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Autore: STRAWBERRY    21/10/2006    7 recensioni
Un patto, un'accorto tra Lucus e il signor Muller. Draco la guardò. Lei ricambio lo sgaurdo, lo aveva sempre retto bene. - "Draco allora guardami è dimmi che quello che successo stanotte non è stato perché i nostri genitori hanno voluto così."- Il ragazzo si limitò a fissarla -"dimmi che hai fatto l'amore con me perché ti andava no perché sono la tua promessa sposa"- Negli occhi di Draco scorse per la prima volta la paura.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quarto

Elektra quel mattino si svegliò presto, il primo giorno di lezione era arrivato. Ripensò al giorno precedente, per colpa di Draco aveva perso i suo neo-amici. Era da nemmeno due giorni in quella scuola e già era odiata dalla metà dei componenti dell’istituto. Ricordava a malincuore il momento in qui Harry, Ron, Hermione e Ginny se n’erano andati. Guardò verso il letto della rossa, stava ancora dormendo. Midnigth si stiracchiò guardandola con i suoi enormi occhi color oro, Midnigth era il suo gatto da quando era molto piccola, entrambi avevano un legame profondo, il gatto nero comunicava spesso con la sua padrona. Il loro legame, era di una grande particolarità, entrambi intendevano con grande precisione i pensieri della’atro. Poi spostò gli occhi sulla sveglia, segnava le 5.00. Troppo presto evidentemente. Poi rivolse lo sguardo oltre la finestra: un gufo nero attendeva di entrare, lo riconobbe, era Andromeda, il gufo di casa Mulller. Si alzò infreddolita dal morbido letto e lo fece entrare, togliendogli di bocca la pergamena con un marchio leggendario inciso sopra. Il gatto. Midnigth si strofinò alla pergamena. Forse anche lui nostalgico di casa.

- “Dimmi Midnigth senti l’odore di casa?”-Aprì la pergamena, lesse con attenzione quasi nostalgica le parole di quella lettera. Solo una donna aveva quella scrittura così elegante!

Mia cara Elektra,

Ho saputo che sei una Grifondoro. Tuo padre s’è messo a ridere come un matto quando l’ha saputo, ed io posso immaginarmi il putiferio di casa Malfoy… Chissà come si sarà imbestialito Draco! La casa senza te sembra quasi vuota, Anzì, è praticamente silenziosa, mi raccomando… sii te stessa, sempre, in qualsiasi situazione, buon giorno e buana giornata bimba mia…

saluti e baci

Mamma.

Elektra sorrise, e ripose la pergamena in un cassetto, la più giovane di casa Weaslay si alzò di scatto… guardandosi intorno.

-“Mi dispiace averti svegliato“- Disse Elektra, stringendosi nelle spalle mortificata. Ginevra la guardò sorridente. Scuotendo la testa .

-“Non preoccuparti, anch’io la prima settimana di scuola non sono mai riuscita a chiudere occhio“- Elektra sorrise. Ginny era una ragazza meravigliosa, incapace di portare rancore.

-“Com’è Malfoy? Il fidanzato intendo.”- chiese. Elektra la guardò stupita, non capiva il perché di quella domanda; si strinse nelle spalle, era questo il problema basilare, non lo sapeva. Non l’aveva nemmeno mai baciato, figurati se sapeva com’era Draco il fidanzato! Non si era mai comportato da fidanzato nei suoi confronti, probabilmente era troppo impegnato con Pansy Parkinson.

-Non lo so, io e lui non siamo veramente, come dire… cioè, stiamo insieme per volere delle nostre famiglie-

Ginny spalancò gli occhi.Queste cose accadevano solamente nel medioevo, ma forse, però tra le famiglie di nobili origini era una cosa piuttosto frequente. Solitamente erano matrimoni d’affari, che permettevano di mantenere la calma tra le due famiglie. Oppure per tramandare il sangue. Guardò Elektra, sicuramente era una puro sangue. Il suo portamento fiero, il suo sguardo, i suoi gesti eleganti.

-“Quindi tu sei…”-

-“...La sua promessa sposa” - Terminò Elektra senza smettere di guardarla.

 

 

 

 

 

Ginny sedeva al fianco di Harry, quella sera non aveva molto fame.Guardava persa il suo piatto ancora pieno di cibarie. Guardò verso il tavolo dei Serpeverde. Draco sedeva su una sedia e sulle sue gambe come al solito sedeva Pansy. Chissà com’era guardare il proprio ragazzo con un’altra. In quanti pezzi si sarebbe rotto il suo cuore vedendo Harry in compagnia di un’altra? Eppure Elektra rimaneva seduta lì, infondo a quel tavolo. Impassibile, con un libro davanti.

-“Pare che il nostro Malfuretto non sia del tutto fedele alla sua principessa!”-

Sussurò Ron compiaciuto osservando la scena quasi compiaciuto, a Ginny ribollì il sangue nelle vene. Ron aveva la brutta abitudine di dare fiato alla bocca, tanto per passare il tempo. Non c’era mai una volta che l’aprisse per dire cose con un minimo di significato.

-“Non sono veramente fidanzati…cioè...Elektra, lei è la sua promessa sposa”-

I ragazzi la guardarono fissi e stranulati. Harry la guardò bieco, non capiva cosa Ginny stesse cercando di spiegargli.

-“Vuoi dire che: loro un giorno si sposeranno solo per il volere delle famiglie?”- Chiese incredulo Ron. Era inutile, nessuno di loro credeva possibile una cosa simile, era fuori da ogni nuova etica morale. Era completamente fuori dal mondo.

-“Ron tra le famiglie ricche questo succede di frequente, è per mantenere e assicurarsi degli eredi di sangue puro.”- Spiegò Hermione con aria sapientina, non era cambiata di una virgola dal suo primo anno di scuola. Solo lei poteva prendere una cosa simile con filosofia.

-”Infondo al nostro furetto è andata bene, Elektra è più bella di Pansy Parkinson”-.

Effettivamente era vero, Elektra era mille volte meglio di Pansy. Si era dimostrata dolce e comprensiva. Ginny guardò in direzione di Elektra che si era alzata, e con testa alta camminava verso l’uscita della sala grande.

- “Ragazzi ci si vede dopo”- Annunciò dirigendosi verso l’uscita dalla quale era appena uscita la ragazza dagli occhi cerulei. Si guardò intorno, non la vedeva da nessuna parte. Guardò innanzi a lei. Delle ragazze di Corvonero si stavano avvicinando, guardò ancora meglio, la Chang si stava pericolosamente avvicinando. Respirò a fondo e provò a superarla senza dare nell’occhio.

- “Weasley... se non mi sbaglio, io e te abbiamo un conto in sospeso.”- Non era una delle migliori situazioni in cui potesse capitare, decisamente non lo era. Le rimaneva solo una possibilità: affrontarla. Estrasse decisa la bacchetta, chissà perché finiva sempre in situazioni simili. Ma con una abbagliò si ritrovò disarmata, era successo senza che se ne accorgesse.

- “No, no, mia cara Weasley questo set lo vinco io per uno a zero”-

La Chang era pronta a scagliarle addosso un incantesimo. Chiuse gli occhi. Non voleva vedere il sorriso trionfante di Cho quando le scagliava l’incantesimo.

- “Mangia lumache.”- Ginny aprì gli occhi, no decisamente lei non stava vomitando lumache. Guardò Cho, nemmeno lei vomitava lumache ma il timore era dipinto nei suoi occhi. Guardava oltre le sue spalle.

- “Tu! Potevi colpirmi!”- Urlò Isterica verso la figura.

- “L’intenzione era proprio quella!”- Fredda e tranquilla. Elektra si fece avanti. Bisognava ammetetre che era dotata di un tempismo eccezionale. Riprese- “Ti conviene sparire dalla mia vista entro trenta secondi...-Continuò con aria superiore.

- “Altrimenti? Mi scagli un’Avada Kedavra? Così sarai degna dei Malfoy”-

Elektra la guardò astiosa, decisamente nessuno l’aveva mai insultata così spudoratamente. Allungò la bacchetta

-“Perché hai qualcosa contro i Malfoy, Chang?”- La sua voce. Draco.

- “Oseresti negare che sei figlio di due mangiamorte?”- Ora Draco, era veramente arrabbiato. Nessuno. Solitamente nessuno osava parlare con un Malfoy in “quel” modo. Draco non ricordava cos’era successo all’ultima persona che aveva parlato a suo padre in quel modo. Probabilmente non aveva fatto una gran bella fine. Toccò la bacchetta, ma ancor prima che la sfoderasse fuori dal mantello. Un incantesimo fece fare alla Chang un bel viaggetto contro il muro. Elektra.

- “Tu!Me la pagherai!”

- “Onestamente, secondo il mio parere TU! Non sei nella condizione di fare minacce!”- La Chang li lasciò, invocando chissà quali minacce contro qualche Dio. Elektra fisso Draco. Probabilmente non doveva intromettersi, Draco se la sarebbe dovuta cavare da solo.

- “Elektra”- La chiamò. - “Non provarci mai più!”- La sgridò cattivo. Elektra lo guardò con rabbia , non lo aveva mai odiato come in quel momento. Chissà perché era così semplice odiare Draco Malfoy.

 

 

 

Un posto oscuro, Elektra si guardò intorno. Quegli occhi. Il desiderio, il dolore per non poterlo avere più. I suoi occhi così profondi come l’oceano. Li aveva mai dimenticati? Aveva mai dimenticato il suo maestro? Quei sentimenti così irraggiungibili, forse perché erano ricambiati. Quando aveva accettato di avere un nemico, come insegnante non era preparata ai sentimenti che avrebbe provato per lui. La rabbia era ormai parte di lei. L’odio verso un ragazzo che aveva come unico scopo la rabbia e il dolore di chi l’aveva creato. Lui era il vendicatore e lei la sterminatrice. Due esseri così diversi. Quando era morto, una parte di lei era morta con lui. Aveva vissuto una vita a metà, giorni sorvolati, ore non vissute. Lui era stato il primo a sottolineare il desiderio di onnipotenza dell’uomo, che aveva la necessità di diventare sempre più simile ad un Dio. Affondava nel pieno della paura umana, lui era la paura umana. L’uomo o forse, ragazzo senza timore. Anche lui temeva il buio? Elektra non lo aveva mai capito. Amato si, ma capito mai. Elektra aveva amato il suo maestro e un giorno quel sentimento gli si sarebbe rivoltato contro, ancora una volta. Uccidendola.

 

 

Sorry! Vi chiedo umilmente scusa, d’accordo forse sono un pò in ritardo, forse più di un pò ma vi chiedo ugualmente scusa. Ho un bel montaggio di Draco e di Elektra chi lo volesse vedere mi faccia sapere.Veniamo a noi ora. Ringrazio: Sana91 (Che non so che fine ha fatto), Sakura89, light Lily, Chihiro a cui faccio i complimenti per il nick l”La città incantata” è un vero capolavoro, Poli, Giuli, Fiona, Roberta90, Erin.

Grazie mille! Grazie veramente... Giuro! RECENSITE ok?

   
 
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