Sherlock è troppo impegnato per continuare a uscire e procurarsi partner sessuali disponibili, quindi trova la soluzione perfetta: John. Dopotutto, sa che John è attratto da lui e vivono già insieme. Perché non trasformare la loro amicizia in una con benefici? Cosa potrebbe andare storto?

[Star Trek Alternate Original Series] L'anticipazione non era un'emozione che Spock aveva avuto intenzione di concedersi di provare; tuttavia, si manifestò suo malgrado, e il fatto che non venisse mai soddisfatta rendeva più difficile reprimerla, ogni volta che il Capitano passava o si avvicinava ed evitava coscienziosamente anche lo sfiorarsi delle loro maniche.

Long di ambientazione cavalleresca.
Stiles principe e Derek cavaliere.
Ho cercato di mantenere un'ambientazione accurata pur utilizzando un linguaggio moderno.
Avverto che ci saranno alcuni momenti "non con", non perchè io li ami (anzi), ma perchè, calati nel contesto storico hanno il loro giusto peso.
Buona lettura

[Omegaverse]
(Per chi non conoscesse questo particolare verse, inserirò alcune informazioni all'interno)
Ari è sulla soglia dei vent'anni e si destreggia come può tra un lavoro poco remunerativo da Starbucks, affitto, tasse e bollette, in attesa della risposta dal college a cui ha fatto domanda. Ha un passato pieno di abusi che si rifiuta di affrontare, e la sua natura omega non gli rende certo le cose semplici. Però, tutto sommato, le cose vanno bene. Finché non vanno male.
Quando incontra l'alfa Nicholas Wright, il suo mondo subisce un'inversione di rotta totale. Smarrito, pieno di insicurezze e incubi e con un solo amico al suo fianco, Ari dovrà venire a patti con i propri demoni e le proprie paure, nonché con i pregiudizi che nutre nei confronti degli alfa. Soprattutto se l'alfa interessato si dimostra insistente, caparbio, premuroso e deciso più che mai a corteggiarlo al fine di vincere il suo cuore. Un cuore così fragile da sembrare fatto di cristallo.

[Il Libro della Giungla]
[Baloo/Bagheera - Gijinka]
Louis si sorregge a malapena sull'asta del microfono, lasciando penzolare una mano inerme e pesante oltre il manubrio sottile di plastica e quasi masticando contro la testa dell'oggetto che si preme contro la bocca, in un suono che fortunatamente le casse spente non diffondono nel locale ormai vuoto. È ubriaco e le labbra aperte, impastate di un rossetto bianco messo troppe ore fa, lasciano uscire un fortissimo odore di alcool, di cui l'uomo ha ampiamente abusato. Sorride a un'ombra, i suoi occhi brillano forse rapiti da un ricordo particolarmente felice, e torna a intonare la canzone preferita di una notte che non c'è più. Sotto voce, sottotono, con la gola che viene raschiata dagli ultimi residui di fiato e si apre a qualche grottesco e mal riuscito fischio gutturale.
Se non fosse per quell'antipatia persistente che nonostante gli anni passati prova ancora per lui, probabilmente Bagheera si alzerebbe dal proprio tavolo e gli farebbe compagnia – invece trova più interessante quella goccia scura di vino che rotola sul fondo del proprio bicchiere e che continua a far roteare con col movimento continuo del proprio polso.