SidRevo
  
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Presentazione

DELIRIO A QUATTRO MANI: "NO EXCUSES", con Sam Vega.




23/01/2015 - COMUNICAZIONE DI SERVIZIO:


Ne è passato di tempo dall'ultima volta ma, ebbene sì, non sembra, ma sono davvero ancora viva.
Lo so che manco da un bel po' e che ho milioni di messaggi e recensioni a cui rispondere. So anche che c'è ancora qualcuno che sta aspettando un nuovo capitolo di Blowing Bubbles ma, come ho annunciato su FB tempo fa, al momento non sono proprio in grado di scriverla. In parte perché vorrei ricorreggere e rivedere alcune cose e in parte che perché, al momento, mi resta molto più facile scrivere di altro.
Questo "altro" è un progetto a quattro mani a cui tengo in particolar modo, che non pubblicherò su questo account ma su un altro, fatto appositamente per questa occasione.
Ovviamente posterò qui il link (http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2992648&i=1) a chiunque possa essere interessato, ma ci tengo davvero tanto a scusarmi per l'attesa. Purtroppo non posso scrivere qualcosa che al momento non riesco a "sentire". Ne uscirebbe qualcosa che non piace a me, ma soprattutto credo che non piacerebbe neanche a voi. Non sono in grado di dargli l'attenzione che merita, al momento; non sono in grado di fare le correzioni che vorrei e scrivere come vorrei.
Perciò niente; niente da dire a parte l'ennesimo "scusa" e che, se avrete ancora voglia di leggere altro della sottoscritta, potete cliccare sul link che posterò a breve qui sotto.
"No Excuses" è qualcosa di molto più mio. Spero potrà piacervi, se avrete voglia di dargli un occasione.
Grazie ancora di tutto, soprattutto per la pazienza.
Un bacione,
Veronica.


Nata
sognatrice
Psicologicamente instabile, con le tendenze acide di un
limone e la soda caustica. Mordo se qualcuno tocca la mia libertà. Divisa precisamente a metà tra idealismo e cinismo...presento anche sintomi gravi di lunatismo, lunaticismo, lunaticesimo...lunat...come cazzo si scrive?

Amo. Amo tante - troppe - cose e ne odio anche di più.
Tendo a mal sopportare gli imbecilli, i fanatici religiosi - che poi, praticamente, appartengono alla stessa categoria dei primi, con la sola differenza che hanno un amichetto immaginario e si ammazzano o ammazzano per lui. Bravi cretini, aggiungo io. - e gli omofobi...perciò, se appartenete ad una qualunque di queste categorie, consiglio caldamente di cliccare sulla bellissima "x" bianca su sfondo rosso in alto a destra, e di andare velocemente e molto elegantemente a 'fanculo.

Credo nella Libertà. Di pensare, parlare, scrivere, ridere, piangere, sognare. Di amare - e sì, anche di scopare - chi, come e quando ci pare. Ci aggiungerei anche un "dove", ma poi si finisce sul penale...e non è il massimo della soddisfazione, considerando che la parola poi non c'entra nulla con quel significato di "pene", ma solo e soltanto con il suo singolare: pena.

In quella che chiamano "realtà" - anche se poi il mio cervellino vive pressoché l'80% del tempo sulle nuvole o sulla Luna - ho un nome che amo - Veronica - e un'età che ancora digerisco - appartengo all'ultimo barlume degli anni '80: ovvero classe 1989 - almeno fino a che il numero resta basso, visto che soffro della Sindrome di Peter Pan e ho il terrore atroce di invecchiare.
Generalmente adoro la mia vita, salvo qualche momento in cui manderei tutto a farsi un giretto in quel posto dove, almeno una volta nella vita, vengono spediti tutti quanti...e me ne scapperei su Marte, o su un qualsiasi altro pianeta vicino e privo di vita intelligente e non, con cui dover discutere.

Ho tre alterego, anche se sospetto di un quarto ancora non ben definito.
Il primo
: autolesionista, alcolizzato e psicotico di nome Sid - che prende spunto dal padre e Dio del punk e dello scatafascio: Sid Vicious - che se ne esce d'improvviso e per conto proprio nel momento in cui sente odore d'alcool, a prescindere da dove mi trovi e da che ora sia - il che significa che fare colazione con un bicchiere di Martini e le Macine del Mulino Bianco è tutto perfettamente nella norma – un secondo: vanitoso, megalomane e infantile di nome “James Dean” - “JD” per gli amici – che rifacendosi all'intramontabile - e strafica – star Hollywoodiana, blatera di voler morire giovane e restare bello per sempre, nei secoli dei secoli, amen; e il terzo: “Andy Allen” soprannominato anche “Woody Warhol” - da quei due geni che sono Andy Warhol e Woody Allen - instancabile sognatore, con “lampi di genio ed altrettanti tuoni d'imbecillità”, produttore continuo di idee – per lo più malsane, ma questo non diciamoglielo – con una spessa e vitale vena artistica, senza la quale non potrei vivere, e fondamentalmente forse l'unica parte utile di me medesima.

Ero agnostica, fino a che “ho visto il volto di Dio, si chiama Brian Kinney”, mio unico e solo credo, maestro di vita e uno dei miei bellissimi papà, insieme a Justin Taylor.
Inutile dire che sono una “Queer as Folk addicted”, ma di quelle pesantemente malate, che sente ognuno di quei personaggi – anche quello scartavetramento di palle melodrammatico che risponde al nome di Michael Novotny – come parte della propria famiglia e li crede realmente esistenti – e non provate a dire il contrario – e felicemente favolosi in qualche angolo del mondo.
A tal proposito, credo profondamente nell'Harson, o Gandy che dir si voglia – o come cazzo vogliate chiamare la coppia formata da Gale Harold & Randy Harrison – per cui sbavo indegnamente e sbrodolo cose senza senso.

Tralasciando le mie “gaie” passioni, credo si possa aggiungere alla mia lunga lista di manie il mio essere totalmente ossessionata dalla moda e dallo shopping compulsivo – vedi l'alterego “JD” - la vita notturna passata tra discoteche, discopub, bar e feste varie – vedi l'alterego “Sid” - ed il vizio di divorare letteralmente libri, fondere cd, vinili o dvd fino allo sfinimento e saltare da un posto all'altro, fotografando in ogni dove, viaggiando il più possibile alla scoperta del mondo e dell'arte in un quadro, un affresco – ebbene sì, entro anche nelle chiese, nonostante il fastidioso prurito che mi colpisce immediatamente – una scultura, una città o la semplice e “awwwww” natura che ci circonda – vedi il terzo alterego – il tutto condito da una buona dose d'insonnia e schiZZofrenia – con due “z”, perché mi piace di più – che comunque mi mantengono abbastanza innocua. In caso di pericolo comunque, basta un'immagine dei miei due papà e cado in brodo di giuggiole.

Concludo e smetto di rompervi le palle, con una frase del superbo Kurt Cobain – ovviamente riadattata XD – che recita: Se sei un sessista, razzista, omofobo o fondamentalmente un coglione, non leggere le mie storie. Non m'importa se ti piaccio, io ti odio.

Nel pieno delle mie facoltà mentali, o quasi.
SidRevo


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