Michael fece capolino dalla porta e per poco non gli scoppiò il cuore. Luke Hemmings in boxer e a petto nudo con le cuffie nelle orecchie e gli occhi chiusi. Era raggomitolato come un gatto, con un cuscino fra le braccia e i capelli biondi scompigliati. Dalla bocca semichiusa uscivano dei respiri profondi. Forse Michael non se ne accorse, ma diventò improvvisamente rosso dall’imbarazzo. Rimase per più di due minuti con un piede dentro la stanza e un piede fuori. Oh dio. Fece un passo in avanti, chiuse la porta delicatamente e si avvicinò al letto su cui stava dormendo Luke. [...]
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[Michael/Luke] [Slash]

[ Già premetto che questa storia non ha alcun senso, diciamo che è una specie di esperimento.
Mi vergogno anche a caricarla, però volevo farlo perché è da un po' che l'ho scritta, essendo che però il finale non mi soddisfa visto che non è proprio un vero e proprio finale pensò che ne farò un sequel, però non ora... perché non ho fantasia, ahaha. 
A tutte quelle persone che non amano le volgarità non consiglio vivamente questa storia.
E' una Malum, quindi qui Michael e Calum sono gay... se anche questa cosa può recarvi fastidio non vi invito a leggere questa storia.
Infine vorrei ringraziare le persone che leggeranno questa piccola """"storia"""".
Ciaaaaao. ]
Non si sa come gli sia venuta tutta questa audacia con un ragazzo, cioè con le ragazze alla fine lo faceva sempre, ma mai avrebbe pensato di poterlo fare anche con i ragazzi. O forse era Michael l'unico ragazzo con cui poteva scopare, magari era così tanto appetitoso e così tanto sfigato e checca che gli faceva pena e sesso allo stesso tempo.

Michael Clifford ha ventidue anni, passa la maggior parte del suo tempo libero in palestra e per pagarsi gli studi organizza feste con il suo migliore amico.
Luke Hemmings ha diciassette anni, passa la maggior parte del suo tempo libero in palestra e vorrebbe che qualcuno gli organizzasse una festa speciale per i suoi diciotto anni.
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Michael lo chiamava “Angelo Azzurro”, perché i suoi occhi blu gli ricordavano l’alcolico alla Vodka che gli aveva regalato le migliori notti di follia. E, in effetti, quando guardava l’oggetto dei suoi desideri tutto ciò che poteva sperare era che anche lui gli regalasse notti di follia degne di Oscar.
[…]
Ora il suo alcolico preferito aveva un nome: Luke Hemmings.
***
«Visto che ti piace giocare, allora giochiamo. Voglio che tu ti faccia desiderare, Luke. Se vuoi che io ti fotta, supplicami, fammi vedere quanto vorresti sentirmi dentro di te. E se mi piacerai… ti prometto che ti regalerò la più bella festa di compleanno che ti abbiano mai organizzato. Festeggerai i tuoi diciotto anni con me e… se mi divertirò abbastanza… tu riceverai anche un regalo che ti piacerà enormemente, Luke, te lo prometto.»
[Muke]