«Precisamente perché l’hai fatto?»
«Perché mi sono stufato di essere Louis Tomlinson e mi sono stufato di avere la nomea di Macchina del sesso, Deflora vergini e Sfonda ragazze.» spiegò sbuffando.
«Macchina del sesso, tu?» rise il biondino continuando a guardare la strada davanti a sé. «Se vuoi posso concederti il Deflora vergini. » continuò ridendo e scambiando una rapida occhiata con Lou che stava ridacchiando cercando di non darlo a vedere.
«Oh, andiamo, è successo solo una volta! » esclamò sorridendo. «E lei aveva detto di non esserlo, non è colpa mia se le ragazze mentono.» aggiunse difendendosi.
«Qui dietro c’è qualcuno che cerca di non vomitare, di nuovo. » si lamentò Harry stringendo il braccio di Zayn che si era addormentato a sua volta. «Smettetela di parlare di vergini.» aggiunse e si accoccolò addosso a Malik.
«Appunto, che schifo.» incalzò Liam che aveva la fobia per le ragazze vergini dopo una brutta esperienza che aveva avuto.
Ubriachi e K.O, ma uniti più che mai.
Era così normale per loro esserlo.

«Carino quel coso, cioè, per quanto possa essere carino qualcosa che imbratta in quel modo le pareti di una stanza.» disse allontanandosi da me per osservare meglio il lavoro di Malik.
«Quelli che ho in camera mia sono più belli, ma qui non ho molta scelta: o così o così.» si passò una mano sulla fronte e scostò il ciuffo dal viso, guardando il suo lavoro sul muro. «Dio, io adoro questa canzone.» s’interruppe non appena sentì pervenire come un suono quasi ovattato una canzone della sua Iggy.
«Oh Gesù scampamene, ti prego non di nuovo quella tipa.» disse Louis esasperato lasciandosi cadere su una vecchia sedia da ufficio con le rotelle, cominciò a spingesi per l’ufficio con l'aria stralunata.
«Sapete di essere dei pessimi ballerini, vero?» Louis se la rideva seduto su quella sedia.
«Zitto, interrompi la sincronia.» lo zittì Zayn mentre cercavamo di fare una di quelle mosse alla Bollywood come nel videoclip della canzone.
«Oh, lo vedo come siete sincronizzati.» rise sotto i baffi scartando una delle caramelle che aveva in tasca.