Emma è sempre stata sotto il controllo dei genitori. Tutto cambia quando nel villaggio vacanza dove si trova con la famiglia conosce Sahir un semplice cameriere. L'amore che provano l'uno per l'altra lì porterà contro tutto e tutti pur di stare insieme.

Estate, 1942.
Il mondo, da quasi tre anni, è precipitato nel terrore a causa dell'ennesima guerra, la più sanguinosa di cui l’uomo si sia mai reso partecipe.
Una ragazzina fuori dal comune, annoiata dalla vita di tutti i giorni e viziata dagli agi che l'era contemporanea le può offrire, si ritroverà catapultata in quel mondo, circondata da un male assoluto che metterà a dura prova le sue convinzioni.
Abbandonata la speranza, generatrice di nuovi dolori, combatterà per rimanere fedele a ciò in cui crede, sfidando la crudeltà dei suoi aguzzini per servire un ideale ormai estinto di giustizia. Fortunatamente o sfortunatamente non sarà sola e sarà proprio quella compagnia a metterla di fronte ad un nemico ben peggiore... Se stessa.

La storia racconta i miei sentimenti. come mi sento in questo periodo. Se qualcun'altro si sente come me mi può contattare quando vuole

"Non ho mai sopportato vedere i miei piani, le mie previsioni, saltare in aria e svanire con una folata di vento. Mai. Neanche questa volta.
(...)
A me, Mattia, piaceva davvero."

Vorrei invitare tutti a riflettere sull'amore platonico. Questo mondo non è altro che una sfera che racchiude vibrazioni, sentimenti e sensazioni. Vorrei far toccare quelle sensazioni.

Quando ti fermi a pensare si ferma il mondo.

- Ciao
- Ciao
- Abbracciami

“ Say something, I’m giving up on you …I’ll be the one If you want me to.”

Una ragazza come le altre, amante della lettura e che non vede l'ora di entrare al suo amato liceo artistico; una nuova esperienza mai provata prima, un ragazzo sotto un pino.

Le prospettive di una festa, ma la storia parla di un ragazzo, che con quella festa ha poco a che fare.
Costui crede di essere un genio della letteratura, ma la pagherà per questo,
Molto amaramente.
Una storia dall'umorismo strano, ma, almeno per me che l'ho scritta, efficace.

Se c'era una cosa che non aveva mai capito erano i film di zombie. [...] E dire che lui aveva visto gli alieni!
A certe autrici basta poco. Anche una scatola di un gioco da tavolo.

-N-Namjoon, sei tu?- Jimin trattenne le risate, guardandolo dalla testa ai piedi. O forse sarebbe meglio dire guardandola.
-Zitto, idiota.- Namjoon quasi svenne, nel sentire la voce che gli era appena uscita dalle carnose labbra. Femminile. Ecco com'era quella voce, alta e stridula. Gli occhi dei ragazzi lo scrutarono, divertiti e sorpresi.
-Namjoon, sei una...ragazza?- Junkook non sapeva se mostrarsi preoccupato o divertito dall'assurdo di quella situazione.
-Hai bevuto?- chiese invece Jimin, avvicinandosi al più grande e scrutandolo. Namjoon lo spinse via, correndo verso l'enorme specchio in salotto. Urlò, nell'esatto momento in cui i suoi occhi incontrarono il riflesso.
-HO LE TETTE!
[comico] [non ha senso, davvero]

"Ho capito ogni foglia caduta, ogni porta sbattuta in faccia, ogni corriera persa, ogni ora passata ad aspettare e ogni notte trascorsa a minacciare il crocefisso appeso sopra la mia testa."

“È davvero la fine di tutto? La fine dell’Ofuneiki? Di noi?” i suoi occhi si chiusero pian piano e il suo corpo si irrigidiva sempre di più, finché il suo corpo non si poté più muovere.
[Scritta per il gioco "God save the fanwriters"]

Deve esserci stato un momento per Tsubasa in cui si è resa conto dei sentimenti di Arima per Miyazawa e che per lei non c’erano speranze.
Storia partecipante al contest "Sostine l'Associazione Una drabble per un fandom in difficoltà", terza classificata con il prompt "Volevo dirti".