Elise si cibava dell'energia che emanavano i colori. Letteralmente.
Mangiava con i suoi occhi verde acqua la bellezza che la circondava e viveva di questo.
Le fredde acque di un ruscello, il profumo della brezza serale, le stelle che si illuminano talmente tanto che sembra addirittura che ti chiamino, la pelle macchiata della madre per via degli anni che scorrono, tutte queste cose Elise le conservava nella sua anima come un dono prezioso.
Amava persino il colore nero, in quanto indispensabile per creare quella tonalità di blu che a lei tanto piaceva.
Ma forse, ultimamente sta avendo l'opportunità per ricredersi.
Forse a lei il nero non è mai piaciuto in fin dei conti.

Lei si chiama Maya, soffre di depressione e vive da sei mesi in una clinica di riabilitazione, dopo il suo tentato suicidio. Lui si chiama Dante e nella clinica ci vive da due anni, portato lì dopo aver quasi ammazzato di botte il suo patrigno, si dice che non sia in grado di trattenere la rabbia, ma nessuno nella clinica ha voluto mai sperimentare se questo sia vero o no.
Fin qui ancora tutto bene, due normalissimi ragazzi molto incasinati alle prese con l’amara vita. Ma se un giorno i loro occhi si incontrassero e prestassero attenzione a quello che vedono e sentono ? Non sareste curiosi di sapere cosa pensano ? Non sareste curiosi di sapere come andrà ?