"C'è una ragione che cresce in me
 e l'incoscienza svanisce
 come un viaggio nella notte finisce
 dimmi dimmi dimmi che senso ha
 dare amore a un uomo senza pietà
 uno che non si è mai sentito finito
 che non ha mai perduto mai
 per me per me una canzone
 mai una povera illusione
 un pensiero banale
 qualcosa che rimane"
- Anna Oxa, "Un'emozione da poco"

Lei lo sapeva benissimo che l’ex paziente n1 di Arkham era sempre stato così e neanche dopo l’ipotetica cattura con conseguente dipartita del miliardario Wayne sarebbe cambiato. Ma lei non demordeva, voleva il suo Puddin’ tutto per se almeno per una volta.

Per Harley unirsi carnalmente col Joker era come un sogno che si avvera che ben presto si rivelerà una scoperta di nuove vette di dolore e amore malato.
"Harley provava brividi di timore piacevole nel sentire Joker sul suo corpo nudo e snello. Convintissima, credeva che quelle attenzioni morbose e impudiche, la dominazione e il modo forte e violento in cui si preparava a possederla fossero la prova del suo amore. Com'era facile essere ingannati in quel modo
Povera dolce, ingenua Harley, come si era abbassata per amare un uomo come lui."
(Joker/Harley Quinn)

Ridi, oh musa, dell’uom letale
che dell’altrui vita si fece scherno.
Costui risorge ora dai meandri dell’Inferno
Ma ancor non sa che Amor gli sarà fatale
Questa storia è dedicata a Giulia: fonte inesauribile di ispirazione.

Attraverso la follia, la libertà d'essere davvero umani.

[ Joker - Harley Quinn ]
Si avvicina ancora, e ancora, e ancora, ed io non posso fare niente se non tremare e tenere la testa bassa, implorando con lo sguardo il pavimento affinché mi risucchi e mi inghiottisca a partire dai piedi, fino a farmi sprofondare giù, in un baratro buio che di sicuro sarebbe più piacevole di questa tortura.
Ma cosa farei senza il mio amato Puddin’?
« La cagna cattiva… deve essere punita! »

Joker e Harley Quinn. Due criminali, Due Folli, Due assassini.
Due Amanti.

[ Il cuore di Harley accelerò velocemente.
Non era ancora tornato a casa, non si sapeva dove fosse, non aveva con sé un cellulare, un localizzatore, non aveva la benché minima idea del perché non fosse ancora da lei, ed ecco la risposta, quella che più temeva, quella che le faceva arrampicare brividi lungo la schiena, quella che odiava profondamente: il suo amato o era stato catturato o era morto. ]

[ - Stai bene, pasticcino? Mi sembri strano.. sei sempre piuttosto scontroso con me, ma oggi molto più del solito.. – mormorò, preoccupata – Sei nervoso?
- Io – non – sono – nervoso! – urlò il Joker, improvvisamente isterico, mentre con una manata repentina e fulminea rovesciava tutto il contenuto del ripiano a terra. La tazza si ruppe in un fragore improvviso, spargendo ceramica e caffè dappertutto, mentre il resto degli oggetti semplicemente cadde in un susseguirsi di tonfi sordi. ]

C'è chi pensa che l'unico posto adatto al Joker sia una cella imbottita in fondo all'Arkham Asylum. La dottoressa Harleen Quinzel non è della stessa opinione.
Rigorosamente ispirata al Nolan-verse. Prima pubblicazione: 15 Agosto 2008.
(ON LINE L'ULTIMO CAPITOLO E L'EPILOGO)