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Autore: Atlantislux    02/01/2008    2 recensioni
Amore? Potere? Fedeltà? Cosa lega Nina, Sergay e Nagi, tre dei più inquietanti protagonisti di Mai Otome, in un perverso quanto delittuoso triangolo? Side story della mia precedente fanfiction "Earth".
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nina Wáng
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Earth'
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NdA: cara Hinata_chan, non temere per la tua sanità mentale, anche a me piacciono tantissimo i ménage à trois, soprattutto quando i personaggi coinvolti sono così complessi ed affascinanti. La parte che pubblico oggi è proprio quella che riguarda Nina e Nagi, vediamo se veramente riesco a farti tifare per loro. Eheh... ;-)
Solitaire, quoto tutto quello che hai scritto su Sergay ed i suoi degni compari. Il Maggiore è l'indecisione fatta a persona, Nina una vittima annunciata e Nagi un burattinaio fatto e finito, e il loro rapporto è tanto morboso quanto una tragedia russia. Sarà per quello che ci piacciono così tanto?
L'ultima parte di queste mie tre one-shot è dedicata a Nagi, anche se ho deciso che non abbandonerò l'universo di Earth. Venite ogni tanto a fare un giro in questa sezione perchè c'è una sorpresa in arrivo!



Potere


Earl, Aries, Prigione Desperate, 10 anni prima

L'avevano sottovalutato. Dopo tutto quello che aveva fatto, dopo tutti i morti e le distruzioni, c'era ancora qualcuno che sembrava rifiutare l'idea che la causa di tutto potesse essere un ragazzino dall'aspetto malaticcio, troppo basso e magro per l'età che avrebbe dovuto avere. Ma l'essere sottovalutato, e il farsi passare per uno sciocco principino viziato, erano sempre state solo ulteriori armi nelle mani di Nagi De Artai.
Le guardie della prigione non erano tenere, ma erano tante, e Nagi contava che statisticamente almeno una fosse po' più malleabile. Quando, dopo qualche mese di detenzione, aveva sentito la ronda suggerire all'uomo che portava il pranzo che forse il 'bambino' si meritava un po' più di dolce, Nagi capì che ce l'aveva fatta. Ma d'altra parte non ne aveva mai dubitato; se c'era cosa che non gli mancava, e di cui andava fierissimo, era un'incrollabile sicurezza in sé stesso.
Individuato l'uomo la strategia era stata chiarissima: mostrarsi, ma solo con lui, dimesso, pentito, affranto. Tatticamente, aveva incolpato i propri consiglieri, John Smith, Sergay Wang, e Nina, la malvagia Otome. Dopotutto, non era lei che dava gli ordini? Quello che non avrebbe funzionato con nessuna corte di giustizia funzionò con quella guardia troppo compassionevole. Nagi arrivò anche a spargere qualche lacrima, lui che non aveva mai pianto in vita sua.

Notò che piano piano i turni dell'uomo coincidevano sempre di più con la sua ora d'aria, come se la guardia stesse facendo di tutto per passare più tempo possibile con lui, e fu durante una di queste che l'uomo riuscì fortunosamente a farlo evadere.
'Avrei voluto un figlio come te' gli aveva sussurrato mentre lo faceva salire di nascosto sul camion dei rifornimenti, e Nagi aveva dovuto mordersi la lingua per evitare di scoppiare a ridergli in faccia. Si era permesso di farlo solo una volta lasciato il carcere, e non tanto per il piacere di essere finalmente libero, quanto per quello di essere riuscito a giocare, ancora una volta, i propri simili.

Sapeva che l'avrebbero riacciuffato, presto o tardi, perché non c'era posto in Aries dove si sarebbe potuto nascondere, eccetto uno. Così, una volta saltato giù dal camion, vi si era diretto in tutta fretta. Aveva letto dell'esistenza di questi sacrari in un libro nella polverosa biblioteca di Artai; erano luoghi costruiti dagli antichi che contenevano una sorta di porte spazio temporali, ed erano situati su tutto il territorio di Earl, comprese Aries, Artai e Windbloom. Non sapeva esattamente come funzionassero e se era possibile decidere dove andare, ma gli sembrava assurdo che chi li aveva progettati non avesse pensato a come dirigere il viaggio. Il suo piano era di usare quella di Aries per tornare ad Artai ma, anche se l'aggeggio l'avesse trasportato a Windbloom, giudicava che avrebbe sempre potuto tornare indietro.
Il vero rischio era che il portale di Aries potesse non funzionare, o che lo spedisse in uno di quelli sprofondati nei secoli sotto il livello del mare. Ma Nagi aveva deciso di correre il rischio. Gli Artai erano famosi per osare in prima persona nelle imprese più disperate, e lui aveva già dimostrato di essere fedele alla tradizione di famiglia.

Il portale alla fine aveva fatto perfettamente il proprio dovere.
Fin troppo, aveva pensato Nagi una volta dall'altra parte quando, uscito allo scoperto, aveva visto il cielo solcato da aerei dalla forma minacciosa. Quel luogo non era sicuramente Artai, né nessun'altra nazione di Earl.
Per un secondo aveva pensato di tornare indietro, ma l'essere finito su un mondo tecnologicamente avanzato aveva costituito un richiamo irresistibile. Per quello che ne sapeva lui, quello poteva anche essere il passato di Earl. E, ovunque fosse finito, era ragionevolmente certo che nessuno gli avrebbe fatto del male. Chi avrebbe mai osato alzare le mani su un bambino dall'aria così inoffensiva?
Le certezze di Nagi avevano però subito una leggera scossa quando i primi esseri umani che aveva incontrato erano stati dei soldati impegnati in un giro di perlustrazione.
Lo avevano portato al loro comando, e lì gli avevano fatto domande alla quali aveva risposto il più evasivamente possibile, nell'ostilità generale. Gli avevano punto un dito sottoponendo il suo sangue a quello che avevano chiamato test del DNA, e quando gli avevano messo sotto il naso il risultato, cioè che lui non risultava schedato tra i cittadini di una fantomatica Repubblica Occidentale, Nagi aveva realizzato che l'impunità non si estendeva ai bambini del nemico.
La parola 'traditore' era risuonata su qualche bocca, fino a quando qualcuno di grado più alto, finalmente, non si era messo a ridere notando che come spia era decisamente messo male, e che da quanto era magro si capiva che probabilmente era solo uno dei disperati delle poche città che si ostinavano a rimanere neutrali, e che campavano sugli stentati traffici con le due superpotenze in guerra permanente.
A Nagi a quel punto non era rimasto altro che piagnucolare, com'era diventato così bravo a fare, che quella era la pura verità, e che lui era scappato da casa perché voleva combattere per la Repubblica Occidentale. Qualunque cosa fosse.
Così, dichiarando un paio di anni in meno di quelli che realmente aveva, era entrato nell'esercito. E, da quel momento, per Nagi le cose non avevano fatto altro che migliorare.


Earth, Windbloom, Base Garderobe, tempo presente

Sorrise nel dormiveglia, sentendo il naso di Nina solleticargli l'orecchio e la mano della ragazza accarezzargli una spalla.
Immaginava che Nina avesse ceduto alla sue avances più che altro per far piacere al marito, però ultimamente la ragazza aveva cominciato a cercare sempre più insistentemente la sua compagnia, anche quando Sergay era assente o, come in quel momento, addormentato. L'idea che lei lo desiderasse come uomo gli fece immensamente piacere. L'amore dopotutto sarebbe stato un altro laccio con il quale legarla a sé.
Le sfiorò la schiena, disegnando delle spirali sulla sua pelle serica.
Nagi aveva un problema. La Presidentessa era morta, come da programma, ma ciò non era bastato a Shizuru per cambiare idea. Anzi, il Generale aveva pensato di sfruttare, per la prima volta nella storia di Earth, le porte temporali, e di chiamare sul pianeta una sostituta che Nagi conosceva fin troppo bene.
'La maledetta Direttrice Natsuki Kruger. Quella cadrà ai piedi del Generale Viola non appena la vedrà, anche considerando che verrà prelevata nel bel mezzo della crisi dov'è in gioco la vita di Shizuru.'
La mano di Nina adesso era scesa ad accarezzargli lo stomaco.
'Potremmo ripetere l'attentato e ucciderle entrambe, stavolta. Ma chi ci crederebbe? No, la cosa migliore è che Natsuki non dichiari guerra alla Coalizione Est, e che se ne ritorni a casa il più velocemente possibile. Non ho tempo per qualcosa di elaborato, stavolta dovrò andare subito al sodo, ma la ragazza avrà bisogno di un qualche incentivo.'
Sentì le labbra di Nina sul collo, e dovette reprimere un brivido.
'L'unica cosa da fare è spaventarla abbastanza perché non le passi neppure per l'anticamera del cervello di aiutare il Generale, e scommetto che c'è una sola cosa della quale ha paura, cioè perdere definitivamente la sua amichetta su Earl. Haruka sarà sicuramente d'accordo a mettermi a disposizione una di quelle nuove testate portatili, ma rimane il problema di come, nel caso, farla arrivare a Windbloom. Qualcuno dovrà andare ed accertarsi che le Otome non disattivino l'ordigno, e sarà qualcuno che non potrà tornare indietro.'
Nina stava diventando abbastanza insistente nelle sue attenzioni; ridacchiando lui le tirò i capelli, sottraendosi ad un bacio sulle labbra.
'Ma chi? Malgrado il loro pragmatismo tutti gli abitanti di questo paese, compresi i miei uomini più fidati, cadono in ginocchio alla sola voce della Presidentessa. A meno di non trovare qualcuno disposto, per una ragione superiore, ad andare contro di lei. Qualcuno...'
Si girò verso Nina, fissandola negli occhi ambrati. Lei si ritrasse, e sul suo viso apparve una curiosa espressione, come se stesse aspettando ordini. La mente di Nagi compì immediatamente il collegamento.

La Nina Wang di Earl era stata il suo strumento, né più né meno, anche relativamente facile da controllare, e il suo legame con l'Harmonium l'aveva resa un'arma biologica inarrestabile, ma anche la Nina Wang di Earth aveva qualche interessante caratteristica. Non diversamente dall'altra era testarda e assurdamente leale verso le persone a lei vicine, e Nagi aveva bisogno di seguaci così; per questo aveva deciso, dal primo momento che l'aveva vista, di ingraziarsi ulteriormente il marito per arrivare sino a lei. Questa volta però aveva dovuto esporsi direttamente, non poteva manovrarla attraverso Sergay come aveva fatto con l'altra Nina.
Ma diventare il suo amante non era stato poi chissà che sacrificio, al contrario, anche se per Nagi il pensiero di poter disporre a suo piacimento di una donna così bella e competente era sempre stato molto più piacevole del sesso fine a sé stesso.
'Ma adesso' pensò guardandola e sorridendo malignamente. 'Devo solo verificare fino a che punto si spinge il limite del tuo consenso.'
Nina si strinse a lui, forse interpretando quel sorriso come qualcos'altro.
'Non ho dubbi che tu mi dirai di sì. Non dopo che la tua cara amica Erstin si è immolata per la stessa causa.'
La fece scivolare sotto di sé e si rese conto di quanto adorante fosse lo sguardo della ragazza. Tanto quanto quello di Sergay.
'Non vorrei privarmi di te, anche se il tuo sarebbe un sacrificio necessario. Tu sei l'unica di cui mi possa fidare... però...'
Nina gli affondò le unghie nella schiena, continuando a fissarlo con quegli occhi che anche lui, a volte, trovava vagamente inquietanti. Era certo che lei non fosse del tutto stabile, ma la cosa costituiva solo un'ulteriore attrattiva. A Nagi piaceva giocare con il fuoco.
'Però sono certo di riuscire a convincere la Direttrice. Perché in fin dei conti tu mi mancheresti davvero.'
Diede un'occhiata di sbieco a Sergay, che stava continuando a dormire placido.
'Non è il caso di svegliarlo, glielo dirò domani, adesso ho altro da fare.'
Si abbassò a baciare la sua amante, pensando che per la seconda volta stava mettendo tutto quello che aveva a repentaglio, compresa la sua vita e quella di Sergay e Nina ma, ironicamente, stavolta il mondo ci avrebbe solo guadagnato se fosse riuscito nell'impresa.
'E poi dicono che sono io il cattivo della situazione.'
Le labbra di Nina erano morbide e il suo corpo invitante.
'No, questa volta non andrà come su Earl, non posso rinunciare a te' si disse con più decisione. 'Dopotutto sarebbe uno smacco, e Nagi De Artai non è il tipo da commettere lo stesso errore per la seconda volta.'



Fine

  
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