Qualcuno diventa cieco, qualcuno desidera di tornare a vedere... ma qualcuno, qualcuno è sempre stato cieco. Sempre.

Desiderai chiudere gli occhi, ma non potevo. Desiderai fuggire via, ma le mie gambe erano come macigni. Desiderai gridare, ma scoprii con orrore di non avere più voce. Quando le ombre si dissiparono, quando le strida cessarono, quando ogni cosa parve tornare tranquilla, il volto di quel ragazzo era diverso da prima. Era una maschera bianca, resa piena dal cerone e perfetta dalla cipria. Ma gli occhi, gli occhi erano solo due buchi neri.

"Attento a non svegliarlo, sposto una mano all’indietro, sfiorandogli appena le cosce nude, e poi gli tocco le mani. Le mani per me sono il biglietto da visita di una persona. Sono la prima cosa che guardo in una ragazza, in un prof, in un avversario a calcio… in un amico. «Luca...» bisbiglio contro l’ombra, un po’ perché quel contatto me lo ha fatto venire in mente, un po’ perché il suo viso è l’unica immagine che possa portare un filo di luce in questa stanza. La persona dietro di me infila piano una gamba in mezzo alle mie. «Come stai?» mi domanda, lentamente. Sorrido da solo. Sapevo che quelle mani non potevano che essere sue."
La prima Fanfiction della mia vita, scritta quasi tre anni fa e mai pubblicata... ora mi sono decisa, per quanto lo stile sia evidentemente infantile, mi sono affezionata così tanto ai personaggi che non potevo buttarla via! Una storia che parla di amore e di amicizia, ma anche di quanto, a volte, si possano scoprire lati inaspettati in chi ci sta intorno.

One Shot dalla lievissima impronta Yaoi.
Alessandro/Efestione... Ricordi?

Un bambino passeggia per le strette vie del centro, soffiando sul Gluwine analcolico che stringe tra le mani.
Solo quando è sicuro che ormai non scotti più azzarda un sorso al succo di mele caldo, lasciando che il profondo aroma di cannella si diffonda nel suo giovane petto.
One Shot scritta la vigilia di Natale del 2007, pensando a una persona molto importante.