica preoccuparmi per le persone di questo posto. Il dominio della città non mi interessa più, quindi che quella bagnarola distrugga tutto! Non mi interessa minimamente!- mi voltai e feci per andarmene per tornare a casa a crogiolarmi nel mio dolore ma Flash Gold, come sempre, aveva un asso nella manica

-Sei sicuro di non volermi aiutare? Non ti interessa salvare la città?- mi chiese

-Certo e non potrai dirmi nulla che possa farmi cambiare… -

-E Tyler?- mi chiese a tradimento –non ti interessa salvare neppure lui?- rimasi in silenzio per un attimo

-Di che stai parlando?- gli chiesi, perfettamente calmo. Sangue freddo, arguzia e concentrazione, grazie a queste tre doti ero sempre riuscito a sopperire alla mia mancanza di superpoteri degni di tale nome –Non conosco nessun Tyler- dissi voltandomi a fronteggiare Flash Gold

-Sicuro?- mi chiese lui mentre mi lanciava una fotografia. Io e Tyler durante una vacanza in montagna che sorridiamo alla macchina fotografica –Sono riuscito a scoprire la tua identità segreta Jonathan, la tua espulsione dalla Lega dei Super Malvagi e soprattutto so di lui… -

-Cosa hai fatto?- gli chiedo cercando di ostentare indifferenza ma la mia voce lascia trapelare una parte della furia che mi sta annebbiando il cervello

-Nulla- mi risponde con un sorriso –io sono un supereroe, non faccio del male ai cittadini- cerco di non dare a vedere quanto questa notizia mi abbia sollevato mentre lui continua –però quei tipi sulla nave… loro non sono come me, se loro decidessero di prendere di mira la città non si farebbero scrupoli ad uccidere le persone… -

-Questo lo so- dico irritato

-Black Fire- mi dice avvicinandosi –tu sei uno stronzo patentato e sei di sicuro la mia nemesi… -

-Che dolce che sei-

-Però dei tanti cattivi sei l’unico che abbia dei principi morali e, anche se hai tenuto sotto il tuo controllo questa città per 7 anni non hai mai ucciso nessuno, hai sempre cercato di tenere le persone normali al sicuro anche se tramavi di appropriarti di ogni potere e ogni ricchezza di questo mondo non hai mai fatto davvero del male a nessuno-

-Ho ucciso troppo presto- gli dico con una scrollata di spalle, come se non avesse importanza –non voglio ripetere l’errore-

-Ma quelle persone non la pensano come te! Per loro uccidere non ha peso! Ti prego, ti scongiuro, aiutami a fermarli! Se non per me fallo per Tyler!-

-Non ripetere il suo nome!- gli intimo per poi voltarmi e scendere con un salto dal palazzo. Freno la caduta con i miei poteri ma mi sfracello lo stesso al suolo, decisamente volare non fa per me

-Allora mi aiuterai?- mi chiede Gold, raggiungendomi in volo

-No, non ti aiuterò- gli rispondo deciso per poi aggiungere –ma nessuno straniero può venire a mettere sotto assedio la mia città! Non li lascerò fare quello che gli pare!- Gold si illumina, non in senso letterale ma quasi, per poi replicare

-Allora vieni stasera al Golden Palace, ho delle informazioni da darti che ti potrebbero essere utili-

-E non me le puoi dire adesso?- gli chiedo spazientito

-No, vieni stasera e ti dirò tutto- senza neppure salutare si alza in volo e scompare in direzione della città. Io rimonto in macchina e torno a casa. Forse è meglio se prima mi do’ una sistemata: mi faccio la barba, mi vesto come una persona normale, mi faccio una doccia, mangio… ritorno a vivere.

   
 
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