Recensioni per
La vera storia del Corvo e della Vampira Rossa
di Shade Owl
Questa storia mi ha davvero conquistato: oltre ad essere scritta benissimo, mi ha reso felice perchè finalmente si vedono dei vampiri come si deve, invece di quelle checche non-morte che vanno tanto di moda oggi. L'ambientazione scozzese, poi, è un vero tocco di classe. Inizierò a dare un'occhiata anche alle altre tue opere. Alla prossima. |
Direi che è una storia molto scorrevole e che meriterebbe di essere davvero pubblicata. Complimenti per le descrizioni minuziose soprattutto delle emozioni dei protagonisti umani. |
una curiosità,posso sapere dove hai preso i nomi di tutti i personaggi? |
è una storia che attrae i lettori mi piace molto,quando ho letto il primo capitolo lo visto un pò nioso ma ora che mi trovo al terzo capitolo mi sta piacento.
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E' piuttosto divertente sapere che la burocrazia non è solo un problema degli umani ma anche di altri esseri, ed in questo caso non è stato davvero male vedere il prode Tor dover fare rapporto al suo capo come un impiegatino qualsiasi, ovviamente a parte la narrazione di quanto è avvenuto in Scozia, di cui siamo già edotti, la parte principale è stato il futuro della sua assistente, poter passare da semplice recluta di belle speranze a fida compagna di uno dei più navigati esponenti della Congrega non deve essere stato facile, forse i problemi per la "giovane" vampira cominciano adesso, il suo mentore vorrà probabilmente affidarsi sempre più a lei per risolvere i casi, e non sempre troveranno alleati potenti in loco. |
Capitolo che a mio parere ha molti sputni interessanti, ad es. il ritorno ad una vita "normale" per i ragazzi (molto bello il discorso in cui viene loro spiegato come mai non è per nulla piacevole diventare vampiri, anche se la ragazza ci è andata molto vicino, deve essere stato davvero un brutto contrappasso per Azeto passare dal vegetarianesimo ad una dieta basata esclusivamente sulla carne), o la fase dei saluti tra due personaggi in fondo molto simili ma che il destino ha portato su destini troppo diversi, uno deciso a menare vita contemplativa (e che sarebbe rimasto in questo attegiamento se non fosse stato per la grande importanza che l'eliminazione fisica della sua nemica comportava per sè e per gli altri) l'altro che preferisce l'azione e che si vede già pronto, chiuso il caso "Invasione a Edinburgo", ad accorrere dove c'è più bisogno di lui; questo è stato anche il capitolo in cui si sono svelati due misteri: quello sulla reale volontà della loa, che oltre ad essere dalla parte dei buoni s'è anche dimostrata filo-umana, e del motivo per cui Jack era così restio ad attaccare Lilith, avere di fronte quella che per lui era stata una sorta di "madre" (dato che l'aveva iniziato al vampirismo) non deve essere stato facile, specie se poi per un certo periodo ne aveva sposato i principi estremistici, è stata una lotta contro sé stesso prima ancora che contro la sua nemica. |
Ahahahah!!! Tor non cambierà mai... oddio... sto parlando di lui come di una persona vera!!! |
Lo so che non è proprio finita e che hai già postato l'epilogo ma, come ben sai, io recensisco lo stesso! |
Ed eccoci al cospetto di Aelfric. Certo che Tor, nonostante il guscio duro, alla fine ha dimostrato un minimo di buon senso, scegliendo di istruire Pope. O si trattava di un nuovo potere: capacità affettive? Ammetto che ce lo vedo come "zio Tor" alle prese con la "nipotina" avventata e orgogliosa. |
Finalmente un po' di spiegazioni e chiarimenti. |
Molto interessante la parte iniziale, dedicata al ritorno in scena del "poliziotto vampirico" che riesce a coprirsi di onore eliminando un altro degli accoliti della Vampira Rossa, davvero carina la parte finale che mostra quanta stima avesse costui per il suo avversario; ma ovviamente la parte principale è quella dello scontro finale tra i due vampiri plurisecolari (sì, ci sarebbe anche la loa che certo non difetta di buona volontà, ma la sua esperienza è giocoforza di meno rispetto agli altri), non male sia la parte "ideologica" che vede i due su posizioni diametralmente opposto (niente affatto male la struttura della scena, come il contrasto tra il delirio di onnipotenza di lei che si ritiene parte di una razza eletta e il cupo pessimismo di lui che invece vede sé stesso e gli altri solo come un insieme di reietti, dotati di capacità e poteri sconosciuti agli altri, ma costretti ad un'esistenza umbratile ed esposti alle maledizioni di chi li circonda), che quella dedicata al passaggio alle vie di fatto, in cui era prevedibile che non sarebbero mancati colpi bassi (anche se l'ultimo ha fatto finire in basso, e di molto, chi lo aveva archittettato, quello che confidava fosse la sua mossa vincente s'è rivelato il suggello della sua sconfitta definitiva), immagino che un eventuale spettatore sarebbe stato certamente affascinato (e atterrito) da quello che stava vedendo, uno sfoggio di poteri distruttivi espressi alla massima potenza possibile; quanto alle parole "ti amo", a prima vista può sembrare strano che vi potesse essere un sentimento simile tra esseri così antitetici, ma forse è proprio questa una delle caratteristiche che rendono così particolare questa capacità dello spirito, indipendentemente da chi (o cosa) sia chi la prova. |
Siamo alla fine... che cosa triste!!! |
Due combattimenti decisamente avvincenti. |
Questo capitolo mi è parso contrassegnato dalla lotta per la sopravvivenza dei contendenti, almeno di quelli della parte "buona", ed è risultato alquanto paradossale che mentre uno dei gregari abbia resistito eroicamente alla feroce sete che la tormentava, con un pasto succulento e indifesto (perdipiù sottoposto a sevizie fisiche e psicologiche dalla bruxsa ribelle) mentre proprio il capo ha dato sfoggio delle sue capacità manducatorie proprio ai danni di quella ragazza che sembrava stimare abbastanza da permetterle di frequentare la propria magione (si dice solitamente che la fame sia una gran brutta cosa, per i vampiri lo deve essere in maniera esponenziale, data la loro particolare dieta), sinceramente sembra molto triste che quella che stava diventando una bizzarra ma sincera amicizia si sia trasformata nel classico rapporto predatore/preda, e che dovrebbe spingere a pensieri piuttosto pessimistici, si dice inoltre che chi pecora si fa, il lupo se la mangia, in questo caso Bitsey ha interpretato suo malgrado il ruolo dell'ovino del proverbio, anche se va detto a suo onore che anche in quel momento ha preferito accettare il suo destino di spuntino per il Corvo, preferendo nella scelta la morte che non la "vita" da vampira, per fortuna comunque il morso non sembra averle provocato danni irreparabili. |
Mi hai fatto preoccupare!!!! Pensavo che avessi avuto l'intenzione di uccidere Bitsey!!!!! E pure Poppy!!!! |