“Quindi abbiamo ancora tempo per preparare tutto!”
Chiaki era visibilmente impallidito: “Tutto cosa?”
“Ma l’arrivo della Befana italiana per i bambini del palazzo, no?”

Anche se non era un tipo che tendeva ad esternare così facilmente i propri sentimenti e i propri pensieri, Chiaki Shin’ichi poteva dire di essere eterosessuale al cento per cento. [...] Perciò, il fatto che il cuore gli stesse battendo all’impazzata per il semplice fatto che Mine-kun gli era passato accanto e l’aveva salutato con un sorriso a trentadue denti era un puro caso.

Tu non puoi saperlo, ma io ti ho sempre ammirato e seguito con fervore; c’erano attimi, in cui avrei voluto urlare per scacciare quella donna dal tuo fianco, perché stava cercando in tutti i modi di distrarti dal tuo lavoro per qualche stupidaggine. Perché io, a differenza sua, ti ho sempre capito, anche senza che tu dicessi niente [...].

"Sono un po’ preoccupato. Nodame è davvero strana ultimamente,”
“Chiaki-kun, ma Megumi-chan è strana! Non ci vedo nulla di particolare.”
“E’ questo il problema, Kuroki-kun. In questi giorni è così maledettamente normale [...].”
“Sì, effettivamente questo è molto strano."
Possibili, leggeri spoiler fino al capitolo 108.

Fu solo in quel momento che Chiaki Shin’ichi capì cosa significhi veramente avere paura. No, peggio. Terrore. L’odio verso gli aerei, il panico che provava guardando un qualsiasi specchio d’acqua che superasse di dimensioni una vasca da bagno non erano nulla al confronto.

“Senpai, perché non ci sposiamo?”
Chiaki non si degnò neanche di alzare lo sguardo dal proprio lavoro.
“Proprio non ti piace Mozart, eh?”
“Perché?”
“Perché quando lo suoni, inizi a dire cose davvero strane.” Rispose pronto lui.
Seguito ideale di "Normalità"; tuttavia, la lettura di quest'ultima non è necessaria per la comprensione della storia.

Aveva paura. Lo sapeva, avvertiva la sua ansia quasi palpabile. Sorrise, cercando di infonderle coraggio.

Quando si dice: ci sono concetti puramente soggettivi.