Una volta raggiunto il suo nuovo banco si mise ad ascoltare il discorso dell’ insegnante, non per interesse, più che altro cercava di non far caso ai commenti delle due ragazze che aveva alla sua destra.
“Guarda, le sue gambe sono magre quanto il mio braccio”
“Hai visto quei capelli? Ma ha uno specchio a casa?” Sputarono acidamente incoscienti di quello che avrebbe potuto provare la ragazza.
Quest’ultima si sentì quasi nel panico, non amava essere al centro dell’ attenzione tanto meno venir criticata in quel modo da due perfette estranee.
Chiuse d’ istinto gli occhi, come per calmarsi e non scoppiare a piangere e alzò la testa, intenta a mandar giù il groppo creatosi in gola.
“Oltre che a chiudere le gambe dovreste imparare anche a chiudere quella cazzo di bocca”
Una voce calda e roca interruppe quel terribile momento e Charlie non potè esserne più contenta.
Si girò di scatto e vide in fondo alla classe il ragazzo che aveva visto pochi attimi prima, in corridoio.
Si sentì morire non appena lui le sorrise in modo gentile, provò a ricambiare, ma nonostante lo sforzo, non riuscì lontanamente ad avvicinarsi ad un sorriso simile al suo, così riprese