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Autore: Mei91    22/03/2012    3 recensioni
La vita con Luna non è stata affatto cauta. La soffrenza nella sua vita ha toccato livelli esorbitanti,prima con la morte prematura dei genitori, poi dei nonni, ma si sa alla sofferenza non c'è mai una fine. Luna è convinta che le sue disgrazie siano colpa di Andrè l' angelo della morte e da lui vuole e pretende vendetta. Riuscirà Luna a vendicarsi di Andrè o finirà con l' innamorarsi di lui?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È già mattina! Il sole filtra dalla portafinestra della mia camera, ferendomi gli occhi e costringendomi ad aprirli indignata. Sono appena Le sette del mattino, ma nonostante tutto quello che mi è successo negli ultimi tempi, mi sento felice e riposata. Mi volto con la testa verso il lato sinistro del letto e per poco non ci rimango secca. Andrè, è steso al mio fianco e mi circonda la vita con un braccio. Io gli sono praticamente addosso; le nostre gambe sono intrecciate, la mia mano intrecciata alla sua depositate dolcemente sul mio grembo, le mie spalle appoggiate comodamente contro il suo petto. Il suo braccio sinistro infilato sotto il mio corpo e la testa di Andrè depositata dolcemente sulla mia spalla, o meglio tra incavo del mio collo e la mia spalla, e dorme placidamente. Sembra un angelo…hi hi hi hi… infatti lo è! Il suo respiro caldo mi causa mille brividi e scosse elettriche per tutto il corpo, facendomi di conseguenza rabbrividire e fremere.

Ricordo vagamente come io e lui siamo finiti in camera mia e a dormire nello stesso letto, abbracciati come sanguisughe. Ricordo che ieri sera, mentre aspettavo il ritorno di Andrè, che era stato chiamato a svolgere il suo lavoro di angelo della morte  e che poi mi è ritornato a casa un cumulo di sofferenza, ho preparato cinque stanze per gli arcangeli miei ospiti che nel mentre si stavano cimentando con un impresa e una missione difficilissima chiamata: WII.

Ora che ci penso bene, anche ieri sera, dopo che Andrè mi era ritornato un cadavere ambulante e che per poco non mi sveniva tra le braccia, avevo già deciso che lui avrebbe dormito come me. Mi ricordo bene la chiacchierata che ci siamo fatti su quel letto. Andrè mi ha raccontato che era avvenuto un incidente stradale grave in cui uno scuola bus ha avuto un incidente con un autobus.

Sono morti 15 bambini delle elementari, 5 adolescenti, 3 uomini de 2 donne, 4 malfattori, e l’autista dello scuola bus, per un totale di morti di trenta morti. Andrè ha dovuto portare le anime dei quindici bambini e i cinque adolescenti in paradiso, quelle dei quattro malfattori dritti spediti all’inferno, quelle dei tre uomini, due in purgatorio uno in paradiso, le due donne una all’inferno e l’altra in purgatorio, insieme all’autista. Bello vero?Il mio Andrè ha passato più tempo all’inferno e in purgatorio che in paradiso. Dico io ma l’umanità sta davvero andando a rotoli? Mi è tornato a casa con l’anima sanguinante e mi ha solo chiesto se poteva dormire con me e se gli avrei permesso di abbracciarmi. Acconsentii immediatamente e la cosa non mi dispiace affatto. Strano, eh? Chissà perché mi comporto così con lui?

Sento Andrè muoversi un po’ e stringermi maggiormente a se e gli occhi mi si riempirono di lacrime. Nessuno in venticinque anni di vita mi a stretta a se in questo modo, a parte mia madre e mio padre e poi anche i miei nonni, nemmeno John mi aveva mai stretta in questo modo. Andrè mi stringeva come se la sua vita dipendesse da me, come se senza di me lui non potrebbe vivere, come se fossi la sua stessa anima. Mi stringeva con assoluta devozione e assoluto amore.

Se tutto questo lo fa mentre dorme, allora cosa farebbe quando è sveglio? Avere una relazione con lui sarebbe veramente così sublime? Dedicherebbe tutto il tempo che può alla sua compagna? Vorrei sapere che cosa prova Andrè nei miei riguardi. Vorrei tanto saperlo, ma so per certo che lui non mostrerebbe mai  questo suo lato vulnerabile e dolcissimo quando è sveglio. Sembra intanto che stamani il colorito gli sia un po’ tornato, certo ha sempre la pelle chiarissima, ma si capisce perfettamente che sta molto meglio di ieri sera.  Fremente lo stringo di più a me e gli deposito un tenero e casto bacio sulle labbra, che però non lo svegliano. Ho agito d’impulso, ho sentito il bisogno di baciarlo e l’ho fatto e non me ne sono pentita affatto.

Il cuore comincia a battermi forte e sento le farfalle svolazzare all’interno del mio povero stomaco, ingarbugliandolo. Ma che cavolo mi sta succedendo? Perché quando vedo o sento Andrè vicino il mio cuore comincia a fare le capriole?

Devo anche e ancora chiarire con John. Uffa!

La situazione con John è diventata quasi insostenibile, dovrei fare qualcosa, per esempio cominciare ad alzarmi e andare a scuola ,ma sto così bene a letto e immersa nel calore di Andrè. Ma poi perché mi sento così dannatamente legata e attratta da Andrè. E’ vero è un angelo…anzi un arcangelo : l’arcangelo della morte, ma cribbio se ha charme e fascino da vendere. Ne ha a vagonate. È misterioso, intrigante,gentile, dannatamente bello, la sua essenza angelica poi è veramente qualcosa di sensazionale, ma cavolo non riesco a comprendere come mai tutto il mio essere si sente legato a lui, come se fosse una parte importantissima e indispensabile della mia anima, e se dovessi perderlo…oddio non oso nemmeno immaginare.

Oggi tutti noi, ovvero io, Andrè e i cinque arcangeli presenti in casa mia, dobbiamo andare a scuola, ma sinceramente l’idea non mi allieta molto, ma il dovere è dovere e va rispettato. Purtroppo devo anche chiarire al più presto con John e fargli capire una volta e per tutte come stanno le cose. Chissà anche dove è finito Ken, il mio migliore amico dei tempi del liceo. Ricordo che alla fine del liceo Ken mi disse che sarebbe partito e che non ci saremmo visti più, ma non l’ho visto in questi giorni a scuola. Chissà se oggi c’è? Mi manca quel pestifero ragazzino tutto d’un pezzo.

Mi mossi irrequieta nel letto e nell’abbraccio di Andrè, cosa che fra l’altro lo svegliò.

“Luna?” mi chiamò e io lo guardai e gli sorrisi tenera.

“Buon giorno. Come ti senti oggi?” gli domandai con calma, ma lui mi guardò dubbiosa.

“Bene.” Mi rispose e io gelai il mio sorriso. Non stava affatto bene, era ancora debolissimo.

“Andrè, vedi di non mentirmi, non ti riesce. Se non stai bene, e guarda che si vede che non stai bene, oggi restiamo a casa.” Proposi mitemente ma lo vidi scuotere la testa in segno di negazione.

“No, Luna, andremo a scuola. Tu, devi parlare con John e io starò bene.” Dichiarò sicuro e io sgranai gli occhi incredula. Se non avessi i miei genitori morti tempo addietro, lui potrebbe benissimamente prendere il posto di mio padre. Sbuffai.

“D’accordo, papà.”

“Luna, per favore! Sai bene che è giusto chiarire le questioni lasciate in sospeso. E’ giusto chiarire il malinteso con il tuo ragazzo.” Dichiarò e io m’infuriai.

“John non  è più il mio ragazzo Andrè, abbiamo confuso l’amore con l’amicizia!” dichiarai risoluta.

“La cosa potrebbe essere vera Luna, se tu fossi in realtà una quindicenne, ma sei una venticinquenne nel corpo di una quindicenne e tu quel John, lo stavi per sposare. Quando ci siamo incontrati eri fermamente convinta che fossi io la causa di ogni tua sofferenza.” Dichiarò controllato Andrè.

“Nella vita si può sbagliare, sia a quindi anni sia a venticinque anni Andrè. Le cose sono andate così. Che cosa ti fa credere che io non sappia prendere delle decisioni sbagliate?”

“Sei Luna!” dichiarò come se quelle due parole spiegassero tutto.

“Si, sono Luna e tu sei Andrè, ma questo non spiega nulla. Io e John, possiamo solo essere amici niente di più niente di meno.”

“Hai fatto l’amore con lui!” dichiarò risoluto Andrè.

“Ho fatto sesso con lui!”

“Tu lo ami!” dichiarò e io sgranai maggiormente gli occhi.

“No, credevo di amarlo, ma non è così ed è meglio non confondere il sesso con il fare l’amore.”

“Con me hai fatto sesso!” dichiarò e io non pensai e urlai.

“No, con te ho fatto l’amore!” appena però mi resi conto di ciò che avevo detto sgranai gli occhi e vidi che anche lui restava senza fiato.

“Lascia stare, non sappiamo quello che diciamo Andrè, vado a vestirmi e a svegliare i tuoi amici. Tu preparati. Andiamo a scuola.” Dichiarai abbassando triste lo sguardo e divincolandomi dalla sua prese per poi alzarmi dal letto. Presi dall’armadio un paio di jeans e una maglietta e uscii, ma non prima di girarmi verso Andrè e osservarlo. Era ancora steso sul letto con un braccio che gli copriva gli occhi e il respiro irregolare. La preoccupazione prese per un attimo il sopravvento ma l’ignorai e uscii dalla stanza e mi diressi in quella di Raphael.

 

POV Andrè.

 

Che caspita significa tutto questo! Con te ho fatto l’amore,  ha detto, ma che significa? Sono così confuso! Che abbia lasciato John per me? Che Luna ha capito anche se inconsciamente di essere l’arcangelo della vita e l’unica in grado di salvarmi? Non può essere! E’ assurdo. Sta notte sono tornato a casa quasi morto, che fra l’altro per me è pure un dannatissimo eufemismo, ma appena Luna mi ha visto si è precipitata da me e mi ha portato in camera sua, aiutandomi a svestirmi mentre io con uno sforzo immane tentavo di far rientrare dentro le mie scapole le enormi ali nere. Credevo che… Non riesco a finire il pensiero che Raphael entra nella stanza di Luna dichiarando.

“Si può sapere che hai fatto alla povera Lunael?”

Tolsi il braccio con cui mi coprivo gli occhi dal viso e con uno sguardo che la diceva lunga puntai i miei occhi oro in quelli quasi viola di Raphael.

“Nulla!” risposi un po’ troppo velocemente cosa che insospettì il mio amico.

“Ah, si? E come mai la piccola e di la a versare fiumi di lacrime sulla spalla di Gabriel, dandosi dell’ idiota? E come mai sta mattina quando mi ha svegliato sembrava più morta che viva?” dichiarò quasi glaciale. Raphael anche nel regno dei cieli era sempre stato terribilmente legato a Lunael e dopo di me fu lui a soffrire più di tutti la sua mancanza.

“Le ho solo detto che deve andare a scuola a chiarire con il suo ragazzo.” Dichiarai cercando di far capire a Raph le mie motivazione.

“Ma allora tu sei completamente scemo!  Più Luna sta vicino a noi, anche solo vicino a te, più  il suo essere fa a botte con i ricordi. Più Luna sta vicino a noi prima si ricorderà chi è in realtà. Luna stessa in questo momento ha un mare di perplessità interiori, si domanda come mai si sente così legata a te se fino a qualche giorno fa ti odiava a morte. Andrè ,Luna anche inconsciamente sta cominciando a recidere i legami terreni.” Spiegò Raphael e per poco non mi venne un collasso.

“Che cosa? Questo non può farlo!”

“Questo lo sta già facendo, Andrè, non può evitarlo. Ti sei chiesto come mai io e gli altri siamo qui?”

Scossi la testa in segno di negazione. Perché Luna doveva recidere i legami terreni?

“Siamo qui, amico mio, per ricordare a Luna chi è. Luna presto si ricongiungerà a noi. Luna comincerà a dimenticare i legami stretti e affettivi terreni. O meglio ricorderà sempre la sua vita qui sulla Terra, ma non sarà fortemente legata a quelle persone che ha conosciuto qui, saranno sempre suoi amici, ma i suoi amici si dimenticheranno di lei. Gli umani non devono sapere dell’ esistenza degli angeli o dei demoni. Il nostro mondo è e sarà sempre celato ai loro occhi e questo lo sai anche tu.  E’ legata a te Andrè e qualunque legame abbia avuto qui sulla terra, svanisce al confronto con legame che prova per te. Andrè,  Tu e Lunael, siete l’equilibrio che governa il mondo. Vita e Morte. Luce e Ombra. Ying e Yang. Voi due possedete il legame supremo.” Spiegò mitemente Raphael. Non riuscivo a credere alle mie orecchie.

 “Com’è che tutte queste cose io non le so?” domandai infine risentito.

“Queste cose le sapresti anche tu se solo quando Dio ci convocava tu  te ne stavi in disparte a rimuginare sul fatto che Luna ti era stata tolta e non comprendevi bene il perché.” Mi  schernì infine Raphael e io inarcai un sopracciglio dubbioso.

“Io…”

“Ormai quel che è fatto è fatto, Andrè, preparati che andiamo a scuola chiarirai dopo con Luna.” Dichiarò infine Raphael prima di uscire dalla stanza e lasciandomi incredulo. Mi alzai dal  letto e mi vestii, poi scesi in cucina dove incontrai  lo sguardo umido e lucido di Luna seduta al tavolo che beveva il suo latte. Al suo fianco, sia dal lato destro che da quello sinistro, erano seduti tutti i miei amici. Vidi Luna alzarsi e posare la sua tazza nel lavandino, poi dirigersi in bagno.

“Andrè!”  Uriel mi chiamò.

“Che c’è?”

“Raphael ti ha detto…”iniziò Anael.

“Si!”

“Parla con lei, amico. Chiarisci!”concluse Michael mentre gli altri annuivano.

Annuii e piano mi diressi verso dove era sparita Luna, ma..

Luna spuntò dal nulla dichiarando.

“Andiamo ragazzi!”

“Luna, ti devo parlare.” Esordii e notai di aver ricevuto immediatamente la sua attenzione.

“Di cosa?”

“Del fatto che io ti amo, Lunael!” dichiarai sicuro di me e sicuro che non me ne sarei mai pentito. Sicuro del fatto che chiamandola con il suo vero nome, lei si sarebbe ricordata chi era e chi ero io.

Vidi Luna sgranare gli occhi e sentii i miei amici strozzarsi con il latte che stavano bevendo.

 

To be continued

 

   
 
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