Lei è diversa, diversa da tutto ciò che sembra esserci in natura. Diversa, perché contro le normali leggi coniate dagli uomini. Ma questi erano semplicemente spaventati, terrorizzati alla sola idea che ci potessero essere esseri più forti e spaventosi di loro. Qualcosa che poteva superare le bombe o i proiettili, i virus e tutto il resto.
La temevano, temevano la stirpe alata.
OOC fino al midollo, tutto quello scritto viene direttamente dalla mia bacata testolina e per qualunque cosa vi lascio una breve premessa insieme al prologo.

***STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA A CAUSA DI MANCANZA DI ISPIRAZIONE***
Ma ora, come avrei potuto spiegargli tutto quello che dovevo? Come mai avrei potuto dirle che in realtà avevo smesso di drogarmi perché era diventata lei la mia droga preferita? Come facevo a farle capire che, da quando era entrata nella mia vita, non mi serviva più una striscia di coca per alzarmi dal letto, ma solamente rievocare una sua immagine o il suono dolce della sua voce? Dio, era così dannatamente bella che mi sembrava impossibile di averla. E infatti, non l’avevo più, non era più con me, non era più lì per tirarmi su il morale anche quando non c’era, per darmi la forza di affrontare i problemi quotidiani, di impegnarmi nel mio lavoro, e in tutto quello che implicava cose che non avevo mai avuto voglia di fare. Come potevo andare avanti se non c’erano più i suoi occhi, il suo sorriso, i suoi lineamenti vicino alla perfezione a illuminarmi la mente?
(Da capitolo uno), seguito della storia 'Nighitingale'

“Ultima fila, lato destro. Ultima fila, lato sinistro.”