Kyungsoo: ragazzo 17enne, scappato di casa
Jongin: imprenditore 26enne, non crede nell'amore
''Kyungsoo è quello che chiami innocenza e perfezione, ha buoni voti a scuola, e non ha mai fatto nulla di male nella sua vita. Ma la sua popolarità ne risente, è il secchione, il perdente, è sempre vittima di bullismo da parte di tutti, anche dai suoi genitori. Non ce la fa più a sopportare tutto questo e decide di lasciare tutti nella speranza di trovare qualcosa di migliore fuori da tutto questo inferno in cui vive ora.''
''Jongin è un bastardo senza cuore che si scopa chiunque, ragazze e ragazzi. Suo padre è morto molti anni fa e sua madre si risposò con un uomo ricco e andò vivere in un altro paese. All'età di 18 anni rilevò l'azienda del padre e iniziò a guadagnare enormi somme di denaro. Esce tutte le sere a bere nello stesso vecchio bar, e ogni notte finisce con qualcuno nel suo letto.''
Tutto sta per cambiare per entrambi, quando sulla strada che Jongin percorre ogni sera, trova un Kyungsoo infreddolito e seduto sul bordo del marciapiede.

Avete mai provato quel irrefrenabile desiderio di baciare qualcuno? Quel desiderio che ti perseguita per tutta la mattina, il pomeriggio, la sera, la notte.
Mentre mangi, mentre sei nel letto pronto ad addormentarti, mentre fai la doccia, mentre sei fuori con amici, e tra quei amici c'era anche lui.
Lui che possedeva quelle labbra rosse e che sembravano essere così morbide, così buone, saporite.
Lui che avevi sempre provato ad ignorare, che se solo ti guardava negli occhi morivi dalla voglia di baciare ogni singola parte di lui.
Beh, io provavo questo per Jaebum. Infinito desiderio. Tentavo di controllarmi, davvero, ma certe volte la voglia di toccarmi il basso ventre con le mie dita delicate mi sovrastava.
I sospiri incontrollati uscivano dalle mie labbra e i miei occhi si chiudevano, la testa veniva abbandonata sul cuscino e i capelli rossi mi ricadevano sulla fronte sudata in modo disordinato.
Perché provavo tutto quello? Io non ne avevo idea.
Chissà se Jaebum si accorgeva dei miei occhi scuri puntati sulle sue labbra, chissà se si accorgeva dei miei continui morsi sul labbro inferiore, che dopo qualche istante diventava bianco per la forza che stavo utilizzando.
Chissà.
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MARKBUM