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Autore: Nikyblack    23/03/2012    5 recensioni
Questa storia è ambientata otto anni dopo la fine di Hogwarts. Voldemort è stato sconfitto e tutti i Mangiamorte arrestati. Hermione si ritroverà da sola a crescere il frutto del suo amore per Draco, aspettando che lui venga rilasciato.
Nota: i personaggi possono risultare leggermente OOC.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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madre bambina 1

Incontri

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Non ci posso credere, il mio papà ora è qui a casa con me e la mamma. Dopo tanto tempo la mia mamma è di nuovo felice, lo vedo dai suoi occhi che non smettono mai di brillare e non diventano tristi come facevano fino a pochi giorni fa.
Il mio papà è bellissimo, quando l'ho visto mi è sembrato un principe, come quelli delle favole che mi racconta la mia mamma o la zia Gin. Il mio cuore andava veloce, come quando con la mamma giochiamo a rincorrerci e mi stanco. Quando mi ha abbracciato mi sono sentita la bambina più felice della terra, e sapere che i miei disegni gli sono piaciuti mi ha fatto venire le farfalline dentro, aveva ragione la zia Gin a dirmi di non preoccuparmi. Sono passati due giorni e io mi sento sempre più felice, stasera poi viene da noi anche la zia Gin. Sembriamo come le famiglie dei miei compagni di scuola, che mangiano assieme, giocano, stanno davanti la televisione. Peccato solo che domani la mamma mi rimanda a scuola, io volevo passare tutta la giornata con il mio papà, ma dice che non posso perdere giorni di scuola perchè è importante. Uffa. Ogni volta che lo dice papà la prende in giro e lei si arrabbia, ma non è seccata veramente, fa solo finta e poi ridiamo tutti assieme. Ora sono nella mia stanzetta che faccio un disegno per la zia. Ancora non mi hanno voluto comprare un letto e quindi dormiamo tutti assieme, come facevamo anche con la zia Gin. Solo che ora è molto più bello.

- Principessa, dice la mamma di vestirti che la zia arriva fra poco.- Il mio papà mi si avvicina e mi prende in braccio, mi piace che mi chiami principessa, mi fa sentire speciale. Gli do un bacio e mi faccio mettere giù, devo farmi bella per la zia!! .

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- Si sta vestendo, stava disegnando. - Sorrido immaginandola concentrata e tutta sporca di pennarelli.

- Ok, io sono pronta e la cena quasi. Sei sicuro che vada tutto bene? Ti vedo pensieroso. - E sono sicura che non fosse solo una mia impressione. Sono passati due giorni da quando ci siamo riuniti, ed è andato tutto bene, ma da stamattina Draco mi sembra turbato. Come se qualcosa lo preoccupasse. Non ho avuto modo di chiederglielo prima perchè è stato tutto il giorno con Alya e io a cucinare.

- Si, va tutto bene, sono solo un poco stanco. Quella bambina non sta ferma un secondo, ha decisamente preso da me! - Sorrisi, ricordando in che condizioni erano tornati dal loro giro pomeridiano nel parco qui vicino casa. Draco stravolto e sudato e Alya contenta e per nulla stanca.

- Vuoi forse dirmi che ti fa stancare di più una bambina di sei anni che non correre dietro un boccino schivando bolidi ?? - Lo presi in giro e lui si finse offeso

- Certo che si, almeno se perdo di vista il boccino non rischio di venire ucciso da te! - La sua  faccia finta orripilata mi fece scoppiare a ridere.
In quel momento suono il campanello, Gin era arrivata. Non mi disturbai nemmeno ad uscire dalla cucina per andare ad aprire, sentivo già i passi e le urla di Alya:

- Ziiiiiaaaaaa! -

- Pulcina mia, ma come siamo belle oggi!! -  Presi Draco per mano e uscimmo dalla cucina, sentivo che era nervoso così cercai di tranquillizzarlo stringendogli la mano.

- Gin, non le fare montare troppo la testa per favore! - Alya mise il broncio e chiuse la porta, mentre io abbracciavo Gin. Draco era rimasto dietro di me, ancora fermo. Mi staccai da Gin e feci un passo indietro. Un silenzio imbarazzato era sceso nella stanza, Alya era andata di la a prendere i disegni per Gin.

- Weasley, è un piacere rivederti. - Gin fece una smorfia strana, arricciando il naso

- Sarebbe un piacere anche per me, se solo mi chiamassi per nome e non "Weasley", Draco. - La vidi sorridere e lui ricambiò con una specie di sorriso tirato. Non potevamo certo aspettarci di meglio da lui, chiedere un vero sorriso sarebbe stato troppo.

- Ginevra è un piacere rivederti. -

- Sono contenta di vedere che stai bene. - E il sorriso che Gin gli fece era sincero, si vedeva.

- Ziiiiiiiiiaaaaaaa, ho dei disegni per te. - Alya arrivò correndo con i fogli in mano e ci spostammo tutti in cucina pronti per cenare.

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La cena passò in fretta, raccontando aneddoti divertenti su Alya, sulla vita americana di Gin o scambiando qualche pettegolezzo su gente che conoscevamo. Si fecero le undici in poco tempo, ed era giunta l'ora per me di mettere a letto Alya. Così, dopo averle fatto salutare tutti, ce ne andammo di la.

" Non lo avrei mai detto, ma dopotutto è stata una serata piacevole. Mi è servita a conoscere molte cose di mia figlia e a tranquillizzarmi sul fatto che sia cresciuta amata e voluta bene, anche senza un padre. Ora loro due sono andate di la e io sono rimasto solo con la Weasley che sta finendo di bere la sua burrobirra. E' giunto il momento di ringraziarla, anche se mi viene tremendamente difficile devo farlo.

- Weasley .... - Mi guardò malissimo e io mi ricordai che dovevo chiamarla per nome

- Ginevra -  e al suo sorriso continuai - io... - mi feci forza prendendo aria e continuai a parlare - io volevo ringraziarti, per tutto quello che hai fatto per Hermione e per Alya in tutto questo tempo, per non averla lasciata sola quando ha scoperto di aspettare nostra figlia, per non averla abbandonata o criticata una volta saputo che io ero il padre. - Dire queste cose mi costava una fatica incredibile, non era da me, ma se volevo iniziare a cambiare e a costruirmi una nuova vita, dovevo dare spazio anche a lei. Se lo meritava. - e soprattutto per aver amato Alya. -

- Draco non devi ringraziarmi, davvero. Non che non mi faccia piacere ma, in un qualche modo loro rappresentano la mia famiglia. Io sapevo di voi ancora prima che Hermione rimanesse incinta, direi da quando la vostra relazione è iniziata. Non ho subito approvato, ma più passava il tempo e più vedevo Herm felice. Lei per me, cresciuta solo con fratelli maschi, è sempre stata come una sorella, una confidente. Cosa cambiava se amava te? Nulla, era sempre lei. Mi si spezzò il cuore quando perse la voglia di vivere dopo la tua carcerazione, solo io ne sapevo il motivo e non potevo fare molto. Ringraziai Merlino quando lei scoprì di essere incinta. Finalmente si era ripresa ed era tornata, apparentemente, l'Hermione che tutti conoscevamo. Solo io leggevo nei suoi occhi una nota stonata. Quando litigò con Harry e Ron le cascò il mondo addosso. Ma lei è forte ed è riuscita ad andare avanti. Soprattutto grazie a vostra figlia. - Al sentire il nome di quei due idioti un moto di rabbia mi attraversò e provai l'impulso di spaccare qualcosa. Ma mi trattenni, non potevo lasciarmi andare davanti a lei.

- Ricordo perfettamente quel giorno. Non ho mai urlato tanto in tutta la mia vita. Ero furibonda, sono due idioti. - Ghignai approvando in pieno quello che aveva detto.

- Ti ricordo che stai parlando di tuo fratello. - Mi guardò scettica

- E dov'è il problema? non è una novità che Ronald sia idiota. Da lui me lo sarei aspettata, ma non da Harry. Da lui no. - Un'ombra passo nei suoi occhi

- Se non ricordo male eri innamorata di lui in quel periodo? - Me li ricordavo bene tutte le chiacchiere di Hermione sui suoi amici che non capivano di essere innamorati.

- Si. Lo ero, ma dopo aver visto come ha trattato Hermione, come l'ha allontanata e fatta soffrire, ogni sentimento per lui si è spento. Solo rabbia e disgusto. Non è più lo stesso Harry che avevo conosciuto a dieci anni. Ormai è cambiato. - Non ci potevo credere, si stava davvero confidando con me? Mi sentivo tremendamente a disagio. E lei lo notò

- Scusa, mi sa che non te ne frega niente. Volevo dirti solo un'altra cosa. Prova a farle soffrire e giuro che ti ammazzo con le mie mani. Ne hanno passate troppe e meritano solo di vivere serene e felici. - Stavolta le sorrisi davvero

- Lo so, ed è quello che faranno. - Il momento serio era passato e iniziammo a parlare del più e del meno aspettando il ritorno di Hermione, che stava stranamente perdendo più tempo del previsto. Sicuramente apposta."

- Eccomi di nuovo qui, Alya non voleva addormentarsi. - Stavano parlando tranquillamente e si girarono a guardarmi. Sorrisi loro e mi senti tirare verso Draco che mi baciò. Mezzora dopo eravamo a letto, oppurtunatamente ingrandito, pronti per dormire. E mi appuntai mentalmente che era giunto il momento di comprare un letto ad Alya per avere la nostra intimità. Come mi mancava fare l'amore con lui.

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L'indomani mattina portare Alya a scuola fu una vera sfida. Non ne voleva sapere di staccarsi da Draco. Solo dopo una buona dose di coccole e promesse da parte del padre di andarla a prendere all'uscita da scuola, decise di entrare in classe. Ero preoccupata, era la prima volta che faceva tutti questi capricci,ma era anche comprensibile in fondo; ora che aveva ritrovato il suo papà non voleva lasciarlo. Rimanemmo in silenzio davanti al cancello della scuola per una manciata di secondi dopo che Alya se ne fu andata.

- Che farai oggi Draco? Io devo tornare al lavoro. Avevo preso una settimana di ferie. - Dopotutto ero felice di tornare al lavoro. Draco mi guardò scettico alzando un sopracciglio. Giusto, non avevamo parlato del lavoro. - Lavoro tutte le mattine in una libreria qui vicino la scuola di Alya...e certe volte, se c'è bisogno di aiuto, anche il pomeriggio. -  Fece uno di quei ghigni che io amavo tanto

- Poteva mai la So tutto io di Hogwarts stare lontana dai libri? Mi sembrava strano! -

- Spiritoso! - E gli feci una linguaccia.

- Penso che andrò al Ministero, ho un paio di questioni da sistemare. -

- Vuoi che venga con te?- Ero preoccupata. Erano passati solo pochi giorni da quando era stato rilasciato e non mi piaceva per nulla l'idea di saperlo da solo dentro il Ministero, dove sarebbe stato guardato da tutti, e chissà che ne avrebbero detto.

- Stai tranquilla, ho affrontato cose peggiori nella vita. Me la saprò cavare benissimo. - Non ne ero convinta dal tutto, ma gli sorrisi lo stesso - Dai, ti accompagno a lavoro, fai strada. - E ci dirigemmo verso la piccola libreria due strade più avanti. Kelly aveva già aperto, ero poco poco in ritardo, ma conoscendola non si sarebbe seccata. Anzi, ne sarebbe stata addirittura contenta. In tanti anni che lavoravamo assieme non era mai successo che lei arrivasse prima di me. Mi fermai davanti la porta e salutai Draco baciandolo.  Sicuramente da dentro Kelly non ci staccava gli occhi di dosso. Mi avrebbe sommersa di domande, lo sapevo!

- Quella ragazza non ci toglie gli occhi di dosso. - Sospirai e mi diedi mentalmente una pacca sulle spalle dicendomi che avevo indovinato.

- Si, lo so. Ora mi riempirà di domande. E' il mio capo. - Draco la guardò attentamente

- Uhmmm carina. -

- Draco Lucius Malfoy stai attento a quello che dici. - Ero diventata rossa, e gli puntavo contro un dito con sguardo molto minaccioso.

- Adoro farti infuriare! - E mi diede un altro bacio - Su, vai. Ci vediamo a pranzo. - Lo salutai ed entrai in negozio, pronta all'interrogatorio di Kelly.

- Teeeesoooroooo ma quel bel fustacchione????- Ecco, nemmeno il tempo di mettere tutti e due i piedi dentro il negozio. Fortuna che non c'erano ancora clienti, sarei morta per l'imbarazzo.

- Buongiorno anche a te Kelly. - Lavoravo con lei da due anni ormai. Ed eravamo diventate amiche, certo non come con Gin, ma ci trovavamo bene assieme. Era più grande di me di due anni, era una ragazza molto curiosa e un poco pazza, con un gran cuore e una infinita passione...per i ragazzi sbagliati.

- Si, si, buongiorno Herm.... chi era??? - Io mi divertivo da matti a farla incuriosire sempre di più.

- Chi, quello? Oh, solo un tipo incontrato stamattina per caso, per questo ho fatto tardi. - Cercavo di mettere su la mia più naturale espressione incurante.

- COOOSAAA??? -  Urlò talmente forte che pensai di diventare sorda, aveva anche gli occhi fuori dalle orbite. Cercai di mantenermi seria

- Si, proprio al bar mentre prendevo il caffè. -

- Non ci credo, ma è fighissimo..... aspetta...qualcosa non mi torna... tu con un ragazzo??? - La sua faccia ancora più sconvolta mi fece scoppiare a ridere e decisi che per le sue coronarie era meglio dirle la verità.

- Era Draco. Il papà di Alya. - Ecco, forse era meglio lasciare la prima versione, ora era ancora più sconvolta. Non le avevo raccontato niente di Draco, solo che era dovuto andare via prima che io scoprissi di essere incinta. Quindi li fatto che ora fosse sconvolta era comprensibile.

- Kelly, respira e siediti. Forse è meglio. -

- Ma.... non se ne era andato? Come è tornato, quando? - Così decisi di raccontarle che ero riuscita a trovarlo pochi giorni fa e ora era tornato. Mica potevo dirle la verità no? Mi si prospettava una lunga mattinata. Speravo solo che a Draco andasse meglio.

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"Avevo lasciato Hermione davanti la piccola libreria e avevo cercato un posto isolato dove potermi smaterializzare nelle vicinanze del Ministero. Decisi di utilizzare l'ingresso visitatori dentro la cabina telefonica. Pronunciai il mio nome e l'ascensore cominciò a scendere. Non potevo negare di essere un poco agitato. Una volta arrivato mi guardai attorno. Non era cambiato moltissimo, anche se erano solo le nove del mattino era pieno di gente che andava in giro. Il volume di tutto questo chiacchiericcio era molto alto, fortunatamente nessuno sembrava fare caso a me. Mi incamminai verso gli ascensori con passo sicuro. La prima tappa era l'ufficio auror, dovevo consegnare i documenti di Azkaban. Una volta arrivato mi diressi verso la segretaria. Era una ragazza sui vent'anni, bionda e troppo truccata.

- Buongiorno, dovrei consegnare questi documenti. -

- Oh salve, nome? -

- Draco Lucius Malfoy -

- Buongiorno Sig. re Malfoy. Il capoauror Potter la riceverà fra poco. - e dicendo questo scrisse qualcosa su un post-it e con un colpo di bacchetta lo spedì. Non avevo voglia di incontrare Potter, non oggi. Ma sapevo che prima o poi avrei dovuto regolare i conti con lui.

- Aspetterò qui allora. - Mi misi appoggiato al muro con le braccia incrociate. Dovevo cercare di controllarmi, non potevo certo picchiare Potter nel quartier generale degli auror, non era una mossa intelligente. Una decina di minuti dopo la ragazza si alzò e mi fece segno di seguirla. L'ufficio di Potter era grande, con una finestra magica che rimandava un'immagine di Londra. Lui era seduto nella sua sedia di pelle nera, davanti a lui, sulla scrivania di vetro, dei fogli e la bacchetta.

- Puoi andare Desy. - La ragazza uscì e rimanemmo a fissarci. Sentivo prudere le mani ricordando quello che era successo ad Azkaban con Alya. - Ti aspettavo un paio di giorni fa, Malfoy. -

- Mi spiace di aver deluso le tue aspettative Potter, ma ho avuto di meglio da fare in questi giorni. - e sogghignai beffardo

- Oh vero, dimenticavo! Il mangiamorte ha trovato ad aspettarlo la traditrice. - Strinsi i pugni per non reagire - e anche un piccolo sgorbietto. - Tutti i miei buoni propositi andarono in fumo quando insultò anche mia figlia. Mi avvicinai a lui, che nel frattempo si era alzato, e gli puntai la bacchetta contro.

- Non osare parlare di loro in questo modo Potter. -  Sorrise ironico

- Se no cosa mi fai Malfoy? Corri a chiamare il paparino? Oh vero, non ti può aiutare. - Abbassai la bacchetta, lo guardai con odio e gli tirai un pugno in pieno stomaco. Ora si che mi sentivo soddisfatto. Potter si piegò in due e io mi allontanai. Posai i fogli sulla sua scrivania e mi diressi verso la porta.

- Non finisce qui Malfoy, puoi starne certo. -

- Non ho paura di te Potter. - E me ne andai. Un poco più leggero di quando ero arrivato. Salutai educatamente la segretaria di Potter e tornai agli ascensori. Ora la mia seconda tappa. La Gringott.



Un'ora dopo ero uscito dalla banca. Avevo scoperto che tutto il patrimonio dei Malfoy era stato sequestrato, ora apparteneva tutto al Ministero, compreso il Manor, non che mi dispiacesse, ma era la casa dove ero cresciuto. L'unica cosa che avevano lasciato erano un paio di galeoni giusto per non avere la camera blindata del tutto vuota. Mi sentivo frustrato. Avevo ritirato quei pochi soldi e ora pesavano nella mia tasca. Girando per Diagon Alley mi resi conto che non potevo permettermi nemmeno un regalo per mia figlia. Ero fermo davanti una vetrina di giocattoli magici e
mi sentivo uno straccio, così mi incamminai verso l'uscita babbana passando davanti i Tiri Vispi Weasley. Guardando la vetrina vidi che erano esposte delle puffole pigmee. Sorrisi e pensai alla faccia che avrebbe potuto fare Alya vedendone una. Ma non avrei potuto portargliela, non mi sembrava il caso di mettere piede li dentro, non ero sicuramente il benvenuto dopo quello che era successo durante la guerra. Uno dei gemelli era stato ucciso, da un Mangiamorte, uno come me. Sospirai pensando a quante vittime innocenti aveva portato quella guerra e feci per allontanarmi dal negozio.

- Draco? - Sentendomi chiamare per nome mi voltai. La piccola Weasley mi veniva incontro sorridendo.

- Ginevra, buongiorno. - Mi sentivo a disagio incontrandola proprio davanti il negozio di suo fratello.

- Buongiorno a te. Siete riusciti a mandare Alya a scuola stamattina? -

- Si, ma le ho dovuto promettere che andrò io a prenderla. - Ginevra rise e mi prese a braccetto con fare cospiratorio

- Eh lo so , Hermione l'ha viziata troppo.....e anche io! - Sorrisi mentre lei rideva e il mio sguardo tornò alle puffole pigmee in vetrina. Lei se ne accorse e mi guardò curiosa.

- Stai pensando di prenderne una per te, ammettilo Draco. - La guardai stralunato, e poi capì di cosa parlava

- Veramente avevo pensato di prenderne una per Alya, sono sicuro che le amerebbe. - Lei annuì

- Si, ne sono convinta anche io...bhe che fai qui fuori allora?? Forza, entriamo. - e si incamminò verso il negozio. Io rimasi fermo lì fuori, non volevo entrare. Dalla soglia si girò a guardarmi interrogativa

- Non mi sembra il caso che io entri. -

- E perchè mai? - Era seria come lo era stata quando mi aveva minacciato di farle soffrire

- Non credo di essere il benvenuto qui dentro. -

- Finiscila di dire cavolate Malfoy e muovi il tuo regale sedere per comprare questo regalo a tua figlia. A George non dispiacerà vederti qui dentro. Forza. - Ed entrò. La seguì un poco titubante, ma senza fare trasparire nulla. Dentro era un caos, fischi e rumori da tutte le parti, un mare di ragazzini in giro per il negozio. Seguì la chioma rossa fino al bancone.

- Ginny che bello vederti!! - I due fratelli si abbracciarono e lui la sollevò da terra. Ginevra rise felice. Se ricordavo bene i discorsi di Herm i gemelli erano i fratelli che la rossa amava di più.

- George! Ti trovo sempre meglio, come va? -

- Tutto bene sorellina, gli affari vanno a gonfie vele! Cosa ci fai qui, quando sei tornata?? - Nel frattempo io stavo girovagando per il negozio

- Un pò di giorni fa a dire il vero. Sono tornata per Hermione. -

- E' già ora? -

- E' già stata ora, veramente. Ed è andato tutto bene. Infatti sono qui con.... ma dove diavolo è finito??? - Girandomi vidi che la rossa mi cercava, così mi avvicinai.

- Ma sei peggio di un ragazzino tu! Mi giro un attimo e sparisci!! -

- Malfoy! - Vidi George porgermi la mano e sorridermi, rimasi un attimo basito, poi ricambiai la stretta.

- Weasley. -

- Allora... di cosa avete bisogno voi due? - Nemmeno il tempo di aprire bocca che Ginevra rispose al posto mio

- Draco voleva prendere un regalo per Alya. -  Al ragazzo si illuminarono gli occhi e si girò a guardarmi, iniziando a elencarmi una serie di prodotti, tutti decisamente poco adatti. Ma quanto riusciva a parlare senza prendere fiato??

- Veramente pensavo ad una puffola pigmea. - Si sbattè una mano sulla fronte e sorrise

- Ma certo, la bambina è ancora piccola! Ecco. - Ne prese una di un rosa vivace e la mise in una scatolina. Feci per pagare, ma si mise a ridere.

- Smettila Malfoy, consideralo un piccolo omaggio per la bambina. Se ha preso da Hermione come gusti la adorerà. - e se ne andò senza darmi il tempo di ringraziarlo, ma strizzandomi l'occhio. Ero sconcertato. Da quando Weasley era così amichevole con me?
Ginevra mi trascinò fuori e leggendo la mia perplessità, parlò

- George è fatto così, sempre allegro e spensierato. Ogni volta che ci vediamo vuole che gli racconti di Hermione e della bambina. Ma non è mai voluto venire con me da loro, preferisce interessarsi a loro a distanza. E' un testone. -

- Perchè? - non so nemmeno io a cosa era riferito questo perchè, forse un poco a tutto

- Perchè tanto interesse?- La vidi insicura se parlare o meno, poi scrollò le spalle - Per Fred. Lui era innamorato cotto di lei, l'ha sempre amata a distanza sapendo che non erano destinati a stare assieme. Erano grandi amici e lui non voleva metterla a disagio confessandogli i suoi sentimenti. Quando prendemmo tutti parte all'ultima battaglia Fred e George si fecero una promessa. Se fosse successo qualcosa a Fred, George avrebbe vegliato su Hermione... al contrario Fred avrebbe fatto lo stesso con Angelina. -

- Johnson? Il capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro? - Me la ricordavo vagamente, non le avevo mai prestato molta attenzione

- Si, lei. Da quel momento George ha iniziato a preoccuparsi per Hermione, e di conseguenza per Alya. E' stato lui ad aiutarmi in questi anni a proteggere Herm, ha fatto in modo che il suo volere di chiudere con tutti venisse rispettato, le ha anche tenuto Ron lontano. Diciamo che è stato un poco il loro angelo custode. - Ero rimasto molto colpito, Hermione non mi aveva detto di tutto ciò.

- Non ne sapevo nulla. -

- Solo io lo so, me lo ha raccontato facendomi promettere di non dire nulla a nessuno. Se ora lo sapesse mi crucerebbe. -

- Perchè non ne ha parlato con Hermione? - Ginevra mi guardò scettica

- Pensi che Hermione avrebbe accettato una cosa del genere? Pensi che avrebbe permesso a George di litigare con gli altri per lei? Dai la conosciamo, si sarebbe infervorata che non aveva bisogno di nulla. - Parlando eravamo arrivati davanti il muro di mattoni che immetteva nella Londra babbana.

- Grazie di tutto Ginevra, ora devo tornare a casa, fra poco Hermione rientra. -

- Salutamela, e mi raccomando, non dire nulla. - Promisi anche se mi sembrava una cosa ingiusta. Non toccava a me decidere se dire o meno qualcosa però.

Arrivai a casa in poco tempo, smaterializzandomi li vicino. La casa era ancora deserta così mi sedetti sul divano a riflettere. Pochi minuti dopo un insistente picchiettare attirò la mia attenzione. Alla finestra del salotto un barbagianni cercava di attirare la mia attenzione sbattendo con il becco sul vetro. Mi alzai e aprì la finestra, facendo entrare il volatile che si appollaiò su una sedia, mostrando la zampetta alla quale era legata una missiva. La aprì e iniziai a leggere, mentre il gufo spiccava il volo dalla finestra ancora aperta:


Figlio mio,
Ho appreso solo nella tarda serata di ieri della tua scarcerazione.
Spero perdonerete questa mia mancanza nei vostri confronti e
che vogliate raggiungermi nella residenza dei Black in Scozia,
dove mi sono trasferita dopo essere rimasta da sola.
Il Signorino Zabini mi ha avvisato anche del fatto che state bene e
che potreste avere una sorpresa per la vostra impaziente madre.
Aspettando una vostra celere risposta vi mando un bacio.
Narcissa Black in Malfoy


Ero rimasto di sasso. Mia madre era ancora viva, mi sentivo felice e sollevato. Mi avevano comunicato, o meglio, Potter mi aveva comunicato, anni fa che lei fosse morta. Amavo mia madre, era stata l'unica a darmi un poco di affetto nella mia infanzia. La rilessi e mi soffermai sul nome di Blaise. Non lo avevo rivisto da quando ero libero, come faceva a sapere che stavo bene? Sarei andato a cercarlo nel pomeriggio per ora avrei aspettato che Hermione tornasse e poi insieme saremmo andati a prendere Alya a scuola."



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Angolo dell'autrice:


Salve a tutti miei cari :)
ecco il nuovo capitolo tutto per voi. Spero sia di vostro gradimento
 e non deluda le vostre aspettative.
Le cose poco a poco si stanno sistemando per tutti e finalmente
 riusciranno ad avere un poco di serenità.
Vi aspetto al prossimo capitolo!
Grazie a tutti voi!
Baci

Niky


  
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