Danger Love ~ Passioni pericolose ♥ di Meskina (/viewuser.php?uid=66770)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. Proibito. ***
Capitolo 2: *** Like x and o ***
Capitolo 3: *** The first time ***
Capitolo 4: *** incomprehensions ~ incomprensioni ***
Capitolo 5: *** Tu ci sei sempre ***
Capitolo 1 *** Prologo. Proibito. ***
Prologo
Proibito
Renesmee
POV
Cercai
la sua bocca, ne avevo bisogno, ne avevo maledettamente... dannatamente
bisogno. Il suo respiro era era un affanno mentre le sue mani
ghiacciate si muovevano nel mio corpo, veloci e delicate, capace di
uccidermi solo stringendomi un pò, accarezzava il mio seno.
Nella penombra riuscivo ad intravedere la sua bocca semichiusa, le mie
dita la cercarono... la toccarono... le baciò, mentre era dentro di me,
mentre le sue spinte erano lente e delicate, attento a non farmi male a
ogni sua mossa. Ardevo di desiderio, lo volevo mio, lo desideravo e lo
possedevo.
Le spinte aumentarono, ma sentivo che si tratteneva.
Deglutì, mentre il suo respiro diventò un affanno... non ne
aveva bisogno, poteva farne benissimo ammeno, eppure lo sentivo...
sentivo il suo fremito nel mio orecchio, alzò il viso, mi guardò negli
occhi, la sua mano mi accarezzò, mi scostò una ciocca di capelli,
mentre mi guardava come solo lui sapeva fare, stavo per raggiungere
l'estasi mentre il mio sangue scorreva impetuoso... mugolai e
improvvisamente mi sentii bagnata, sentii la mia anima folgorata, lui
gemette e ansimò per qualche istante, quando tutto finì, anche
i nostri baci famelici e la sua insaziabile voglia di baciare il mio
collo, lo strinsi a me, appoggiò il capo nel mio petto e le mie
esili braccia lo avvolsero, restammo in silenzio... mentre il
silenzio della camera veniva interrotto dai nostri respiri affannosi,
gli baciai la fronte e insipegabilmente cominciai a tremare...lui alzò
la testa e mi guardò, mi toccò la tempia dove il sudore mi
appiccicava i capelli nella pelle...
- che cosa c'è ? - chiese in un sussurro, lo guardai negli
occhi,
sentivo il suo corpo muscoloso e marmoreo sopra il mio... deglutii
respirando rumorosamente... cercò la mia mano e intrecciò le
sue dita ghiacciate alle mie più calde... e sudate.
- ho paura - mormorai... con la mia voce spezzata dai brividi...
- di me ? - chiese preoccupato...
- di amarti ...-
- ciò che staimo facendo è proibito, non voglio perderti...- ansimai
- non preoccuparti amor mio, se devo scegliere fra salvare la tua di
vita .. o la mia... la tua è molto più preziosa e importante -
- Oh Alec...- mugolai.. mentre le lacrime cominciarono a scendere nel
mio viso... vivendo nelle mie guancie e morendo nella mia bocca.
- è per questo che ho paura ...- aggiunsi, mentre le mie mani
cercavano le sue, si liberò delle mie mani, e contornò il mio
viso con le sue, la sua bocca famelica baciò la mia, il naso,
gli
occhi, il collo...
se solo fossimo stati scoperti, ci avrebbero uccisi entrambi, e di
me non mi importava nulla, avevo paura che potessero fare del male a
lui, guardò dalla finestra e mi strinse le mani, poi si voltò a
guardare il mio volto...
- devo andare - disse, scuotei la testa,
- rimani.. ti scongiuro...- ansimai,
- ritornerò, ritornerò presto, è questione di qualche settimana,
se non di giorni...-
- no Alec... no ...- ansimai ancora fra le lacrime, mi accarezzò la
guancia, mentre i suoi occhi erano pervasi dalla preoccupazione...
- ti prego... non voglio lasciarti così, ritornerò, te lo
prometto...- disse, cercai di calmarmi.. e respirai piano...
- sta attento...- dissi. Lui annuì, e mi guardò come la cosa più
importante della sua vita , era troppo orgoglioso per dirlo,
ma lo vedevo nei suoi occhi. Si mise seduto, mentre vedevo il suo
corpo perfetto scolpito e pallido voltarsi in mia direzione.
- sei la mia situazione difficile, nessuno mi aveva mai messo in una
situazione difficile - disse, carezzandomi, mentre l'angolo della
sua bocca tremò, cercando di riprodurre un sorriso, presi
la sua mano fra le mie, e baciai le sue nocche marmoree e
ghiacciate,
- sei il
mio sogno proibito, non avevo mai avuto un sogno proibito...-
mormorai piano., mentre lo guardavo desiderosa, e inconsapevole ...'
o forse si? 'a tutto ciò che andavo incontro.
continua..
* * * * *
* * * * * * * * *
Salve a
tutte !
Come
avete capito, la storia è una RenesmeexAlec. La storia viene
ambientata dopo Breaking Dawn, ed andando avanti, spiegherò l'origine
di questa strana coppia!
Per ora sappiate che Alec fa normalmente parte
dei Volturi e Renesmee ha la sua normale vita con la sua
famiglia, e naturalmente, Jacob ha avuto l'imprinting con lei, e
questo,favorirà il triangolo che si creerà fra i tre.
Non
so se vi ricordate, ma nella saga di Twilight viene spiegato
indistintamente dalla Meyer che Aro
uccide la moglie di Marcus, che tra l'altro era anche sua sorella, per
una srupida ragione.
Immaginatevi il pericolo in cui viene vissuta questa
storia,Aro è stato capace di uccidere sua sorella, figuriamoci Renesmee
! Quindi il pericolo è sempre maggiore.
La mente ermetica di Renesmee riesce a tener tutto nascosto alla
famiglia e soprattutto ad Edward. Mentre Alec, riesce a fare lo stesso
con Aro, e con il suo potere agisce in una parte del cervello di Aro,
riuscendo a bloccarla quando quest'ultimo gli controlla la mente.
Spero
mi seguirete e recensirete, sia positivamente che negativamente.
Per
quanto riguarda le mie altre storie, mi scuso infinitamente !
so che
dovrei prima concludere le altre per poi cominciarne un'altra, ma
avevo troppa voglia di scrivere tutto ciò che mi veniva in mente *-*
...perdonatemi !!!!
Alla
prossima, e Un bacio a tutte.
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Capitolo 2 *** Like x and o ***
Premessa...
Ciao!
come tutte sapete nelle mie storie Nessie cresce normalmente ! questa
.. è l'unica cosa che cambia dal libro e tutto !!! il resto è andato
tutto unguale ai libri.. ovvero c'è stato lo scontro con i Volturi
ecc... questo capitolo è un pò lungo... ma spero vi piaccia anche
perchè più che altro è solo l'inizio.. per adesso non c'è avventura ma
serve solo a rendere l'idea degli incontri di Alec e Nessie ! inserirò
numerosi flashback su come si sono incontrati ! spero mi seguirete !
*
* * * * * * * * * * * * * * * * *
...
Like x and o ...
Renesmee's
POV
L'autobus accostò alla
mia fermata... e quando le porte si aprirono una vampata di freddo mi
inondò il viso. Scesi e cominciai a percorrere il marciapiede mentre la
brezza invernale mi gelava le guance, i fiocchi di neve erano soffici e
candidi mentre atterravano su di me e sul mio cappuccio per poi
sciogliersi...tirai fuori il cellulare dalla tasca e composi il numero
di mamma, rispose al primo squillo...
- mamma .. sono.. sono
arrivata potete venirmi a prendere ? sono...- mi guardai intorno
- vicino la fermata
dell'autobus...- stavo gelando... mentre sbattevo i piedi a terra.
- tesoro perchè non
vai a casa di Charlie finchè non arriviamo...? - chiese lei, sembrava
sicura che Charlie fosse stato a casa.
- no.. è da Billy
oggi.. l'ho chiamato prima - sospirai...
- arriviamo subito -
la sentii dire e poi attaccare, infilai il cellulare nella tasca
mentre mi mettevo sotto la fermata dell'autobus. Il freddo
stava diventando davvero insopportabile, eppure io... da ibrida
qual'ero, avrei dovuto sopportalo. La neve negli ultimi giorni aveva
cominciato a ricoprire alberi , case e tutto ciò che poteva... era
diventato tutto di un bianco talmente perfetto da sembrare accecante.
Respirai emettendo nuvole di fumo dalla bocca, e mi appoggiai alla
colonna cilindrica di ferro. Dei bambini imbaccuccati giocavano a palle
di neve dall'altra parte della strada... nel giardino e immersi nelle
montagnole di neve fresca e bianchissima. Sentivo le loro grida di
gioia da lontano... beh, di sicuro loro si stavano riscaldando più di
me. Sentivo che stavo cominciando a tremare, possibile che provassi
quell'inspiegabile freddo? ero sempre stata resistente! mi
tolsi la neve che mi ricadeva nei lunghi capelli ondulati,che
fuoriuscivano dal cappuccio, e che mano a mano si stava accumulando.E
cominciai a fare avanti e indietro nel marciapiede circostante,
un bambino mi venne a sbattere per poi allontanarsi
nuovamente correndo, non c'era traccia del sole, beh, del
resto gli altri giorni anche se vi era la neve qualche raggio si sole
ci veniva a far visita, ora invece un manto di nuvole con diverse
tonalità di grigio ricopriva il cielo rendendolo opaco.
- mamma.... dove
seiiiii ....- ansimai fra me e me mentre mi strofinavo le mani per
farle riscaldare. Effettivamente non aveva tutti i torti, le avevo
detto che sarei andata a dormire da una mia amica a Seattle quel sabato
e che la domenica successiva mi avrebbero accompagnato fino a casa, ma
andando in un albergo con Alec, non avevo preso in considerazione del
come sarei ritonata a casa quando l'autobus mi aveva trasportato fino
alla mia fermata li al centro di Forks. Naturlamente avevo tutte le
possibilità e doti di correre, ma le gambe erano congelate, e non avevo
voglia di muovermi, odiavo il fatto di sudare con quel freddo, la
sensazione non era delle migliori, anche perchè, ripeto, essendo
ibrida... ero capace di sudare e di stancarmi, e anche di avere freddo
o caldo. C'erano poche macchine in giro, e più che altro erano le
persone a piedi a girovagare per la città... con quella neve si erano
probabilmente fermati a giocare o farsi una passeggiata... io non avrei
mai potuto e voluto farlo, meglio andarsene a casa al calduccio.
Cacciai il mento nel bavero della giacca per scaldarmi con il fiato.
Poi improvvisamente sentii il mio nome e mi voltai di scatto. Jacob era
a qualche metro da me, con il suo sorriso sgargiante e i denti bianchi
come la neve. Aveva indosso solamente una maglia a maniche lunghe e dei
pantaloni di Jeans, cominciò ad avanzare. grande grosso e
robusto, mentre la maglia grigia gli metteva in risalto i muscoli.
- di un pò... ma non
hai per niente freddo ? - chiesi sorridendo..
- con questo caldo ? -
scherzò. Oh Jake... sembrava il sole che dava luce a quella
giornata , con il suo sorriso dolce e i suoi occhi profondi. Quando fu
abbastanza vicino mi diede un abbraccio, all'inizio non lo avvertii ma
poi il caldo mi invase.
- stai tremando...-
mi sussurrò fra le sue bracia accoglienti... qualcun'altro me
lo aveva già fatto notare prima di lui. Deglutiii mollando il suo
abbraccio.. gli sorrisi, e lui ricambiò. Si mise le mani in
tasca e ci voltammo a guardare i bambini che giocavano con la neve
dall'altra parte della strada.
- che ci fai qui ? -
chiesi senza guardarlo, e avendo paura che la mia voce mi potesse
tradire. Non era stupido !
- Bella mi ha detto di
farti compagnia...- sospirò... una nuvola di fumo uscì prorompente
dalla sua bocca e si dileguò nell'aria gelida di quel
pomeriggio. Chissà com'era calda... profumata. Annuii.
Senza avvertirmi prese
le mie mani ghiacciate e arrossate fra le sue caldissime e ardenti.
- sei freddissima...-
se le portò vicino la bocca soffiandovi dentro. Cercai di
sorridere miseramente, ma non ritrassi le mani, era la sua
gioia .
- allora... come è
andata a Seattle ? - chiese, un barlume di emozioni si mossero dentro
di me, mentre le farfalle allo stomaco cominciarono ad agitarsi,
sentivo il mio cuore tamburellare nel mio orecchio, e le gambe
cedere, deglutii annuendo, senza guardarlo nemmeno un
istante in viso.
- bene... tutto
bene...- borbottai, senza aggiungere altro.
Silenzio.
- è successo qualcosa
? - chiese dopo un lungo istante, mi voltai a guardarlo sorpresa,
sembrava preoccupato.
- n.. no ! perchè ? -
feci la finta disinteressata. Lui attese un lungo istante... poi
sorrise a trentadue denti.
- perchè di solito...
quando ti chiedo qualcosa parli a raffica.. e in tre secondi mi
racconti tutto ... nei minimi particolari e senza tralasciare nulla....-
- mi stai dando della
chiaccherona ? - chiesi ridendo nervosamente, e cercando di cambiare
discorso. Teneva ancora le mie mani strette fra le sue, mi stavo
riscaldando. Lui sorrise, anche se capii che non voleva veramente
farlo... era così evidente quando fingeva... essere naturale... era per
l'appunto nella sua 'natura'.
- mi piace quando fai
la chiaccherona...- disse mormorando, lo vidi arrossire, e
sorrisi, nel suo dolce tentativo di dirmi che gli piacevo. Me lo
dimostrava in ogni istante, sempre. All'inizio mi piaceva, poi lo
trovavo snervante, ed infinte dolce. Del resto, ero l'oggetto del suo
imprinting, e senza che nessuno me lo spiegasse avevo capito il destino
delle due persone inglobate in quella specie di ampolla, chiamata
appunto 'imprinting'. Avevo passato con lui gli anni della mia
esistenza, era stato il mio compagno di giochi e colui che mi
proteggieva e consolava nei momenti tristi, gli ho voluto un bene
dell'anima, senza mai capire che cosa ho sempre , veramente, provato
per lui.
- Jake...- mormorai..
ma nel momento in cui mi voltai a guardarlo, guardava altrove,
girai la testa e vidi la macchina di mia madre che si era appena
fermata a pochi metri da noi... ci sorrise e mi fece segno di
salire...
- vieni ? - chiesi a
Jacob
- no... no..- sorrise
- ero passato a farti
compagnia... ma ho da fare.. questo pomeriggio passo ok ? - chiese,
come se per lui fosse un obbligo... beh.. del resto lo era. Annuii e mi
diede il suo solito abbraccio caldo, lo salutai, e mi diressi
verso la macchina, mi accompagnò vedendo che stavo per scivolare in
quella che si poteva chiamare.. lastra di ghiaccio .. che ricopriva il
marciapiede
rise e contagiò anche
me quando persi l'equilibrio e caddi addosso a lui, ma riuscì ad
aspettarmi fra le sue braccia robuste...
- grazie Jake...-
dissi, si mise una mano dietro la testa e sorrise arrossendo... aprii
lo sportello ed entrai in macchina...
- ciao Bella....-
salutò Jake. Mia madre gli sorrise...
chiusi lo sportello e
la macchina partì, non mi voltai nemmeno a guardarlo.. guardai la sua
sagoma da gigante nello specchietto retrovisore.
- com'è andata ? -
chiese mia madre interrompendo quel silenzio colmo di sensazioni
strane. Annuii... la parte più difficile sarebbe stata stare
attenta con mio padre, nascondergli i miei pensieri era sempre stato
difficile, eppure ci riuscivo, credo di esser l'unica a riuscirci,
intorno ai 13 anni avevo imparato a farlo, ed ora diventavo sempre più
brava, anche se a volte era veramente difficile concentrarsi.
- Bene... è andata
bene... - borbottai, lei annuì guardando la strada. Attese un lungo
istante.
- da chi sei andata
Renesmee ? - chiese... mi voltai a guardarla, il panico mi pervase.
Era perfettamente calma e controllata mentre guardava la strada. Le sue
mani pallide contrastvano con il volante mentre l'anello del suo
matrimonio brillava nel suo anulare. Deglutii.
- da.. da Amber...-
dissi.. mentre il respiro mi mancava, cercare di rimanere calma
sembrava impossibile. lei annuì. Non la vedevo del tutto convinta ma
non insistette. La neve aveva ricoperto gli alberi e non vedevo traccie
di animali in giro per la foresta.. la stradiciella che porava a casa
sembrava fosse percorsa solamente dalla nostra macchina e in effetti
così era, se non il Jeeppone di Emmet, o la macchina di Alice o di
papà.
- hai comprato
qualcosa ? - chiese mia madre vedendo la busta che avevo in mano..
- oh si ! delle
scarpe per zia Alice... - dissi in fretta, grazie al cielo avevo
trovato il tempo di uscire qualche attimo prima di prendere il pullman
per cercarmi un diversivo... e comprare delle scarpe a zia Alice per
far vedere che ero uscita a fare Shopping con le ragazze.Lei annuì.
C'era qualcosa che non andava... mia madre era troppo silenziosa, non
che fosse stata particolarmente chiaccherona, ma la vedevo strana e
diversa dal solito. Guardai fuori dal finestrino i pini
ingolfati di neve, ed ebbi uno strano presentimento.
Arrivate a casa
parcheggiò la macchina nel vialetto, e scesi, nel freddo gelido, il
tremore mi invase all'istante, presi la busta e mi diressi nella
veranda mentre mamma faceva tutto con calma... come la invidiavo,
doveva essere proprio comodo non provare ne caldo ne freddo !
Qualche secondo prima
che potessi suonare il campanello la porta si aprì, zia Rose in piedi
d'avanti a me con tutto il suo splendore mi sorrise, ricambiai e mi
diede un bacio nella guancia. Entrai in casa, dove zia Alice era
indaffarata al solito ag aggiustare la casa, e renderla magnifica come
sempre, Esme che canticchiava e disegnava nel suo studio con la porta
aperta, zio Jazz e zio Emmett guardavano la partita e discutevano dei
diversi calci d'angolo e papà, seduto nel suo pianoforte, non lo
vedevo, ma sentivo la musica provenire dall'altra stanza.
- Nessie ! - esclamò
zia Alice...
- stupende le scarpe,
proprio quelle che volevo ! - sorrise... già dimenticavo del suo
potere, vivevo con loro da sempre, eppure mi sorprendevano come se non
li conoscessi. Sforzai un sorriso ... e mi tolsi la giacca. Ringraziavo
dio che ogni votla non vedesse nulla di Alec, anche perchè tenevo in
mente il pensiero che non glie lo avrei mai presentato... zia Alice non
poteva vedere nulla... almeno per ora era così... mi andai a
sedere nel divano seguita da Rose, e poi Alice, e le porsi la busta
- fammi vedere .. tu
le hai già viste ! - Rose prese la busta e aprì...
- Rosalie non ho
potuto prenderti nulla, non so nemmeno dove ho trovato il tempo di
prendere queste scarpe...-
-... nemmeno a mamma
ho
preso nulla-
- oh ! tesoro! non ti
preoccupare... l'importante è che tu ti sia divertita... - annuii,
con un sussulto al cuore
- guarda qua, hanno
anche i lacci per...- Alice mi interruppe prendendomi la mano...
- che c'è? - chiesi
- ma è stupendo
!
dove lo hai comprato ? - chiese, rigirando la mia mano
destra,
laddove tenevo un braccialetto di oro bianco, appese vi erano due
segni, una x e un cerchietto, entrambi incastonati di diamanti,
deglutii. Era da tempo che avevo quel braccialetto.. da un
bel pò di tempo, quasi da un mese, e mi ero dimenticata di toglierlo
stando con loro... sono proprio un'assoluta cretina !!
Si
alzò dal letto, e si diresse nella sedia dove aveva appoggiato la sua
giacca, vi frugò dentro, e vi tirò fuori una specie di scatola avvolta
in una bustina di plastica... poi avanzò nella penombra e io mi
alzai mettendomi seduta nel letto e ricoprendomi il seno con
il piumone.. mentre lui in boxer si avvicinava e si sedeva accanto a
me... mi avvicinai, mettendomi dietro di lui e con le braccia lo
avvinghiai, baciandogli la schiena marmorea e perfetta mentre il
silenzio veniva interrotto dal rumore degli schiocchi della bustina. la
scatola che tirò fuori era rettangolare e di un colore rosso scarlatto,
quando la aprì, rimasi sorpresa nel vedere quello che c'era dentro.
Un
braccialetto, sembrava oro bianco, di tante catenelle insieme, e con
appesi due specie di segni, una x e un cerchietto, con tanti piccoli
diamanti incastonati. Deglutii quando prese la mia mano e mi mise lo
splendido braccialetto al polso... le sue mani erano fredde
quanto il braccialetto.
-
Alec...- ansimai sorpresa, dopo aver finito prese la mia mano e
famelico, la ricoprì di tanti baci desiderosi.
-
per ora... è l'unica cosa che posso fare per te ...- sussurrò piano...
come se già avere lui non mi bastasse.
-
non aveva importanza, l'importante è averti vicino...- dissi
prendendogli il viso fra le mani... lo tenni stretto mentre mi
avvicinavo e gli baciavo il naso, e la fronte... e ... ardentemente, la
bocca.
-
che scusa ti inventerai ? - chiese prendendomi la mano e osservando il
braccialetto, per poi passarvi il pollice a sfiorarlo...-
-
gli dirò che l'ho visto in una vetrina e che non ho resistito...-
dissi... mentre sorridevo guardandolo.. sembrava un bambino in ansia...
quando mi guardava in quel modo pervaso dalla preoccupazione, eppure
sapevo che non era la scusa del braccialetto che lo preoccupava.
Continuava a fissarlo.
-
ho paura che non riuscirò a nascondere per sempre tutto ad Aro..-
sospirò.. il cuore cominciò a battermi forte... alzò lo sguardo...
-
ormai piano piano, sto passando le mie giornate a pensare a te, a che
cosa fai, con chi stai, se qualcuno ti da fastidio... - disse calmo...
sorrisi per l'ennesima volta, lui... il freddo Alec.. spietato e
cattivo... dire quelle cose... non me le diceva quasi mai, per la
verità, più che parlare agiva, e sapevo che si sentiva a disagio quando
si complimentava o mi diceva qualcosa di carino. E .. mi sorpresi nel
trovare la verità nelle sue parole... anche io mi rinchiudevo in camera
mia e pensavo a lui molto spesso, se non in continuazione, a che cosa
stava facendo, avendo sempre la paura e il timore che Aro potesse
scoprire la verità... e potesse fargli del male.
-
e allora ci vedremo meno spesso...- dissi calma...
-
stai scherzando ?... già non mi bastano queste poche volte !!! -
-
Alec... è inevitabile... più stai con me e più mi vuoi... meno stai con
me.. e .. e .. beh.. imparerai a non pensarmi.. io sto bene.. sto
benissimo! ... se scoprono me non credo possa succedere qualcosa di
grave... se scoprono te ... beh.. quella si che è una catastrofe...-
dissi... anche se in cuor mio sapevo che la catastrofe stava in
entrambe le cose. Abbassò lo sguardo...e toccò nuovamente il
bracciale.... nella mia mano, gi accarezzai i capelli e mi appoggiai
alla sua spalla...
-
questo sono io...- sospirò facendo un mezzo sorriso.. e toccando la
'x' sorrisi .
-
e questa io ?- toccai il cerchietto, lui rise, la sua risata era
così calma e dolce e.. rilassante, e anche... rara !...
-
direi di si....- aggiunse, io annuii, si voltò verso di
me e affondò il viso nei miei capelli come un bambino, lo strinsi , e
intrecciai le mie dita nei suoi capelli... il suo profumo impeccabile
mi inondò le narici... era come una droga il suo profumo... tante volte
avevo desiderato prendermi una sua maglia con me, per poter sentire il
suo odore anche a casa, anche quando lo pensavo, anche quando mi
mancava terribilmente, anche quando il timore di esser scoperti mi
assaliva.
- oh.. è .. è da un pò
di tempo che ho questo braccialetto.. l'avevo visto in un negozio e mi
era piaciuto molto - dissi.
- è davvero
bellissimo...- corrugò al fronte Alice... come se qualcosa non tornasse.
- hey .. il
riscaldamento è acceso ? - chiesi - voi forse no, ma io ne ho
bisogno ..- scherzai, Rose rise
- si.. li ho appena
accesi...- mi informò mamma
- hey ... ciao...- mi
salutò papà... che spuntò in quel momento dalla camera...
- ti sei divertita ? -
chiese... e si avvicinò abbassandosi e baciandomi la fronte,
annuii sorridendogli..
- Renesmee.. stiamo
andando a caccia.. vuoi venire con noi o preferisci che ti portiamo il
sangue ? - mamma si tolse la giacca.
- sarebbe fantastico
se me lo portaste... - dissi volentierosa.. cavolo.. non potevo uscire
con quel freddo, mamma annuì, e se ne uscì di casa con papà, Emmet
Jasper e Rose rimanei in casa con Alice e nonna Esme... mi alzai le
maniche e buttai via la busta che aveva contenuto le scarpe.. zia Alice
cominciò a canticchiare con la sua voce squillante, mentre cambiava
vasi, aggiustava tende e si dava da fare, anche se la casa era perfetta
così...
- Jacob sta
arrivando, indovina che cos'ha portato...- cantilenò,
scoppiai a
ridere, la adoravo troppo quando mi diceva quello che vedeva..
- che cosa? - chiesi
con il sorriso ancora stampato nelle labbra
- Il film 'Ghost' -
annunciò .. e ridemmo entrambe, i tentativi di Jacob di provarci erano
davvero miseri,
- i tentativi del tuo
amico di provarci sono davvero miseri - fece eco Alice ai miei
pensieri...
- beh.. gli dirò di
portare il dvd del telefilm 'Friends' la prossima volta...- zia Alice
scoppiò a ridere... e poi ritornò nomale... e mi guardò corrugando la
fronte... come se volesse chiedermi qualcosa... ma poi lasciò perdere.
- Eccolo..- disse...
andai ad aprire la porta... e lo trovai qualche secondo prima che
bussasse con la mano in aria.. mi guardò sorpreso e poi sorrise,
aveva il dvd in mano.
- ciao Jake...- lo
feci passare e richiudendo la porta. Sorrise e mi abbracciò
- ciao Alice...-
borbottò timido, mentre la zia lo salutava con un cenno del capo
- ho.. ho portato un
dvd... - mi mostrò la scatoletta che sembrava minuscola nella sua mano
- ah si ? - feci la
finta sorpresa e sentii Alice sghignazzare mentre scompariva dalla
stanza
- si.. !
uhm.. si chiama Ghost.. non so se conosci... - balbettò.. lo vidi
arrossire.
- si .. l'ho già
visto...- cinguettai.
- ah...- fece deluso..
- ma mi piace Jake..
possiamo vederlo, mi farebbe piacere - sorrisi mettendogli una mano
nella schiena, lui annuì piano... e ci diressimo verso il salotto... si
sedette nel divano e misi il dvd, e mi andai a sedere accanto a
lui, spensi la luce nell'interruttore li accanto e sentii che stava
arrossendo... incrociai le braccia ... la casa sembrava non
volersi riscaldare
- brrrrrr - esclamai,
mentre mi mettevo il mento sotto il bavero della maglia.
- hai freddo ? -
chiese lui preoccupato, annuii e sorrisi
- oh.. ahm... posso ?
- chiese... non capii inizialmente ma annuii lo stesso corrugando la
fronte... si avvicinò a me e mi passò un braccio dietro la schiena
facendomi appoggiare a lui, non potevo più tirarmi indietro... anche
perchè.. lui era così caldo, in oltre, con un solo braccio mi
ricporiva tutta... appoggiai i piedi al tavolo e lui mi imitò, misi
una gamba sopra la sua, lui la tolse e la mise sopra la mia, feci lo
stesso e poi anche lui, e così via, ci stavamo intrecciando le
gambe mentre ridevamo come pazzi
- smettila - dissi
ridendo
- hai cominciato tu !-
- ma solo per
appoggiarmi..-
- anche io...-
- Jake.. smettila...-
scoppiai a ridere.. e mi imitò... quando calò il silenzio
avevamo entrambi il sorriso ancora stampato nelle labbra...
- senti ..- disse.. il
film era già cominciato eppure continuavamo a parlare e parlare...
- uhm ? -
- questo sabato..
c'è.. c'è l'anniversario di Sam ed Emily, e avevano deciso di fare
una cosa carina, e non 'animalesca' come al solito...- alzò
gli occhi
al cielo alla parola 'animalesca', sentivo il suo alito
profumato e
caldo inondarmi il viso, mentre con il braccio mi stringeva ancora a
se
- hanno invitato tutti
quelli del branco, e chi vuole può portare qualcuno, ti va, ti va
di venirci ? - chiese spreanzoso, la mia voglia non era
tanta,
cioè, mi faceva piacere stare insieme a lui... mi sentivo sempre, a
mio agio, e mi piaceva la sua compagnia, ma mancava la voglia
- Jake... io...-
cominciai a dire
- ti prego..
altrimenti sarò l'unico a non portare nessuno - mi interruppe
implorante, ci pensai su, se serviva a renderlo felice... beh...
allora...
- ok..- sorrisi... il
suo volto cambiò.. e si avvicinò a me. il cuore cominciò a
battermi, era a pochi centimetri, stavo per scanzarlo ma mi
schioccò
un bacio nella guancia... e mi sorrise... non mi aveva mai
dato un bacio nella guancia, e, la sensazione non era poi
così tanto brutta, io a lui glie li davo sempre i baci nella
guancia... come del resto facevo con tutti.. papà.. mamma... Alice..
Rose..Esme... e così via
- grazie - sorrise
- e comunque -
cominciò a dire, ma il campanello suonò, cercai di alzarmi ma zia
Alice mi precedette
- vado io...-... e
quasi non sentimmo per niente i suoi passi
- Renesmee .. è per
te...- la sentii dopo qualche istante, corrugai la fronte e mi
alzai
- chi è ? - chiese
Jake
- che ne so ! - dissi
e mi avviai alla porta, Alice si ritrasse
- Rensemee Cullen ? -
chiese un ragazzo, non aveva l'aria di un postino.. ma di un
ragazzo
della mia età se non un poco più grande, io annuii
- scusi un attimo... -
mi prese il braccio, e vide il braccialetto
- che cosa fai ? -
chiesi ritraendolo ed infastidita...
- scusa ma dovevo
capire se eri tu ... questa è per te- disse dandomi
una busta di carta . E se ne andò senza che potessi aggiungere altro,
aspetta un attimo, in che senso doveva capire se ero io
? con
quale criterio, mi guardai la mano, e il respiro si bloccò guardando
il braccialetto... 'Alec' .. pensai... mi voltai e vidi
Alice e Jacob in piedi lontano nel salotto
- scusate ma è una
cosa personale...- dissi dirigendomi in cucina, aprii la busta e
dentro c'era una lettera, cominciai a leggere una scrittura
accuratamente perfetta, la riconobbi all'istante
- è pericolosa questa
lettera quindi bruciala dopo aver finito di leggere, vi era scritto
in cima, andai avanti proseguendo
- questo sabato.. allo
stesso posto e alla stessa ora, fino al mercoledì successivo, dopo
di che, per un mese non potremo vederci, ma ti spiegherò tutto...-
in fondo alla lettera
una 'x' e una 'o', il mio braccialetto, io e lui, deglutii,
annusai la lettera, sapeva del suo profumo, la piegai più volte e me
la misi in tasca, dopo di che andai nel salotto
- chi è ?-
chiese Alice.. - vai dalla tua amica Sabato ? - chiese sorpresa..
probabilmente aveva visto che sarei andata a Seattle...
- s.. si.. è .. è
importante... - guardai mortificata Jacob
- ma.. non potresti
rimandare ? .. voglio dire .. dalla tua amica ci puoi sempre andare,
Sam, ha l'anniversario solo sabato...- brontolò, scuotei
la testa
- è una cosa fra
ragazze Jake, è importante, non posso spiegarti - dissi.. Alice
corrugò la fronte, oh insomma, stavo impazzendo !!!
- mi dispiace... -
dissi a Jake, e salii le scale in fretta e mi rinchiusi in quella
camera che avevano fatto per me in casa... mi sdraiai nel letto e
cominciai a leggere e rileggere la lettera tante di quelle volte da
imparare a memoria.. tante di quelle volte a immaginarmi ogni segno che
lui faceva con la penna... a immaginermelo scriverla di nascorso..
consegnarla a quel ragazzo, dirgli di controllare se ero io
attraverso il mio braccialetto, pensare che mi stesse pensando, a
ogni minimo particolare, mentre la toccava e la piegava, mentre la
chiudeva con la sua saliva dei bordi, presi il lembo di carta dove
avevo
aperto, e me lo misi nelle labbra, lo sentivo più vicino a me, e
chiusi gli occhi, e me lo immaginai, mentre apriva la porta,
avanzava e si sedeva nel letto, carezzandomi il ventre, sdraiarsi li
accanto a me, baciarmi il collo, i senti, le sue mani fra i miei
capelli, oppure quelle volte che io parlavo a raffica raccontandogli
tutto e lui mi ascoltava in silenzio, con il suo viso freddo e
orgoglioso, e contrastandosi mi accarezzava
Immersa nei miei
pensieri sentii che Jacob era ancora nel piano di sotto, e sembrava
non volesse andarsene, sbuffai, e mi diressi verso la porta
chiudendola a chiave, non sarebbe mai entrato nella mia camera, non
senza il mio volere, perchè il suo unico scopo era di rendermi felice,
eppure provavo un certo fastidio, non ostante gli volessi un bene
dell'anima. Sentii che stava salendo le scale.
- Nessie...- lo sentii
bussare alla porta, la sua mano girò la maniglia e la porta non si
aprì, restò in silenzio ma sapevo che era al di là della porta.
- non capisco cosa ti
prende...- me lo immaginavo ricurvo sulla porta, mentre faceva dei
cerchietti con le dita, mi appoggiai piano alla porta, e cominciai a
scivolare a terra .. sedendomi...
- voglio solo starti
accanto, stare vicino a te, non chiedo altro, e non
capisco cosa hai perchè non ti apri a me, sei così fredda e
distaccata...-
silenzio, non
risposi
- ci sei ? - chiese,
deglutii, poi guardai la lettera di Alec, la annusai, e la
strinsi al mio petto
- Renesmee ? - sentii
Jacob ancora, ma continuavo a non rispondere, infine lo
sentii
sospirare, e scendere le scale, con calma
'mi
dispiace Jake'
sussurrai ...
continua ...
*
* * * * * * * * * * * * * * * *
Allora...
ecco l'immagine di questo capitolo link > http://img97.imageshack.us/img97/8376/cap1n.png
Ci
sono : I vestiti di Nessie in questo capitolo.. lagiacca rosa e
tutto... poi.. c'è il braccialetto regalato da Alec.. le scarpe che
aveva comprato ad Alice.. ed infine la busta che le era arrivata da
parte di Alce! =) .. è tutto !
ciao
a tutte !! ci sono proprio poche recensioni ! scommetto che
la coppia Alec-Renesmee non intriga molto... comunque.. tornando a noi :
fefyCulen
: ciaooouuu tesò...
!! nono ! non te preoccupà.. non me dimentico delle altre storie !!
anzi !... spero di non deluderti .. ! veramente ! e spero che questo
capitolo ti sia piaciuto anche se è noioso.. ma è per rendere l'idea !
è solo l'inizio... tutto deve ancora cominciare !
Luna95
: ciau!!!!
ti piace Alec ??? *_* .. spero di renderlo abbastanza figo e bello .. e
non ti preoccupare .. nn metto una Nessie capircciosa e brontolona... o
almeno... non farò nulla di sconsiderato .. O.O anche perchè ho paura
con te che leggi la storia XD XD XD ... comunque si .. spero
che ti piaccia e non deluderti.. anche perchè sai che ti
lovvo dato che segui un'altra mia storia .. ma ora nn ricordo quale XD
.. credo 'new family' XD ahh si .. dove tifavi per Connie XD .. alla
prossima bella! e continua a recensire ! *_* sei troppo pazzerella !
XD
Mente_Bacata
: ciao ! grazie di aver
recensito !!! per qunato riguarda il codice html... basta che scarichi
il programma KompoZer ... e lo utilizzi... se non sai dove.. ecco il
sito > http://kompozer.net/download.php
... !! se hai problemi chiedi !! xD
|
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Capitolo 3 *** The first time ***
Ciao
a tutte ! un nuovo capitolino =) ... con questo freddo mi si gelano le
mani qui nella tastiera XD ... spero che vi piaccia questocapitolo e mi
lasciate una recensione !!
Baciiiiii!Ps.
e ricordatevi che il testo in corsivo è il passato, quello in forma
normale il presente! non vorrei vi confondeste !!
************************************************************************************************************************************************************************
...The first Time...
Renesmee's
POV
- fino a mercoledì a
Seattle Renesmee ! ma ci sei già stata questo sabato !!! - esclamò
mamma. Eravamo a casa nostra. Avevo bruciato la mia lettera,o ne
avrebbero sentito l'odore... non mi andava di dare
spiegazioni sull'odore
- mamma ... Amber ha
bisogno di me, ha cambiato casa, ed è depressa capisci ? non
ha nessun amico li, deve rifarsi tutta una vita, e mi ha chiesto di
stare da lei fino a mercoledì...-
- hai la scuola
Renesmee.. non puoi fare giri di continuo fino a Seattle - mi
guardò cupa.
- lo sai benissimo che
sono la migliore della mia classe, e che sono anche più avanti, se
manco due giorni non muore nessuno ! - sbuffai.
- Renesmee !!! -
- Lasciala andare
Bella - intervenne papà tranquillo, mentre se ne stava spaparanzato nel
divano a guardarsi la tv.
- ha solo 15 anni e
sta uscendo raramente, quelle poche volte che vuole andare a Seattle
falla andare, e poi se la sua amica è depressa...- ringraziavo dio ogni
secondo del fatto di riuscire ad essere ermetica con papà, sarebbe
stata la fine altrimenti.
- non sta uscendo
raramente - sbuffò mamma
- si invece ! -
brontolai.
- mamma fammi andare
ti prego..- implorai, lei sospirò e si sedette nel divano passandosi
una mano fra i lunghi capelli castani...
1
anno prima...
Appoggio
l'ultima scatola sul pavimento, e mi stiracchio, sentendo la schiena
indolenzita.
-
Allora ?che ne dici Nessie ? per due persone può andar bene no ? -
chiede Carol tirando fuori alcune fotografie dagli scatoloni vicino la
porta.
-
a me piace ! - faccio spalluccie.
-
ammeno che Amber non porti i suoi fidanzati contemporaneamente c'è
spazio solo per noi due - scherza.
-
mammaaaaaa ! - brontola Amber dall'altra stanza
l'appartamento
è privo dei mobili e le pareti spoglie sono di un colore candido sul
tono del pesca. non è molto grande , ha una stanza da letto, uno
sgabuzzino che diventerà la camera di Amber, un bagno privo di vasca e
un'unica stanza grande che comprende cucina e salotto, ma sono sicura
che le due vivendo da sole lo renderanno molto carino ed accogliente.
Le
nostre voci e i nostri passi rimbombano per le stanze spoglie mentre,
Carol, che ha una dote artistica, tira fuori vernice, pennelli e rulli
per poterla ripitturare. Mi sono messa un paio di Jeans con le
bretelle, per poterle aiutare, e ci ha dato il permesso di disegnare
ciò che vogliamo in una parete tutta per noi. Il mio primo pensiero
ovviamente.. è stato quello di cercare di riprodurre un lupo
-
ti piace ? - chiedo speranzosa ad Amber mentre è indaffarata con un
disegno davvero infantile : un arcobaleno con un sole che sorride.
Guarda il mio disegno e corruando la fronte chiede:
-
che cos'è ? - uhm.. nah ! cerca di fare la svelta.
-
eddaii ! non vedi ? un lupo ! - volta la testa da un lato, e
poi dall'altro, e sgrana gli occhi.
-
aaaaa , ti giuro che a me sembrava una faccia di una persona con la
barba !!!! - esclama, chiudo gli occhi a fessura e metto le mani nei
fianchi. Come se il suo disegno fosse bello, almeno ho una dote
artistica migliore della sua, se non nel campo pratico, nel campo
visivo, no ?
-
noo! te lo giuro, te lo giuro, guarda...-lascia il pennello a terra e
si avvicina indicandolo con le dita.
-
questa sembra la faccia, ed ecco gli occhi e la barba - in
effetti, è vero !!! se lo si guarda da un altro punto di
vista, effettivamente ha l'aspetto di una persona con la barba e baffi
-
uhmm... già hai ragione - prendo il pennello e lo intingo nel marrone,
nessuno si arrabbia se mi diverto un pò.
-
e questo sembra un sole che fa la cacca - scarabocchio segni senza
senso sotto il suo sole assessuato, la vedo sgranare gli occhi, per poi
chiuderli a fessura. Afferra un pennello e lo intinge nel bianco
-
e questi sono i tuoi pantaloni che si sporcano - mi schizza di colore
scarabocchiandomi nei pantaloni, la guardo scoinvolta e poi scoppio a
ridere. Automaticamente prendo del colore e glie lo getto addosso, e in
un secondo momento ci ritroviamo sudicie di colori mischiati mentre
scoppiavamo a ridere e ci manca il fiato. Ci accorgiamo però tardi che
Carol è ferma immobile in piedi vicino la porta, sgranando gli occhi,
ci tiriamo su di scatto, e la guardiamo mortificata per il fatto di
aver sporcato tutto intorno a noi.
-
Carol io...- balbetto piano, avanza velocemente
-
ma che cosa avete fatto qui? - chiede scoinvolta, deglutisco e mi
guardo intorno, effettivamente ha ragione, intorno a noi, la parete e
il pavimento sono piene di chiazze di diversi colori mischiati, come
tutti sappiamo, più colori insieme formano il marrone, la stanza era
piena di quel marrone brutto e che odiavo, e che non avevo mai
sopportato.
-
come avete potuto.. ? - chiede guardandosi intorno
-
mamma...- Carol ci
guarda prima sbalordita e poi scoinvolta, ansiosa picchietto il
pennello nei pantaloni che tra l'altro mi stanno larghi. E in un
secondo vediamo l'espresione di Carol cambiare e la vediamo scoppiare
in una risata fragorosa che rimbomba per casa. Io e Amber ci guardiamo
disorientate e poi scoppiamo a ridere insieme a lei.
-
ragazze vi avevo chiesto dei disegni carini non delle chiazze marroni e
orribili per casa - e scoppiamo a ridere nuovamente.
Il
fatto di esserci divertite ci fa ricominciare da capo, puliamo la
stanza e ridipingiamo la parete di bianco, ci perdiamo quasi mezza
giornata, e all'ora di pranzo ordinano una pizza.
Non
mangio molto spesso, preferisco nutrirmi di sangue in generale, ma a
volte sembra che il mio stomaco ne abbia bisogno o richieda il cibo, e
a volte mi concedo qualcosina, anche se moderatamente. Ci sediamo a
terra con le pizze e i vari succhi da bere, mentre Carol è uscita a
comprare altra vernice e altri colori. Siamo in mezzo alla stanza del
salotto sedute a terra. Prendo un trancio di pizza e comincio a
masticarlo. Carol fa lo stesso, riempendosi il bicchiere di Coca cola.
-
allora...- interrompo il silenzio. - pronta per tutto questo ? -
chiedo. Lei sa che cosa intendo. Attende qualche istante, e un sorriso
ironico delimita le sue labbra. Non mi guarda negli occhi. Preferisce
non farlo.
-
non sono mai stata pronta per questo - dice, nella sua voce, scorgo
infinita rabbia mista alla malinconia e alla consapevolezza che nulla
sarebbe stato più come prima. Sospiro, e lei fa lo stesso.
-
tu sei forte, ti conosco meglio di chiunque altro, e so che sei una
tosta - dico, cercando di usare parole banali, anche se effettivamente,
nulla di quello che dico potrà servirle.
Il
padre e la madre di Amber mi sono sempre sembrate le persone più dolci
e carine mai viste, mi trattavano come una seconda figlia e quando
abitava a forks, andavo sempre a dormire da lei. Era una famiglia che
si può definire perfetta la sua, fino a quando, una settimana fa, il
padre di Amber come tutte le sere se ne ritorna dal lavoro, ma con
qualcosa di diverso. Con una notizia che sbalordisce entrambe. Il
padre, camionista, annuncia di avere un'altra famiglia, dicendo che ora
loro avevano bisogno di lui più che mai, mancavano i soldi e lui non
poteva più stare con Amber e Carol, dovendo aiutare Le altre due
persone che aveva sempre tenute nascoste a figlia e moglie. E non è
finita, infatti, per poter procurare i soldi alle due sconosciute, ha
venduto la casa, che sfortunatamente era intestata a lui, cacciando le
due, e lasciandole in mezzo alla strada. Mamma e papà volevano aiutarle
ma Carol non ha accettato ne soldi ne aiuti da loro, dicendo che
avrebbe fatto tutto con le sue mani, infatti una settimana dopo hanno
trovato questo appartamento, in una periferia di Seattle, anche se non
è proprio il massimo.
-
andrà tutto per il meglio, e comunque sai che la mia famiglia ti
aiuterà sempre e comunque ! - soggiungo. Lei annuisce, e poi cerca di
sorridermi, anche se probabilmente, il sorriso è l'ultima cosa che
avrebbe voglia di fare. In quel momento sentiamo la porta aprirsi e ci
voltaiamo entrambe, Carol entra con due buste piene di roba e sospira.
-
Bene.. questa per oggi ci può bastare, facciamo prima la tua camera
così possiamo sistemare anche i mobili e tutto - dice ad Amber, appogia
i sacchetti di plastica alla roba per dipingere e avanza per sedersi
accanto a noi si lega i tantissimi capelli rossi in una coda di cavallo
e prendere un trancio di pizza .
-
finalmente... avevo una fame !- esclama. Poi corruga la fronte e guarda
la pizza.
-
è meglio che ne ordini un altra, non credo ci basti questa -
-
oh no!- la interrompo,
-
io ho finito - e poggio le mani al pavimento per alzarmi.
-
sicura ? hai mangiato pochissimo - chiede. Non avevo tanta fame, e
un'altra pizza non me l'avrebbe mai lasciata pagare.
-
sicurissima.. mangio pochissimo io - mi pulisco le mani nei pantaloni e
poi mi dirigo verso gli scatoloni.
-
quali erano quelli da buttar via ? ci penso io intanto che finite di
mangiare ! - dico e li guardo dentro uno a uno
-
quei tre a fianco alla porta -
-
ok...- a fatica li prendo e me li metto uno sopra l'altro e apro la
porta con il gomito.
-
sicura di farcela ? lasciali stare se no, li buttiamo dopo insieme - la
sento dire.scuoto la testa
-
ce la faccio - aggiungo ed esco spingendo la porta per richiuderla.
Hanno anche bisogno di stare un pò sole a parlare. Ovviamente. Scendo
le scale a fatica dato che l'ascensore è fuori servizio, le scale sono
sporchissime e odorano di vecchio e di muffa. Scendo gli scalini
facendo attenzione ad ogni passo ed in fondo apro la porta principale
con la gamba. Quando sono fuori dal palazzo, qualcuno mi viene a
sbattere
-
e guarda dove metti i piedi ! - alza la voce.
-
mi ... mi scusi...- cerco di dire mortificata ma se n'è già andato, mi
guardo intorno e non c'è traccia dei cassonetti dell'immondizzia. Non
sono mai stata in questa periferia, da quando Amber ha traslocato ho
scoperto scoperto che ci sono anche brutte vie per la città. Comincio
ad incamminarmi, magari trovo qualcosa dove poter buttare gli scatoloni.
Il
traffico è insopportabile con persone che urlano e suonano il clacson
in ogni momento, sento che i miei nervi non reggeranno molto. Intorno a
me vedo solo palazzi pieni di scritte e graffiti nei muri e ragazzi che
mi guardano il sedere. Ignorao i loro commenti e mi avvicino ingenua a
uno di loro.
-
scusami... sto cercando un cassonetto dove buttare questi -
il ragazzo mi guarda sorridendo e desideroso e si lecca il labbro, gli
altri sconsiderati dietro di lui scoppiano in una risata alquanto
snervante.
-
me lo dici o no ? - chiedo perdendo la pazienza
-
vai sempre dritta e svolta a destra, dovrebbe esserci una viottola che
porta ai cassonetti - Qualcosa mi dice che si sta prendendo gioco di
me. Annuisco incamminandomi, e noto i diversi centri di incontro per
'sensitivi' o 'cartomanti' ignoranti penso . Svolto alla
prima a destra e mi guardo intorno, ci sono numerose pozzangere, il
posto puzza e le pareti dei palazzi sembrano umidicci, comincio a
camminare mentre i miei passi rimbombano fra un palazzo e l'altro e
svolto nuovamente a destra e poi a sinistra, per poi finire a trovarmi
in un posto alquanto angosciante e senza via d'uscita. Un vicolo cieco
insomma. mi guardo in alto e vedo solo le finestre dei palazzi, mi
avvicino fino al muro che interrompe il mio percorso e sbatto gli
scatoloni a terra.
-
non mi interessa li lascio qui! e se si lamentano mettessero dei
cassonetti per l'immondizzia ..- sbuffo infastidita fra me e me. Mi
guardo i pantaloni e comincio a strofinarmeli cercando di pulirmeli.
Sento un vento gelido sferzarmi e mi strofino le braccia, ho solo una
maglia a maniche corte e dei pantaloni con le bretelle. Quando sono
soddisfatta mi volto per andarmene e mollare gli scatoloni li. Ma c'è
qualcuno in piedi nella penombra
-
scusami .. ma non trovavo dei cassonetti dove buttarli ! non potevo
fare altro ! . cercai in fretta una scusa - l'uomo avanza limitandosi
ad osservarmi, sembra quasi affamato, è alto e robusto, e quando avanza
ancora vedo i suoi capelli chiari e ricci, e i suoi occhi scurissimi.
Deglutisco, quando sento l'odore del suo sangue e lui probabilmente
sente il mio. è un vampiro, e non un vampiro qualunque, ma un vampiro
che probabilmente ha pochi giorni.
-
stammi lontana !-indietreggiandio, mentre lui avanza
-
stammi lontana! non sono un umana, sono più forte !!! - balbetto,
mentre sento le gambe tremare. Lui avanza ancora e le sue labbra si
piegano in un ghigno privo di umorismo. è più forte di me, ogni vampiro
trasformato da poco è molto più forte di qualsiasi altro vampiro, o
ancora peggio, di un'ibrida come me !
I
rumori del traffico si fanno più lontani
-
non sei un'umana, ma il tuo sangue ha un odore delizioso, e in questo
momento ho proprio sete- la sua voce è rauca, bassa, accenna qualche
filo di ironia, facendomi intendere che questi sono i miei ultimi
istanti di vita. Mentre indietreggio inciampo in qualcosa di duro, e
quando mi ritrovo con il sedere a terra mi accorgo che sono gli
scatoloni. Sono terrorizzata, essendo consapevole che qualunque azione
io faccia, nulla potrà salvarmi, forse zia Alice mi aveva visto morire,
forse erano già partiti per salvarmi, pregai che papà o mamma si
materializzassero li da un momento all'altro. Osservo i vestiti
dell'uomo, una camicia bianca stropicciata e sporca di sangue, dei
pantaloni strappati, qualcuno lo aveva trasformato e poi lasciato
libero. Ma chi poteva essere tanto incosciente? Sono paralizzata e non
riesco a muovermi. è in momenti come questi che maledico il fatto di
voler fare tutto di testa mia.
-
hey .. stammi lontano !! . mi hai sentito ? allontanati !!! mia zia
prevede il futuro e saranno qui a momenti se non te ne vai subito ! ti
faranno a pezzi - lo vedo fermarsi e corrugare la fronte, bene forse
magari l'ho intimorito, ma contrasta i miei pensieri scoppiando a
ridere.
-
pensi davvero che crederò alle sciocchezze che dici ? beh,
implorami e magari di do una morte semplice e veloce.- implorare ? io
?? MAI ! cerco di alzarmi in piedi e sento il sedere insolenzito,
appoggio forte le braccia sul muretto ma mi graffiio facendomi male...
lo guardo tornare immediatamente serio e i suoi occhi diventano
scuri... famelici. Terrorizzata mi guardo intorno, forse potrei saltare
e passare da una finestra per poi scappare, ma indubbiamente sarà più
veloce di me. Ormai è a pochi metri di distanza... il mio respiro
diventa un affanno. Aspetto ancora qualche istante e quando è a pochi
passi da me,aspetto il momento giusto e scatto alla sua destra, cerco
di essere velocissima ma qualcosa di freddo e duro mi blocca in una
stretta ferrea il polso sfregiandomelo
-
LASCIAMI! LASCIAMI! - urlo dimenandomi
-
e sta buona !!! - mi prende per entrambe le baccia e mi sbatte al muro,
sento all'istante un dolore lacinante alla schiena e non riusco a
sbloccarmi dalla sua stretta, mette le sue mani nelle mie spalle e
piano avvicina il suo viso quasi perfetto al mio, terrorizzata cerco di
dargli una ginocchiata nell'inguine, ma in compenso mi provoco un
dolore al piede, lui sorride, con gli occhi che brillano di
soddisfazione, ovviamente si sta godendo la mia paura e la mia
impotenza, sento le sue labbra fredde sfiorare il mio collo.
è la fine penso morirò qui, ora in questa stupida
via, da questo animale, le lacrime iniziano a rigarmi il
viso, eppure mi sono sempre considerata forte, decisa, determinata. Il
bastardo incomincia a leccarmi il collo, le sue mani indugiano nel mio
corpo.
-
Che diavolo aspetti ? - dico piangendo, e arrabbiata. Lui sghignazza...
-
mi diverto un pò prima no ? - le sue parole mi terrorizzano, preferisco
che mi succhi la linfa vitale, che vuol dire divertirsi ? comincio a
singhiozzare, mio dio, dove diavolo è Jacob, non mi ha mai lasciato un
attimo sola, mai una volta, me lo trovo sempre intorno, e ora ? ora che
ho veramente bisogno di lui non c'è. Maledizione Jake.. dove sei? penso,
il maledetto mi tocca, docca il mio ventre, e arriva a toccare i miei
seni, mi sento disgustata e la nausea mi assale, abbassa la mano e mi
alza la maglietta con calma, no... non può farlo, non può farmi questo,
non può ! NON PUò ! sto per ribellarmi, per fare qualcosa, per
dimenarmi, per prenderlo a calci e pungni, ma un istante dopo molla la
mia presa inspiegabilmente e si allontana, i suoi occhi sono spalancati
e guarda un punto indefinito, sono terrorizzata per scappare o per fare
qualsiasi altra azione. L'uomo cade a terra in ginoccio, lo guardo
impaurita e faccio qualche passo di lato, palpando il muro di mattoni,
in un istante si accascia a terra e ha degli spasmi, deglutisco e mi
guardo intorno, intravedo qualcuno nella penombra
-
aiuto ! MI AIUTI LA PREGO ! AIUTAMI! - comincio ad urlare
vedo
la figura avanzare, noto prima le sue scarpe lucide e i suoi pantaloni
perfetti e neri, mentre si avvicina lo vedo, è un ragazzo, poco più
grande di me, non è un ragazzo qualsiasi, i suoi occhi color topazio mi
fanno trasalire, avanza impassibile, non mi guarda nemmeno, mi tira
qualcosa velocemente e la afferro all'istante, e quando guardo la mano
vedo un accendino.
-
da fuoco a quei cartoni - dice, non capisco, e non so cosa fare. è un
vampiro, l'ho già visto da qualche parte ma non c'è tempo, guardo
l'uomo a terra non si muove, è immobile a occhi spalancati.
-
SBRIGATI! fa come ti dico !- alza la voce. Annuisco e mi avvicino alle
scatole e le sparpaglio, mi abbasso e prendo un pezzo di carta e gli do
fuoco con l'accendino dopo di che lo butto vicino alle altre cose e in
pochi secondi tutto pende fuoco, un calore assurdo mi assale, e quando
mi volto nuovamente verso il ragazzo vedo una gamba e un piede
staccati, e lo vedo indaffarato con la testa, deglutisco e sento tutta
la pizza del pranzo salirmi nella trachea, quando stacca la testa, e
vedo il sangue e una poltiglia umidiccia, la nausea mi assale... e
sento qualcosa salirmi su per la gola
Gulp.... mi
allontano di qualche passo e comincio a vomitare come una forsennata,
con disgusto incomincio a sputare, e non mi sento per niente bene. Mi
appoggio al muretto e comincio a respirare con affanno mentre mi
pulisco la bocca con la maglia. sento pezzi di cibo fra i denti se
sputo ancora schifata. Mi volto nuovamente dopo qualche istante, e vedo
il ragazzo con il cappotto nero voltato verso le fiamme in piedi e
prefettanente composto. Di scatto si volta verso di me, il suo volto è
freddo, orgoglioso, impassibile mi guarda per un lungo istante.
-
non sei un'umana - dice freddo, io scuoto la testa piano,tremante.
-
ma nemmeno un vampiro - aggiunge, scuoto la testa nuovamente. Attende
qualche istante.
-
un'ibrida - dice fra i denti, sospiro, e annuisco piano. Un ghigno si
dipinge nel suo viso.
-
ho visto solo due ibridi in tutta la mia esistenza, e uno di loro
dovevamo ucciderlo ! - un brivido mi attraversa la schiena,
e cerco di mettermi composta. Terrorizzata trasalgo, mentre il respiro
mi manca. I miei genitori mi avevano parlato di quando ero nata ed ero
solo una bambina, e di quando i volturi volevano uccidermi. Sbianco in
viso e comincio a sudare freddo. Le sue labbra sottili e perfette si
piegano in un ghigno.
Solo
ora mi accorgo della sua perfezione e compostezza.
-
un ibrida... una mezzosangue - dice con disgusto. è un insolente !
corrugo la fronte.
-
sei la stessa ragazzina - aggiunge poi, mentre sentiamo lo scopiettare
del fuoco dietro di lui. Alza su con il mento.
-
vedi di stare attenta... la prossima volta - detto questo si incammina
per la via immersa nella penombra dove porta alla strada principale.
Faccio un gran sospiro... mi aveva salvato la vita e se ne stava
andando.
-
aspetta !!! aspetta !!!! - alzo la voce per chiamarlo e comicio a
correre in sua direzione... non si volta, continua a camminare
ignorandomi...cerco di tenere i suoi passi e gli sono vicina
-
non ti ho... non ti ho ringraziato ! mi hai salvato la vita - dico.
-
non ne ho bisogno ! -
-
ma .. io -
-
hey ! hai sentito ? ...- si ferma e mi guarda infuriato. corrugo la
fronte.
-
vattene a casa ragazzina - aggiunge. E ritorna nei suoi passi veloci ed
eleganti. Cerco nuovamente di stargli dietro.
-
no! NO !- dico e mi metto di fronte a lui alzando una mano per
fermarlo. Corruga la fronte.
-
devo offrirti qualcosa ! non ti ho ringraziato - ride ironico.
-
non ne ho bisogno ! e poi, mi nutro di sangue !- fa freddo.
-
hey ! ho detto che devo offrirti qualcosa ! punto ! - dico.. e in un
secondo momento mi accorgo che non posso dargli ordini.
-
lo sai che posso ucciderti in un attimo ? - chiese cinico. Annuii piano.
-
bene .. allora togliti dai piedi -
-
ma...-
-
TOGLITI DAI PIEDI! - urla... deglutisco e mi sposto... e si incammina
nuovamente fuori dalla via...
-
posso procurarti del sangue buonissimo !!!! - dico in fretta...
-
vedo che sei affamato.. posso procurarti del sangue ! -aggiungo... e ..
con mia gioia... lo vedo fermarsi, senza però voltarsi.
ce l'ho fatta!!!
esalto fra me e me.
- La stanza a nome di
Alec...- borbottai piano al direttore dell'hotel. Un uomo anziano ma
ben vestito, con una postura estremamente perfetta per la sua età e un
viso freddo ed indifferente.
- lei è ? - chiese
piano guardando dei fogli
- Renesmee Cullen -
dissi piano.Lui annuì e mi porse una scheda, come quella del bancomat,
la presi e mi diressi in fredda nell'ascensore di quell'hotel, era
tutto così lussuoso e bello, attesi che l'ascensore salisse e finchè la
lucetta del numero 6 si accendesse, a quel punto si aprì e uscii nel
corridoio, le pareti erano colr pesca e ricoperti di quadri dalla
cornici color oro, mentre il tappeto rosso dava un'aria di, elegante,
mi incamminai cercando la stanza numero 124 e quando la trovai, passai
la scheda nella porta. il dentro era favoloso, non molto grande ma
assolutamente favoloso, un letto a destra nella parete e un'enorme
vetrata, il tutto immerso in colori caldi con dei fiori rossi e dei
tulipani come soprammobili. Chiusi la porta e mi diressi nel letto
poggiando la borsa con i vestiti per quei due o tre giorni, e cominciai
a guardarmi intorno, aprii le tende e vidi il buio che incominciava a
calare su Seattle. In quella stanza c'era una tv al plasma nella parete
e in fondo un bancone con la cucina, ed era tutto perfettamente
ordinato e profumava di fiori.Sospirai e mi sedei nel letto, per poi
sdraiarmi, e cominciai a pensare a quei giorni fantastici che avrei
passato insieme a lui. E in quel momento sentii la porta apriri e mi
tirai su all'istante deglutendo. Lo guardai mentre entrava calmo e
richiudeva la porta dietro di se, I suoi vestiti perfetti, la sua
giacca e i suoi pantaloni neri, aveva in mano il suo mantello, e , ad
esser sincera, non glie lo avevo mai visto indosso, mi guardò e sorrise
- sei a tuo agio vedo
- scherzò, il cuore cominciò a battermi a mille, mi tirai subito in
piedi e in un istante gli fui addosso, infilai le mie dita fra i suoi
capelli, mentre sentivo la sua bocca nella mia. Ogni volta che lo
baciavo sentivo le stesse farfalle nello stomaco, e ogni volta, la mia
bocca cercava famelica la sua, mi staccò piano e mi carezzò
il viso, guardandomi negli occhi, aveva già bevuto, non volevo pensare
nemmeno un attimo a chi potesse esser stata la sua vittima, pensavo
solo di averlo accanto. Socchiuse gli occhi e si portò i miei capelli
nel suo naso e li annusò, li attorcigliò nel suo dito e vi appoggiò
sopra le labbra, le mie braccia strinsero la sua vita e affondai la
testa nel suo petto marmoreo. Amavo ogni suo tocco, ogni suo movimento,
ogni volta che mi toccava sentivo il cuore battermi.
- mi sei mancata -
sussurrò piano nel mio orecchio, e mi morse il lobo, lo sentii
appoggiare il cappotto e il mantello in una sedia per poi mettere la
mano fra i miei capelli e prendere il mio braccio mettendolo attorno
alla sua vita.
- che cosa hai fatto
oggi ? - chiese mentre mi dava piccoli baci nel collo, sentii le sue
labbra fredde provocarmi un formicolio
- ho detto ai miei che
andavo da Amber, e che mi sarei fermata da lei fino a
mercoledì - sghignazzò
- bugiarda... stai
imparando a mentire - mormorò, lui che diceva bugiarda a me, come se
lui non lo fosse abbastanza e meglio di me, tenerlo nascosto ai Volturi
era un altro paio di maniche rispetto al tenerlo nascosto alla mia
famiglia.
- sei tu che mi fai
mentire - borbottai piano, mentre la mia mano si intrecciava alla sua.
lo sentii ridere calmo
- ho anche dei lavori
da sbrigare - con le mie braccia avvinghiai il suo collo e lui
avvinghiò la mia vita.
- che cosa devi fare -
chiesi preoccupata guardandolo negli occhi
- nulla di
interessante, starò via per delle ore, domani il pomeriggio e le altre
volte la mattina - disse, annuii, avevamo solamente tre giorni insieme
e anche quei tre giorni non potevo godermelo per tutto il tempo, si
avvicinò e morse il mio labbro inferiore
- non fare così, starò
via poche ore, poi potremo stare tutto il tempo che vorrai insieme -
disse sorridendo e perfettamente tranquillo.Cercai di ingorare il mio
stomaco che brontolava , non volevo mangiare ne perdere nemmeno un
attimo di tempo quando c'era lui, rise calmo
- hai fame ? - chiese,
mi sentii perfettamente in imbarazzo, e non risposi, non avevo mangiato
per tutta la giornata e nemmeno mi ero cibata di sangue
- vieni - si staccò
dal mio abbraccio e mi prese per mano, e ci diressimo in cucina, misi
un piede nella sedia e mi sedei nel bancone
- vuoi sangue o cibo ?
- tirò fuori una bustina di sangue e un piatto con dell'insalata,
corrugai la fronte
- hai il sangue ? -
chiesi sorpresa, sorrise, mise l'insalata dentro, e prese due bustine
di sangue, prese la prima e tolse la parte superiore, si avvicinò a me,
e me lo porse nelle labbra
- mordi la bustina e
succhia - disse, obbedii mentre sembravo una bambina che venivo
imboccata, bevvi tanto da prosciugare la bustina mentre lui
sghignazzava vedendo vedendomi famelica, prese un'altra busta e me ne
diede altro, a metà della seconda bustina fui sazia e mi staccai, si
avvicinò a me e succhiò la goccia di sangue che scendava nel mio
labbro, per poi prosciugare quello che avevo lasciato
- sei sazia ? -
chiese, annuii, e buttò le bustine li nel bancone da una parte. aprii
le ginocchia e si avvicinò a me. Avvinghiai le gambe alla sua vita
- sei molto
silenziosa, di solito parli moltissimo - disse, sorrisi, il
fatto era che ero troppo felice e non riuscivo a capacitarmi di tre
intere giornate insieme !
- non riesco a credere
che staremo tre giorni insieme - buttai letteralmente le mie braccia
attorno a lui, e mi prese in braccio mentre cingevo la sua
vita con le gambe... giocherellai con i suoi capelli mentre mi
trasporata e mi faceva sdraiare nel letto, si mise sopra di me e risi
quando mi solleticò il collo di baci... si abbassò e alzò la mia
maglietta mentre appoggiava le sue labbra fredde nel mio ventre, in
mezzo al mio seno, nel mio collo e nel mio mento, dio quanto lo adoravo
quando mi toccava in quel modo.
Sobbalzai quando il
mio cellulare incominciò a suonare, lui lo ignorò e continuò
imperterrito a baciarmi il collo
presi il cellulare, ma
il numero era sconosciuto
- un attimo
Alec - ansimai, ma sembrava non volermi lasciare
- Alec...- ok, non
voleva proprio lasciarmi, aprii il cellulare e risposi, lui morse il
mio orecchio, il mio labbro, e il mento, mentre le sue mani indugiavano
sulle mie gambe...
- p...pronto
? - balbettai mettendo un dito nelle sue labbra per fermarlo, ma aprì
la bocca e me lo morsicò, quello si, che era eccitante
- ciao Nessie.. sono
qui a Seattle, non è che potremmo fare un giro ? - Mi misi all'istante
seduta e Alec corrugò la fronte
- che c'è ? - chiese,
deglutii
- chi è ??? - sentii
Jacob emettere un ringhio acuto
- chi è al telefono???
- chiese Alec fra i denti, ok... questo si, che era un momento davvero
difficile.
continua ....
*************************************************************************************************************************************************
Ecco
l'immagine del capitolo... La pizza .. è nel flashback quando si
siedono a terra per pranzo... Il fuoco.. del vampiro che Alec bruciò...
le labbra... indicano gli ultimi momenti quando lei beve sangue.. e
infine... un pazzo di albergo e il letto dei due !!!!
ecco
il link>
http://img50.imageshack.us/img50/7914/cap2j.png
ed ecco l'immagine >
Risposte
:
Sinead : =)
=) la mia gioia per seguirmi anche qui l'ho già espressa in un poema di
E mali XD XD XD .. epro gradirai anche questo capitolo pieno di errori
XD.
Red_apple : ciao
bella ! grazie mille per i complimenti, e ... spero di non deluderti
visto che cercavi una ff su questa coppia strana ! spero mi seguirai e
commenterai .. anche se so già che farò un mucchio di casini e pasticci
! alla prossima !
Luna95 : ciaoo
pazzerèèè !!! grazie ! cmq Nessie ha freddo perchè è per metà umana non
dimenticartelo... è un pò più fresca degli umani normali, ma prova lo
stesso sensazioni come caldo e freddo, e può anche piangere !!!
fefyCulen : ciao
tesò! grazie per la rec. Beh .. Alec non è proprio così dolce come
sembra... perchè io non ho cominciato la storia dall'inizio.. da questo
capitolo capirai XD... cmq il braccialetto è un regalo di lui dato che
non può starle sempre vicino e non può averla sua e così cerca di farl
questo regalo perchè lei lo possa sentire... e poicome stava scritto
nel capitolo lui si sente la x e lei il cerchietto.. è come se stessero
insieme XD Alice non vede Nessie... perche Renesmee non ha mai preso in
considerazione la scelta di andare a vivere con Alec o nulla del
genere... Alice ha le visioni nel momento in cui qualcuno prende una
decisione... e la decisione di nessie 'per ora' è quella di non far
conoscere a loro mai Alec... quindi Alice non può vedere nulla se
Renesmee non glie lo presenterà mai !
in
che senso lei decide di andare da Alec ??? o.O ... XD alla prossima !
|
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Capitolo 4 *** incomprehensions ~ incomprensioni ***
******************************************************
Avevo
detto che Pubblicavo Lunedì e invece eccomi qui, non pensavo di
riuscire a finirlo questo capitolo l'ho fatto un pò più corto - o no ?
- ma l'ho pubblicata, spero vi piaccia !!
Risposteeee alle mie recensionistineeee *-*
lalaland_girl : ciao
Bellaaaaa! scusa se non ho risposto alle tue recensioni ma hai
recensito dopo che avevo postato i capitoli !!! comunque grazie mille !
sono davvero contenta che ti piaccia anche questa fanfiction !!! lo sai
che adoro tutte le tue recensioni in ogni mia storia !!! comunque si,
io a Jacob, non direi solamente 'lasciami fare la mia vita' sarebbe
troppo poco ! e comunque vedremo che in realtà non è così palloso come
sembra !! ma non voglio anticipare nulla !!! >.<
Luna95
: Ovviamente
hai ragione Nessie non potrà nascondersi per sempre, mentre per quanto
riguarda Jane, ho un bel pò di idee al riguardo... che evolveranno con
l'andare avanti della storia !
sinead
: già,
le idee sono tantissime e in continuo progresso e non so mai come
andare avanti da tutte le idee innovative che ho ! credo che fra un pò
mi scoppia il cervello xD comunque spero di continuare al meglio e di
migliorare ogni capitolo di questa storia !
red_apple
: grazie
sono felice che apprezzi il 'mio' Alec, o meglio Alec dal mio punto di
vista, spero di non averlo fatto molto diverso dalla Meyer anche perchè
la mia intenzione principale è quella di non cambiarlo molto da come è
nella saga, bensì di farlo rimanere il solito, freddo e cinico Alec,
che però prova questo immenso amore solo ed unicamente per Renesmee,
insomma voglio che con Renesmee sia dolce e sensibile ma il suo
carattere in qualche modo sia irremovibile ! spero ti piaccia anche
questo capitolo e fammi sapere ! Baciii!
Claire_Young
: Benvenutaaa!
ciaooo! sn contentissima che ti piacciaaa ! davvero ! fammi sapere
anche di questo capitolO! miraccomando ! già Alec tenero e buono .. ma
solo ed unicamente con Nessie xD
fefyCulen
: ciau!
si Jacob si è preso un palo! ma nn è ancora detto! magari cercherà di
riconquistare il suo imprinting O.o è deciso e determinato a quanto
pare xD per quanto riguarda il sito, si chiama Polivore... ti iscrivi e
fai tutto quello che ti pare xD ... spero ti piaccia anche questo cap.
fammi sapere bella !
Vichy90
: Benvenuta
anche tuuuuuuu!!!!!!!! ti piace un casino *-* oh cielo!
grazie *______* spero di non deluderti ... alla prossimaaa!
bacioni!
Grazie
a chi segue la mia
fanfic. ( 4 )e a chi l'ha messa tra i preferiti ( 16 )!!!
ma siete tantiissimiiii fatevi sentireee ditemi i pareri !!
******************************************************
Jacob's
POV
Piccoli e scintillanti
fiocchi di neve scendevano volteggiando dal cielo notturno di quella
sera.
Come diavolo
riuscivano tutti a stare imbottiti in quel modo ? beh, non
c'era da stupirsi, del resto, quel freddo ti penetrava nel corpo
congelandoti sino alle ossa , o almeno così dicevano.
La neve si era
impossessata anche di Seattle, la vedevo accumulata agli angoli della
strada, sopra i tetti delle macchine che passavano nel traffico e sopra
le insegne dei pub o dei ristoranti.
Impaziente me ne stavo
li con le mani nelle tasche ad aspettarla, vedendo le nuvole di fumo
che mi fuoriuscivano dalla bocca, mentre facevo su e giù per il
marciapiede di fronte all'hotel 'Sur le fil' dove l'insegna
aveva un aria di 'antico'.
Beh, che
dire? lussuoso, il posticino che si era scelta per
stare con le sue amiche, e io che pensavo che se ne sarebbe andata in
una periferia sporca e sudicia come mi aveva detto Bella !
Me ne stavo fuori
dalle porte e non mi facevano entrare, un ragazzo, con la divisa rossa
e il cappello da scemo stava morendo di freddo, mentre aspettava di
aprire le porte a tutti tranne che a me! ma chi se ne fregava !
l'importante era che lei scendesse, e questo bastava a farmi calmare.
La intravidi
all'interno dalla porta di vetro e oltrepassare il grande salone
accogliente dell'hotel. Aveva dei Jeans aderenti e si stava mettendo la
sua giacca rosa, quella che io adoravo.
Arrivata alla porta,
il portinaio-scemo le fece strada sorridendole
'che cazzo hai dai
ridere ? non fare il cascamorto con lei deficente!' volevo dire a quel
... quel....
- Jake..- corrugò la
fronte lei, avanzando mentre si stringeva nel suo cappotto e
alzava le spalle dal freddo, le sorrisi, troppo felice di vederla.
- ciao Nessie...- mi
avvicinai per abbracciarla, la strinsi a me, e durò poco,
perchè mi respinse lentamente, facendomi intendere che non era aria.
- che ci fai qui ?-
domandò.
Uhm...
Infastidita ???
- Beh Sam non la fa
più la sua cena di anniversario, e così non sapevo che fare...- col
cavolo ! Sam la faceva eccome la sua festa! ma ero l'unico a non
portare nessuno ! insomma, voglio dire, non potevo portarci mio padre,
tutti si portavano le loro ragazze ! cavolo... e lei mi aveva fatto
rimanere così male quando non aveva più accettato di venire con me !
quando mi aveva dato buca ! possibile che le sue stupide amiche fossero
più importanti di me ? di me che l'avevo accompagnata durante
la crescita, di me che le avevo dato tutto, la mia vita, il mio amore
(in tutti i sensi)... l'avevo fatta ridere e mai una volta annoiata o
fatta piangere, e ora, ogni volta che si parlava di quella 'Carol' ...
venivo al secondo posto per lei.
- Jake io non so che
dirti, mi dispiace ma oggi non posso proprio, cioè fino a mercoledì non
posso stare con te - si scusò. Dio ! era così bella, avevo voglia di
toccare i suoi capelli setosi e bronzei , che ondulati le pendevano per
la schiena ondeggiando a ogni suo passo, e qualche ciocca ribelle
ricadeva nella sua bellissima fronte.
- ma.. cioè tu sei con
le tue amiche io non ti chiedo tanto giuro, vorrei solo fare un giretto
nulla di che, poi te ne puoi ritornare dentro. - la implorai.
- Jake... non tutti
non sentono il freddo come te! mi sto congelando! - sbattè i denti
mentre si stringeva le braccia e metteva il mento sotto il bavero della
giacca.
- ti terrò io !!!! non
ti preoccupare se mi stai vicina non sentirai freddo - mi
guardò cupa. E lentamente scosse la testa irata.
- No Jake... mi
dispiace ! - aggiunse.
- ma...-
- Jacob smettila !!!
finiscila hai capito ? devi finirla di starmi appiccicata !- alzò la
voce. Che bisogno aveva di arrabbiarsi in quel modo ? le chiedevo
solamente un giro, uno stupido giro in centro.
- mi.. mi dispiace -
cercò di scusarsi trasalendo.
- non volevo urlarti
così, so che tu vuoi starmi accanto perchè non puoi farne
ammeno, ma... devi capirmi, insomma, io ti voglio bene e tu
lo sai -
Già, come se mi
bastasse.
- ma non posso essere
obbligata a starti accanto per il fatto dell'imprinting, Jacob, il mio
destino non è stato segnato insieme al tuo quando mi hai vista per la
prima volta -
E secondo
lei che dovevo fare ? l'imprinting era più forte di me, non era certo
colpa mia !
- devi cercare di
capirmi, non sono obbligata a starti accanto per sempre, devo prendere
anche io le mie decisioni, non posso dipendere da te -
- non posso stare
senza di te - farfugliai. Era la prima volta che le dicevo una cosa del
genere, stava andando troppo oltre con i discorsi e non potevo di certo
sopportare tutto ciò.
La vidi sospirare e
guardare da un'altra parte, mentre il vento gelido le scompigliava i
bellissimi capelli che sognavo sempre di toccare e attorcigliare fra le
mie dita, ma da più o meno un anno era diventata troppo distaccata, e
anche i nostri abbracci più freddi.
Si avvicinò, e il
cuore cominciò a battermi forte quando appoggiò la sua mano esile nella
mia spalla, si alzò in punta di piedi e sentii le sue labbra fresche
sulla mia guancia, già ... sulla mia guancia. Mi guardò negli occhi e
sprofondai nei suoi scuri e caldi.
- ti voglio bene Jacob
Black, ma fra di noi non penso ci sarà nulla di più di una semplice
amicizia -
Hey.. aveva detto 'non
penso' ,non 'non ci sarà', bensì un 'non penso'.
Non era mai successa
una cosa del genere... mai nessuno aveva rifiutato un imprinting, ma
perchè stava facendo così ? che cosa le prendeva ? lei lo sapeva che io
non potevo vivere senza di lei ? lo sapeva che quando non l'avevo
accanto pensavo solo ed unicamente a lei ? lo sapeva che era la mia
unica ragione di vita ?
NO!
indubbiamente non lo sapeva. Sospirai, e distolsi gli occhi
dai suoi che mi fissavano in ansia, come ad aspettare risposta. Dio, e
cosa le dovevo dire ? Va bene ? per me è ok, fra noi non ci sarà mai
nulla, e la storia finisce qui ? andarmene e mollarla li a Seattle ?
- non c'è imprinting
che sia mai stato profanato....- mormorai. Le sue labbra vibrarono in
una risata ironica.
- mi dispiace -
aggiunse, e mi sorrise. Che diavolo me ne facevo del suo stupido
sorriso ?
Dio, no! NO! il suo sorriso era la mia vita! no! non potevo vivere
senza di lei ! NO !
- ciao Jake... ci
vediamo - mi diede una lieve pacca nel braccio.
Non mi mossi di una
virgola, la guardai sorridermi un ultima volta per poi voltarsi e
tornare dentro l'Hotel.
Renesmee's
Pov
Volevo bene
a Jacob, il mio Jacob, era sempre stato mio, il mio
cagnolone-lupacchiotto, aveva sempre fatto tutto per me, eppure, non
provavo altro che un'amicizia profonda e un bene dell'anima per lui,
non riuscivo a vederlo come qualcos'altro. Come quando crescete con un
fratello, naturalmente non provate altro che affetto, non potreste mai
vederlo come qualcosa di più. Non potevo dare di più a Jacob, era Alec
la mia vita, la ragione della mia esistenza, il mio respiro quotidiano
e la ragione per cui continuavo a vivere la mia esistenza da ibrida
qual'ero.Le mie giornate, da quando l'avevo conosciuto, passavano
pensando di trovare una scusa da inventarmi con i miei per poterlo
vedere, per poter sentire la sua voce, per avere le sue carezze,
sentire il suo respiro gelido nel mio collo, e sentirmi dire ti amo o sei
la mia vita dalla persona più pericolosa,
orgogliosa e fredda di questo mondo!
Aprii la porta della
camera e la richusi dietro di me. Tolsi la giacca e lo vidi in piedi di
fronte la finestra, nella sua posizione impeccabile ed eretta, con le
mani dietro la schiena, mentre le luci della città che
illuminavano la notte incombevano fuori dalla finestra.
- ho fatto subito -
ansimai con il respiro affannoso per la corsa, mi avvicinai, e cercai
di mettere le mie mani fra le sue braccia...ma si mosse, e mi scostò da
se.
- A..Alec...-
lo guardai sorpresa. Attese un lungo istante.
- chi è? - chiese
freddo... gelido! inizialmente non capii, e poi compresi.
- un... un mio amico -
rivelai.
- un tuo
amico - annuì lentamente.
- e che ci fa qui ? -
continuava a contemplare la città. Mi sedei nel letto sbuffando e
intrecciai le dita fra i capelli.
- è una storia
lunga....- mormorai intimidita.
- ah si ? - si voltò
alzando su con il mento altezzoso, mentre teneva le braccia dietro la
schiena.
- ho tutto il tempo
per ascoltare e capire perchè il tuo amico, cane, è venuto qui oggi -
sospirai, e
presi il cuscino tormentandovi l'angolino con le dita.
- lui ha... ha avuto
l'imprinting con me, tutto qui - esortai sperando che non
sapesse cosa voleva dire imprinting e che non me lo chiedesse,
inizialmente corrugò la fronte, e poi rise sarcastico
- e così, lui sarebbe
l'uomo della tua vita - enunciò contro ogni mia aspettativa.
-io sono la donna
della sua vita ma lui non è così per me - dissi. Ritornò
serio, finalmente! odiavo quando scorgevo del sarcasmo nella
sua voce.
- tu... - mi voltò le
spalle nuovamente.
- io cosa ? -
- tu non lo vuoi
? - domandò incerto, sentii un leggero tremolio nella sua
voce, per la prima volta in via mia, trovai insicurezza nella sua
voce...
- certo che no Alec -
mi alzai avanzando e lo avvinghiai con le braccia, questa volta non mi
respinse.
- è solo un caro amico
per me, tutto qui, non proverò mai nulla di più per lui -
mormorai . Lui annuì.
- allora posso
ucciderlo -
- CHE COSA ? - mi
staccai bruscamente da lui, e si voltò .
- se non lo uccido ti
starà intorno per tutta la vita ! lo capisci ? -
- è un mio amico UN
MIO AMICO! COME PUOI SOLO PENSARE A UNA COSA DEL GENERE ? - strillai
troppo forte.
- ti starà sempre
intorno ! SEI IL SUO DESTINO TU ORA !-
- lui lo sa!! glie
l'ho detto che non lo amo, non mi costringerà a fare ciò che non voglio
! ..-
-no invece, non lo
capisce! è uno stupido cane, non capisce! lo ucciderò perchè altrimenti
ti starà intorno per tutta la vita -
- TI ODIO! TI ODIO TI
ODIO TI ODIO !!! - strillai più che potei mentre mi guardava a occhi
sgranati improvvisamente
- non lo farai ! NON
LO FARAI TE LO IMPEDIRÒ, UCCIDILO E NON MI VEDRAI PIÙ - le
lacrime cominciarono a rigarmi il viso, mi diressi lesta nella porta,
afferrando il mio cappotto da terra, e uscendo senza nemmeno dargli il
tempo di aggiungere altro.
Come poteva farmi
questo ? come ? allora non lo conoscevo bene ! era così?
Perchè si comportava in quel modo?
Scesi le scale in
fretta, non potevo aspettare l'ascensore, arrivata al piano terra mi
diressi verso la vetrata. Uscii e lo cercai .
Era li! Jacob era li !
vedevo le sue enormi spalle e le sue mani in tasca mentre guardava un
punto indefinito nel traffico.
- JAKE ! JAKE !- urlai
il suo nome, e si voltò stupito. Mi fiondai fra le sue
braccia e, come sempre, mi accolse caldo.
- oh Jake...-
singhiozzai mentre le lacrime scendevano nel mio viso.
- che succede ? è
successo qualcosa ? - chiese preoccupato.
- voglio venire con te
! andiamo dove ti pare ! a fare un giro, da Sam e Emily, dagli altri,
dove ti pare, ma portami con te, portami lontano - ansimai. Lui mi
strinse a se e mi baciò la fronte riscaldandomi fra le sue enormi
braccia.
- che cosa è successo
Renesmee.. ? - chiese con calma, distaccandomi e carezzandomi la
fronte. Scuotei la testa tirando su con il naso e cercando di calmarmi.
- nulla, veramente,
voglio venire con te, portami con te - mormorai mettendo la mano nel
suo petto. Lui annuì e mi sorrise asciugandomi le lacrime.
Jacob era il mio
calmante ! con il suo imperturbabile modo riusciva a farmi stare
tranquilla e non perdeva occasione di farmi ridere, con battute
singolari e con la sua solita dolce goffaggine.
Avevamo preso
l'autobus per andare da Sam, che del resto aveva deciso di dare luogo
alla cena a Seattle, in uno dei numerosi e modesti ristoranti.
Il 'Dragonfish Asian Cafe' si trovava nella parte opposta della città.
Scendemmo nella fermata più vicina al ristorante e ci dirigemmo al suo
interno.
Non era particolarmente raffinato, ma era spazioso ed accogliente.
Sotto la luce delle pittoresce lampade ad olio, cercammo gli altri con
lo sguardo, riconoscendo due di loro. Ci avviammo al tavolo dove erano
numerosi, fra i quali, Sam ed Emily, Paul e la sorella di Jacob,
Rachel. Quil insieme a Claire, Seth e Jared insieme a Kim.
Ci salutarono entusiasmati anche nel vedermi e mi diedero il benvenuto.
- Jacob ci aveva detto che non saresti venuta, sono contenta che hai
cambiato idea ! - mi abbracciò Emily faticosamente, il suo pancione
diventava ogni giorno più grande, ormai era incinta di ben sei mesi, e
il bambino sembrava piùttosto enorme dentro il suo corpo esile.
Sorrisi imbarazzata pensando alla scusa che doveva aver trovato Jake
nel dire loro del perchè non potevo andarci.
Ci sedemmo prendendo posto vicino Sam e Jared. Jacob si sentì subito a
suo agio, mentre per quanto riguardava me, l'unica con cui mi sentivo a
mio agio era Claire, la quale aveva più o meno la mia età, o era di uno
o due anni più grande di me. Era loquace e riservata, non ostante ciò,
riuscivo a capire che era perfettamente a suo agio con tutti loro, cosa
che probabilmente io non avrei mai provato.
- un pò di vino Renesmee ? - domandò Sam sorridendo.
- oh no ! per lei no! ha solo quindici anni ! - lo respinse Jacob.
- e perchè no? - già, perchè no ?
- ma .. Nessie - mi guardò sorpreso. Lo ignorai facendo segno
a Sam di versarmene un pò nel calice, il quale obbedì. Lo ringraziai e
ne bevvi il primo sorso, sentii due di loro sghignazzare e Emily e
Rachel sorridere. Oh, al diavolo, non avevo voglia di subirmi discorsi
inutili.
La serata proseguì tranquilla, fra due risate e discorsi a cui mi
tenevo fuori, semplicemente per il fatto che non mi interessavano, non
ostante ciò ero contenta che Jacob si divertisse.
Il miei pensieri si concentravano tutti su Alec, inutile
negarlo, sulla nostra litigata e sul fatto di essermi sentita
estranea ai suoi occhi dopo aver visto la rabbia nel suo viso.
Accavallai le gambe e ruotai lentamente lo stelo del calice di vino tra
il pollice e le altre dita della mano.
La porta d'uscita e le finestre del 'Dragonfish Asian Cafe', situato in
una delle principali vie di Seattle, affacciava propio sulla torre
dello 'Space needle' Fra i sempreverdi ricoperti di neve, che
sembrava quasi scintillare dalle luci della città, paragonata
all'impenetrabile nero del cielo notturno.
Aveva smesso di nevicare, e i campanellini della porta d'entrata
suonavano in continuazione con il via vai di gente che entrava numerosa.
Mi guardai diverse volte attorno, in cerca di qualcosa, nemmeno io
sapevo cosa, o forse si ?
Inghiottii quanto restava del vino. Lui se ne sarebbe andato per
sempre, mi avrebbe lasciata. Ne ero più che certa, dopo la scenata che
avevo fatto mi avrebbe odiato. Sarebbe ritornato in Italia per sempre,
non lo avrei mai più rivisto. Sospirai e mi accorsi che qualcuno mi
stava osservando.
- tutto bene ? - sussurrò Jacob al mio orecchio, il suo alito caldo mi
solleticò il collo.
- tutto apposto - annuii, quando invece avevo tra le mani il calice del
terzo prosecco. Lui sorrise e si avvicinò calmo, togliendomi il calice
di mano.
- Hey - protestai, ma alzò la mano per bloccare la mia.
- stai esagerando - disse severo, mi accorsi solo in un secondo momento
che eravamo al centro dell'attenzione, ma lui sembrava imperturbabile,
disinteressandosi agli altri. Sospirai.
- andiamo - enunciò infine lui alzandosi. E porgendomi la mano.
- dove andate ? - corrugò la fronte Sam.
- a fare un giretto, fa troppo caldo quì - effettivamente cominciavo a
sentire un calore strano invadermi. Presi la sua mano e mi aiutò a
mettermi la giacca.
- grazie della cena, mi sono divertita - mentii, se ne accorsero. Mai
ero stata tanto fredda con loro.
- hai bisogno di aiuto ? - chiese Rachel, mi accorsi dopo che stava
parlando con Jacob, e stavano parlando di me.
- hey ! io sto bene ! sto benissimo! - di certo tre prosecchi non mi
avevano ubriacato ! ci voleva ben altro per farmi fuori.
Mi feci aiutare da Jacob per uscire dal ristorante, mentre il freddo
sopraggiunse inaspettato inaridendomi le labbra.
- fermiamoci un attimo qua -
Cercai un posto dove sedermi quando fummo fuori, in una panchina avanti
a dei sempreverdi.
spazzai via la neve con le mani e mi sedei sopra.
- che cos'hai ? - lo sentii chiedere mentre si metteva le mani nelle
tasche e si avvicinava per poi sedersi accanto a me.
- nulla ...- passai le mani gelide nel viso, stavano arrossendo e
riuscivo ammalapena a sentirle.
- C'è qualcosa che non va, lo sento, lo vedo, pensi a qualcosa, che ti
fa stare in ansia.-
- già - annuii non interessata realmente al suo discorso
- che cosa c'è che non va ? -
- te l'ho già detto ! nulla -
- posso fare qualcosa per te ? -
- no, sto bene, voglio solamente andarmene a casa -
Andarmene a casa ? dio che diavolo stava succedendo ? Jacob allungò la
sua mano calda sfiorandomi la guancia.
Deglutii guardandolo, le sue carezze erano calde, dolci. Presi la sua
mano stringendola e baciando le nocche.
- Jake...- ansimai piano mentre lacrime calde attraversavano le mie
guancie gelate, si avvicinò e mi strinse al suo petto mentre
singhiozzavo rumorosa.
- ti prego calmati ! dimmi che cos'hai ! dimmi che cosa ti fa star male
Renesmee, dimmi perchè soffi in questo modo ! - era preoccupato e lo
sentivo, ma dirgli la verità significava perdere anche lui. Dirgli che
soffrivo perchè avevo perso la mia unica ragione di vita non era
consono. Alec se ne era andato, per sempre, e me lo sentivo era troppo
orgoglioso per rimanere dopo tutto quello che gli avevo detto.
Sentii le labbra calde di Jacob premere contro la mia tempia, le sue
braccia avvolgermi, i singhiozzi diminuirono e alzai lo sguardo, mi
asciugò una lacrima dall'occhio con un bacio mentre con una mano mi
carezzava.
- aggiusterò tutto io se mi dici di che si tratta!! ucciderò chi ti fa
star male !- sussurrò al mio orecchio. Passammo un lungo istante li
nella panchina fra i sempreverdi colmi di neve, mentre mi riscaldavo
avvinghiata a lui.
- Jake... devo andare a prendere la mia roba in albergo -
- vuoi che ti accompagni ? -
- no ! no davvero, prendo la mia roba e poi ti chiamo casomai mi
accompagni a casa - dissi. Annuì lentamente, non del tutto convinto. E
mi staccai dal suo abbraccio aggiustandomi la maglia e mi alzai.
- sicura ? posso accompagnarti se vuoi io...-
- no Jake davvero, voglio rimanere un pò sola, sul serio poi ti chiamo
. Aggiunsi infine salutando. Avrei preso l'autobus nuovamente, sempre
se lo avrei trovato a quell'ora.
Aspettai alla fermata per mezz'ora, troppo stanca, e infreddolita. Il
pullman mi trasportò a pochi isolati dall'hotel, quindi decisi di farmi
una passeggiata lungo il lago, magari mi riscaldavo un pò. Le sponde
sembravano appartenere all'oscurità mentre le luci della città vi si
riflettevano ondeggiando insieme all'aria fredda che mi congelava....
Alec's
POV
Ho ucciso persone, sterminato città e intere popolazioni, non ho mai
avuto pietà per nessuno, mai un rimpianto, mai ho provato compassione
per donne anziani e bambini.
Non sono mai stato indeciso, chiedetemi cos'è l'odio, e ve lo
saprò descrivere in mille modi, chiedetemi cosa vuol dire vivere una
vita spargendo morte e distruzione, e chiedetemi cosa vuol dire fare
una scelta, una scelta irremovibile, una scelta a portarmi ad una vita
monotona ed alienante, e saprò rispondere a tutto...
poi.... poi chiedetemi cosa vuol dire amarla, chiedetemi cosa vuol dire
amare lei, e non sarò in grado di rispondervi, ne tantomento rispondere
a me stesso.
Come può lei, un'ibrida, nemmeno un vampiro completo, entrare nella mia
vita in questo modo e scoinvolgere tutto in modo tale da farmi
confondere ? come può farmi provare sensazioni mai provate ? come posso
io, l'orgoglioso freddo e spregievole Alec, facente parte della
famiglia più grande e pericolosa del mondo, amare un'ibrida ?
Osservavo il cielo notturno fuori dalla finestra e rimansi
perfettamente immobile sentendo la porta aprirsi. La luce si accese e
mi voltai con calma.
Lei, restò immobile vicino la porta mentre mi guardava
sorpresa, inizialmente il suo viso sembrava sbalordito, in un secondo
momento corrugò la fronte e socchiuse gli occhi. Aspettai qualche
istante e mi voltai in sua direzione con la massima calma. Che strana
sensazione provavo ogni volta che la guardavo, che guardavo i suoi
capelli setosi e bellissimi, ogni volta che mi immergevo in quelle
pozze color cioccolato quali erano i suoi stupendi occhi dalle ciglia
lunghissime.
- non ho pensato a te dicendo quelle parole, ma solo ed unicamente a
me, sono stato un egoista - dissi freddo, forse non mi avrebbe
perdonato, sapevo che era ritornata solamente a prendere la sua roba.
Tolse la giacca posandola nella sedia e fece qualche passo in mia
direzione.
- è un mio amico - sospirò calma.
- lo so -
- è il mio migliore
amico.
Sono cresciuta con lui ed è stato come un fratello per me -
- so anche questo -
- Alec - la sua voce si addolcì.
- lui è un mio amico, e tu... tu sei, il mio ragazzo, l'amore della mia
vita - non mostrai la mia effettiva sorpresa. Si avvicinò
ancora di qualche passo ed era quasi a un metro da me, allungò la mano e sentii il
suo tocco caldo nella guancia.
- io ti amo, e se tu pensi che
ti stia prendendo in giro e che ami un'altro, beh allora forse non mi
conosci abbastanza - attesi un lungo, lunghissimo istante, nella mia
posizione fredda, eretta, glaciale.
- e se tu pensavi di tornare in hotel e non trovarmi, allora nemmeno tu
mi conosci effettivamente - chiarii. Scuotè la testa calma, e senza
preavviso le sue braccia avvinghiarono il mio collo.
L'odore dei suoi capelli inondava le mie narici, resisterle era sempre
stato una sfida, il sangue che aveva era irresistibile, e lo desideravo
come mai mi era capitato.
- ti amo... - mormorai al suo orecchio, mentre toccavo la sua schiena,
la massaggiavo.
- anche io ... anche io vita mia, anche io - singhiozzò, la allontanai
e asciugai le sue lacrime con dei baci, mentre le mie mani tenevano il
suo candido viso perfetto.
- non volevo urlarti in quel modo mi dispiace io...-
- shhh - le misi il pollice nelle labbra carnose e mi avvicinai, sentii
il sapore del suo labbro nella mia bocca, mentre lo leccavo, lo
mordevo, lo stuzzicavo.
- Alec ....- ansimò
- mhh ? -
- devo, devo chiamare Jacob e dirgli di andare a casa, mi sta
aspettando - enunciò. Mi fermai nello stuzzicare il suo labbro.
Sospirai e poi sbuffai alzando gli occhi al cielo. Le presi il labbro
fra l'indice e il pollice e lo baciai, per poi lasciarla e dirigermi
verso il frigorifero.
- sei arrabbiato ? -
- hmmmm no , diciamo infastidito dal cane, ma se è un tuo amico ...-
scorllai le spalle tirando fuori una bustina di sangue.
- del resto, il cane è il miglior amico dell'uomo no ? -
In cambio della mia battuta originale ricevetti solamente
un'occhiataccia. Prese il telefono dalla giacca e compose il numero
mentre si sedeva nel letto togliendosi le scarpe.
- Jake...-
tsk, lo chiamava Jake il cane. Un appellativo, che schifo. Aprii la
busta di sangue disgustato mentre mi sedevo nel bancone.
- si ecco, no niente rimango a dormire qui da Amber, non ti preoccupare
tu ritorna a casa, ci vediamo giovedì -
Bene! lo avrebbe pure rivisto. Prima o poi lo avrei incontrato quel
cane, e, di certo si sarebbe ricordato di me.
- no no, non importa, Jake... ti dico che non fa nulla puoi andare a
casa - la vidi sbuffare e passarsi una mano fra i capelli infastidita.
Versai il sangue in un calice. Sembrava vino e mi diressi nel letto con
una mano in tasca e nell'altra il calice.
- Jacob, va bene così, smettila fi insistere ti ho detto che non fa
nulla ! sto bene !- sbottò lei, stavo perdendo la pazienza, se quel
cane la tratteneva ancora avrei rotto il telefonino.
- Jacob ma vuoi capire che ... - stavo per prenderle il telefono di
mano ma mi anticipò, la vidi gettare il telefono a terra e prenderlo a
calci per poi pestarlo e romperlo in mille pezzi. Ridacchiai nel
vederla decisa e determinata mentre lo spaccava. Dopo aver finito fece
un bel respiro e si aggiustò la maglietta. Socchiusi gli occhi e la
guardai desiderosa, era troppo stupenda quando si arrabbiava.
- vieni qui -
sospirò e si sedette accanto a me, le presi le gambe e la imboccai con
il calice facendole bere sangue.
- decisamente meglio del vino - ansimò dopo avre prosciugato tutto il
sangue. Si pulì le labbra con la manica. Le sorrisi e mi avvicinai dopo
aver posato il calice a terra.
ridacchiò sentendo il mio respiro nel collo e mentre le mordevo il lobo
dell'orecchio.
- che facciamo ? - mormorò maliziosa.
- non so, tu cosa vuoi fare ? - la provocai.
- uhmm...- scrollò le spalle divertita le baciai il collo.
- io direi di, non so, fare l'amore - chiese mentre mi avvinghiava con
le braccia. Sorrisi e scuotei piano la testa.
- quanto vino hai bevuto ? -
- solo due bicchieri - mi mostrò tre dita e scoppiai a ridere.
- e allora niente sesso - la vidi delusa mentre arricciava il labbro
inferiore, che adoravo tanto. Lo presi nuovamente fra l'indice e il
pollice mentre glie lo mordevo. Era carnoso, ed aveva il sapore più
buono che si può provare, la sua saliva era linfa vitale per me.
- sei ubriaca -
- non sono ubriaca - mise il broncio. Era bellissima quando metteva il
broncio da bambina.
La aiutai con calma ad alzarsi e le tolsi i vestiti, era ansiosa ma poi
la vidi delusa quando la aiutai a mettere il pigiama.
- ma io...-
- shhh - la zittii aiutandola a mettersi nel letto.
- perchè mi tratti da ubriaca ? lo sai che sono perfettamente coscente
! - sbuffò. Mi tolsi la maglia e mi sdraiai nel letto accanto a lei. La
coprii e la misi nel mio petto.
- voglio fare l'amore con te quando sarai perfettamente coscente, e non
per un quarto ne per tre quarti ...- mormorai piano baciandole la
tempia. Sbuffò. Presi il telecomando e accesi la tv.
- no spegnila ...- brontolò, obbedii e la vidi girarsi e appoggiarsi al
mio petto guardandomi negli occhi.
- sei stato qui tutto il tempo in cui ero assente ? - domandò
carezzandomi la guancia. Annuii.
- a cosa hai pensato ? -
- che non saresti più tornata , tu cosa hai pensato -
- che non ci saresti stato -
Sospirò.
- mi ami ? - la guardai sorpreso da quella domanda insolita . Che
domande !
- sei la ragione della mia esistenza - mormorai scostandole una ciocca
di capelli dal viso e mettendoglielo dietro l'orecchio. Annuì.
- Alec, che cosa faremo ? qual'è il nostro futuro ? - chiese fra la
preoccupazione e la paura. Sospirai e la strinsi a me, baciandole la
guacia, la tempia, la fronte.
- non lo so. Ma so che sei il mio tutto,
e anche che senza di te non riuscirei a vivere, troveremo una
soluzione, c'è sempre una soluzione ! -
- Se in un futuro decideremo di uscire allo scoperto, i miei genitori
non saranno d'accordo, ma di certo non uccideranno ne me, ne te... ma
la tua .. di famiglia -
Improvvisamente pensai ad Aro, Marcus.. Caius...
Jane.. oh si... nemmeno a mia sorella avevo parlato di Renesmee, quella
sorella ora era al secondo posto, la sorella con cui avevo passato 380
anni era diventata meno importante della mia Renesmee, del mio angelo.
Pensai alla sorella di Aro, all'averla uccisa senza pietà... e
instintivamente strinsi Renesmee fra le mie braccia, avrei combattuto
contro la mia famiglia se fosse stato necessario, avrei perso la vita
per lei, se solo fosse accaduto qualcosa, era per questo che la massima
segretezza era importante.
- non voglio pensare a questo ora Renesmee, voglio stare con te, e
godermi questi giorni, più in la penseremo al futuro - sospirai. Lei
annuì. e si avvicinò, le nostre labbra si sfiorarono, sentii il suo
dolce sapore in bocca e la sua mano fra i capelli.
- dormi ora ...- sussurrai, scosse piano la testa.
- starai qui tutta la notte ? - chiese... annuii lentamente.
- anche domani mattina ? - annuii nuovamente
- non te ne andrai mai ? - scossi la testa.
- e .. dimmi... non ti annoierai per tutto il tempo che dormirò?-
- Quando ti guardo dormire il tempo passa in fretta.- la vidi arrossire.
- sei bellissima quando dormi - le sussurrai nell'orecchio. Sorrise e
si strinse a me.
- svegliami presto domani mattina ok ?- chiese ansiosa
- come vuoi - chiuse gli occhi e le carezzai il braccio
- Alec ..-
- uhm ? ...-
- mi canti qualcosa ? quando ero piccola papà mi cantava sempre
qualcosa prima di addormentarmi - mormorò. Non avevo mai cantato a
nessuno, cioè, non avevo mai dovuto far addormentare nessuno, e ora lei
mi chiedeva di cantare. Esitai un lungo istante.
- tua madre ti ha mai cantato qualcosa ? te la ricordi almeno tua madre
?- chiese lasciandomi di stucco. Ma poi alzò la testa improvvisamente.
- Scusami....- trasalì mortificata. Le sorrisi calmo e le carezzai la
testa
- non ti preoccupare ... poi chiedermi tutto quello che vuoi - dissi,
lei annuì.
- me la ricordo distintamente, Jane se la ricorda più di me - aggiunsi
mentre posava la testa nel mio petto...
cominciai a cantarle una melodia, che a volte sorprendevo Jane nel
cantarla....
più cantavo e più mi ricordavo la melodia, sapevo solamente che era
legata a nostra madre, e che mi ricordava i suoi lunghi capelli ricci e
scuri.
- è bellissima Alec...- bofonchiò Renesmee nel sonno... mentre piano
perdeva coscenza, continuai a cantarle finchè i ricordi non mi
assalirono...
Due bambini giocano in
un campo di grano, e mentre si rincorrono le loro risate si disperdono
in quella giornata dove il sole spacca le pietre e rende il campo
dorato. Una donna si avvicina e grida i loro nomi, li chiama e i due si
voltano e cominciano a correre in sua direzione.
- mamma ... mamma ...-
la donna è bella, alta, giovane e ha tantissimi ricci scuri, mentre il
sudore le luccica in fronte. Ha un lungo vestito e un corpetto.
I bambini abbracciano la
donna , che si siede li fra le prosperose spighe di grano.
- mamma ... Jane non mi
fa mai scappare, mi prende per la maglia prima che il gioco comincia -
si lamenta uno di loro. La donna passa la mano fra i capelli chiari del
bambino, bacia la sua fronte.
- Oh Alec... sei così
simile a tuo padre ...- sospira la donna, il bambino la guarda sorpreso.
- mamma ...- La donna
sorride, c'è immensa gioia, mischiata al dolore e alla tristezza nei
suoi occhi scuri.
- un giorno Alec... tu
sarai il mio orgoglio...- dice la donna, prende la mano della bambina
- anche tu amor mio, voi
siete la mia gioia più grande, un giorno, diventerete qualcuno...-
aggiunse, i bambini la guardano un lungo istante e poi si abbassano e
la abbracciano, inconsapevoli, del loro infinito futuro.
continua ...
******************************************************
Ecco l'immagine di questo
capitolo (link >http://img297.imageshack.us/img297/818/cap3k.png )
Spero
questa capitolo possa essere di vostro gradimento... non so cosa ho
ultimemente <.<
dietemi
se i capitoli lunghi vi annoiano, magari posso farli più corti ... non
so !
****************************
Ah.. e
dimenticavo :
Buon
Halloween
a Tutte !!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Tu ci sei sempre ***
Ciao care !
eccomi qua con il 4 capitolo.
Ultimamente è un casino credetemi, fra le storie che sto riscrivendo da
capo, i capitoli che sto modificando non faccio in tempo a fare quasi
nulla ! Spero questo capitolo vi soddisfi.
Buona lattura ! =)
_Capitolo 4_
by
Meskina
tu
ci sei sempre
Renesmee's POV
Mi rigirai nel letto.
Possibile che fosse così scomodo ?
- Nessie - sentii una
voce dolce e delicata alle mie spalle, sorrisi... ma era vero
o stavo sognando ? Avevo gli occhi chiusi e dormivo, eppure era così
strano. Sentivo le lenzuola sfregarmi nella pelle mentre mi rigiravo
infastidita. Le palpebre diventavano pesanti, e tenerle chiuse mi
provocava fastidio. Qualcosa di freddo mi solleticò la schiena,
scostandomi i capelli dietro il collo. Sospirai nel sonno e mi rigirai
una seconda volta
- hey ... angelo -
nuovamente quella voce bassa e roca, di nuovo quel tocco freddo,questa
volta nelle guance, qualcosa afferrò il mio labbro inferiore,
qualcosa lo accarezzò, qualcosa lo strinse. Ansimai nel provare
piacere, e sentii qualcuno ridacchiare e di punto in bianco socchiusi
gli occhi sorpresa e ancora mezza addormentata. Alec era li, sdraiato a
fianco a me, il capo appoggiato nella mano, i suoi occhi, erano d'un
oro ancor più sfavillante della sera precedente, i suoi denti
bianchissimi illuminavano il suo sorriso stupendo mentre mi guardava
ridacchiando fra i denti, avvampai di rossore all'istante e mi resi
conto dove mi trovavo, chiusi gli occhi troppo imbarazzata e presi la
coperta per ricoprirmi il viso. Lo sentii ridere tranquillo e togliermi
la coperta per poi avvolgermi fra le sue braccia fredde e possenti.
Affondai il viso nel suo petto arrossendo.
- ho dormito troppo ? -
- mi sono divertito a
vederti dormire - rise baciandomi la fronte.
- Sei andato a caccia
? -
Esitò, e poi annuì
cupo. Mi strinsi di più a lui, non avevo voglia di chiedere di cosa si
fosse cibato. Odorava di buono, e questo bastava a farmi
mandare fuori di testa.
- hai dormito bene ? -
sussurrò al mio orecchio, mentre le sue mani giocavano con i miei
capelli. Annuii.
- hai fame ? sete ? -
scossi la testa.
- ok - sospirò.
Alzai lo sguardo per
guardarmi intorno, i miei vestiti erano in giro per la stanza, i suoi
perfettamente piegati in un angolo, una lama di luce filtrava dalle
serrande per imbattersi nella sedia dove aveva il mantello, mentre nel
resto della stanza la luce era opaca per via delle tende, doveva essere
mattino inoltrato.
Passare il mattino con
lui era probabilmente un sogno, giocherellava con la mia canottiera
solleticandomi il ventre.
- Quando te ne vai ? -
- fra un'oretta -
- così presto ? - misi
il broncio.
- uhm, poi ritorno -
- ma che cosa devi
fare ? -
- vediamo un pò,
catturare e uccidere quei brutti ceffi di baby vampiri ? - scherzò.
- ma chi è tanto
incoscente da trasformarli e lasciarli liberi -
passò le dita nei miei
capelli rigirandoseli nell'indice
- non lo so - sospirò
Chiuse gli occhi
annusando la mia ciocca di capelli.
- ogni riccio un
capriccio - scherzò, sorrisi, era la battuta che faceva sempre Jacob, e
quella che faceva mio padre quando ero più piccola. I tre uomini più
importanti della mia vita, mio padre, il mio migliore amico, e lui, il
ragazzo della mia vita.
- Alec io...- non feci
in tempo a finire la frase, che lui si irrigidì all'istante, lo sentii
bloccare il respiro e guardò un punto indefinito della stanza.
- Alec - ansimai
preoccupata. Riprese a respirare più veloce di prima.
- Alec -
- te ne devi andare !
- disse freddo. Corrugai la fronte sorpresa.
- che succedede ? -
esitò un lungo istante. Mi mollò li nel letto alzandosi, aveva solo i
Jeans addosso, ed era a petto nudo. Si vestì talmente veloce da non
riuscire a vederlo.
- Alec ...- mi misi
seduta nel letto. Quando ebbe finito prese la mia maglia e si avvicinò.
- fa come ti dico ! -
disse, mi guardò per un istante e poi mi aiutò a mettere la maglia.
- Alzati Renesmee -
Obbedii mettendomi in
piedi e mi aiutò a mettere i pantaloni, appoggiai le mani nelle sue
spalle.
- dimmi che cosa
succede - chiesi preoccupata.
- Non l'avevo previsto
giuro ! non pensavo venisse! non avrei mai voluto metterti in pericolo -
- Alec ti prego dimmi
che cosa succede - sentivo che avrei cominciato a singhiozzare, non mi
stava dicendo cosa succedeva e mi rendeva nervosa.
- vado di sotto a
pagare, preparati e vieni di sotto, 5 minuti Renesmee, non un secondo
di più - disse, infine uscì dalla porta e mi mollò li in piedi.
- 5 minuti, 5 minuti -
sussurrai agitata ansimando, mi guardai intorno cercando di prendere la
mia roba, mi pettinai i capelli in fretta e mi lavai i denti. Avevo i
vestiti sgualciti ma non importava, mi guardai un'ultima volta intorno
e poi mi precipitai fuori dalla porta, scesi le scale in fretta,
l'ascensore occupava troppo tempo, e mi ritrovai al piano di sotto.
- Buongiorno signorina
- mi salutò qualcuno ma ero troppo occupata a cercare Alec, infine mi
accorsi che era fuori dalla porta dell'hotel, mentre si guardava
intorno. Fra poco ci sarebbe stato il sole, ma fortunatamente era
ancora presto. Mi precipitai fuori, si voltò e mi mise una mano attorno
alla vita, come a proteggermi da qualcosa.
- Alec...-
- Renesmee, seguimi e
basta -
Mi portò in una
macchina parcheggiata vicino il marciapiede. Una Bmw nera. Mi aprì lo
sportello dalla parte del passeggiero e mi aiutò a salire. Poi passò
dall'altra parte e salì. Esitò un istante e sospirò, accese la macchina
e mise in moto. Cercai di stare zitta, forse così lo agitavo di più,
anche se stavo morendo di preoccupazione.
- Felix è qui -
ringhiò, mentre il mio respiro si bloccava, lo guardai a occhi sgranati.
- come... come...-
balbettai
- non lo so ! - alzò
la voce.
- mettiti la cintura -
cambiò marcia e sfrecciò nel traffico.
- dove stiamo andando -
- devi chiamare il tuo
amico e farti venire a prendere -
- voglio restare con
te! -
- MA MI HAI SENTITO ?
FELIX E' QUI !- urlò facendomi sobbalzare.
Calde lacrime mi
rigarono il viso. Lo sentii togliere la mano dal volante e metterla
nella mia.
- mi dispiace -
mormorò dispiaciuto.
- non sono arrabbiato
con te ! sono arrabbiato con me stesso ! non ho preso in considerazione
Felix, non sapevo che sarebbe giunto qui e non so nemmeno il motivo!
devo portarti lontato, non deve sospettare di nulla ! - sospirò. La sua
mano ghiacciata mi toccò il viso e mi avvicinai, mi strinse a se con
una mano mentre con l'altra muoveva il volante.
- Chiama Jacob, lui
saprà proteggerti in qualunque occasione -
Non volevo chiamare
Jacob, non volevo essere protetta da lui ! non volevo ! volevo stare
con Alec, dove erano andati a finire i nostri tre giorni ? io dovevo
stare fino a mercoledì con lui ! Presi il cellulare dalla borsa mentre
mi tremavano le mani e composi il numero di Jacob.
- digli di venire a prenderti nei pressi dello space needle - Annuii.
Attesi che Jacob rispondesse.
- si ? - la
sua voce era calma e pacata.
- Jake... Jake -
- Cerca di calmarti - sussurrò Alec, attento a non farsi sentire. Emisi
un sospiro e obbedii.
- Che
succede ? -
sentii Jacob preoccuparsi.
- mi vieni a prendere al Space needle ? cioè, voglio tornare a casa ?
puoi venirmi a prendere ? -
- ma certo ! è successo qualcosa ? -
- no nulla, voglio solo tornare a casa, puoi venirmi a prendere ? -
- d'accordo ! sarò la fra cinque
minuti ! -
- cinque minuti ? aspetta... tu sei a Seattle ?- chiesi sorpresa.
- s... si ... ero qua con alcuni amici ! - certo ovvio, e io gli avrei
creduto.
- ok, ok ti aspetto !-
- arrivo !-
Riattaccò.
- Alec, quando ci rivedremo ? - mormorai. Sospirò e mi baciò le nocche
della mano.
- non lo so ! ma ti farò sapere in un modo o in altro ! -
Cosa sarebbe successo ? Felix avrebbe scoperto la verità ? e
soprattutto, cosa ci faceva li a Seattle ? che Aro avesse dato
l'incarico anche a lui ? che Aro avesse scoperto tutto?
sentivo che stavo tremando e la prova erano le mie mani.
- non aver paura! non permetterò a nessuno di farti del male ! -
mormorò impercettibilmente Alec, come se lo stesse dicendo a se stesso
piùttosto che a me. Sfrecciò fra le auto del traffico e superò ogni
semaforo rosso, e mi chiesi come mai la polizia non ci stesse seguendo,
stava andando a una velocità assurda, avevo paura in ogni
momento che potesse andare a sbattere. Ormai il sole stava per sorgere,
ma c'era ancora il cielo grigio del mattino, e poca gente per la città.
A gran velocità arrivammo ai piedi dello Space needle e accostò li nel
marciapiede fra gli alberi di un parco. Restammo in silenzio, ma non
resistetti e mi avvicinai a lui abracciandolo, mi strinse a se e mi
sentì singhiozzare.
- che cosa succederà ora ? -
- non lo so! ma non sarà nulla di grave! vedrai ! non permetterò che ti
succeda nulla ! - ripetè. Lo sentivo stringermi e baciarmi i capelli.
- Alec io...- non finii di parlare che sentimmo il rombo di una moto a
qualche kilometro di distanza, quando mi voltai, mi accorsi che era
Jacob, riconobbi la sua moto.
- Vai...- mormorò Alec. Sapevo che non mi voleva lasciar andare, sapevo
che non voleva che me ne andassi, e soprattutto con Jacob, ma
non c'era alternativa. Mi avvicinai a lui e baciai le sue labbra
ghiacciate, mentre le mie mani si intrecciavano ai suoi capelli. Come
avrei potuto fare ammeno delle sue labbra ? sei suoi baci?
- mordimi il labbro - ansimai.
- Renesmee ...-
- mordimi il labbro- insistetti, Mi guardò negli occhi, intrecciò le
dita della sua mano nella mia e si avvicinò, mi posò un bacio nella
bocca, leccò il mio labbro e lo prese fra i denti, per poi baciarlo
nuovamente e sentii la sua lingua nella mia bocca. Ci muovemmo per un
istante poi si distaccò da me, e appoggiò la sua fronte alla mia.
- vai - mormorò baciandomi la punta del naso. Annuii lentamente e
baciai la sua punta del naso.
- vado -
Guardai fuori dal finestrino e Jacob si stava guardano intorno, si era
tolto il casco e mi stava cercando. Aprii lo sportello e scesi
richiudendolo. guardai il mio riflesso nel finestrino ed ero certa che
Alec mi stava osservando, gli mandai un bacio con la mano, dopo di che
mise in moto e se ne andò, vidi la Bmw nera allontanarsi e restai li a
guardarla.
- Renesmee ! - mi voltai e Jacob era in piedi vicino la sua moto, con
il casco in mano. Mollai la roba che avevo in mano a terra e corsi in
sua direzione, lui mollò il casco e si avvicinò. In pochi istanti fui
fra le sue possenti braccia e lo strinsi a me.
Jake, come poteva essere li ? l'avevo odiato tanto, l'avevo mandato
via, l'avevo insultato ed era li, ad aspettarmi.
- tutto bene ? - perchè era li ? solamente per il suo imprinting ?
solamente perchè era obbligato a starmi sempre accanto ? oppure perchè
mi amava a prescindere dal suo imprinting.
- Jake - singhiozzai ancora, ogni volta che piangevo lui c'era ogni
volta che avevo un qualsiasi problema.
Mi distaccai dal suo abbraccio e mi asciugò le lacrime con la mano, poi andò a prendere la roba che
avevo lasciato a terra e la mise sotto la sella della moto.
- ti porto a casa - mormorò baciandomi la fronte. Erano così calde le
sue labbra. Non mi chiese nulla, ne del perchè stavo male ne del perchè
piangevo, mi aiutò a mettere il casco scostandomi i capelli e mi sedei
nella moto cingendogli i fianchi.
- tieniti forte -
mise in moto e sfrecciò a tutta velocità, possibile che avessero tutti
questa mania della velocità ? andavano tutti di fretta. Sentivo l'aria
fredda nel corpo e contemporaneamente il corpo caldo di Jacob
riscaldarmi.
Sorpassava le macchine del traffico per poi entrare in autostrada e
avanzare dritto senza turbamenti. Il cielo stava sorgendo alle nostre
spalle, fra i nuvoloni gonfi e minacciosi. Avrebbe piovuto di li a
poco. Jake riuscì a portarmi a casa in poco tempo e mi accorsi solo
quando eravamo arrivati che avevo smesso di piangere.
- Jake vieni dentro - dissi quando scese dalla moto.
- sono qui fuori per qualsiasi cosa tu abbia bisogno! - scuotei la testa
- vieni dentro ti prego - lo tenni per la giacca quando cercò di
andarsene. Ci pensò su... e poi sospirò alzandosi dalla moto e posando
il casco.
- tuo padre non vorrà, aspettami in camera tua ! - disse. Annuii, e mi
diressi per il viale entrando poi in casa.
- Nessie - sorrise papà con le mani in tasca dal salotto.
- ciao papà -
- che ci fai qui ?- chiese mamma.
- Alice ci ha detto che saresti venuta oggi ! come mai ? ti sei stufata
? -
Annuii.
- non era nulla di che ! mi sono un pò annoiata , e ho voluto ritornare
a casa -
Cercai di reprimere i miei pensieri, Alec, Felix, la macchina che
sfreccia per il traffico fra i nuvoloni gonfi di pioggia.
- c'è qualcosa che non va ?- corrugò la fronte mio padre. Scuotei la
testa.
- sono solo un pò stanca, ho bisogno di dormire un pochino - già, avevo
bisogno di dormire ? ma se era ancora mattina ...
- ma ...-
- sul serio ! ... poi scendo a mangiare qualcosa - dissi. Li lasciai li
entrambi salendo le scale ed entrando in camera mia per poi chiuderla a
chiave. Qualcuno l'aveva riordinata. Mi diressi nella finestra e la
aprii, e in un attimo Jacob, salì agilmente nell'albero per poi entrare
dalla finestra. Senza esitare lo abbracciai, era un dono del cielo.
Sentii che era bagnato dalla pioggia che aveva cominciato a scendere e
lo aiutai a togliersi la giacca e la maglia.
- resta con me, non voglio stare da sola ! rimani qui ! - non capivo il
mio bisogno di averlo accanto ma volevo che stesse li, volevo sentire
la sua presenza. Per una volta desideravo che mi stesse accanto. Lui
annuì e mi scostò una ciocca di capelli portandomela dietro l'orecchio.
Il suo tocco era caldo, le sue mani erano bollenti, le sfregò nella mia
guancia.
- perchè eri a Seattle Jake ?-
- perchè stavo con un paio di amici -
Esitai.
- perchè eri a Seattle ? - domandai nuovamente.
Esitò.
- perchè c'eri tu - aggiunse. Mi perdei nei suoi occhi scuri. Era il
mio migliore amico.
Perchè mi sentivo così sola ? Non ostante tutto. Non potevo avere Alec
tutto mio... non potevo! potevo averlo massimo due volte al mese e
quelle due volte erano troppo poche, avevo bisogno di più ! non mi
bastavano! avevo bisogno di qualcosa in più ! perchè Alec non era come
Jacob ? perchè non mi stava sempre intorno per finire a diventare
insopportabile ?
Si avvicinò, era troppo vicino, sentivo il suo respiro. Si avvicinò
alle mie labbra, mi scostai e lo baciai nella guancia.
- resta con me oggi - mormorai.
Non stavo tradendo Alec, non lo avrei mai fatto, ma sapevo che da lui
non mi sarei mai sentita dire che ci sarebbe sempre stato, in ogni
momento, e invece avevo bisogno di sentirmelo dire, di sentirmi dire da
qualcuno che era sempre li accanto a me, in ogni momento, in ogni
occasione, in ogni istante della mia vita, che fosse li, a guardarmi
crescere.
Jacob si sdraiò nel letto e appoggiai la testa nel suo petto. Mio padre
lo aveva sentito ma non mi importava, non avrei fatto nulla con Jacob,
e lasciai che mio padre sentisse i miei pensieri, che volevo Jacob li,
che ero stressata e che avevo bisogno di lui, che non avremmo fatto
nulla e che soprattutto nessuno mi avrebbe impedito di stare con lui.
- sei il mio migliore amico - sussurrai.
- già ... - lo sentii muoversi, si girò e si voltò verso di me...
- è solo questo che sono per te Renesmee... il tuo migliore amico ?
voglio dire, non che non mi basti, ma io darei la mia vita per te, non
mi aspetto che ricambi ma sei sicura di provare solo questo per me?- mi
spiazzò con le sue parole mentre sentivo il suo respiro caldo nel viso,
la sua mano bollente nella guancia e il suo corpo nel mio.
- Jake io...- guardai entrambi i suoi occhi troppo vicini, allungai la
mano e la intrecciai ai suoi capelli neri e corti, e gi carezzai la
guancia.
- sei importante per me -
- importante quanto ? quanto ? - mi scuotè lentamente, lo guardai
sorpresa.
- s... scusa - mormorò.
- non importa -
- io per te ci sarò sempre...-
- si lo so -
- però... non posso esserci eternamente se tu non mi vuoi -
- io ti voglio -
- non in quel senso maledizione ! CERCA DI CAPIRMI - alzò la
voce.
- Jake...-
- possibile che tu non ti renda conto ? te lo sto provando a dire in
tutte le maniere ! Renesmee, l'imprinting è qualcosa a cui
non posso sfuggire ... sai che vuol dire ?-
- che tu non puoi starmi lontano e che sono la cosa più importante per
te ! -
- esatto, ma c'è qualcosaltro -
- che cosa ?? cosa c'è ancora!so di essere importante per te e tu lo
sei per me ! io ti voglio bene ! - si alzò dal letto e lo feci anche io.
- Renesmee l'imprinting è un obbligo ma c'è qualcosa che è al di fuori
di esso ! -
- che cosa ? ce cosa c'è ? - lui sbuffò e si avvicinò. Fu veloce e
quasi non era esistito il momento in cui si era avvicinato mi aveva
preso il viso fra le mani e avevo sento le sue labbra bollenti nelle
mie. Un impulso mi disse di spingerlo, buttarlo contro il muro e
prenderlo a schiaffi, e invece rimanevo li, impalata, ad occhi aperti
mentre la sua bocca si muoveva nella mia, sistaccò piano da me
tenendomi il viso fra le mani bollenti.
- io ti amo ! ... imprinting o non imprinting... ti amo ! - mormorò.
Sapevo di essere la cosa più importante per lui, e che mi amava, ma che
mi amava nel senso di volermi bene e non farne ammeno di me, ma ... non
di... di ...
- Jacob... a... allontanati - borbottai. Ritrasse all'istante le mani e
mi guardò. Mi avvicinai e gli carezzai la guancia.
- Jacob ti voglio bene, ti voglio bene punto ! - chiarii. Lui
annuì.
- lo so - disse.
- ma tu, tu ci sarai sempre questo lo so - insistetti.
- beh, se intendi dire che perderò la mia vita a starti dietro e a te
non ti importerà nulla di me perchè mi considererai un semplice
amico...-
Bloccai il respiro, perchè la metteva su questo punto ?
- allora... beh si, io ci sarò lo stesso, forse non sono abbastanza
importante per te, ma tu lo sei per me, dovessi aspettare in eterno, io
aspetterò... ti amo, e mai nulla cambierà- concluse. Scuotei la testa
...
- Jake io...-
- devo andare ! se hai bisogno di qualcosa chiamami...-
- ho bisogno...ho bisogno di te rimani - cominciai a singhiozzare. Lui
sorrise amaramente.
- non hai bisogno di me, ma della mia presenza, non hai bisogno di
Jacob, hai bisogno di conforto -
- rimani ti prego -
- ma perchè ?? perchè vuoi che io rimanga ? perchè ?-
- perchè sei l'unico che per me c'è sempre ! perchè sei una persona
importante della mia vita a prescindere che io ti ami o meno!-
- Renesmee -
- no! NO ! rimani - mi avvicinai e lo strinsi a me
- rimani ! Rimani Jake rimani! - singhiozzai. Inizialmente si irrigidì,
ma poi le sue braccia mia avvolsero e mi strinse a se, baciandomi la
fronte.
- non piangere - mormorò.
- te ne andrai ? non voglio rimanere sola...-
esitò un istante...
- no... ci sono io -
- lo sapevo che eri tu... sei sempre tu - singhiozzai fra le sue
braccia mentre mi stringeva a se. Non se n sarebbe andato. Lui c'era
sempre.
Continua...
Ciaooo.. spero di
aggiornare presto ! e di farvi sapere come va a finire con Alec. Sto
benedetto ragazzo si è cacciato nei guai xD
Ecco la macchina di
Alec...
Favolosa è ?? *-*
lalaland_girl
: si
sadico xD ... ma se non è sadico non è Alec, il fratello di Jane no ?
XD...
sinead : spero
di esser stata veloce con l'aggiornamento, =) ho fatto tutto quel che
ho potuto, del resto sai i casini che sto passanto -.-' al prossimo
bella! un bacione!
Vichy90 : Ciao
.. hai ragione non sono stata abbastanza chiara a spiegare le cose, ma
non ricordo se è perchè lo avrei spiegato più in la o forse lo avevo
scordato, comunque, come ben sai da 'New moon' e 'Breaking
dawn' Alec
ha il potere di annullare tutti i sensi, infatti quando Aro gli tocca
le mani, quando capita, lui con il suo potere annulla una parte del
cercvello di Aro, ovvero quella parte dove c'è Renesmee, e infatti per
Alec, sta diventando sempre più difficile tenerlo nascosto, perchè
ormai i suoi pensieri si stanno tutti concentrando su Renesmee !
red_apple : ciao
, non ti preoccupare non sei l'unica sadica XD io in New moon ero
troppo contenta quando alla fine Jacob prega bella di restare ma lei
decide di mollarlo li e andarsene da Edward ! grazie mille =) sono
contenta che ti sia piaicuto il capitolO! spero anche questo ti piaccia
!
fefyCulen : Il via
libera ad Alec ... volevi dire ?? >.< ... maddai odiate
tutti il povero Jake xD
Claire_Young : Ciao
bella ! allora intanto grazie sono contenta che ti stia piacendo questo
Alec =) .. mentre per quanto riguarda Jake e che dovrebbe far felice
Nessie.. beh.. ti ricordo che Jacob non sa nulla di Alec e Renesmee !
anzi, nessuno lo sa! Jake è un pò arrabbiato pechè gli sembra strano
che dopo esser cresciuti insieme pensa che Renesmee preferisca le sue
amiche a lui ! tutto qui hai ragione lui la farebbe felice in tutto !
ma lui non sa nulla ! quindi per ora .. per lui... Nessie è libera.. ed
è... sua !
RachEl CullEn
: si Nessie è immortale, e
anche Alec ! xD grazie sono contenta che ti piaccia anche questa ficcy
bella! xD grazie della rec.
Mente_Bacata : ciao!!!!
di fretta è XD XD ... nn ti preocc. Spero questo capitolo di piaccia XD
Le mie
Fanfiction su Twilight !
≈
Don't tell me... ≈ (in corso): Renesmee e Josie
sono gemelle! Gemelle biovulari!
Renesmee boccoli bronzei e occhi color cioccolato. Josie capelli
castani, e occhi smeraldini come il padre. Apparentemente si somigliano
per essere sorelle, ma in realtà sono due mondi opposti ! Renesmee
calma e pacata, Josie impulsiva e agressiva. Ma cosa succede quando...
You
are my hope ♥ : Fanfiction su Rosalie Emmett e
la loro figlia Caroline Vivienne Cullen. Dalla
nascita della piccola, a quando cresce, a Justin un ragazzo nuovo del
branco che ha avuto l'imprinting con lei !
~
Freak kid Make Freak Life ~ (Conclusa):Gwenda Sebastien e Lilly,
rispettivamente 12,8 e 1 anni. Sono i figli di Renesmee e Jacob, bambini viziati e maleducati
capaci di far
impazzire chiunque gli stia
attorno! saranno capaci i genitori di fare i.... GENITORI ?
≈ Sospesa
nel tempo ≈ (in
corso e in fase di ristrutturazione) :Renesmee
ha 15 anni, e decide di precipitarsi nel
passato a salvare se stessa dai Volturi!
Chi porterà con se? la sua Sorellastra ovvero la figlia di Jacob e
Bella di un mondo alternativo, i figli di Alice e Jasper, due gemelli,
dagli occhi cristallini... la figlia di Rosalie, Caroline Vivienne.. e
quanti altri ancora ? Una storia divertente ma anche molto romantica e
passionale, personaggi nuovi ed inaspettati, ci sarà ironia sarcasmo,
risate, e forse anche pianti e scleri...
~
Before i die:
Gwenda, figlia di Renesmee e Jacob, soffre di una rara malattia, che si
manifesta soprattutto negli ibridi di Licantropo.
Una
malattia che la porta piano piano all'autodistruzione.
Fare
di tutto per mantenerla in vita è la ragione di vita dei suoi genitori,
eppure lei, vuole vivere la sua vita fino in fondo. Prima di morire.
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