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Autore: benedicte    23/03/2012    12 recensioni
Ciao a tutti! Sono una fan di Lady Oscar da molto e spesso mi sono trovata a fantasticare su possibili versioni alternative della storia. Da quando ho scoperto questo sito, poi, ho pensato (e finalmente ho deciso) di pubblicare anche la mia.
Spero che le mie idee non sembrino scopiazzate da altri testi qui presenti ( non li ho letti tutti quindi davvero non lo so, nel caso fatemelo sapere, vi prego!).
La storia non è che una semplice rivisitazione della storia originale, ma narrata da un punto di vista diverso. Un personaggio di mia invenzione, particolarmente vicino ad Oscar, ci racconta come la vede e, forse, come è realmente..
Ma chi sarà in realtà questo personaggio? spero di condurvi a scoprirlo man mano e che questa storia vi appassioni.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sdraiato sull’erba, mi godo questo pomeriggio di fine primavera.. il cielo azzurro terso, un venticello caldo e il profumo dei fiori.. che pace!
Allungati vicino a me, anche voi godete di questo attimo di pace.
Mi giro verso di voi e ti trovo assopita, ma lui no.
Lui veglia su di te come ogni giorno dal primo momento in cui ti ha incontrato.
Incrocio i suoi occhi. Verdi e profondi, pieni di un amore che non può traboccare.
Che forza d’animo ha. E quanta pazienza. A volte mi chiedo come faccia. Come ci riesca.
E come puoi anche tu? Come potete definire la vostra solo amicizia?
Non condividete forse qualcosa di più? Non condividete forse me?
Eppure sento che vorreste così tanto sollevare quel velo che vi separa.
Vorreste tanto oltrepassare quel confine che c’è tra voi..
Un’altra volta..
                                             ****
Un grande specchio da camera.. un riflesso fin troppo chiaro..
La pelle chiara e delicata; curve morbide e fresche. Una ragazza.
Bella, bella come solo un’adolescente può essere.
I ricci biondi incorniciano un viso delicato, e due occhi azzurri fanno capolino da una frangetta ribelle.
Ma quegli occhi non sono contenti della bellezza delicata che il riflesso mostra.
Lei, cresciuta come un ragazzo da sempre. Lei, l’erede del grande casato.
Lei, una donna. Lei, convinta da sempre di essere un uomo e ora messa all’improvviso di fronte a questa dura verità.
Perché? Perché tutti le avevano mentito?
E ora quel corpo proprio non lo riesce ad accettare.
Troppe menzogne. Troppe cose non dette. Troppi nuovi dubbi le attanagliano il cuore.
Un cigolio. La bionda si gira e lo vede.
Il suo amico di sempre, Andrè, è appena entrato nelle sue stanze.
“eccomi Oscar, ho fatto quello che mi hai chiesto. Ma tu sei sicura che sia una buona idea? Sai, io non credo che dovremmo..” e dicendo queste parole posa due bottiglie di bordeaux sul tavolo.
“ si invece Andrè.. Non ho proprio voglia di passare un’altra notte a pensare a questa storia, e si sa che il vino è il miglior alleato di chi vuole dimenticare” e senza dire altro si riempie un bicchiere.
“bevi anche tu, forza! Mi sento stupida a farlo da sola”.
“io continuo a pensare che non sia una buona idea..” “AH SI?? E MENTIRMI INVECE??”
“hai ragione.. dai non ti arrabbiare..”.
E un bicchiere dopo l’altro, il vino fa il suo effetto.
La mente sempre più assopita. Il mondo sempre più annebbiato. I pensieri sempre più lontani.
Due ragazzi, troppo giovani per giocare col fuoco, troppo giovani per sopportare quel vino d’annata.
Troppo ingenui per intuirne gli effetti..
Uno sguardo, un sospiro. I corpi più vicini, i respiri più profondi.
Le dita si sfiorano e i confini si abbattono.
D’un tratto le distanze dettate dalle buone maniere si azzerano.. e due corpi si incontrano.
Un bacio, incerto e fugace. E poi un altro, un po’ più convinto. E poi un altro ed un altro ancora.
Carezze, carezze sempre più decise e più intime.
Il tempo di un respiro e le coperte già avvolgono due corpi insicuri..
La natura che corre.. e le rose son rose.. rose che sbocciano tra mille avversità.
                                                         ***
 
Il sonno ormai si è impossessato di te in questo bel pomeriggio e allora mi rassegno a non poter fare una cavalcata insieme per oggi..
“Jules, ti va di cavalcare con me? Lei non credo si sveglierà presto..”
Mio padre. A volte sembra leggermi nel pensiero. È così sensibile per essere un uomo. Sarà stato l’amore tormentato per te ad accrescere il suo animo..
“volentieri!”
Mi alzo al volo e lui fa lo stesso.. i cavalli già sellati ci aspettano poco fuori dalle stalle e subito partiamo al trotto verso l’uscita del grande parco.
Non parliamo mai troppo io e lui, ma riusciamo lo stesso ad intenderci bene. Abbiamo due caratteri molto simili del resto.
Anche tu dici sempre che fortunatamente ho preso il suo carattere calmo e riflessivo, oltre che il suo stesso aspetto.
A soli 15 anni sono già alto quasi quanto lui, le spalle larghe e i capelli castani sono tutti suoi. Praticamente il ritratto di mio padre, ciò nonostante col volto delicato di mia madre.
Ricordo che,quando ero bambino, Nanny, riferendosi al mio aspetto, era solita dire:
“ Il figlio perfetto di due genitori perfetti!”
  
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