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Autore: Chibi Tantei    21/03/2012    5 recensioni
[Le sue gambe si muovevano velocemente lungo le strade di Crepuscopoli. La sua testa era coperta dal cappuccio che,  a causa della velocità della ragazza, piano piano scivolava, scoprendo ai tenui raggi del sole un piccolo caschetto nero...]
in quanto al titolo... beh, non sono nemmeno sicura che sia azzeccato....
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Xion
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lo so, è da una vita che non aggiorno... siate clementi, ve ne prego! (>_<)''





La giornata era iniziata bene, con una sostanziosa colazione cucinata da Olette che riempì lo stomaco di Allison in poco tempo.
Finito di mangiare, si cambiarono e poi si avviarono fuori, dirigendosi verso la piazza dello Struggle.
Hayner le stava aspettando insieme a Pence e all’attrezzatura necessaria per l’allenamento.
“Ma buongiorno, pelandrone!” fece il biondo, mentre si infilava il caschetto di velcro in testa.
“Ciao Hayner, ciao Pence. Come state?”
“Non ci possiamo lamentare … “disse il castano. ”Tu Allison? Agitata?”
“E di che?” sorrise la corvina “Anzi, sono curiosa di iniziare ad allenarmi.”
“Non credere che sarà una passeggiata!” controbatté il biondo. “Ti allenerò io, il che significa che non avrò riguardi … anche se sei una ragazza! Ti devo allenare per benino se vogliamo che tu straccia Seifer …”
“Solo una cosa.”
“Cosa c’è?”
Allison si sentì un po’ in imbarazzo a chiederglielo, ma doveva.
“Di qualsiasi cosa si tratti lo Struggle, ti prego … non colpire il mio avambraccio destro. Tutto qua …”
“Ah, si, scusa … A proposito,” continuò Hayner “come va la ferita?”
“Meglio, grazie. Ma ora non perdiamoci in chiacchiere, e iniziamo l’allenamento ... che ne dici?”
Hayner sorrise :”Ci sto! E brava la mia allieva! Solo che prima, devi metterti queste.”
E dicendo ciò, lanciò verso di lei un caschetto e un busto fatti di velcro, che la ragazza indossò subito.
Pence le si avvicinò porgendole una grande mazza con la parte superiore ricoperta di gommapiuma azzurra e delle palline gialle da attaccare al velcro(sia sul copri capo, sia sul giubbotto). Le spiegò anche che il gioco consisteva nello staccare le palline dal velcro dell’avversario con la mazza entro un limite di tempo di un quarto d’ora*.
Allison era alquanto sorpresa: chissà cosa si aspettava quando Hayner le parlava dello Struggle …
Ebbe il tempo di dire solo “Tutto qua?” che Hayner si era già fiondato verso di lei, intenzionato a straccarle tutte le palline in un colpo solo.
Allison lo schivò facilmente, e, colpendolo delicatamente dietro alla schiena, gli fece perdere l’equilibrio e un paio di palline.
Hayner rimase piacevolmente sorpreso dall’accaduto, e infervorato dalla reazione della ragazza, si animò ancora di più, impegnandosi al massimo.
Ma i nostri amici, i quali erano esterrefatti dal comportamento di Allison in quella disciplina sportiva, non potevano minimamente immaginare che tutto ciò per lei era una passeggiata, abituata a ben altro tipo di combattimento e di allenamento, oserei dire.
  Quel momento in cui veniva mandata nella sala grande del Castello che non esiste a cavarsela in mezzo a non si sa quanti Simili, esseri senza cuore(in un castello popolato da soli Nessuno …) che l’attaccavano in gruppo, senza aver un minimo di riguardo per lei. E lì non c’era il tempo, no … lì c’era l’esaurimento scorte di simili d’allenamento a determinare la fine di quella massacrante esercitazione. E poi il campo di battaglia non era da meno.
Il susseguirsi degli attacchi del biondo erano sempre “elegantemente” schivati dalla corvina, che poi contrattaccava da dietro, staccando sempre più palline al povero mal capitato allenatore.
E tra piroette della ragazza e colpi a vuoto del ragazzo, la partita terminò con una netta vittoria della prima.
“Complimenti Allison! Sei stata veramente bravissima!”
Complimenti del genere erano quelli che sentiva da Olette e Pence, mentre Hayner, con il sedere per terra non si univa a quest’allegro coretto.
“Tsk! Sei riuscita a battermi … complimenti. Però, l’allenamento non è finito.”
Sorrise beffardo “Io ancora non ho dato il meglio di me, e scommetto che per te vale la stessa cosa, giusto?”
La corvina piegò leggermente gli angoli della bocca verso l’alto, e impugnata la mazza, assunse la sua solita posizione da combattimento.
Tutto ciò incitò il biondo a sbrigarsi a riattaccare le palline al busto e al casco, così da potersi prendere una rivincita.
Povero ingenuo.
Spronando la ragazza a dare il meglio di se, aveva risvegliato la Xion che combatteva gli Heartless nei vari mondi, e non la voglia di mettersi in gioco della loro Allison. Hayner si ritrovò così spiazzato da questa sua grande abilità (nonostante il braccio destro fosse infortunato), che a chi non era nota la situazione, sembrava che fosse lui l’allenato e non l’allenatore.
Nonostante impiegasse tutte le sue abilità, lei riusciva a superarlo, battendolo sempre in minor tempo.
Dopo un’intera mattinata di allenamento, Hayner era distrutto, gettato per terra con il fiatone. Gli si avvicinò Olette e, chinandosi su di lui, disse scherzosamente:”Alla fine eri tu quello che aveva bisogno di un allenamento, eh?”
Hayner la guardò con uno sguardo di uno che ci è rimasto male di averle prese da una ragazza, e a causa del fiatone, aveva anche difficoltà a parlare.
“Sta … Sta zitta … stupida.”
Il suo volto arrossato e sudato per la fatica, illuminato dalla luce del tramonto, risvegliò qualcosa in Olette, che avvampando non poco, gli sorrise dolcemente.
Il ragazzo non si accorse dell’improvviso imporpora mento della giovane, poiché questa era con il volto nell’ombra.
“Vuoi che ti aiuti a rialzarti?” Gli chiese lei, dolcemente, con tanto che quello stupido la trattava quasi sempre male.
“Per … per ora … va bene … l’acqua …”
“Te la porto subito allora.”
Si allontanò, tornando poco dopo con una bottiglietta d’acqua in mano. Si inginocchiò accanto al ragazzo e gliela passò. Questo si mise in posizione eretta, e afferrata la boccetta, si attaccò bevendo a gran velocità l’acqua fresca che conteneva. La bevve a grandi sorsi, lasciando uscire qualche volta, una o due gocce d’acqua dalla sua bocca. Quelle gocce poi, andavano a scendere giù per il mento, poi sul collo, e infine si univano alle gocce di sudore della maglietta.
Quando Olette si accorse che stava fissando e, soprattutto, fantasticando su quelle gocce di sudore misto ad acqua, distolse lo sguardo, e con una scusa si allontanò il più in fretta possibile da lui.
Mentre correva via, le fu inevitabile ripensare alla brutta figura che stava facendo e ai giochi di luce che formavano quelle piccole gocce d’acqua. I raggi caldi che illuminavano quei piccoli cristalli freddi sul suo corpo … “Ma ora basta pensare a queste cose!”
“A cosa ti riferisci Olette?”
“Ah … ecco …” Olette aveva finito per urlare ciò che stava pensando. Ma per sua fortuna, la sua sbadataggine fu salvata dalla presenza unica di Allison, e nessun altro.
“Beh … “
“Tranquilla.” La interruppe l’amica “Se non ne vuoi parlare, fa niente … non ti voglio costringere.”
Olette scoppiò a ridere, lasciando sorpresa la corvina. Ripresasi dalla gran risata, la castana decise di parlarle, solo ad una condizione …

 
 
 
 
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 *Non ricordo bene o non è specificato nel manga.
Al videogioco non ho giocato(Kingdom Hearts II), quindi chiedo eventualmente perdono se sbaglio.



Wow, siamo già arrivati al 12° capitolo? O_O apperò... ok, ora arriverà il pezzo interessante, il momento per cui all'inizio era nata 'sta sbobba ....
Di quale condizione starà parlando la nostra pimpante Olette (nientepopòdimenoche Yuffie sotto mentite spoglie(?????))????
Lo scoprirete nel priossimo secolo! :D (con il tempo che ci metto ad aggiornare... ._.)
Ringrazio tutti coloro che mi stanno seguendo! Grazie infinite! *inchino*
Al prossimo capitolo!


Chibi Tantei


  
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