Quella era davvero una giornata del cazzo. E JD ne aveva le palle gonfie, di quella merda. Dieci farfalline in un giorno erano troppe per fino per il Santo Protettore Dei Tatuatori. Che forse non esisteva affatto, vista e considerata la ragazzina che era appena entrata nel suo negozio di tatuaggi. C’era solo un tipo di ragazza che JD detestava più della solita Barbie Voglio Una Farfalla Sull’Inguine, ovvero la classica Bellezza Dark.

"Prese una foto..la girò e vide tre volti sorridenti, pieni di vita e di speranze. Ripensò a quando l’avevano scattata. Ricordava ancora il suono delle loro risate.
Doveva vedere quel posto, solo così avrebbe dimenticato.
Nella foto, lei, Anya e Clarke sorridevano felici abbracciate. Sfiorò il viso di Clarke.
Clarke non era tornata da oltre il confine".
Alexandra Woods, ha 27 anni, una bella famiglia e una ragazza che presto diventerà sua moglie. Ma quando Lexa aveva 17 anni è successo qualcosa che l'ha cambiata per sempre. Attraverso il suo passato scopriremo in suo futuro.
Clexa

"Mai avrei creduto, invece, di vedere con i miei occhi la morte prendere forma. Di poterla sentire e toccare. La morte che terrorizza anche il più crudele e vile degli uomini. Lei.
Non è niente, non è nessuno. È morte. Lei è Wanheda. Colei che comanda la morte. Colei che ha la forza di distruggere ogni cosa e ogni persona, colei che vede i morti".
Clarke e Lexa sono due anime diverse ma, forse, destinate ad un futuro condiviso. Dove odio, vendetta,lealtà, fiducia, coraggio, amicizia e amore si incontrano e si scontrano.

“..Clarke..” la sua voce era decisa, così come i suoi occhi che la bloccarono sul posto
“..sono il tenente Griffin, lo sai..” anche gli occhi di Clarke saettarono in quelli della donna che era appena entrata e si era chiusa la porta alle spalle
“..ci siamo solo noi due qui..” un mezzo sorriso stava contornando le sue labbra “..tenente Griffin..”
Clarke si era alzata e adesso stava recuperando la roba che le sarebbe servita per la doccia dall’armadietto poco distante. Cercava di non guardare la donna a qualche metro da lei, ma era molto, molto difficile.
“..a cosa devo la visita detective Woods?” Clarke si era girata di poco e guardava l’altra donna che non accennava a fare il minimo movimento

Menzogne, bugie, omissioni e mezze verità, potete chiamarle come volete, ma la verità è che tutte loro conducono allo stesso significato. Clarke ha deciso di mentire e di scappare, Raven ha deciso di omettere ed ha rovinato tutto quello che aveva costruito pur di rimanere al fianco della sua migliore amica e non lasciarla sola, Anya ha creduto a tutte quelle bugie e Lexa ha scelto di mentire a se stessa. Scelte fatte a fin di bene che si erano rivelate un errore, ma presto tutto avrebbe trovato una risposta. Le bugie hanno le gambe corte, è risaputo, e mentire, anche se a fin di bene, non è mai la scelta giusta. La verità stava per travolgerle, sarebbero state pronte ad affrontarla e a sopportarne il peso?

Una litigata tra due grandi amiche potrebbe complicare il loro rapporto in qualche modo, o forse no?

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Danielle trascorre il viaggio quotidiano in autobus fissando il paesaggio sempre uguale, con poca voglia di tornare a una casa dove si sente solo ospite. Peter resta sempre in piedi vicino all’uscita, isolato da tutti e protetto dal cappuccio sempre alzato.
Sulla linea 97, il destino dà appuntamento a due vite all’apparenza diverse, ma gravate entrambe da troppi addii e sogni infranti.
Riusciranno a vedersi, pur avendo ormai rinunciato a guardare davvero il mondo, e ad arrendersi al bisogno disperato del calore di un abbraccio, per lenire anni di solitudine?
Questa non è solo una storia d’amore, è un inno alla speranza che non deve mai scomparire, alle seconde opportunità che la vita ci offre, perché l’autobus, presto o tardi, percorre la strada di ognuno di noi.

Se mi chiedessi cosa ho imparato in questi anni, quello che ti direi è che ho scoperto il peso delle scelte.
Ti direi che ogni azione derivata da una scelta è un macigno che ti trascina lentamente nell’abisso.
Ti spiegherei come le intenzioni non sono così importanti, non è importante se queste sono buone o cattive se ponderate o prive di ogni logica perché alla fine di tutto, almeno in questo mondo, ci si ritrova sempre in una delle due fazioni per cui o ti trovi dalla parte di chi ha perso tutto o da quella di chi ha limitato semplicemente i danni.
Ti racconterei come la solitudine è diventata la mia migliore amica e di come troppa gente creda in me quando ormai, anche io ho smesso di farlo vendendo l’ anima al diavolo.
Credo proprio che se mi vedessi adesso non mi riconosceresti e sicuramente non appoggeresti molte delle mie decisioni.
Sai a volte mi soffermo a guardare fuori dalla finestra immaginandomi il sole. Quel sole caldo che ci accarezzava nelle fresche giornate di Aprile. Poi vedo noi, il nostro amore … te lo ricordi?

"Comunque, come funziona? Tu vieni qui quando ti chiamo. Ti basta...entrare e uscire dall'esistenza, o qualcosa del genere?"
"È come un legame magico" spiega Lexa, apparentemente esitante. "Quando dici il mio nome, provo una spinta - proprio qui, nel mio petto" dice, disegnando un cerchio intorno alla pelle sopra il suo cuore. "Che è strano di per sé, visto che non possiedo più un cuore pulsante. Non posso spiegarlo, ma mi sento obbligata ad essere ovunque tu sia."
"Quindi non sono solo io" dice lentamente Clarke, un'espressione piena di speranza a sostituire il suo cipiglio precedente. "C'è qualcosa di più tra me e te, non è vero?"
(oppure: Clarke è una studentessa del settimo anno, Lexa è uno dei fantasmi di Hogwarts. C'è una connessione tra loro che Clarke non capisce, ma è determinata a capirlo.)

Dal testo:
Il difetto di uno scrittore, o almeno per lei lo era sempre stato, era quello di avere una fantasia sfrenata e una mente che lavorava decisamente in modo diverso da quella di qualsiasi altra persona al mondo. Lexa doveva ammettere di aver sempre odiato quella prerogativa di se stessa, proprio perché in quell'esatto momento il suo cervello stava riproducendo la scena davanti ai suoi occhi a rallentatore. Dei del cielo, Clarke Griffin era nella sua doccia e Lexa pregò che il suolo si aprisse all'istante e la inghiottisse.

NON AUTORIZZO LA PUBBLICAZIONE DELLA MIA STORIA SU ALTRI SITI: WATTPAD, ARCHIVE OF OUR OWN, E SIMILI.
"L'intero ammontare del tuo debito,soltanto nei miei confronti,ammonta a settecentomila galeoni..."Quanto vale tua moglie?-gli domandò Draco.-Hermione non ha prezzo-rispose subito Ron.
Malfoy ghignò.
-Tutti hanno un prezzo,Weasley...Il tuo è settecentomila galeoni-gli disse.
N.d.A. Salve! So che nei capitoli della Fan Fiction sono presenti diversi errori di battitura ed'ortografia... Prometto che appena la vita vera sarà meno frenetica correggerò ognuno dei capitoli. Nel frattempo vi porgo le mie scuse!

[Lexark] Fanfiction ambientata in Fear The Walking Dead, con protagoniste Elyza Lex ed Alicia Clark.

[tratto dalla storia]
"Buio.
Vedeva solo nero e non era insolito per lei, a dire il vero quella era la sua routine.
Le stringevano le braccia con le mani possenti, impedendole così di scappare, ignari di quanto lontani erano i suoi pensieri da ciò.
Aveva smesso di scappare, aveva smesso persino di lottare, del resto quella era l'unica vita che conosceva.
Si fermarono e sentì un bussare, probabilmente erano arrivati.
Chissà chi era il suo nuovo acquirente..."

Lexa Woods è la nuova star quarterback dell'Arkadia High School, badass e adorata da tutti. Clarke Griffin è una studentessa modello che sogna una borsa di studio in arte. Con l'arroganza di Lexa e la testardaggine di Clarke, hanno da subito ritenuto di non essere compatibili, figurarsi anime gemelle. Ma destino vuole che Clarke diventi la tutor di Aden, e lei e Lexa s'innamorano perdutamente ogni giorno di più.
O...
High School Clexa Au dove Aden gioca ad impersonare cupido con Clarke, Lexa e i loro amici, finendo per farli praticamente innamorare tutti l'uno dell'altro.
Traduzione della fanfiction "Catch me, I'm Falling" di EffortlesslyOpulent e Sam_kom_trashkru
https://archiveofourown.org/works/6890656/chapters/15719956

Regina sentì le proprie budella contorcersi nel suo ventre e, solo per un momento, pensò che forse avrebbe avuto il bisogno anche lei di accovacciarsi in ginocchio davanti al wc.
"Sei incinta?" Sussurrò con un tono di voce cupo.
Per tutta risposta Emma si voltò e riprese di nuovo a vomitare nel water.