Tadaomi Shirotani non è affatto una persona socievole: odia i luoghi affollati, le feste e ogni posto in cui è costretto a socializzare con la gente. Tuttavia, camminare tra la folla con Kurose ha il suo fascino.

Quando sta con Kurose, Shirotani riesce ad assaporare la felicità pura.

La misofobia non è l'unico fantasma con cui Shirotani deve fare i conti; un altro spettro lo perseguita: l'agorafobia.
La fuga per una sciocca lite lo porta in una piazza gremita di gente nel periodo più caotico dell'anno, il natale. Tutto ciò che vede in quella piazza è la morte. Come ne uscirà? Chi lo salverà?

Shirotani in quell’istante si sentiva completamente a disagio e fuori luogo in quel punto: come gli era venuto in mente di aspettare Kurose fuori dal lavoro?

Shirotani, da quando ha conosciuto Kurose, si sente un'altra persona; sente di essere rinato. La sua misofobia lo ha costretto a vivere come un prigioniero; prigioniero di un carnefice invisibile, sempre pronto a ucciderlo.
Shirotani troverà in Kurose il suo unico salvatore, contro di lui la misofobia non riesce a vincere.
Precisazioni:
La Oneshot trae ispirazione dalla canzone "not strong enough" degli apocalyptica, da cui deriva il titolo.

Forse ancora non ne sei consapevole, ma la guarigione è più vicina di quanto tu non pensa, Shirotani.

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“Cosa sto facendo?”

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Una raccolta disomogena, dal rating e lunghezza variabile in cui Kurose cerca di aiutare Shitorani a superare la sua misofobia
Dal primo capitolo: Shirotani sta tremando con in mano quella tazza da tè verde che ha appena chiesto a Kurose, la stessa da cui ha appena finito di bere.

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“Fermati, è disgustoso!” Quella frase risuonava in continuazione nella mente di Shirotani che cercava di trovare le forze necessarie per poterla porgere.

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«Sto migliorando?» domandò al suo “dottore” ancora un po' timorate per la cosa che aveva fatto.
«Sì» rispose sussurrando al suo orecchio «stai facendo ottimi progressi.»
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