Piccoli squarci di vari momenti presenti nei libri.

Piccola raccolta di flashfic sui vari personaggi di Game of Thrones. Una sbirciatina alle diverse situazioni che abbiamo visto nel telefilm.

Era un idiota. Un fottuto idiota.
Come gli era saltato in mente? Qual era il suo dannato problema?
Cazzo.
Ian mollò un pugno al muro, poi un altro e un altro ancora, finchè la sua mano non fu ricoperta di sangue e le nocche non si furono sbucciate dolorosamente.
Aveva rovinato tutto.
Era proprio un Gallagher.
One Shot Gallavich senza pretese!

Sansa era la Regina di un mondo in rovina, di un paese che, schiacciato dalla pesante coltre di neve, non trovava la forza di risollevarsi dalla guerra che lo aveva dilaniato fino a mostrare le bianche ossa sotto la sua carne marcescente.
[Sansa/Petyr - What if - Spin-off di "Like wounded soldiers in need of healing]

Jaime sospirò, ormai convinto che, qualsiasi cosa avesse detto, lei non avrebbe cambiato idea. «Non hai mai giurato di proteggermi, Brienne.»
Lei fece un sorriso appena accennato e tornò a guardarlo in volto, quel bel volto amico, segnato dalle rughe e da qualche cicatrice: «Non ce n’è mai stato bisogno, Jaime».
[Jaime/Brienne - What if?]

Raccolta di flash scritte durante varie serate di follia.

Piccoli momenti di introspezione nell'animo dei personaggi.
Ho tratto ispirazione dal film appena uscito, spero di non essere troppo OOC rispetto al Musical.

Lui di baci non ne aveva mai dati prima, gli sembravano troppo personali, troppo romantici e lui non faceva parte di nessuna delle due categorie.
Non c’era vergogna, nessuno dei due si vergognava di ciò che stavano facendo. Tutti si baciano, infondo, quanti baci si davano Lip e Mandy al giorno? Una centinaia?
Che problema c’era, quindi, con il loro terzo bacio di sempre?
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Piccola one-shot post 3x05, giusto un po' di fluff per questi giorni pieni dell'angst di questa quarta stagione.

"Non esisteva un manuale, ma Mickey era bravo in quel dannatissimo gioco. Così bravo che il gioco era diventato parte di lui e non doveva neanche più sforzarsi di fare lo stronzo in una cittadina di merda come la sua. Era circondato da così tanti buoni a nulla che non aveva problemi a portare avanti la sua attività. D’altronde per questo era stato messo al mondo, un incidente di percorso con un destino già scritto, anzi, forse un destino completamente inesistente. Spacciare, rubare, fottere. Scopare. Ci bevi sopra, ci fumi sopra, ma non ne parli. Non lo dici che la tua è una vita di merda, non lo ammetti neanche a te stesso."
LINGUAGGIO VOLGARE!

{Rhaegar/Robert | flashfic | Slash, because het sucks | crack pairing | assolutamente What if? | PWP, ma manca la parte migliore | Nonsense | non vi scomodate a cercare un senso, perchè non c'è | Fangirling allo stato puro}
Quando sente la porta della Torre della Gioia spalancarsi, Rhaegar sorride.

[Elsa/Pitch]
“Chi sei?”
La voce trema, il cuore ti sembra scoppiare nel petto, e, mentre anneghi nelle tue paure, cerchi comunque di separare quel momento. Per poterlo ricordare, in futuro, in maniera diversa.
“Lo sai. Tu mi conosci.”
Il suo viso è triste, oh, così triste.
Lui ti ha vista crescere. Ti è rimasto accanto.
E, se quello che sospetti è vero, è anche la causa dei tuoi tormenti, oltre alla tua unica compagnia.
Ma non riesci a detestarlo, nonostante tutto.
“Sei l’essenza della paura.” rispondi.

{Brojen | 8 drabbles + 2 flashfics | Slash | Angst | Fluff | hurt/comfort | Missing Moments | What if?| ma perlopiù le speranze di una fangirl psicotica | Amateli tanto tanto tanto ♡}
Perchè quell'amore senza voce non è una ballata al contrario, è l'agonia lenta di due anime divise da una barriera di cristallo.

[ Erik Lehnsherr x Charles Xavier. ]
La finestra di Charles ha un'ottima visuale. Sì, un'ottima visuale sulla camera del suo vicino, Erik Lehnsherr.
Scorge dita deliziosamente lunghe afferrare i bordi di quell'inutile T-shirt sudata e ormai sporca, liberando così dei fianchi stretti e delle spalle larghe e muscolose. Charles ha già visto quella scena un numero spropositato di volte, ma ogni volta è come la prima. I suoi occhi non riescono ad allontanarsi dai muscoli delineati, dalle scapole sporgenti, dalla schiena fin troppo limpida. Come può una creatura essere così assolutamente appetibile? si chiede. Charles vuole infilare le proprie unghie in quella carne matura e lasciare i segni del suo passaggio, ma sa che non succederà mai; per questo si limita a sognare.
Sogna delicate ma ferme mani sul proprio corpo, che lo accarezzano, lo riscaldano ancora di più; sogna quelle mani diventare artigli e strappare la sua pelle, segnare il corpo ancora giovane con ferocia animale. Guarda l'uomo davanti ai suoi occhi e si domanda se potrà mai anche solo parlargli.

Momenti di introspezione per Ian e Mickey ispirati e riprendendo scene della quarta e quinta stagione di Shameless.

[slash; fluff; lime]
[ianxmickey]
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Come quella volta in cui Ian ha chiesto a Mickey di aiutarlo e lui per poco non si è beccato un altro proiettile in culo per colpa sua.
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Dal testo:
Ian l’ha sempre vinta, pensa fra sé e sé Mickey e quanto cazzo lo odia, quel ragazzino dai capelli rossi, le lentiggini sparse a caso sul naso e il sorriso storto stampato sulle labbra, quello che ha sempre quando l’osserva e che Mickey vorrebbe mandargli via a pugni, perché gli piace troppo e questo non va bene. «Ti sono mancato?» gli chiede a bruciapelo. «Ti piacerebbe, huh?»