Antonio amava festeggiare i compleanni.
Di certo non per i regali che erano soliti scambiarsi gli umani ad ogni festa. Infondo le nazioni avrebbero dovuto scambiarsi regali ogni anno per secoli se avessero seguito quella tradizione e sarebbe diventato stressante invece che piacevole come doveva essere.
Amava semplicemente quando gli si facevano gli auguri e passare una giornata con le persone a cui teneva, magari offrendo loro qualcosa da bere e un dolce fatto in casa. Piccole cose che gli facevano desiderare ogni anno che arrivasse il 12 febbraio.
Solitamente passava il suo compleanno coi suoi amici e Lovino, ma quel compleanno sembrava che non avrebbe potuto farlo.
Auguri Antonio ♥

Il BTT. Bad Touch Trio.
Sdraiato su uno scalone degli spalti, lo sguardo rivolto all’annuvolato cielo lombardo, Lovino si ritrovò a riflettere su quelli che erano i loro avversari in questa gara più che nelle altre.
Non avrebbe permesso a quei tre stronzi di trionfare a Monza, fosse l’ultima cosa che faceva!
E poi doveva ancora farla pagare a quel viscido di un francese per averlo mandato fuori pista a Budapest. E tutto perché si era rifiutato di uscire con lui, la sera prima della competizione, dandogli un bel due di picche - l’ennesimo, effettivamente, ma Bonnefoy era un tipo che la marpioneria ce l’aveva nel sangue.
[Spamano | GerIta | Accenni FrUk]

Ci si può innamorare con un solo sguardo?
{One-shot | Spamano | AU}

{GerIta, ovviamente!}
6# Berlino
Berlino era fredda e per questo Ludwig cercava il calore nel corpo di Feliciano.

Una storia d'amore dipinta ad olio, tra occhi sinceri e piombo.

What If? - Marco sopravvive a Trost e...
Lentamente sposta lo sguardo su Marco e cerca inutilmente di alzare una mano – Marco ci mette un attimo a realizzare che non è lui che vuole raggiungere, ma la cappa che lo copriva fino a poco prima. La allontana lievemente dalla sua presa, lo guarda disperarsi con un guizzo di strana soddisfazione.
- Ho freddo. - sussurra Jean.
Marco sente un sorriso piegargli le labbra. Sfiora la fronte di Jean e sente il suo sangue sporcargli le dita, il suo respiro debole riscalda il suo polso.
- Se fossi rimasto dentro con me, saresti rimasto al caldo. - ha ripreso a piangere, ora. Aumenta la pressione contro la fronte di Jean. - Questa volta rimarrai con me, vero? Ti prego. Ti prego. Ti prego... -

[...] Gilbert arrivava là, andava nella grande, vuota e fredda magione di Ivan, dove il russo lo aspettava.
Si presentava di fronte alla porta e lì aveva l’ultimo ripensamento, chiedendosi sempre se fosse stata una buona idea tornare un’altra volta. Ma non ascoltava mai la vocina nella sua testa che poneva quella domanda, semplicemente metteva da parte orgoglio e vergogna, bussando alla porta, pronto ad essere preso come la peggiore prostituta da bordello. Ma non poteva sapere che quell’anno, quella notte, parole mai dette sarebbero state sussurrate nelle orecchie di due amanti gementi di passione.

- Hola Lovi...
- A-Antonio? Non... non è come sembra!
Ohh, Antonio era sicurissimo che fosse esattamente come sembrava.
Osservò le guance rosse di Lovino e i suoi occhioni lucidi.
- Ma davvero?
Ghignando apertamente, lo spagnolo chiuse la porta e si avvicinò al letto dove era steso l'italiano.

Raph e April. Quando l’amore è passione, rimpianto, sofferenza. Tra presente 2k12 e futuro SAINW.

La storia è ambientata nel presente.
Il legame che prima univa Germania e Nord Italia è stato bruscamente spezzato dalla seconda guerra mondiale, ma, proprio quando meno se lo aspettano, sembrano riaffiorare quei sentimenti che i sensi di colpa e il ricordo degli errori del passato avevano cercato di cancellare. Che sia possibile ricominciare dopo tanto dolore e tanta rabbia?
...
Germania spalancò gli occhi, quando Italia appoggiò le mani sul suo petto e cercò di spingerlo via.
«Sono stanco di sentirti dire quello che devo o non devo fare! Sono stanco di quel tuo sguardo accusatorio, come se ogni male del mondo fosse causa mia… Pensavo fossimo amici» la sua voce era affannata mentre diceva quelle parole, quasi le avesse tenute dentro di sé per troppo tempo senza pronunciarle e, ora che finalmente le stava lasciando uscire, l’emozione lo stesse sommergendo. Gli tirò un ultimo pugno sul petto, debole, come se non avesse abbastanza forza. «Pensavo fossimo amici».
Non sono felice, Italia.
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Partecipa al "Tear contest-un contest di lacrime" indetto da Wolf_Blood_001 sul forum di Efp
Ha partecipato al contest "Oscars Efpiani 2015" indetto da Frandra sul forum di Efp

Basta così poco a sconvolgere un'esistenza, a cambiare la sorte di un individuo. La scomparsa di Marco Bodt dalla battaglia di Trost segna profondamente la vita di Jean Kirschtein. Marco non è da nessuna parte, niente indica che sia quasi mai esistito. Jean può solo presumere che sia morto, e onorare la sua memoria unendosi alla Legione Esplorativa, la divisione di soldati che affronta i Titani nel loro campo.
Sono passati vent'anni dalla morte di Marco, quando il suo fantasma torna a tormentarlo.
- Se mi fate Comandante, morirete tutti. -
Rivaille si alzò dal divano, frugò nella tasca della propria giacca scura – la giacca del Comandante, realizzò Jean – e vi tirò fuori un oggetto, che lanciò al ragazzo biondo.
Jean lo afferrò curioso. Era il ciondolo di Erwin, il segno che il Consiglio Centrale rilasciava ai Comandanti delle tre divisioni. Viola ametista per Dot Pixis, rosso rubino per Nile Dawk, verde smeraldo per Erwin. Il verde dei prati infiniti fuori dalle mura, il verde delle cappe sulle loro schiene. Il verde della speranza.
- Sopravvivere non è mai stata un'opzione, in ogni caso. - dichiarò Rivaille, fissandolo.

Decisamente avevano un’opinione piuttosto differente sul concetto di “pulito” così come per tantissime altre cose. Erano una coppia abbastanza strana con caratteri quasi opposti e senza apparenti punti in comune, interessi e gusti quasi agli antipodi e in più c’era da aggiungere una differenza di età che, specie per i primi tempi, era stata piuttosto difficile da gestire. Si somigliavano più nei difetti che nei pregi: entrambi erano fin troppo arroganti, orgogliosi e testardi, ma esprimevano anche queste loro caratteristiche in maniera piuttosto diversa. L’unico elemento che oggettivamente li accomunava era di appartenere entrambi allo stesso sesso. Eppure, per una qualche strana alchimia, loro insieme semplicemente funzionavano.

[Liceo!AU - JeanMarco]
Jean Kirshtein partecipa alla festa di Halloween a cui è stato invitato con il migliore amico e fidanzato, Marco Bodt, e la sua allegra e scapestrata cerchia di amici.
Non si aspetta di certo lo "scherzetto" che subirà...
Dalla fic:
«Ecco, bravo il mio ragazzo», esclamò Marco ridendo piano. Le lentiggini coperte dal trucco.
«Ripetilo dopo, quando siamo in privato», gli sussurrò Jean prima di baciarlo.
Marco arrossì.
«Non in pubblico, Jean!», protestò, ma le sue labbra furono subito coperte dall'altro.

{Spamano}
Mentre guardava di fronte a sé, la sua attenzione venne catturata da una figura eccentrica che camminava di fronte alla fila di schiavi: si trattava di un ragazzo sulla ventina che indossava una casacca di velluto rossa orlata da della passamaneria dorata.
Dove la giacca era lasciata aperta si poteva scorgere una camicia abbastanza larga, chiusa sul petto con dei lacci. Lasciava scoperta parte della pelle abbronzata del ragazzo e non era difficile scorgere anche le linee dei pettorali.
Sui fianchi, i pantaloni nero pece erano coperti da una fascia di seta rossa che riprendeva la tonalità della casacca.
Ai piedi calzava degli stivali marroni in cuoio alti fino al ginocchio, portati con un risvolto verso il basso. Quel particolare tipo di giacca slanciava ulteriormente il ragazzo, come se non fosse già abbastanza alto.
Indossava due collane piuttosto appariscenti e giurò di aver visto anche un paio di orecchini camuffati tra i capelli castani abbastanza lunghi, che ricadevano sulla spalla con una coda lenta.
Si dimenticò di tutto quell’aspetto quando vide gli occhi verdi smeraldo dell’uomo. Era chiaro che di tutta la gente presente su quel molo, stesse fissando proprio lui.

[Creepypasta]
[Creepypasta]Tratto dal testo:
"Da divertito il suo sguardo divenne prima infastidito, e poi rabbioso - Ah, quindi in questa storia, il cattivo... sarei io.- disse dopo qualche minuto di silenzio, la sua voce era profondamente irritata."
Non sorridete... non vi conviene.