Miharu guardandolo non vedeva in lui nient'altro che Yoite e Yoite sapeva bene che mai avrebbe potuto ringraziare abbastanza il buon Dio per quella gioia tanto grande, sapeva perfettamente che avrebbe potuto continuare a sorridere fin quando l'ultima scintilla di vita non lo avesse abbandonato sapendo che il ragazzino seduto al suo fianco avrebbe stretto la sua mano, forse ancora più forte di quanto già non facesse, anche se Yoite avesse finito con il confessargli della volta in cui avrebbe desiderato vederlo morire.
Come il vento della sera Yoite scompigliò con la mano libera i capelli sottili di Miharu regalandogli poi un delicato bacio sulla fronte della quale percepì meravigliato la consistenza, prolungò allora il contatto beandosi della sensazione regalategli dalla pelle fresca sulle sue labbra cocenti.
[Fluffosamente yaoi, se non gradite non leggete] [Ambientato nel IX volume del manga]

«Non sei poi tanto bravo nel giocare a nascondino evidentemente» bisbigliò gravemente Gerard osservando l'altro con gli occhi spalancati dallo stupore.
Nonostante la crescente preoccupazione Gerard sapeva che non avrebbe potuto inventare una bugia migliore per ferire Frank perché se il più piccolo sapeva essere un asso in qualche cosa quella era proprio la capacità di nascondersi, aveva trascorso ben più di diciotto anni accucciandosi ad un angolo al buio per proteggersi dai problemi, dalle bugie, dalle parole che non aveva il coraggio di pronunciare, dalle responsabilità e troppo spesso dalla sua stessa vita.
Quei due ragazzi si erano reciprocamente tesi la mano come due cuccioli abbandonati sul ciglio d'una strada che trovano nell'altro il calore familiare tanto a lungo bramato, avrebbero dovuto essere coscienti però che non sarebbe stato altrettanto facile curare le ferite che macchiavano i loro corpi.