A Mya
[...]
< Mamma... >
< Sì? >
< Posso chiederti una sola cosa prima di andare? >
Setsuna annuisce abbracciando la figlia, coccolandola e vezzeggiandola per quel poco di tempo che rimane a loro disposizione. I capelli neri e lunghi della piccina scivolano sui suoi palmi sudati, luminosi come raggi solari.
< Qualsiasi cosa tesoro, qualsiasi cosa... >
Hime cinge la pancia della ragazza, vi poggia sopra la testa ascoltando il battito del proprio cuore pulsare attraverso questa.
< Ti prego mamma, fammi conoscere il mio papà. >
Consigliata a un pubblico maturo

Tom Hiddleston/Chris Hemsworth.
Roma. Una città magica e pericolosa dove ogni certezza viene trascinata lontano da un'atmosfera che riesce ad annebbiare i sensi e portarci a compiere scelte che possono stravolgere completamente tutta la nostra vita.

Lettore, ciò che narrerò in queste pagine non è più vero delle fiabe che ti raccontavano da bambino per farti addormentare.
Perciò tieni bene a mente ogni parola, perché, fino a che vi crederai davvero, sarà viva e reale quanto lo erano le fate e gli gnomi della tua infanzia.

Jensha - Ovviamente non aveva in mente quello, quando avevano comprato i mobili su internet. Certo che no. Non ci aveva neanche pensato. Neppure quando Danneel gli aveva annunciato che il giorno della consegna sarebbe uscita per far shopping con le sue amiche (una data programmata da lungo tempo, come no) e che, se non avesse trovato tutto montato al suo ritorno, l'avrebbe allegramente sbattuto fuori a calci. E di sicuro il pensiero di avere la casa vuota non l'aveva solleticato neanche un po'. Per niente.
Quando però il camion dei mobili era arrivato e lei era uscita sogghignando - maledetta - e lui si era ritrovato con i pacchi ad ingombrare l'ingresso e tutto il silenzio di questo mondo a respirargli attorno, be', il telefono era diventato una sirena molto invitante.

« Senti, non posso inserirmi in una categoria quando si tratta di te » si risolse nel dire: « proprio perché tu non rientri in nessuna delle categorie che ogni essere umano riterrebbe standard. Ammettiamolo Sherlock, tu ti ritieni gay? » domandò allora, cercando di farlo ragionare.
O desistere.
« Io sono cervello, John ».
« Stai glissando, Sherlock ».

Dopo la fine di Kuroshitsuji la mia mente ha balenato un'idea.E se Alois non avvesse perso la sua anima?Se Ciel per togliersi tutti i debiti nei confronti di Alois avesse fatto anche lui un contratto con Hannah?E se tutto questo portasse ad una serie di eventi portatori di lieti divertimenti per la lunga vita dei 2 demoni?Per scoprirlo,leggete!Prima storia su questo anime/manga.
...I loro servitori più fedeli erano stati i primi a tradirli. Avevano aggirato la verità pur di strappargli l'anima,pur di accontentare quello stupido desiderio che un giorno avevano espresso senza pensare al male ed il dolore che avrebbe causato. Tutto ciò l'aveva portato ad aspettare in un campo di rose bianche. Nel significato dei fiori,le rose bianche simboleggiano la lealtà,l'innocenza e la purezza o ancora amore eterno e puro. In quel momento lui era la personificazione di tutto ciò,Ciel era stato così gentile da dedicarli qualcosa che non gli appartiene,eppure in quell'istante,in quel tempo apparentemente immobile,lui si sentiva tutto ciò...
Estratto primo capitolo ^

E se, agli inizi del 2010, i Malice Mizer decidessero di riunirsi?
E Gackt percepì mille altre parole contenute in quell'arrivederci.
Mille parole tra cui una spiccava prepotentemente sopra le altre.
Addio.
[AVVISO DELL'AUTRICE]

Dal sesto capitolo:
Non capiva come fosse possibile che Takashima continuasse a corrergli dietro come un cane con la sua pallina preferita. Non faceva altro che ferirlo, non aveva un minimo di tatto nel dirgli le cose, ma Kouyou continuava ad amarlo alla follia, ancora non si era stancato di tagliarsi calpestando accidentalmente i frammenti del suo stesso cuore.
Doveva essere proprio amore, quello. Doveva fare proprio schifo.
Sperava di non incapparci mai, Takanori. Ma è più una persona cerca di stare alla larga da qualcosa, che più velocemente questo qualcosa ci corre incontro, provocando un incidente.
Bisognava solo vedere se i coinvolti ne sarebbero usciti più o meno gravemente feriti.
Capitolo 14: avviso dell'autrice.
I personaggi descritti non appartengono a nessuno se non a loro stessi, con questo scritto non pretendo di rappresentare la realtà.

Il Passato è inginocchiato al centro di un vortice.
“Due Ham Plane, un BigMac senza i cetriolini, tre Vertigo grandi e due coche medie con ghiaccio.” Dice atona la voce dell’uomo davanti a loro.
Harry sorride calmo, mentre Ron, accanto a lui, è eccitato come un bambino.
“Cosa c’è Ron, vuoi l’Happy Meal?” ride Harry.
Harry odia il Passato.
E tra poco ci dovrà fare i conti.

Che J.R.R.Tolkien (Il Signore degli Anelli), Tsugumi Ohba e Takeshi Obata (Death Note) e Masami Kurumada (Saint Seiya) mi perdonino questa pura dissacrazione. Amen.
Un nuovo consiglio si riunisce a Gran Burrone per discutere dello scottante problema della fanfiction e dello slash...
ATTENZIONE: chiunque commenti verrà trasformato in personaggio e prenderà attivamente parte alla storia. A suo rischio e pericolo.

Loki mette in seria difficoltà Thor che si trova nel mezzo di una riunione con i Vendicatori. E Tony, come sempre, sa... tutto. Thor/Loki

Sei sempre piuttosto melodrammatico. Sposto lo sguardo su di te e noto solo ora che ti sei già cambiato. E per poco non collasso: mi perdo a guardare il tuo petto nudo e vengo invaso dal desiderio di toccarti...ma non mi è concesso, posso solo sognarlo

Non riusciva a calcolare da quanto tempo si trovava immobile, dietro quel pilastro a fissarlo; le uniche cose che aveva ben chiare nella mente erano due: la prima che si doveva muovere e continuare a fare ciò che doveva, mentre la seconda era che non riusciva a muoversi.
Incontro tra Kai e Reita, la sera prima del concerto al Tokyo Dome.

Che cos'era quella strana sensazione? Quel colpo al cuore? Eppure sapeva che non c'era nessuna cattiveria in quella frase, in quel tono così dolce e accogliente...eppure...Perché aveva paura di essere sempre fuori posto?

Ci guardammo a lungo, prima che si addolcisse in un'espressione materna tipica del repertorio facciale di Kai, ma che tuttavia riusciva alla perfezione anche a lui.
“Era quello che volevi.”
“L'unica cosa che volevo.”
“E' così terribile ottenere ciò che si vuole Yuu?”
Aggiunto avviso dell'autrice.