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Autore: aniasolary    23/03/2012    12 recensioni
Seconda classificata al contest "Jacob e Bella per sempre" indetto da Jakefan.
Breaking dawn. Bella è partita per la luna di miele. Credeva che sarebbe ritornata a Forks subito dopo il viaggio, credeva che avrebbe visto Jacob un’altra volta, un’ultima volta… ma ci sono scelte che, anche se sembrano insignificanti, possono cambiare tutto.
La strada del futuro si spiana: le persone crescono, le persone decidono, le persone cambiano, le persone si pentono. 
Il nome di Bella che viene fuori dalla sua gola è un ultrasuono. Adesso lo sentono solo gli animali, gli alberi e l’acqua che cade.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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SE 2

Capitolo 2 - The innocent can never last

«Edward, per favore, voglio tornare a casa.»

È la quinta volta, oggi, che le viene da piangere per lo stesso motivo. Ha l’impressione di addormentarsi, di chiudere gli occhi e dormire, mentre qualcosa nello stomaco punge e ferisce. Ma non è quello il problema, non l’unico.

«Amore…» esita, è incerto. Le prende la mano, come per riscaldarla, anche se non succederà mai.

Lei aspetta perché gli angeli salvano le persone, e se lui è il suo angelo, deve salvarla.

Dove sei?

«Non è possibile. Non sappiamo che cosa… possa essere il feto. La tribù potrebbe venirci contro e se… se ti trasformerai, violeremo il patto nel loro territorio. Sam ce l’ha detto quando Carlisle gli ha parlato del bambino.»

Ma non le importa, vuole tornare a casa, non ce la fa. E Jacob? Jacob dov’è? Lui non sa niente, crede che sia ancora in luna di miele, felice, e lei ha bisogno di stare con lui. Quanto ha freddo… non ha mai avuto così freddo in tutta la sua vita, anche ora che Edward le sfrega le mani nella sue e lei sente il marmo contro la pelle e non glielo dice che ha freddo. Ma cosa le importa? Lo sapeva anche prima, da quando ha sfiorato le sue mani per la prima volta.

Eppure sogna il fuoco.

Sogna Jacob.

Dove sei?

«A meno che tu non decida di… non portare a termine la gravidanza. Ti sto perdendo, Bella. Ti sto perdendo e non voglio. Così potrai tornare… potremo tornare…»

«No.»

Quello è il suo bambino. Vivere… quel bambino vivrà grazie a lei. Si sente felice anche solo per questo, perché quando EJ crescerà, penserà che sua madre è morta per lui, che lo amava tantissimo ancor prima di vederlo, che era una persona forte. E poi, gli innocenti non durano mai, soprattutto quando in realtà sono colpevoli.

«Ma voglio… rivedere Jake.»

Gli occhi di Edward si fanno cupi. Bella ha visto amore in ogni sua parola ma non ha sentito niente. Le costole le si schiacciano sotto il peso del piccolo, le mani di Edward sono sulle sue.

Sospira e cerca il calore che non c’è.

Lui gira la testa e capisce.

Bella non vuole nessun angelo accanto a sé.

Jacob, salvami.

Jacob, portami via.

Jacob, vieni qui, trovami.

Jacob, mi dispiace.

Jacob… amore…

Quando scoppia a piangere, tutto diventa nero. Sembra l’urlo di un animale che viene ucciso, le graffia la gola.

La camera si svuota, Edward lascia le sue mani e Bella sente ancor più freddo di prima. Non lo chiama perché sa che non cambierebbe niente lo stesso.

«Bella, andrà tutto bene. Il bambino nascerà, sarà felice… dopo il parto potrai a tornare a Forks.»Rosalie si inginocchia davanti a lei e le accarezza i capelli. Bella non si è mai sentita così brutta, inutile, stupida e incapace. E si dà la colpa di tutto. Tutto.

Jacob, fai finire quest’incubo.

Ha paura di dimenticare tutto, ha paura di dimenticare se stessa quando è con lui. Ha paura.

Vuole solo essere salvata.

***

Tutto crolla. Si aggrappa all’aria con le mani ma scompare. E soffoca, viene schiacciata… scivola nel fondo, nel buio…

«Bella, Bella!»

Tante mani, tanti sguardi, sono tutti dipinti con acquerello e rovinati dall’acqua. E quando urla è come il gesso che stride sulla lavagna e il resto va in frantumi, va tutto in frantumi.

Sente il ferro sulla pancia come se gliel’avessero messo in bocca.

Salvami.

«La placenta, Carlisle, fa’ presto… »

Non sa chi è, chi può essere. Forse adesso Tanya sta accarezzando la spalla di Edward, l’ha saputo da quando l'ha vista che lei lo avrebbe amato come si meritava. Oppure è Rosalie, Rose si preoccupa sempre per lei o Alice… anche Alice…

«Ora… Ora!»

Lo sente affondare nella carne.

Estranei.

Dolore.

Ferro.

Salvami.

Il sangue sgorga.

La gola si secca.

Annaspa… è come l’acqua. Dondola, è di nuovo bambina, sua madre la culla…

Stai correndo anche tu, con me, adesso. Quanto è bello il sole che affronta le nuvole, ti si riflette negli occhi. «Corri, Bells, quanto sei lenta!»

«Non è vero!»

Rido, chiudo gli occhi ma la luce c’è sempre. Dove siamo? Jake, non correre così veloce, rallenta…

Il sangue è nella bocca, ci affoga dentro, tutto è rosso, tutto è nero. Una mano le accarezza gli occhi, non vede più. Ha gli occhi chiusi e non vede.

È diventata dolore. Non ha più un nome, non si chiama più Bella Swan, Bella Cullen, donna, bambina. Non è più niente. È solo sangue, è solo dolore. È sola.

 Mi afferri per il vestito e la sabbia ci vola in faccia, io ti guardo e sei quello dei miei sogni. Sei il mio migliore amico, sei la persona che amo.

«Aspettavo che venissi a cercarmi.»

Lo vedi? E poi dici sempre che sei sempre tu quello che vuole stare con me. Non è vero, sono io. Non lo sapevo, ma sono io.

Sbuffi, continua. Sorridi, continua. Mi fai sentire viva, continua.

«Io aspettavo che tornassi.»

So che va tutto bene. Lo so perché mi tocchi, mi abbracci, mi stringi la testa nelle tue mani e mi fai appoggiare a te. Quanto è bello piangere quando sei felice, quando potresti morire e sapresti di aver dato al mondo tutto quello che hai ricevuto senza meritare. Non è sbagliato, tutto questo è giusto. Non scappiamo, Jake. Va tutto bene. Abbracciami, va tutto bene…

«Restiamo qui…»

Un pianto viola le sue orecchie. È dal momento in cui ha capito di avere i battiti del suo cuore contati, che non sente qualcosa di così bello. Di così vicino.

Vuole aprire gli occhi ma non ci riesce. Vuole vedere suo figlio perché non si sente più lei, non sente più niente, lei stessa è niente. Jacob non c’è, Jacob non è venuto.

Ma c’è suo figlio.

«È Renesmee.»

Una bambina.

Ce la fa, le palpebre si muovono. Un fascio di luce, ecco… la piccola alza la manina insanguinata ma è meravigliosa. Bella le ha dato la vita e si sente piena di qualcosa che non ha mai avuto. Vede il suo sorriso, è bellissima. Dio, com’è bella… è davvero sua?

Poi cade.

Cade nel buio.

Salvami, Jake.

 

Le onde si infrangono sulla sponda del mare, le sento cantare. Tutto è calmo tutto è… pace. Anche la neve che cade, la neve che copre il mare, la neve che ha nascosto la sabbia. Ma lo sai perché è così bello? Ci sei tu, Jake. Ci sei tu. Il dolore è finito… sembra lontano anni, ere, notti bianche come questi fiocchi che volano.

«Non farlo, ti prego.»

Perché la tua voce si rompe? No… amore mio. Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace. Perché sono stata così stupida? Amico mio, Jacob, bambino che mi passa la paletta, biscotti, baffetti di fango, carnagione scura, tua mamma non ti dava il sapone, la mia sì. Prima o poi avrei fatto il castello di sabbia più grande del mondo e tu: “Nah, ma a che ti serve un castello se puoi avere una torta!”.

E allora hai capito. Tu avevi già capito tutto.

«Qui stiamo bene… » Ti accarezzo il viso, è un onda di amore, è caldo, è sole.

Mi sembra di addormentarmi, la neve è una coperta soffice. Il freddo è solo una parola.

«No… Bella, no… »

Sono sdraiata, mi prendi la mano, mi accarezzi la bocca, non ti vedo più bene, «Devi tornare… devi tornare…»

La stanchezza si fa più pesante, la stanchezza sembra il latte che versava Renée nella mia tazza, quello caldo, quello che disegnava disegni con il vapore… Io avevo sonno solo a guardarlo.

«Jake, non posso, non posso. Qui sto bene, qui ci sei tu…»

«Io dovrò andare via.»

Terrore.

«Non farlo.»

«Non dipende da me.»

«Non lasciarmi mai.»

«Sei tu che devi tornare.»

«Come farò?»

«In qualunque modo. Devi tornare. Io ti aspetterò.»

Apro gli occhi. Il tuo viso fa ombra su di me, occhi neri e brucianti, bocca di bosco e lupo di terra, amore, amicizia, bisogno. E mi accorgo delle macchie rosse sulla neve, macchie che diventano grandi, macchie che sporcano me. Macchie…

«Ho paura.»

«Ci sono io.»

Torna, Bells.

«Sono morta.»

«Bella, ti prego…»

«Sono morta.»

«Non mi importa come sei. Sarai sempre tu.»

Sorrido. Il dolore ritorna, punge, taglia, affonda. Sono carne, la neve è fredda, Jacob… sei bollente. Le lacrime scendono.

Sto per farlo.

«Sarà doloroso?»

«Un paio di ginocchia sbucciate.»

Adesso la neve è ghiaccio, tu sei fuoco, tu sei gioia, tu sei vita, tu mi chiami, tu mi ascolti, tu mi tendi la mano.

«Guariranno senza disinfettante.»

Il tuo sorriso è un mondo a parte.

Tutto si amplifica, tutto diventa vero.

Fai battere il mio cuore, Jake.
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Ciao a tutti :)
Grazie mille per aver letto e per la vostra presenza. La settimana scorsa è successa una cosa spiacevole, spiegata meglio nella mia pagina d'autore, e tante persone mi hanno sostenuto e incoraggiato, e per questo le ringrazio tantissimo <3 <3 <3  Un grazie speciale a Noemi, J, Teresa, Viriginia, Caterina, Steffy, Ele, Ilaria, Cristina, Stefania, e sicuramente mi sono dimenticata di qualcuno di cui mi ricorderò, ma sapete quanto siete importanti.
Un grazie seguito da una riverenza xD a IncenseAsh che ha segnalato questa storia solo dopo la lettura del primo capitolo *-*  Grazie mille! <3
Di questo capitolo non c'è molto da dire. Spero, oltre ai dubbi xD, di avervi lasciato anche delle emozioni :)
Un bacio e al prossimo capitolo, se vorrete. Vi avevo avvisato che era una storia triste, non datemi la colpa :D
Grazie.
Ania.

   
 
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