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Autore: cescapadfoot    22/03/2012    14 recensioni
"And I will love you, baby, always!
And I'll be there forever and a day, always!
I'll be there 'till the stars don't shine,
'till the Heavens burst and the words don't rhyme
And I know when I die,
You'll be on my mind,
And I'll love you, always!"
[Jon Bon Jovi_ALWAYS]
Lily e James: i Malandrini, le amiche, la guerra, i primi veri amori...e l'inizio della storia d'amore tra i genitori di Harry Potter.
[personaggi e pairing: Lily Evans/James Potter, Sirius Black/Dorcas Meadowes, Remus Lupin/Marlene McKinnon, Frank Paciock/Alice Prewett, Mary MacDonald, Peter Minus, Lord Voldemort, Mangiamorte, Silente, l'Ordine della Fenice]
(storia modificata e corretta)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We will live to fight another day [James Potter/Lily Evans]'
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Il cielo era plumbeo e tutta Hogwarts e l’area attorno al castello era coperta da uno spesso manto bianco.
Mancavano pochi giorni all’inizio delle vacanze e ovviamente la voglia di studiare era pari a zero; perfino Lily aveva rinunciato a studiare - con gran sconforto di Remus, che pensava di trovare in lei un’alleata per convincere i pigroni a studiare.
Mancava una settimana all’inizio delle vacanze e James e Sirius stavano rientrando dal parco, dove erano andati a farsi una partita a palle di neve.
- Visto che bomba ti ho tirato?
- Quale, James?
- L’ultima!
- E tu la chiami bomba?
- Come tutte quelle che ti ho tirato.
- Si…schiacciate dalle mie supernova!
- Col cavolo!
- Potter, Black!- la voce della professoressa McGranitt li raggiunse.- Potete fare silenzio, per favore? Il professor Lumacorno sta provando con il coro e l’orchestra!
- Ci scusi…- borbottarono i due.
Appena la professoressa si allontanò, James chiese a Sirius:
- Da quando in qua abbiamo un coro a Hogwarts?
- Boh.- rispose Sirius.- Forse da sempre. Ma sicuramente te l’hanno tenuto nascosto, sennò andavi lì di proposito a rovinare tutto con la tua vocetta stonata.- aggiunse poi in tono canzonatorio.
- Stupido canide da strapazzo!
James gli saltò addosso ed entrambi rovinarono sul pavimento di pietra, finendo davanti alla porta della Sala Grande. Da lì sentirono la musica che s’interrompeva e Lumacorno dire ad alta voce:
- Ragazzi, ragazzi! Va abbastanza bene…ma la musica di sottofondo potreste farla un po’ più polposa, per favore?
- Polposa?- ripetè James, sbalordito.
- E che è, una bambola gonfiabile?- fece Sirius.
Entrambi scoppiarono a ridere come dei deficienti, coperti dal suono dell’orchestra e dalle voci del coro.
- Che succede?
I due ragazzi, sentendo delle voci familiari, alzarono lo sguardo verso Remus piegati dalle risate e le lacrime agli occhi, mentre Dorcas diceva a Lily in tono fintamente tragico e molto sarcastico:
- Lily, è ufficiale…li abbiamo persi.
- Una preghiera per la sanità mentale perduta di James Charlus Potter e Sirius Orion Black, per favore.- commentò Remus divertito.
- Amen.- disse Lily.
- Molto divertenti.- commentò James con un ghigno.- Colpa nostra se Lumacorno fa’ delle battute sconce e Sirius se ne esce con altre ancora più sconce?
- Come da copione Black.- commentò Remus.
- Non era il copione Potter?- chiese Lily.
- Evans, adesso non far aumentare l’egocentrismo del tuo ragazzo da strapazzo qui presente.- la avvertì Sirius, rialzandosi in piedi.
- Com’è la neve, là fuori?- chiese Remus.
- Uno spettacolo.- rispose James, scrollandosi gli abiti bagnati.- Lily, vuoi un abbraccio?
Di fronte alle braccia bagnate e spalancate di James e al suo ghigno malandrino, Lily commentò:
- Credo che rimanderemo il tutto a più tardi.
- Sicura?- chiese James, allargando il ghigno.
- Potter, tu vuoi veramente arrivare alla fine dei tuoi giorni castrato, vero?- replicò Lily con un sorrisetto serafico.
- A scaldarci!- urlò immediatamente James.
- Bravo…- commentò Lily con un sorrisetto.
Il gruppetto salì verso la Sala Comune di Grifondoro.
- Ma lo sapevate che esiste un coro, qui a scuola?- fece Sirius.
- Io sì.- rispose Remus.- Non so gli altri. James, che peccato: un’opportunità sprecata per far sentire a tutti la tua bella voce!- ridacchiò poi il licantropo.
- Per carità…- commentò Sirius.- Lily, l’hai mai sentito cantare?
- No.- disse Lily.
- Non hai perso niente, fidati.- le disse Sirius.
- Il solito perfido.- commentò Dorcas.
- Mai quanto te.- le disse Sirius con un sorrisetto.- Devo ricordati quel pugno alle parti intime di Santosky?
- Era anche ben assestato.- commentò Dorcas sorridendo soddisfatta.- E se lo meritava!
Dave Santosky era un ex Grifondoro di due anni più vecchio di loro; per un periodo aveva frequentato Dorcas, le sembrava un ragazzo per bene e pensava di farlo per la prima volta con lui. Ma quando Lily e Marlene avevano scoperto che Santosky aveva scommesso dei soldi per portarsi l’amica a letto, la ragazza era stata aiutata da Lily e Alice ad elaborare un piano per coglierlo in flagrante e per fargliela pagare…e Santosky ne era uscito male sulle parti basse.
Il gruppetto entrò in Sala Comune e James chiese innocentemente:
- Lily…ora l’abbraccio?
- Prima fila a cambiarti!- rispose invece Lily con un sorrisetto, andando a sedersi.
- Per forza?
- Muovi quelle chiappe!
- Lily, che scurrile!
- Vuoi che lo diventi di più?
James sorrise esasperato e andò a lavarsi.
- Ma che bel modo di dichiararvi amore eterno che avete voi due...- commentò Marlene.
Lily sorrise: preferiva mille volte così piuttosto che passare la giornata a fare l’innamorata diabetica e sdolcinata; e James era dello stesso avviso, per fortuna.

*.*


- Sirius, hai finito?
La porta si spalancò e Sirius uscì in boxer dicendo:
- Tutto tuo…
- Finalmente, eh?- sghignazzò James.
- Scusa se voglio essere presentabile.- rise Sirius.
James entrò e si chiuse la porta; quindici minuti dopo, uscì dalla doccia pensando:
“Cazzo, che freddo!”
Anche se amava l’inverno per via della neve, James odiava il freddo pungente di quel periodo da quando era un bambino.
Appena uscì dal bagno, si mise subito jeans e felpa e aspettò cinque minuti per abituarsi alle ondate di calore che stavano arrivando e per scacciare gli ultimi brividi di freddo; si passò una mano fra i capelli e uscì dal dormitorio.
Aveva sceso pochi gradini quando si sentì una risatina e Sirius urlare divertito:
- Meadowes, sei nei guai!!
James si appiattì al muro per non farsi travolgere da Dorcas che correva e Sirius che l’acchiappava subito dopo; sentì la porta del dormitorio chiudersi.
Il ragazzo sorrise: Sirius gli aveva detto che voleva aspettare a farlo con Dorcas, aspettava che lei si sentisse pronta. Un bel miglioramento da parte di Sirius, si notava che stava cambiando in meglio per molti aspetti…anche se lui e James rimanevano i solito teppisti, ovviamente.
Lui e Lily, invece, non ne avevano ancora discusso; l’unico momento in cui erano andati un po’ “oltre” era stato quella notte sulla Torre di Astronomia. James non voleva forzare assolutamente niente: quando Lily voleva parlarne, ne avrebbero parlato.
James si diresse verso il gruppetto davanti al camino, fece alzare Lily, si sedette e fece accomodare la ragazza sulle sue ginocchia.
- Ok, vedo che chiedere è passato di moda.- lo rimbeccò Lily, sorridendo suo malgrado.
- Eh, sì…- commentò James, mentre lei appoggiava la schiena al suo petto.- Piuttosto, come mai il diabetico correva dietro all’acidona?
- Sirius ha perso ancora a scacchi con me.- spiegò Peter.- Lo sai com’è, il loro copione: lei l’ha preso un po’ in giro, lui l’ha inseguita e ora sono in dormitorio a scambiarsi sicuramente le coccole e a sbaciucchiarsi.
- Il mio adorabile Felpato.- James assunse un tono fintamente lacrimevole.
- Un fazzoletto?- chiese Mary, ironica.
- Magari…- rispose James sempre sullo stesso tono fintamente lacrimevole.
- E io che volevo un fidanzato normale…- considerò Lily scherzosamente.
James le lanciò un’occhiatina e le chiese:
- Secondo te, non sarei normale?
- Mai stato, Potter.- rispose lei.
Vedendo l’occhiata furba del ragazzo, Lily si alzò in fretta e James le gridò dietro:
- Ti prendo!
Appena i due sparirono, Mary chiese:
- Ma…Alice e Frank?
- Stanza delle Necessità.- rispose Peter.
- Necessità urgente.- aggiunse Marlene, divertita.
Tutti ridacchiarono.

*.*


Lily corse in fretta e spinse il mattone, ma non fece in tempo ad entrare in soffitta che James la prese da dietro.
- Sentiamo, che credevi di fare?- la stuzzicò James, sollevandola un po’ da terra.
- Scappare da un brutto antipatico cattivo come te.- lo prese in giro Lily.
- Ancora!- protestò James fra le risate.- Io non sono brutto!
- Nooo…sei bruttisimo!- lo dileggiò Lily.
James ghignò e, dopo averla scaricata senza tanti complimenti sul vecchio letto a baldacchino, le disse all’orecchio:
- Ne pagherai le conseguenze, Evans.
- Ah sì, Potter?- rise Lily.
Poco dopo, fecero apparire due cuscini e iniziarono a fare una piccola lotta sul vecchio letto a baldacchino.
- Sono ancora brutto?- le chiese James, mentre parava una cuscinata.
- Più che mai!- rispose lei, dandoci dentro.
- Ok, l’hai voluto tu.- disse James.
- Ovvero?- chiese Lily.
James buttò da parte il cuscino e le saltò addosso, mentre lei si divincolava fra le risate.
- No, James!-implorò lei ridendo.- Non il solletico!
- Ah, sì invece!- continuò lui.
- Basta, basta!- urlò Lily poco dopo.- Mi arrendo!
James rallentò un po’ e avvicinò il viso al suo.
- Ti arrendi?- chiese James.
- Per stavolta.- rispose Lily.
- Brava.- le disse James e la baciò.
Fu in quel momento che la situazione divenne molto più strana, più dolce.
Lily continuò a baciare James, sentendo quella piacevole stretta allo stomaco ogni volta che erano da soli, facendo vagare le mani sulle sue braccia, sul suo petto, sfiorandogli il viso, i capelli…
Era la prima volta che le loro coccole diventavano così approfondite, ma a Lily non dispiaceva; anzi, si sentiva protetta.
James si perse in ogni singolo bacio che le dava, lasciava vagare le sue mani lungo i fianchi e la schiena, ammirava ogni singola lentiggine presente sulle guance di Lily, la sentì rabbrividire quando passò dal volto al collo di lei, respirando l’odore dei suoi capelli e baciandole la piccola voglia che aveva tra la spalla e il collo; Lily voltò istintivamente la testa di lato in modo che lui la baciasse più facilmente.
I respiri di entrambi da profondi divennero più rapidi e veloci.
A un certo punto, Lily rabbrividì ancora di più e si strinse con più forza a James senza riuscire a trattenere un piccolo gemito: la mano di James era andata sotto la felpa a toccarle la schiena e sentì le dita di James ancora un po’ fredde andare su e giù con dolcezza, sfiorando l’allacciatura del reggiseno senza andare oltre.
Poi toccò a James rabbrividire un po’: stavolta era la mano di Lily che gli toccava la schiena e i fianchi con delicatezza, sentendo il calore delle dita di Lily sulla sua pelle ancora un po’ fredda.
James osò ancora un po’ e fece andare la sua mano sul ventre di Lily, mentre sentiva i baci di lei sul suo collo e le sue mano che vagavano incontrollate prima sulla sua schiena e poi sui suoi addominali.
Ma a un certo punto…
- James, aspetta…- bisbigliò lei, staccandosi un po’ da lui e guardandolo imbarazzatissima.
- Che c’è?- chiese James con la voce un po’ roca.
Il ragazzo abbassò lo sguardo un secondo e vide che la sua mano era sui jeans di Lily, un dito sul bottone.
“Ops…” pensò James, togliendo subito la mano.
- Mi sa che dobbiamo parlare…- mormorò Lily, mettendosi seduta a gambe incrociate e stringendosi nelle spalle, imabarazzatissima.
James si mise seduto accanto a lei, guardandola.
- Ecco…- Lily si torturò un po’ i capelli, gesto che faceva quando s’imbarazzava.- Beh, riguardo…riguardo quello, ecco…
- Stavo forzando un po’ la mano?- chiese James, esitante.
- No.- rispose lei, sinceramente.- No, tranquillo; è che la situazione stava un po’…sfuggendo.
I due rimasero un po’ in silenzio, poi Lily sospirò e disse:
- Ecco, non mi sento pronta a…a un passo del genere. Voglio dire, è da poco che stiamo insieme e…ecco, non vorrei che si rovinasse tutto e…
Lily s’interruppe e abbassò lo sguardo, pensando: “Fa’ che non si arrabbi, ti prego, fa’ che non si arrabbi…”; poi sentì le braccia di James stringerla a sé e lui che le diceva:
- Aspettiamo quanto vuoi, Lily; davvero.
Lily alzò lo sguardo verso di lui.
- Davvero?- chiese lei.
- Sì.- rispose lui, appoggiando la fronte su quella della ragazza.- Nonostante quello che hai detto tu, forse stavo un po’ accelerando le cose; e poi hai ragione, è da poco che stiamo insieme, sarebbe da immaturi affrettare le cose.
- Non ti scoccia aspettare, quindi?- domandò Lily, intrecciando la sua mano con quella libera di James.
- Ehi, ho aspettato un bel po’ prima di mettermi con te.- rise James in risposta.- Ormai ci sono abituato.
Lily si rabbuiò un pochino.
- Che c’è?- chiese James.
Lily rimase un po’ in silenzio, come se volesse trovare le parole, poi mormorò:
- Avrei voluto non farti aspettare tutto questo tempo. Magari, a quest’ora, avremmo più tempo e…
- Lily, ti sei presa tutto il tempo che hai voluto, giustamente.- le disse James in tono rassicurante.- Forse è stato meglio così. Anzi: è meglio così. Non credo avresti voluto metterti subito con un ragazzino spocchioso, viziato, arrogante…che ti dava la nausea.
James rimase in silenzio. A volte quella frase gli tornava in mente e si chiedeva se non stesse sognando, se fosse tutto una sua fantasia il fatto che loro due ora stessero insieme.
- Ti ho ferito, quella volta.- disse Lily.- Vero?
- Avevi ragione.- commentò James.- Solo che, molte volte, la verità fa male.
Lily gli schioccò sulla guancia un bacio di scuse e disse:
- Tranquillo, ora la nausea è sparita; so che è un’affermazione un po’ scema. Ma direi che questo è il tuo turno per le rassicurazioni.
James sorrise e disse:
- Mi sa che ho bisogno di un altro po’ di rassicurazioni.
- James, se vuoi che ti baci, basta che chiedi.- commentò schietta la ragazza.
- Lily, mi baci?
- Se ti dicessi di no?
- Mi butto dal balcone, così mi avrai sulla coscienza.
- Vuoi farmi sentire in colpa?- Lily lo guardò di sbieco, ma sorrise suo malgrado.- Ma come ti permetti?
Prima che James potesse dire o fare qualcosa, Lily gli saltò addosso e si ritrovò distesa sopra di lui a ridere prima di baciarlo.
- Sai, sono...sollevata che aspettiamo un po’.- rivelò poi Lily, arrossendo ancora un po’.- Insomma, non ne so abbastanza...
- Tranquilla.- la rassicurò James dandole un altro bacio.
Avrebbe aspettato tutto il tempo del mondo, se necessario; non voleva più rovinare niente con lei.
- E poi...- le mormorò James un po’ malizioso.-...ne so abbastanza per tutti e due.
- Sì, lo sapevo già che eri un porco, non c’era bisogno di dirlo ad alta voce.- lo prese in giro Lily.
- Ehi!
James non fece in tempo a protestare che fu costretto a bloccare Lily prima che prendesse il cuscino per prenderlo ancora a cuscinate, stringendola a sé; gli bastava quello, al momento.
Lily si raggomitolò meglio fra le sue braccia, sentendosi confortata: non se l’era presa perché voleva farlo aspettare e ne era sollevata; eppure, non potè fare a meno di chiedersi quanto avrebbe dovuto aspettare prima di sentirsi pronta.
E soprattutto quando avrebbe capito di essere pronta a fare l’amore con James.














 
 
 
 
 
 
 
 
 

NOTE: ecco qui a voi l'argomento spinoso...ta-daaaaaaaaaaaaaa:)
beh, direi che questo capitolo si commenta da sè; e devo dire che adoro James qui; è così...tenero!!! :)
spero di aver descritto bene i dubbi di Lily e le rassicurazioni di James; sennò, beh...mi darò all'ippica.
bene, aspetto le vostre recensioni, vediamo se riusciamo ad arrivare alla duecentesima :)
bye bye :)
  
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