Videogiochi > Dragon Age
Segui la storia  |       
Autore: Nidham    22/03/2012    5 recensioni
Breve elucubrazione della mia ladra nel momento piu' triste del videogioco, quando una scelta porta a tragiche conseguenze. Fatemi conoscere il vostro parere, visto che è anche il mio primo tentativo^^
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Ti prego, Zevran! Ho già perso troppo tempo coi discorsi insensati di Eamon, non voglio far attendere Eilin un secondo di più”

Alistair aveva parlato senza neanche voltarsi, non appena l'elfo aveva messo piede nella tenda.

“Vi ho sentito, anzi credo vi abbiano sentito in molti, nel campo”

“I toni si sono un po' surriscaldati...” replicò semplicemente, lottando con una fibbia dell'armatura e non riuscendo a nascondere il leggero tremore delle mani.

L'assassino scosse la testa, rassegnato, e si fece avanti per aiutarlo.

“Sembri emozionato come una vergine” tentò di scherzare, ma nessuno dei due aveva veramente voglia di perdersi nelle loro solite, sciocche schermaglie.

C'era troppo dolore, in quella gioia. Troppa solitudine, in quell'unione.

Schinieri, pettorale, mantello... con lenta fretta Alistair si preparava alle nozze, dedicando al suo aspetto una particolare cura e nascondendo, dietro la banalità di quei gesti, l'insensatezza della realtà.

In quel momento non c'era niente, in lui, che ricordasse la gioia spensierata con cui era riuscito ad ingannare Eilin. Il suo volto era grave e freddo, innaturalmente severo.

Quella farsa... quel sogno, che aveva voluto regalarle e regalarsi, stava suggendo ogni goccia del suo coraggio.

Il silenzio si fece pesante, facendo rimpiangere a Zevran le urla sommesse dell'Arle e i suoi fastidiosi rimproveri sul dovere, il regno e gli eredi.

“Avrebbe ragione sai?” sussurrò ad un tratto il Custode “Se le cose fossero diverse, Eamon non sbaglierebbe a preoccuparsi per noi. E' difficile che possiamo generare figli e sarebbe stato mio dovere pensare al futuro del regno”

Zevran non rispose, intuendone l'inutilità.

“Non mi sarebbe importato, comunque” continuò, infatti, quasi senza ricordare la presenza dell'elfo accanto a sé “Eilin è l'unica cosa bella di tutta la mia vita, il mio solo amore... Un figlio nostro sarebbe il miracolo più grande che il Creatore potrebbe concedermi”

“Sarebbe stato...”

Alistair lo guardò senza capire, mentre Zevran leggeva tra le righe di quel folle discorso la conferma al suo peggior timore.

“Cos'hai in mente, Alistair?” Lo chiese col tono freddo e feroce dell'assassino, mentre il cuore gli soffocava la gola.

Non avendo risposta, lo prese per il braccio, costringendolo a fissarlo negli occhi.

“Cos'hai in mente?” ripeté, sibilando.

“Niente” Ed era una porta chiusa con fermezza contro il mondo, uno scudo impenetrabile contro qualsiasi attacco.

Zevran l'osservò per un unico istante, poi lo colpì con un pugno alla mascella, con tanto ardore da rischiare di scagliarlo a terra, se non fosse stato per la forza e la prontezza di riflessi dell'altro.

“Cos'hai in mente, Alistair?” chiese, per l'ennesima volta, con rabbia controllata.

L'unica risposta che ottenne fu uno sguardo determinato e freddo, tanto incredibile su quel viso da farlo indietreggiare di un passo, prima di tornare alla carica.

“Cos'hai in mente?” gli urlò contro, senza alzare la voce “Pazzo di un Custode senza cervello!”

Vide la rabbia montare nei suoi occhi, mischiata alla disperazione, ma non raggiunse le sue labbra.

“Non puoi aver progettato davvero una simile follia...”

“Eilin è forte, coraggiosa e sicuramente ha la stoffa del capo più di quanto potrei mai averla io” si limitò a replicare, con tale naturalezza da far sembrare sensato il suo improponibile disegno.

“Eilin è forte, coraggiosa ed è un ottimo capo” replicò Zevran, tentando di mantenere il controllo “Ma non vorrebbe sopravvivere alla tua morte. Potrebbe farlo, questo è sicuro, ma non lo vorrebbe!”

“Ed io, allora? Dovrei volerlo?” questa volta la rabbia di Alistair esplose in tutta la sua violenza “Io che nemmeno potrei sopravviverle, perché è lei la mia vita!” Solo facendo appello ad ogni grammo di volontà riuscì a non gridare, ma si protese verso l'elfo con ferocia, colmando in un passo la distanza tra i loro corpi e sputandogli in faccia la verità.

“E' la soluzione migliore per tutti”

“Migliore per te!” Zevran tremava di collera e preoccupazione “Vuoi sposarla per renderla regina davanti alle truppe e al mondo e legittimarla, così, a regnare al tuo posto...”

“Voglio sposarla perché l'amo”

L'elfo scosse la testa “Non parlare di amore. Non ora”

“Perché? E' la verità. L'amo più della mia stessa vita”

“Sono belle parole Alistair. Belle quanto stupide!” contro ogni volontà, Zevran gridò, infischiandosene di quanti avrebbero potuto udirlo.

“Più stupide di quelle che ho pronunciato quando l'ho condannata? Non lo credo.”

“Almeno altrettanto, perché così la stai tradendo una seconda volta. E in modo anche peggiore della prima”

“Quando ho rifiutato il rituale di Morrigan l'ho abbandonata. Chiedendole di sposarmi l'ho tradita”

“Sei pazzo...”

“Sono solo un egoista e forse un vigliacco” il sorriso che gli increspò le labbra era più simile ad un ringhio “Posso giurarti che il primo peccato contro di lei l'ho commesso senza intenzione. Ma non negherò di aver progettato consapevolmente di farle del male, adesso”

“Alistair... Eilin non potrebbe mai perdonarti”

“Allora saremo in due” Non c'era rassegnazione, nella sua voce, solo consapevolezza e una pericolosa decisione.

“Quante volte credi possa spezzarsi il cuore di un uomo? Quanto dolore potrà sopportare? Le hai fatto piangere la sua morte ed è sopravvissuta... come potrà salvarsi dalla tua?”

Per la prima volta, lo sguardo di Alistair si incrinò e chinò la testa, ma solo per un attimo.

“Ho fiducia in lei. So che saprà fare, come sempre, la cosa giusta”

“Ovvero rinunciare a se stessa per il bene comune, vero? In fondo è questo che ha fatto fin'ora, quindi speri che possa trovare la forza di lottare quando tu non hai abbastanza coraggio per farlo!”

“Voglio solo che possa vivere! E' tanto sbagliato questo?”

“Sì! Perché la costringeresti a vivere senza di te! Anche se solo gli dei sanno come possa voler vivere con te!”

“Se avessi fatto ciò che era giusto, invece di ciò che ritenevo giusto, adesso non saremmo qui a discutere. Forse avremmo dovuto combattere presto contro un nuovo Flagello, o qualcosa di anche più terribile... ma era una battaglia che avremmo potuto vincere... non come questa. Domani nessuno di noi potrà festeggiare, qualsiasi cosa accada”

“Non lascerò che ti suicidi e l'uccida, Alistair. Di questo puoi star sicuro”

“Preferisci che viva io, piuttosto che lei? Lei che è tanto migliore di me e che tu ami”

Il volto di Zevran non tradì alcuna emozione.

“Non sono così ingenuo, amico mio. Forse lo sono stato, ma quel tempo è finito da un pezzo. Non preoccuparti, non sono geloso, amarla è la cosa più normale che un uomo possa fare. Spero solo che ti prenderai cura di lei”

“Lo farò... impedendoti di commettere questa pazzia”

“Vuoi andarle a raccontare i tuoi sospetti e rovinarle l'ultimo momento felice che posso donarle?”

“Voglio proteggerla!”

“Anch'io. E lo faccio nell'unico modo possibile. Non è il modo perfetto, questo è certo...” il suo sorriso fu dolce, nella malinconia “Forse sarà Riordan a sconfiggere l'Arcidemone e il Creatore mi perdoni se anelo così ardentemente la sua morte! Ma se questo non dovesse accadere, se la scelta fosse tra lei e me, in quale altro modo potrei proteggerla, se non costringendola a vivere?”

“Accettando la sua scelta”

“Non è stata una sua scelta! L'unico motivo per cui avrebbe dovuto esser lei, a sacrificarsi, era la dannata corona del Ferelden che pesava sulla mia testa! Sposandola, avremo entrambi le stesse responsabilità e gli stessi doveri e sono più che certo di non sbagliarmi se dico che, tra noi due, sia lei la miglior sovrana”

Quando Zevran fece per protestare, Alistair lo fermò. “Se avessi più coraggio, accetterei il dolore della sua perdita e la guarderei morire... ma sarebbe davvero coraggioso starsene immobili, al sicuro, lasciando morire chi si ama? Il dolore passa, col tempo. Le ferite si rimarginano e la vita ti trascina con sé, anche contro la tua volontà. Eilin potrebbe ancora sorridere, amare, avere figli... E' la mia speranza. E' una possibilità. Se domani la lasciassi andare, se scegliessi il mio dolore e la sua morte, a me resterebbe comunque l'illusione di un futuro, mentre per lei esisterebbe solo la certezza di una buia, fredda tomba e l'inutile consolazione del ricordo”

Zevran chiuse gli occhi, incapace di sopportare la calma con cui il Custode discuteva la fine di entrambi...

“Io sono solo un assassino” sussurrò, stringendo i denti, per non far tremare la voce “Per me la morte è un puro e semplice dato di fatto, scevro da tanti salamelecchi. Forse la tua logica è sensata e tu sarai l'eroe che salverà la principessa... ma Eilin non è una principessa. Lei è già un eroe e per gli eroi il dolore non passa col tempo, né le ferite si rimarginano. Ti ha scelto come unico gesto di egoismo, ti ha amato come unico dono a se stessa. Se vivrà, dopo di te, lo farà per il dovere e non ci saranno sorrisi, né amore, né figli. Questo io credo, al di là di ogni tuo filosofeggiare. Ma io sono solo un assassino e non conosco il futuro. Posso, però, dirti, con certezza, qualcosa sul presente: se pure tu avessi ragione, Eilin non merita altro che la verità e la possibilità di scegliere, anche quando la scelta è impossibile. Dille il tuo progetto, feriscila, distruggila, ma non tradirla”.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Dragon Age / Vai alla pagina dell'autore: Nidham