Bene, sono entrambi versatili, ottimo. Non so, ma le storie con i ruoli definiti mi sconcertano un po'.
Non so se nella realtà, tra due uomini, le cose vadano così o sia più solito il gioco con ruoli ben precisi, ma la versatilità mi mette più a mio agio.

Certo due omaccioni così che uno se li aspetta sempre rudi e pronti alle botte, che invece si perdono uno negli occhi dell'altro e si chiedono il permesso di baciarsi, fanno davvero sospirare. Sarà che io mentre leggo "vedo" quello che succede, nel senso che immagino proprio visivamente quello che viene descritto, ma sarebbero davvero molto belli, due così.

Povera cucciola! E Tervingi è un tenerone: tutti gli si avvinghiano addosso perché è come il tronco di un albero dove chiunque si può appoggiare con fiducia.
Hai dipinto questo personaggio con tutti i colori possibili del coraggio e della nobiltà d'animo.
Quanti guai dovrà ancora aspettarsi dalla vita?
Quante gliene farai ancora passare?
Ora ha un compagno ed una figlia, mi pare di capire, quindi non è più vero che non ha famiglia.

E tu lo dici alla tua mamma?
La scena di sesso è ottima, anche se tutta da parte di Claudius. Di Tervingi purtroppo non si sa nulla, a parte che è venuto.
Vabbè, per sta volta ci teniamo sto dubbio.

Da come si è appolipato Claudius pensavo che lui fosse il passivo, ma adesso ...
Mi resta il dubbio, chissà cosa succederà?
Basta voltare pagina, mi dirai tu ... ed è quello che faccio subito.
Al prossimo capitolo

E adesso fammelo morire di polmonite, se sai fare! Certo che non riesci ad essere buona con i tuoi personaggi ... li fai penare di brutto, speriamo almeno che alla fine riescano a star bene.
Adesso mi tocca andare avanti a leggere o morire di curiosità ... cosa pensi che farò?
Dura rispondere vero.
A presto

Beh, almeno la prova l'hai fatta finire bene. Non avrei proprio sopportato che Tervingi avesse dovuto perire e Claudius finire come proprietà del suo personale aguzzino.
Mica me lo farai morire di polmonite, il barbaro gentile, mi raccomando.
Però una cosa mi dà da pensare: uno come Laestire possa reagire al proprio fallimento che gli costerà metà della terra, che già gli sembrava poca.
Mah, non posso far altro che continuare a leggere ...

Che grande uomo, Tervingi, non solo fisicamente, ovviamente.
Solo un grande uomo avrebbe potuto offrire ad uno schiavo la vendetta per una punizione ingiustamente subita.
Già il concetto di schiavo mi lascia senza parole, ma al tempo era cosa solita: chi perde paga con la vita, nel senso che la perde o che viene privato per sempre della libertà e della propria umanità e diventa una cosa, il possesso di un altro.
Claudius non avrebbe potuto trovare persona migliore.

Certo che non risparmi nulla neppure a Tervingi: gli tocca punire uno schiavo che apprezza e che sa essere innocente, beccarsi la prova dell'acqua e rischiare quasi sicuramente di morire e in più beccarsi l'odio di Claudius? Non gli vuoi molto bene a quest'omone così buono.
Chissà come andrà a finire ... meno male che la storia è già finita o morirei di curiosità aspettando un aggiornamento.

Una notte non lunga e costellata di brutti sogni per Claudius, ma anche del braccio rassicurante di Tervingi.
Soffice fluff, ma alla fine cosa ci dobbiamo aspettare? Che dopo avergli mancato di rispetto in casa sua, approfittando di uno dei suoi schiavi, ora quel simpaticone di Laestire lo sfidi? No troppo diretto per un verme come lui, magari più facilmente gli creerà problemi seminando zizzania tra i suoi.

Effettivamente gliene hai fatte passare un po' di tutti i colori al povero Claudius ... e Tervingi è davvero un buon uomo, ma deve guardarsi le spalle con attorno una serpe come Laestire ed i suoi degni compari ... quale onore c'è nel sopraffare in tre armati un solo uomo disarmato? Nessun onore perché in tutte le fazioni, in tutte le armate, in tutti i partiti, in tutte le associazioni, sempre, ci sono coloro che credono in quello che fanno e quelli che seguono l'onda nella speranza di potersi approfittare della situazione.

Ottima la descrizione della "baldoria", sembrava proprio di esserci nella grande stanza, essere "gli occhi" di Tervingi che controlla e valuta i propri ospiti. La maggior parte zucche vuote, qualcuno un po' più pericoloso perché pieno di invidia e malignità.

E Tervingi ha già capito di chi possa fidarsi e di chi no.
Grande, grosso, ma non scemo. E bella l'idea della casa come simbolo del potere conferitogli dal re. Effettivamente sta a lui farsi rispettare e tenere uniti i suoi conterranei evitando lotte intestine.
Hai pensato proprio a tutto

Niente di più pericoloso dell'invidia di individui pericolosi e senza scrupoli dotati di una "famiglia".
Tervingi dovrà non solo sapere di chi circondarsi, ma anche guardarsi le spalle

La mia opinione è che questo barbaro ce l'avrà dura con gli italici, soprattutto se avranno la sensazione di poterlo turlupinare facilmente.
Sicuramente la sua abilità starà nello scegliere con oculatezza le persone da tenere accanto a sé.
Al prossimo capitolo.
milly