Sai, credo che non ci siano parole per descrivere questo capolavoro. Non esagero, lo penso davvero. |
Tra queste liriche trovo ancora una volta tutta la contraddizione che è diventata tratto fondamentale di questo sfortunato bambino. Piccolo, col bisogno assoluto d'esserlo, eppure abituato suo malgrado agli orrori dei grandi. Prigioniero eppure in cerca dell'anelata libertà attraverso lo sguardo tra i tetti di Parigi, rapace come il volo d'un uccello. |
Poveri bambini sono cresciuti troppo in fretta hanno assistito il susseguirsi di avvenimenti dolorosi , come la morte delle persone a loro care . Bravissima cara Jane come sempre. Ti abbraccio forte |
Povero bambino..è stato veramente come un giglio..Tranciato nella sua crescita, a soli dieci anni..Hai descritto benissimo i suoi pensieri, di solitudine, di tristezza e di abbandono totale..E' stato la vittima più innocente e più pura della Rivoluzione..ce lo hai fatto sentire più vicino, quasi sembrava di vederlo sui tetti della torre ad ammirare il paesaggio di Parigi, sentendo il rullo dei tamburi..Che tristezza, povero piccolo..Sempre brava, Queen, c'entri subito le emozioni .. |
Sono cosi realistici questi pensieri, cosi veri, pur utilizzando del simbolismo, che arrivano precisi e dolorosi, bravissima. Un bacione Cecile :-) |
I pensieri descritti da questo bimbo di 9anni ora sono piu'articolati,sembrano ahime'concetti di un adolescente. |
Poveri principini: per loro i gigli sono macchiati di sangue! Adesso sono davvero soli. |
Anche se ho letto ogni dolorosissimo capitolo ho commentato poco. E me ne scuso, ma spesso l'intensità delle tue parole mi ha stretto il cuore, tanto è stato commovente il ritratto di questo bimbo coraggioso che ha visto la sua famiglia e il suo mondo andare in pezzi, ed ha sofferto su di sé violenze ed offese indicibili... Usi le parole con grandissima potenza, Jane. Un plauso, come sempre. |
Io non ho paura...nulla come il titolo di questo film mi ricorda il povero Charles... |
Ti confesso che ho letto e riletto piu'volte,tuttavia la prima parte non l'ho capita. In particolare non ho compreso il perche'anche e addirittura la zia e la sorella fossero contro il piccolo Luigi Carlo. La tua lirica prosegue poi speditamente col solito linguaggio simbolico cui ci hai abituate e che rende tutto molto palpabile. Simbolismo,allegoria ed ermetiche frasi ad effetto chiudono la tua prosa,la realta'e'troppo cruda e dilaniante per essere raccontata. I sogni riescono ancora ,per un'ultima volta a farlo "volare via". Sei davvero bravissima in questo genere di componimenti,l'opera di immedesimazione e'riuscita perfettamente!brava |
Episodi crudeli... un'anima infranta, un sogno perduto. Quanta tristezza nel suo farsi forza, è straziante e realistico. Bravissima, soprattutto a trovare il coraggio di affrontare con la scrittura certi argomenti. |
Quanta angoscia. Una pagina di storia davvero crudele. |
Questa tua storia è bellissima e molto triste. Per un bambino così piccolo rendersi conto della morte della madre in modo così tragico e cruento deve essere straziante. Aspetto il prossimo carissima. |
Povero principino ,ancora in tenera età e già deve affrontare i fatti drammatici che purtroppo coinvolgono i membri della sua famiglia a cominciare da suo padre . Continuo a seguirti cara e complimenti ancora. Storia meravigliosa |
La vera storia di questo sfortunato principe è davvero all'insegna delle privazioni. Privato della sua infanzia quando viveva negli agi, perché doveva assolutamente sottostare alle aspettative e alle regole dell'etichetta. Privato ora, assieme all'infanzia, anche della madre, degli affetti più cari. |