Uscii di corsa. Eccola, era seduta sotto un albero.
Non ci credevo, stava piangendo.
Avevo sempre pensato fosse una dura, ma ora sembrava così indifesa, fragile.
Non sapevo se avvicinarmi o lasciarla sola.
All'improvviso si alzò. Si girò verso di me, mi aveva visto. Con la mano si asciugò le lacrime e sorrise. Sorrise a me. Il suo meraviglioso sorriso, era MIO. La raggiunsi e la tirai verso di me. Ero vicinissimo a quello che all'insaputa avevo sempre desiderato.
C'ero quasi riuscito, quando quel suo maledettissimo sorriso, e i suoi occhi furbi, mi fregarono di nuovo. "Non mi lascerò andare così facilmente, "baby"-sussurrò con il solito tono di sfida. Lentamente indietreggiò, continuando a guardarmi negli occhi divertita.