Aggiornato
al 21-09-2014
Coming soon
Il mio
«Kurata, uno straccio vale l’altro» fu
seguito da un sonoro sbuffo di malcontento. Tra le mani il sacchetto
che
conteneva il mio costume – già provato, già pagato, già incartato.
«Non trovi che mi ingrossi i fianchi?» mi domandò,
continuando a fissare lo specchio come una gazza ladra che cerca
qualcosa di
luccicante. Mi aveva completamente ignorato.
«Sei un manico di scopa, Sana» sbottai «Non c’è
niente da ingrossare»
Se non finisco di scriverla stavolta,
non finisco più.
Gil