In ''Cinquanta sfumature di viola - With you till the end.'', ogni cosa sembra davvero andare per il meglio e prendere la giusta direzione, ma quella certezza svanisce non appena il passato ritorna, burrascoso e minaccioso...

Quando è stato? In che momento? Non c’è stato preavviso, né un lampo, né un rumore.
Come una barchetta che imbarca acqua, legata in un porticciolo sicura, riparata dalle correnti e dalle tempeste, ma che goccia dopo goccia, silenziosa, s’inabissa.
Cos’è questa quiete? Cos’è questa aria, come nell’occhio del ciclone?
Non si muove una foglia, il cielo sopra le nostre teste è sereno, ma poco più in là, miei cari, è nero.
Nero come la pece.

Mi avvicino piano cercando di non attirare la sua attenzione. Una volta che le sono accanto le sfioro il braccio che ha appoggiato sul coperchio della fotocopiatrice e mi piego in avanti, dietro di lei.
Metto una mano sulla sua e annuso il suo profumo soave. Sa di vaniglia e di pulito, e di un aroma che non ho mai sentito prima, ma mi ricorda il sesso. Sano, spietato e primitivo sesso.
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'Ti avevo detto che non dovevi provare a sfuggirmi' più con questo ammonimento la spingo verso la scrivania, e la faccio piegare in avanti. Ora ha il seno e l’addome schiacciati sulla superficie con il mio braccio che le preme sulla schiena. Le do un sonoro schiaffo sul sedere che risuona contro la mia mano e sulla sua pelle. Il suono che sento mi inonda il cervello e l’anima. La sensazione di liberazione è tale che mi sembra di essere sotto l’effetto di una droga o dell’alcool. Le do un altro schiaffo e questa volta lei geme, non so se per il dolore o di piacere. Guardarla dimenarsi in cerca di una via d’uscita è assolutamente esaltante.