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Autore: Purple_Rose    23/03/2012    1 recensioni
Ed eccomi su Naruto! è la prima fic che faccio riguardo a quest'anime! Niente di particolare, la classica vicenda delle scuole: amicizie, amori, gelosie... un classico, insomma!
Scommetto che vorreste sapere qualcosa sulle coppie, vero? Beh... leggete e scopritelo! Buona lettura!
P.S. dimenticate le varie relazioni e le appartenenze ai villaggi, okay? Sarà una scoperta dopo l'altra!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 8: la città 1° parte

Bastarono pochi giorni di permanenza all’accademia perché venisse annunciato un messaggio:
-Cari studenti, confidiamo nel fatto che l’accademia stia allevando giovani e promettenti ninja che lotteranno per il futuro, vi avvisiamo che d’ora in avanti sarà consentito l’accesso alla città che sta poco lontano da qui. Un avvertimento: sappiate che l’ora in cui è possibile andare a Garden Town è alle 14:30, mentre il coprifuoco a cui tutti devono attenersi è alle 18:00. Gli insegnanti sono attivi e controlleranno sempre, ogni giorno, che gli studenti siano tornati all’accademia dopo l’ora stabilita. Inutile dirvi le conseguenze della violazione di questa regola. Bene, potete tornare alle vostre solite attività, grazie dell’attenzione-
-Yeh! Finalmente possiamo uscire!-. Naruto portò le mani al cielo, come per ringraziare gli dei dell’Olimpo per questo dono:
-Già, è una bella notizia, ma... Naruto, siamo nel bel mezzo della lezione-. Due occhi azzurri incrociarono quelli neri e seri del maestro Kakashi, intento a spiegare una lezione di storia dei ninja. Un’altra volta era stato richiamato, e un’altra volta doveva scusarsi, come se fosse una novità:
-Ah... oh, mi scusi-. Ormai la classe si era abituata ai gesti fin troppo espansivi del biondo, come il maestro dai capelli argentati, che aveva perso ogni speranza nonostante conoscesse Naruto solo a pochi giorni.
Un altro bel carico di storia ninja, punteggiata da avvenimenti eccezionali di ninja leggendari con nomi impronunciabili, bastò a far passare il tempo, che si concluse con il suono della campanella, il segnale della fine della lezione.
Sasuke sospirò, rivolgendo un occhio di riguardo verso la rosa accanto a lui, che rimetteva nella borsa i vari libri. Sakura ignorò completamente il moro, rivolgendo un sorriso radioso al biondo:
-Senti, Naruto... più tardi potremmo andare a Garden Town insieme!-. Naruto la guardò e sorrise:
-Ottima idea, vado a chiederlo anche a Hinata!-
-H... Hinata?-. La rosa sorrise forzatamente, annuendo. Speravo che saremmo stati solo noi due... va beh, finché è Hinata può andare!
Poco lontano il biondo si rivolgeva alla mora, che annuiva convinta alla proposta:
-V-Va bene, Naruto, ne sarò felice!-
-Bene!-
 
-Kiba, che ne pensi?-
-Mi basta sgranchirmi le zampe... voglio dire... le gambe!-. Durante quei giorni al gruppetto dell’altra classe, Ino, Ten Ten, Neji, Sai, si era unito un quinto elemento, Kiba, che aveva fatto amicizia con tutti come niente.
La lezione con il maestro dalle folte sopracciglia era appena finita e l’idea di lasciare per un po’ l’istituto era molto allettante:
-Allora andiamo!-
-Aspetta, ci andiamo anche con Sakura!-
-Pure Sasuke e Naruto!-
-Invitiamo anche Hinata, allora!-. A quel nome il ragazzo selvaggio drizzò le orecchie:
-HINATA?! Conoscete Hinata?-. Ino lo guardò, confusa:
-Certo, è una nostra amica ed è nella classe accanto alla nostra...-
-Davvero? Fantastico!-. Kiba esultò, estasiato al pensiero di rivedere la mora. La bionda se ne accorse e ridacchiò. Mi sa che qui c’è uno cotto di Hinata, hi hi!
Subito il gruppo si diresse verso il corridoio, dove incrociarono anche gli altri:
-Ehilà! Noi quattro pensavamo di andare a Garden Town dopo pranzo, venite anche voi?-
-Che coincidenza! Avevamo intenzione di chiedervi la stessa identica cosa! Allora andiamo a mangiare e poi... alla scoperta della nuova città!-
-Sì!-
-Ciao, Hinata... ti ricordi di me?-. Kiba si era rivolto alla mora un po’ titubante, cosa che certo non era da lui. L’interpellata lo guardò bene, poi sorrise:
-C-Certo, tu sei quello del mento...-. Il ragazzo ridacchiò imbarazzato. Allora è così che si ricorda di me...pazienza, meglio che non ricordarmi affatto!:
-Ciao, Kiba!-. Il bruno riconobbe il pigro compagno di stanza, tutto sorridente e a quanto pare compagno di classe di Hinata... la sua Hinata...:
-Ciao, Naruto...-. Non l’avrebbe ammesso neanche sotto tortura, ma il fatto che fossero in classe insieme lo faceva diventare verde d’invidia:
-Ti presento il mio migliore amico, Sasuke Uchiha!-
-Ciao-. Il moro lo freddò in un istante, non curandosi minimamente della sua presenza. Kiba sbuffò offeso, Naruto invece sorrise:
-Lascia stare, fa sempre così! Ti va se ti faccio conoscere Sakura e poi andiamo tutti insieme a pranzo?-
-Ehm, okay-. Ricapitolando, Hinata è sempre bella come me la ricordavo, quindi di certo la mia ottima vista non m ha tradito! Ma Hinata è una bella ragazza in mezzo a due bei ragazzi, perché per belli sono belli, e io sono in un’altra classe... MA CHE DIAMINE!!!:
-Andiamo, Kiba?-. Al richiamo il ragazzo rispose subito:
-Certo!-. Avrebbe trovato una soluzione.
 
-Okay, sono stufo-
-L’hai già detto, Naruto-
-Lo so, ma ciò che vale va ripetuto-
-Ovvio, per questo ti ripeto sempre che sei una testa quadra, testa quadra!-
-Piantala, Sasuke!-
-Non litigate, ragazzi!-. Il gruppetto di ragazzi ormai formato era diretto verso la città, che si trovava non molto lontano dall’accademia.
L’istituto si trovava in cima ad una collina poco alta, da cui partiva un sentiero sterrato lungo fino a Garden Town, nome della città:
-Pare che sia chiamata così per la varietà di vegetazione presente in essa, posizionata in modo da non intralciare le costruzioni...-. La rosa era conosciuta al Villaggio del Fiore per informarsi subito di un qualcosa di sconosciuto. Ciò era dimostrato anche all’accademia, con grande ammirazione da parte dei nuovi compagni:
-Wow, Sakura, sai sempre tutto! Sei un genio!-
-Grazie, Kiba!-
-I-Immagino che anche nel test di preparazione t-tu ti sia fatta valere!-
-Beh, ho risposto a tutto!-. Sakura sorrise al mondo. Le cose andavano proprio bene!:
-Ehm, brava Sakura...-. Il moro tentò un approccio gentile con la ragazza, la quale sorrise leggermente. Lo conosceva da poco, ma aveva già capito che per Sasuke fare un complimento era complicato. Anche Naruto lo sapeva bene, e la cosa lo insospettì non poco.
Ma i suoi pensieri furono interrotti bruscamente:
-E a te com’è andato il test?-. L’umore del biondo cambiò totalmente, passando da allegro a distrutto:
-Non chiedere!-. La ragazza dagli occhi verdi si pentì amaramente per la domanda fatta. Il moro se ne accorse al volo:
-Non ha niente, solo che lui odia le verifiche scritte-
-... Davvero?-
-Sì... sì, è così... scusa per la reazione...-. Naruto sorrise alla rosa, che arrossì.
Tra una chiacchiera e l’altra i ragazzi arrivarono.  Una città poco distante dall’accademia si ergeva davanti a loro. Nove paia di occhi che non si staccavano da quella visione.
Davanti a loro vi era un paese formato da mille case, tutte con mura color paglia o polenta e tetti color mattone. Alle case si alternavano vari negozi e attività, edicole, librerie, ristoranti, che si distinguevano dal resto degli edifici per i colori più vivaci e accesi.
Ma il lato della città più affascinante era la quantità di fiori colorati e piante sparsi per essa. Cespugli, alberi da frutto, pini, muri di edera, tutto in armonia perfetta con il paesaggio. Il termine Garden Town era più che azzeccato.
Le ragazze del Villaggio del Fiori si sentivano a casa loro:
-Che nostalgia! Sembra proprio di essere al villaggio!-
-Già! Hai ragione!-
Appena ognuno si fu ripreso dalla vista, a poco a poco si diressero verso di essa, senza smettere di guardare da una parte e dall’altra.
Nella città vi erano parecchie persone, tutte occupate a fare qualcosa, come spostare frutta e verdura, stendere i panni sul balcone, parlare al cellulare, chiamare a gran voce i clienti verso il proprio negozio... alcune di queste persone indossavano la divisa scolastica e passavano il tempo esplorando la città e conversando tra di loro.
Il vociare che si sentiva nell’aria portava allegria nei cuori dei ragazzi, che si trovavano in un luogo nuovo:
-Grande! Questa città già mi piace!-
-Come facciamo ad esplorarla tutta?-. La domanda di Ino era perfettamente lecita. E subito vi fu trovata risposta da Ten Ten:
-Idea! Andiamo a coppie e vediamo più cose possibili, poi ci raccontiamo tutto!-. Tutti annuirono. Subito la bruna prese Neji a braccetto, sorridendo:
-Voglio assolutamente che stiamo un po’ insieme! E da anni che non ci vediamo!-. Ai limiti della sua serietà anche Neji sorrise:
-Okay-. Sakura sapeva a chi voleva chiederlo...:
-Naruto, ti va...-
-Sasuke, siamo una squadra, no?-. Ma venne ignorata dal ragazzo:
-Va bene, testa quadra, magari ti insegno come ci si orienta, visto a chi è toccato il dessert!-. Tutti li guardarono confusi:
-... storia lunga!-. La rosa sospirò. Peccato...
Hinata si era fatta mille e uno scrupoli prima di chiedere al biondo di fare coppia con lei, ma le era bastata quella distrazione per perdere l’occasione. Peccato...:
-Hinata, vieni con me?-
-O-Okay, Sakura!-. Ino sbarrò gli occhi. Aspetta... se Sakura va con Hinata e Ten Ten con Neji allora... io con chi vado? Sasuke è con Naruto! La bionda squadrò attentamente le ultime scelte: da una parte un selvaggio ragazzo dall’aria simpatica ma un po’ troppo esuberante, dall’altra un serio studente freddo e impassibile ma decisamente più calmo.
Ino sospirò. Non c’era molta scelta...:
-Sai, ci andiamo insieme?-. Sai questa proprio non se l’aspettava. Il bianco delle sue gote si dipinse di rosso, mentre gli pareva di aver avuto finalmente un’occasione:
-Okay-. Riuscì a rispondere in modo secco come sempre, cosa che a Ino non piaceva molto.
Kiba si ritrovò da solo:
-E io?-
-Tu hai Akamaru!-. Il ragazzo sospirò, rassegnato:
-Ho capito, ci vado da solo!-. E detto questo le coppie di ragazzi si incamminarono verso la nuova città.
 
-Hai visto Sakura?-
-Ovvio, siamo vicini di banco, la vedo tutti i giorni-. Il biondo e il moro avevano deciso di dirigersi in un viale tappezzato di manifesti e festoni, posti probabilmente per l’arrivo degli studenti in accademia:
-Non hai capito, intendevo “vista” la sua bellezza...-. Il moro si fermò, non sapendo come prendere l’affermazione. Non mi dire che... Naruto è cotto di Sakura?!:
-Insomma, quante ragazze hanno i capelli rosa ciliegio, Sasuke? E gli occhi verdi sembrano due smeraldi brillanti...-. Sasuke spalancò gli occhi al massimo che gli era consentito.
Rimasero in silenzio per qualche secondo. Poi Naruto, sorrise, ghignò, ridacchiò e scoppiò in una fragorosa risata, sotto gli occhi basiti dell’amico:
-P... Perché sta ridendo?-
-Avresti dovuto vedere la tua faccia! Era tanto da “oddioeorachefacciomibuttoinunburrone?”! AHAHAHAHAHAH!!!-. Il ragazzo dagli occhi neri era ancora immobile:
-Allora mi stavi prendendo in giro...-. Il biondo smise di ridere lentamente e parve pensarci su:
-Mm... ecco... forse... insomma... magari... in effetti... Sì!!!-. Sasuke mise ad inseguire quella peste dagli occhi azzurri, che ancora se la rideva. Nemmeno si curavano degli sguardi perplessi e indispettiti della gente intorno.
Quando furono stufi di rincorrersi, si sedettero entrambi su una panchina poco lontana da lì, in un parco dai prati verdi e gli alberi rigogliosi. Tutti e due ripresero fiato, godendosi la brezza che in quel momento li allietava.
Sasuke sospirò, deciso a chiarire i suoi dubbi:
-Ma, se mi stavi prendendo in giro, allora vuol dire che Sakura non ti piace... almeno, non in quel modo...-. Il biondo si fece serio, guardando l’amico dritto negli occhi:
-E se fosse il contrario? Che faresti?-. Quello sguardo fu ricambiato dall’Uchiha, che pensava ad una risposta convincente, ma soprattutto per se stesso. Alla fine sospirò:
-Se fosse come dici... credo che sarei geloso-. Di nuovo fu silenzio, ma durò poco tempo.
Tre... due... uno...:
-LO SAPEVO!!!-. Naruto si alzò di scatto e si mise a saltare di gioia, mentre Sasuke ancora una volta lo guardava basito:
-Ma che sei impazzito? Piantala!-. Il biondo obbedì, ancora sorridente:
-Vuoi la verità, Sasuke? Te l’ho detto solo per vedere la tua reazione! E ho scoperto che sei cotto di...-. Il moro gli tappò la bocca in tempo:
-Okay, hai ragione, bravo, sei meno testa quadra di quanto pensassi... ma non dirlo ad anima viva!-. Naruto si liberò della presa e posò una mano sul petto:
-Giuro solennemente!-. Sasuke sorrise. Spero proprio che la fama di ragazzo onesto non sia da buttare, Naruto...:
-Certo che è incredibile! Il freddo Sasuke che si prende una cotta! Per una bella ragazza, devo dire...-. L’Uchiha arrossì e l’Uzumaki ridacchiò.
Era davvero raro vedere Sasuke arrossire d’amore. 

  
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