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Autore: Aoimoku_kitsune    23/03/2012    5 recensioni
Ti posso sentire e so di amarti.
***
E' una MPREG: Gravidanza tutta al maschile.
Dopo una serata il legame di Naruto e Sasuke sembra spezzarsi sempre di più, ma una maledizione (Da parte di Naruto) o uno splendido miracolo (Da parte di Sasuke), renderà le cose più complicate o semplicemente riuscirà ad aggiustarle? E Naruto si troverà davanti ad una scelta difficile, che farà provare a Sasuke, di nuovo, il dolore per la perdita di una famiglia.
***
-Sai..
Disse Naruto, fissando lo schermo colorato.
-.. Stavo pensando..
-Tu che pensi?
Lo sfotté Sasuke, quasi serio, nascondendo il divertimento.
Naruto alzò lo sguardo, fissandolo di sbieco, reclinando il capo verso di lui.
-Teme.. Smettila di prendermi sempre in giro.
E la linguaccia fu inevitabile.
Sasuke ridacchiò, sommessamente, appoggiando il mento sul capo di Naruto.
-Su dimmi.
Sentì un piccolo sbuffo dal basso e poi Naruto parlare.
-Il nome per il bambino. Non lo abbiamo ancora deciso.
Sasuke fece una strana smorfia di disappunto.
***
-Cosa c’è?
-Mi sento sempre appesantito.. È strano.
Rispose, incerto se i termini che aveva espresso potevano giustificare quelle strane sensazioni.
-E’ normale.. Ormai sei alla fine.
Naruto annuì, guardando, con i suoi formidabili occhi azzurri, Sasuke.
-Tsunade ha detto la prossima settimana.
***
Era leggero il suo bambino, fragile tra le sue braccia.
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I'd come for you'
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Quella stella da seguire nel cammino insieme a me, il gioco da dividere con te...

-Sono solo iniziate le nausee.. È normale nei primi mesi della gravidanza. Il corpo si sta abituando al feto.
Disse Tsunade, guardando Naruto che annuì sconsolato.
-Quindi mi stai dicendo che vomiterò.. Fino a quando?
Tsunade ridacchiò al viso scocciato di Naruto, ma più sereno delle altre volte.
-Dipende.. Alcune volte le nausee non si manifestano, in altri casi, invece durano per tutta la gravidanza. Varia da persona a persona.
Naruto spalancò la bocca, gesticolando.
-Vuole dire che possono finirmi tra pochi giorni, o durarmi per tutti i 6 mesi?
Tsunade annuì, contenta di aver sentito dire le ultime parole.
Già averlo visto nel suo ufficio, bisognoso di qualche riposta, l’aveva sorpresa.
Sasuke ci stava riuscendo. Stava facendo scomparire la fobia di Naruto. Qualsiasi essa sia.

Uscendo dall’ufficio di Tsunade, sbuffò e guardò verso il corridoio. Sasuke era appoggiato al muro, poco lontano ascoltando Karin parlare. Suigetsu aveva il solito cartone di acqua in mano, la cannuccia tra le labbra.
Deglutì, per poi assottigliare gli occhi quando Karin si avvicinò fin troppo al moro.
Quello che lo fermò, dal fare una patetica scenata di gelosia fu lo sguardo assassino che Sasuke lanciò alla ragazza rossa, avvolta nella sua tenuta ninja.
Le gambe imperlate di sudore erano lunghe e snelle, lasciate scoperte dal corto pantalone in pelle nero. La camicia, di un tenue color grigio, era sbottonata in punti che sarebbero dovuti restare coperti.
Infastidito, si avvicinò quando Suigetsu si accorse di lui, guardandolo con quel ghigno da squalo. I denti affilati brillarono alla luce del sole, che oltrepassava le foglie dell’albero in giardino.
-.. Naru chan.. Tsunade Sama ti ha strigliato per l’ultima missione? Non ti vedo più in giro.
Lo sguardo di Sasuke e di Karin si spostò su di lui.
Karin lo guardò con disprezzo, indignata che gli occhi di Sasuke lo guardassero più del dovuto.
Gli occhi pece, invece, domandavano tacitamente come era andata nella stanza.
Naruto avanzò, sbuffando e imbronciandosi allo stupido nomignolo del ragazzo.
-Non chiamarmi in quel modo.. Non lo sopporto.
Disse, incrociando le braccia al petto.
L’albino ridacchiò, annuendo.
-E’ per questo che ti chiamo così.. Naru chan.
Naruto ringhiò e Sasuke riprese Suigetsu con un tono fermo.
L’albino si voltò sorpreso verso il ragazzo moro, alzando le sopracciglia chiare.
-Sasuke kun.. Ti sta infastidendo troppo questo dobe?
Domandò Karin, la voce squillante mentre guardava Naruto dall’alto al basso.
Naruto si voltò verso la ragazza che si avvicinò al moro, afferrando il braccio, appendendosi.
-In fondo Sasuke kun non ti vuole tra i piedi.. Sei un’inutile scocciatura.. Lo dice sempre, vero?
Disse Karin, un ghigno quando si voltò verso Sasuke che fissava con occhi leggermente più aperti del solito l’espressione ferita di Naruto.
Il biondo si morse l’interno della guancia, afferrando con forza la felpa all’altezza della pancia, guardando un’ultima volta Sasuke, con gli occhi appena lucidi, si allontanò dal gruppo, profondamente ferito.
Quando fu sicuro di non essere più nel campo visivo dei ragazzi, prese a correre fuori dal palazzo dell’hokage, mischiandosi alla folla.

Sasuke si staccò con irruente forza dalla presa di Karin e si avviò dietro a Naruto.
La ragazza ridacchiò, appoggiandosi sul bordo della finestra mentre Suigetsu la guardava sconsolato.
-Sei veramente perfida..
Karin lo guardò, abbassando appena gli occhiali spessi da vista e ghignò.
-Non m’interessa.. Sasuke deve smettere di girare con gentaglia del genere.
L’albino si coprì il volo, orami rassegnato alla pazzia della ragazza.
-Sei gelosa di un ragazzo, Karin. Non penso che il grande Sasuke kun sia dell’altra sponda.
Ridacchiò Suigetsu, divertito dalle sue stesse parole. Sasuke non poteva essere omosessuale. Era troppo orgoglioso e mascolino. Dio, però! Immaginarsi Sasuke con un vestito da ragazza lo fece piegare in due dalle risate, sotto lo sguardo di una Karin infastidita.
-Ti si è sciolto anche l’ultimo neurone? Sasuke kun non è gay, idiota. E non permetterò a un biondo stupido di allontanarlo da me.
-E come pensi di fare..? Si conoscono da una vita, e da come ho visto adesso, Sasuke ci tiene al “biondo stupido”.
La schernì, ricevendo un pugno dalla ragazza che fece esplodere il corpo superiore in gocce di acqua.
-So già come fare..
Karin si allontanò, un ghigno poco rassicurante che gli ornava il volto chiaro.
Avrebbe avuto Sasuke per lei, eliminando definitivamente il biondo.
In fondo non era stata con Orochimaru in tutti quegli anni?

Naruto si fermò, il fiato corto, all’improvviso. Si guardò intorno, capendo di essere nella via del vento. Gli abitanti gli passavano a fianco, salutandolo o sorridendogli. Non più come prima. Tutto orami era così diverso.
Ma tutto quello lo fece piegare in avanti. Si appoggiò con le braccia sulle ginocchia. La bocca spalancata e gli occhi stretti.
-Naruto kun.. Tutto bene?
Alzò appena lo sguardo e vide Sai sorridergli amichevolmente; sorriso che sparì subito dopo.
Doveva davvero avere uno sguardo pessimo se Sai appariva preoccupato.
-Sei pallido Naruto kun.. E rosso. Penso che tu abbia la febbre.
Disse allungando una mano verso la fronte leggermente accaldata di Naruto che socchiuse gli occhi alla sensazione fredda.
-.. In realtà.. Ho fame.
Disse, alzandosi.
Sai annuì, riprendendo il solito sorriso.
-Vieni.. Ti offro del ramen..
Naruto si grattò la guancia, imbarazzato.
-In realtà, avrei voglia di Dango.. Se non è un problema.
Sai lo guardò, inarcando appena un sopracciglio moro e scosse il capo divertito.
-Vada per i Dango.. Andiamo al ristorante di Choji.
Naruto s’illuminò, e appendendosi al braccio di un Sai imbarazzato, si diressero verso il ristorante.

Sasuke, appena uscito dal palazzo verde, si guardò intorno alla ricerca di una testa bionda.
Strinse i pugni. L’immagine degli occhi feriti di Naruto gli tormentò la mente.
Karin aveva parlato troppo questa volta, ma non aveva voglia di scagliarsi contro la ragazza.
Iniziò a incamminarsi verso casa, sperando che Naruto fosse tornato li.
Perché ogni volta che riusciva a fare qualche passo in avanti con tutta questa situazione, c’era sempre qualcosa che lo rispediva al punto di partenza?!
Era insopportabile.
Con un balzo si portò sui tetti del villaggio e corse verso casa.
Quando arrivò, lo stomaco gli si attorcigliò.
Naruto non era li.
La casa era vuota.
Sarebbe stata una perdita di tempo cercarlo per il villaggio, non sapeva neanche se lo avrebbe trovato al chiosco di ramen. Ultimamente Naruto aveva delle strane voglie in quanto al cibo.
Si sedette, sconsolato sul divano e incrociò le braccia al petto, tenendo lo sguardo fermo sulla soglia della porta principale.

-.. Urgh..
-Naruto kun.. Tutto bene?
Domandò Sai dall’altro lato del tavolo, guardando l’espressione dolorante di Naruto che si teneva stretto lo stomaco.
Il biondo annuì e con mani tremanti estrasse dalla tasca dei pantaloni la fiala di Tsunade.
Ingerì una pasticca, sbiascicando poco dopo.
-E quelle?
Chiese curioso il moro.
Naruto lo guardò per poi spostare l’attenzione sulla fiala e scrollò le spalle.
-Niente di che.. Sono solo pillole che mi ha dato Tsunade per un parassita intestinale.
Sai aprì piano gli occhi.
-Oh.. Caspita. Non pensavo che potessi ammalarti con il Kyuubi sigillato dentro di te.
Il biondo sbuffò, guardandolo male.
-Non ricordarmi che ho un altro parassita nello stomaco.. Per favore. Mi basta la sua voce per non farmelo scordare.
Sai ridacchiò, scusandosi, mentre un cameriere portava a loro le pietanze ordinate.
Quando una portata di dango arrivò sotto il naso di Naruto, gli brillarono gli occhi. Con le bacchette e aiutandosi con le mani, prese solo le palline colorate di verde e se le depositò nel piatto sotto lo sguardo divertito di Sai.
-.. Ti piacciono solo quelle verdi, Naruto kun?!
Naruto storse il muso di lato.
-Ho voglia solo di quelle verdi.. Solitamente quelle bianche e rosa mi piacciono ma oggi non le voglio.. Le mangi tu, vero? Sarebbe uno spreco buttarle.
Sai guardò le palline, e tirò le labbra in un sorriso.
-In realtà non mi piacciono..
-Oh.. Davvero? Non lo sapevo..
Il moro scrollò le spalle, afferrando del riso e un pezzo di salmone.
-.. Vorrà dire che le porterò al bastardo..
Sussurrò il biondo azzannando la pallina verde.
-A Sasuke?!
Naruto annuì.
-Adesso viviamo insieme..
Sai quasi non si strozzò con un chicco di riso e guardò con una vera espressione Naruto.
-Tu e .. Sasuke .. Nella stessa casa.
Naruto sbatté le palpebre. Era troppo immerso nei suoi pensieri per accorgersi che aveva parlato troppo.
-A casa mia.. Si è rotto lo scaldabagno.. E allora Sasuke mi ha.. No! In realtà Tsunade mi ha costretto ad abitare col teme.
-Tsunade?
Naruto annuì, scuro in volto.
-Quella vecchiaccia.. È la sua punizione per non aver eseguito a modo gli ordini di Kakashi sensei per l’ultima missione.
Sai ridacchiò, scuotendo il capo.
-Tipico di Tsunade Sama..
Naruto rise insieme all’amico, grato che negli ultimi anni aveva imparato a mentire come se fosse facile. Stranamente solo Sasuke sapeva quando mentiva. Solo lui si era accorto che quando mentiva, tendeva ad alzare, in un tic nervoso il sopracciglio sinistro.
Chiacchierarono piacevolmente, facendo passare il tempo. Naruto sentiva ancora il fastidio allo stomaco, sia pera la presenza dell’essere, coma la chiamava lui, sia per le parole dette da Karin.
Così Sasuke diceva che era una seccatura. Gliel’avrebbe fatta vedere la seccatura. Non poteva andarsene da casa del teme, perché Tsunade gli aveva sigillato la sua. Inconcepibile. Lo aveva costretto a rimanere a casa del bastardo.
Sbuffò e poi alzò il viso.
La cameriera del ristorante si avvicinò, sparecchiando.
-Mmm.. Scusi..
Disse Naruto e la ragazza si voltò a fissarlo. Alcuni nel villaggio, covavano ancora del risentimento per lui, e la reazione della ragazza ne fu un tacito esempio. la ragazza si raddrizzò, facendo un passo indietro guardandolo con occhi terrorizzati.
Naruto si sentì mancare, il freddo avvolgerlo.
-Potrebbe incartarci i dango, che li portiamo via.
Disse Sai alla ragazza, accorgendosi del cambiamento d’aria.
La ragazza sbatté le palpebre e si voltò verso il moro che aveva uno sguardo duro, e titubante annuì portando via il piatto.
Naruto guardò il bicchiere d’acqua tra le mani. Gli occhi neri di Sai sulla sua figura.
Avrebbe fatto bene a liberarsi del bambino, non sarebbe mai nato e nessuno avrebbe mai saputo di quello che era successo. Tutto tornerà come prima, si ripeté socchiudendo gli occhi mentre beveva, cercando di sciogliere il nodo in gola.

   
 
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