Dal I cap.
Sopita sull’ampio letto a baldacchino, dietro una tenda sottile come un velo, Hinata si muoveva a fatica. Le lenzuola che ne lambivano il corpo erano roventi, la sua fronte madida di sudore. La demone passava da un sonno disturbato ad una veglia quasi comatosa. Il suo corpo bruciava, e le ferite che le aveva inferto il suo consorte con quel rito pulsavano dall'interno. Un incubo ricorrente la perseguitava.
*
«Sono trascorsi quasi trentanove giorni. Domani notte il rito a cui hai sottoposto tua moglie sarà compiuto» disse Sai monocorde, sollevando gli occhi dal libro. «Cosa le dirai, quando si sarà ripresa?» In quel momento la pantera balzò davanti ai due.
«Già... » esordì Itachi, riprendendo sembianze umane. «Come ne uscirai da tutta questa faccenda? Forse dovresti raccontarle tutto, potresti tentare di risolvere la situazione» insistette, mentre gli occhi del fratello si iniettavano di sangue.
«Lei non dovrà mai sapere niente» affermò Sasuke con voce inflessibile. Non una sola ruga segnava il volto di quel demone centenario. «Niente» scandì inflessibile, sfiorando il pugnale con gli artigli.

Lei lo rendeva felice e non l'avrebbe lasciata tornare in Giappone. Ora la sua casa era dove c'era anche lui.