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Autore: Eliot Nightray    22/03/2012    1 recensioni
Verde è il colore della speranza, rosso quello dell'amore, del sangue, della passione. L'amore è un sentimento dai colori cangianti che alterna , oscillando così come un bimbo sull'altalena.
FlippyxFlaky
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Splendid.



Tornata  a casa Flaky si sentì sollevata, ma con lei c’era sempre Splendid, che non sembrava interessato ad andarsene. Anzi,  si guardava intorno tutto incuriosito, cosa che la infastidiva. Leonida il suo gatto persiano, di circa ben quattro kili, entrò nella stanza. Non era l’unico gatto che la ragazza possedeva, anzi ne aveva ben tre. Agli amici aveva sempre detto che la presenza di così tanti gatti in casa sua era collegata al suo amore per i felini, tanto che l’avevano soprannominata la gattara. In realtà nella sua mente Flaky pensava che i gatti l’avrebbero salvata da un possibile attaccato di un’orda di pulcini assassini. O comunque se mai uno di quei così le si fosse avvicinata ad una distanza di almeno dieci metri da casa i gatti avrebbero fatto il resto.

-          Ehi Flaky lo sai che hai una casa adorabile?

Flaky fuggì nella cucina, troppo rossa in viso per poter rispondere.

-          Flaky?

L’altro la inseguì furtivamente. Flaky respirò lentamente e fece un cenno con la mano, come a dire oh grazie. Si guardò intorno pensierosa, sapeva di aver lasciato qualcosa da fare ma cosa? Splendid nel frattempo non faceva che girovagare e frugare e aprire questo e rompere questo. Leonida non apprezzava, anzi lo osservava come una specie di cane da guardia. La ragazza ebbe un’intuizione improvvisa, ma certo! Corse verso il frigorifero trascinando con se anche l’eroe. Sapeva di essersi dimenticata qualcosa, e questo qualcosa erano dei biscotti, che lei stessa avrebbe confezionato per Flippy.

-          Ehm… Flaky..

Splendid era a terra con tanto di gatto-palla di lardo sul petto. Trionfante il felino se ne stava appolloiato sullo stomaco del ragazzo impedendogli di respirare. La ragazza afferrò il micio e lo poggiò delicatamente sul tavolo, quello sollevò la coda indignato e si sedette dandole le spalle.

-          Mi spiace è un po’ permaloso..
-          Permaloso? A è solo invidioso non apprezza i veri eroi. Ma come non capirlo?

Flaky annuì, aveva già perso il filo del discorso. Riaprì il frigorifero e la ventata gelata che ricevette da quest’ultimo le ricordarono improvvisamente che era fradicia da capo a piedi, per non parlare di Splendid.

-          Ehm..

Splendid , troppo preso dalla contemplazione del tosta pane, non la notò. Flaky sollevò l’indice come se questo avesse potuto aumentare la sua voce. Niente.  Battè un piede incattivita da quel suo comportamento da beota fra le nuvole.

-          FLAKY MA TUTTO QUESTO è ASSOLUTAMENTE COOL!!

Il ragazzo si voltò verso di lei con un sorriso splendente, nelle mani una collezione di cd di hetalia, la SUA collezione. Flaky balzò sull’attenti arrossendo come un pomodoro. Si lanciò verso di lui cercando di riacciuffare il suo tesoro.  Non aveva considerato il fattore pavimento scivoloso. Cadde addosso a Splendid e l’altro si lasciò cadere .

Dico si lasciò perché nella sua mente aveva già immaginato tutto. Aveva elaborato una specie di piano in vero stile film romantico da due soldi. Lei si sarebbe voltata verso di lui, lui l’avrebbe afferrata e poi ci sarebbe stato il bacio. Splendid si era allenato per mesi per quel momento, ora il piano non era andato esattamente come voleva lui, ma comunque Flaky era sempre ad un palmo di mano dal suo viso.

Così mentre Splendid già rimuginava tentando di ricordarsi esattamente le battute che aveva accuratamente scritto su un post-it, Flaky rimase impassibile. Non sapeva che fare, perché era certa di essersi rotta qualcosa, ma allo stesso tempo voleva togliersi da quella posizione. Fece leva con poca grazia sul petto di Splendid che spalancò gli occhi ferito e si sollevò , dondolando un paio di volte prima di riacquistare completamente l’equilibrio. Dio se era imbarazzata. Il cuore le batteva, ne sentiva i palpiti persino nelle punte delle dita.

-          N… n… non toccare mai più le mie cose.

Sussurrò a bassa voce, senza aprire gli occhi. Aggirò l’ostacolo-Splendid e corse in camera sua per darsi uan ripulita. Doveva trovare qualcosa di comodo o avrebbe finito col macchiare il parque con tutte quelle macchie d’acqua. Entrò nella sua camera, che a parer suo era decisamente normale. Tanto rosso ovunque , un colore che adorava e qualche peluche a forma di orsacchiotto. Cacciò la testa dentro l’armadio ispezionandolo accuratamente. Il concetto era semplice doveva trovare dei vestiti comodi per cucinare, non aveva voglia di vestirsi in modo elegante tanto Splendid se ne sarebbe andato ad un certo punto.

Splendid dal piano di sotto nel frattempo rimuginava. Cosa era andato storto? Forse non era stato abbastanza caliente? Si annusò un paio di volte la maglia, aveva un ottimo odore, era bellissimo, un eroe cosa mancava? Ma certo non l’aveva afferrata, maledizione. Schioccò le dita risentito e si alzò. Adesso ci voleva un colpo di scena. La pioggia tamburellò con forza sulla finestra e a Splendid venne quasi una commozione celebrale. Pioggia = temporale = fulmine= black out = Flaky spaventata. Si lasciò andare in una specie di risata folle e si avvicinò alla camera di Flaky in attesa. Al momento giusto le sarebbe corso incontro l’avrebbe afferrata dolcemente dicendo, in modo eroico “ non temere sono qui” e lei avrebbe emesso una specie di sospiro “ oh mio eroe” e poi beh. Splendid si fermò a pensare al dopo. La prima cosa da fare una volta conquistata Flaky era eliminare le palle di pelo.

Flaky si impose di non sentire il vento schiaffeggiare la finestra, ne tanto meno i tuoni fuori da di essa. Aveva paura, voleva essere solo e non con qualcuno. Sarebbe successo qualcosa di orribile, succedeva sempre qualcosa di orribile con lei in giro. Afferrò un paio di jeans e una felpa e si vestì rapidamente. In quell’istante un boato fragoroso ruppe il silenzio della casa e la ragazza ebbe un sussulto. Si nascose nell’armadio e dentro vi trovò Arthur, l’altro gatto persiano. Era lì che riposava, era da quattro ore che riposava. La presenza della padrona lo rallegrò assai e decise di fare della sua testa il suo nuovo nido.

Splendid sentì una dolce melodia far partire il fusibile e si scaraventò per le scale. Era certo di aver calpestato qualcosa di morbido che aveva emesso una specie di ringhio, ma non importava. Entrò nella stanza guardandosi intorno. L’armadio tremante svelò quasi subito il nascondiglio dell’altra. Lo aprì lentamente e Flaky era lì accucciata in un angolino.

-          Flaky, non temere ci sono qui io.
-          N…n…
-          Non temere

L’altra non rispose in modo adeguato, ma quel n..n per Splendid era il segnale giusto per portarla via. La adagiò sul letto e si accomodò accanto a lei.

-          Non c’è niente di cui aver paura, è solo una scarica.
-          Il buio..
-          Cosa?
-          Io ho paura del buio…

Era la sua occasione. Le si sporse in avanti con tanto di labbra in fuori, sembrava una papera. Iniziando un countdown interno man a mano che la distanza diminuiva.
Flaky sentiva la presenza di Splendid vicino a se, ma non le importava. Era buio quindi poteva esserci chiunque pronto ad ucciderla. Arthur si mosse adagio emettendo un sibilo. Fantasmi oh no fantasmi! La ragazza si alzò di scatto e corse giù per le scale, il gatto sembrò compiaciuto ora poteva fare ciò che voleva.. balzò su Splendid che si ritrovo a baciare un gatto.  La porta suonò e Flaky si ritrovò ad urlare terrorizzata, forse era venerdì. Detto uno sguardo al calendario, era il 13, era la fine.

L’altrò, dopo aver rigurgitato una buona quantità di palle di pelo, scese le scale. Era la sua ultima chance. Un uomo stava per attaccare Flaky, bene l’avrebbe protetta. Aprì la porta e tutto il suo entusiasmo si trasformò in terrore. Ora avrebbe dovuto veramente salvarla.

Flaky , da dietro il divano, scorse la figura di Flippy, che la salutò sfilandosi il cappello.

-          Ciao spero di non disturbare, non avevo voglia di tornare a casa  ho pensato di riportarti l’ombrello.
-          Oh..

Flaky si fece avanti lentamente, prese l’ombrello e fece finta di non notare il grosso coltello appeso ai pantaloni dell’ex militare anche se ebbe un sussulto.

-          Non aver paura.

Flippy sorrise e lei arrossì violentemente, cosa da cui non poté trattenersi nemmeno il ragazzo.  L’altro abbassò gli occhi e sorrise imbarazzato.

-          Ti dispiace se entro un secondo? Fuori piove..
-          A si certo..
-          No A NOI dispiace..
-          E da quando questa è casa tua Spider-man?
-          Entra Flippy tranquillo.

Flaky sorrise e entrambi i ragazzi ebbero di nuovo quello strano tuffo al cuore. Sarebbe stata una serata memorabile.
  
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