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Autore: bloodingeyes    21/03/2012    1 recensioni
Quando ha scoperto che la mia identità segreta era quella di Black Fire, il malvagio tormentatore della nostra città, mi ha detto che non potevamo più stare insieme, che lui non poteva accettarlo. Gli ho assicurato che avrei smesso per sempre, sarei diventato un semplice cittadino, mi sarei lasciato tutto alle spalle. Qualsiasi cosa per lui. Ma non è bastato.
Genere: Comico, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Super?'
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Kiss and heroics

Non ci si accorge di quanto sia grande qualcosa finché non gli ci si trova vicino e, davvero, una nave cargo è qualcosa di immenso

-Allora? Che si fa?- mi chiede uno dei supereroi, Wilka mi pare che si chiami

-Voi distraete Hiwahiwa- gli ordino –state solo attenti a non cadere in acqua o finire davanti alla nave-

-Tutto qui?- mi chiede una delle eroine

-Si, al resto penseremo noi- gli dico indicando me e Flash Gold che non ha ancora spiccicato parola da quando è tornato dal suo ultimo volo. Non so bene cosa l’abbia fatto incazzare in questo modo ma preferisco sorvolare

-Dobbiamo tentare di distruggere la nave?- mi chiede qualcun altro

-No, soltanto i robot e le armi… non c’è bisogno che cerchiate di smantellarla, dovete solo fare in modo che nessuno si accorga di quello che stiamo facendo noi-

-E voi cosa farete?- si intromette Snake mentre esce da una viottola laterale. Il mio ex apprendista non era stato invitato ma, come suo solito, si era imbucato alla festa –Vecchio hai intenzione di tirare le cuoia? Perché se è così voglio la tua macchina- gli ho insegnato davvero molto bene ad essere antipatico ed irritante!

-Tu non dovresti essere qui- gli dico

-Quello stronzo mi ha distrutto la casa! Non posso lasciargliela passare liscia!-

-Ti capisco e… - cerco di dire

-Io voglio spaccare la faccia a quel vecchio stronzo e non mi importa di quello che mi dirai, verrò lo stesso!- incrociò le braccia e si piantò per bene a terra. Ragazzino testardo!

-Io stavo per dirti che ti capisco e di stare attento, il tuo aiuto è ben accetto!- gli sorrido, spiazzandolo

-Allora muoviamoci! Che stiamo aspettando ancora?- chiede prima di alzarsi in volo verso la nave, seguito a breve distanza dagli altri eroi. Solo Gold rimane con me sul bordo del cratere

-Il tuo apprendista è irritante quasi quanto te- mi dice

-Gli ho insegnato bene- sorrido per poi aggiungere –adesso tocca a noi… - Gold mi prende per un braccio e si alza in volo, tenendosi però rasente alla superficie dell’acqua. In pochi istanti arriviamo alla nave che gli altri eroi stanno già bersagliando con i loro pugni e i loro poteri

-Stai attento- mi sussurra Gold all’orecchio per poi baciarmi sul collo. Mi volto stupito ma non abbastanza in fretta: lui mi lascia andare e io cado in acqua. Decido di lasciare da parte lo sconcerto e di concentrarmi sulla missione: meglio pensare in un altro momento che la mia nemesi mi ha baciato. L’acqua è davvero molto calda ma per me è sopportabile. Inizio a nuotare verso il basso, tenendomi rasente la chiglia della nave, ho una autorespiratore d’aria con me ma, come temevo, non è stato progettato per questo genere di calore e l’aria che respiro sta diventando rovente. Tutto quello che devo fare è distruggere 3 delle 5 pistole congelanti, una volta fatte fuori quelle l’acqua sarà così calda da fondere il metallo dell’arma.

I raggi gelati si sciolgono a meno di due metri dalle armi che li lanciano, questo per dare un idea di quanto l’acqua sia calda. Mi avvicino alla prima pistola e stringo i cavi di alimentazione fondendoli nella mia mano che ha preso fuoco. C’è un motivo se mi chiamo Black Fire, e non è perché suona figo, ma perché davvero posso creare delle fiamme nere. Certo, le posso far apparire solo sulle mie mani, non posso lanciarle né posso controllare altri fuochi ma ho pur sempre un superpotere di qualche utilità!

Nuoto a fatica fino alla seconda pistola congelante, i ventilatori mi rendono difficile nuotare e l’aria nell’autorespiratore è sempre più calda. Per me la temperatura è ancora sopportabile ma io ho la mia immunità, la bombola d’ossigeno no. Distruggo anche la seconda pistola e nuoto verso la terza quando l’autorespiratore esplode. L’urto mi stordisce per qualche istante ma il vedere le pale del ventilatore dannatamente vicine mi fa tornare in me e riprendo a nuotare furiosamente per salvarmi. Arrivo alla pistola congelate senza quasi accorgermene ma mi accorgo subito che non ho più aria nei polmoni, se mi fermo a distruggere l’ultima arma potrei non riuscire a tornare in superficie ma inizio ad essere stanco e la mente inizia ad annebbiarsi per l’assenza di ossigeno, forse non riuscirei comunque a riemergere quindi rimango e sciolgo anche l’ultima arma. Il primo gesto eroico della mia vita e forse pure l’ultimo. Cerco di nuotare verso la superficie ma è difficile. Niente aria, niente coordinazione, niente pensieri logici. Mi sforzo di tornare a galla ma sono stanco e il mio corpo è pesante.

Addio mondo crudele! Vaffanculo bombola d’ossigeno!

   
 
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