Danger Love ~ Passioni pericolose ♥

di Meskina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. Proibito. ***
Capitolo 2: *** Like x and o ***
Capitolo 3: *** The first time ***
Capitolo 4: *** incomprehensions ~ incomprensioni ***
Capitolo 5: *** Tu ci sei sempre ***



Capitolo 1
*** Prologo. Proibito. ***





Prologo




Proibito




Renesmee POV


Cercai la sua bocca, ne avevo bisogno, ne avevo maledettamente... dannatamente bisogno. Il suo respiro era era un affanno mentre le sue mani ghiacciate si muovevano nel mio corpo, veloci e delicate, capace di uccidermi solo stringendomi un pò, accarezzava il mio seno.
Nella penombra riuscivo ad intravedere la sua bocca semichiusa, le mie dita la cercarono... la toccarono... le baciò, mentre era dentro di me, mentre le sue spinte erano lente e delicate, attento a non farmi male a ogni sua mossa. Ardevo di desiderio, lo volevo mio, lo desideravo e lo possedevo.
Le spinte aumentarono, ma sentivo che si tratteneva. Deglutì, mentre il suo respiro diventò un affanno... non ne aveva bisogno, poteva farne benissimo ammeno, eppure lo sentivo... sentivo il suo fremito nel mio orecchio, alzò il viso, mi guardò negli occhi, la sua mano mi accarezzò, mi scostò una ciocca di capelli, mentre mi guardava come solo lui sapeva fare, stavo per raggiungere l'estasi mentre il mio sangue scorreva impetuoso... mugolai e improvvisamente mi sentii bagnata, sentii la mia anima folgorata, lui gemette e ansimò per qualche istante, quando tutto finì, anche i nostri baci famelici e la sua insaziabile voglia di baciare il mio collo, lo strinsi a me, appoggiò il capo nel mio petto e le mie esili braccia lo avvolsero,  restammo in silenzio... mentre il silenzio della camera veniva interrotto dai nostri respiri affannosi, gli baciai la fronte e insipegabilmente cominciai a tremare...lui alzò la testa e mi guardò, mi toccò la tempia dove il sudore mi appiccicava i capelli nella pelle...
- che cosa c'è ? - chiese in un sussurro,  lo guardai negli occhi,  sentivo il suo corpo muscoloso e marmoreo sopra il mio... deglutii respirando rumorosamente... cercò la mia mano e intrecciò le sue dita ghiacciate alle mie più calde... e sudate.
- ho paura - mormorai... con la mia voce spezzata dai brividi...
- di me ? - chiese preoccupato...
- di amarti ...-
- ciò che staimo facendo è proibito, non voglio perderti...- ansimai
- non preoccuparti amor mio, se devo scegliere fra salvare la tua di vita .. o la mia... la tua è molto più preziosa e importante -
- Oh Alec...- mugolai.. mentre le lacrime cominciarono a scendere nel mio viso... vivendo nelle mie guancie e morendo nella mia bocca.
- è per questo che ho paura ...- aggiunsi, mentre le mie mani cercavano le sue, si liberò delle mie mani, e contornò il mio viso con le sue, la sua bocca famelica baciò la mia,  il naso, gli occhi, il collo...
se solo fossimo stati scoperti, ci avrebbero uccisi entrambi, e di me non mi importava nulla, avevo paura che potessero fare del male a lui, guardò dalla finestra e mi strinse le mani, poi si voltò a guardare il mio volto...
- devo andare - disse, scuotei la testa,
- rimani.. ti scongiuro...- ansimai,
- ritornerò, ritornerò presto, è questione di qualche settimana, se non di giorni...-
- no Alec... no ...- ansimai ancora fra le lacrime, mi accarezzò la guancia, mentre i suoi occhi erano pervasi dalla preoccupazione...
- ti prego... non voglio lasciarti così, ritornerò, te lo prometto...- disse, cercai di calmarmi.. e respirai piano...
- sta attento...- dissi. Lui annuì, e mi guardò come la cosa più importante della sua vita , era troppo orgoglioso per dirlo, ma lo vedevo nei suoi occhi. Si mise seduto, mentre vedevo il suo corpo perfetto scolpito e pallido voltarsi in mia direzione.
- sei la mia situazione difficile, nessuno mi aveva mai messo in una situazione difficile - disse, carezzandomi, mentre l'angolo della sua bocca tremò, cercando di riprodurre un sorriso, presi la sua mano fra le mie, e baciai le sue nocche marmoree e ghiacciate,
- sei il mio sogno proibito, non avevo mai avuto un sogno proibito...- mormorai piano., mentre lo guardavo desiderosa, e inconsapevole ...' o forse si? 'a tutto ciò che andavo incontro.




continua..



* * * * * * * * * * * * * *


Salve a tutte !
Come avete capito, la storia è una RenesmeexAlec. La storia viene ambientata dopo Breaking Dawn, ed andando avanti, spiegherò l'origine di questa strana coppia!
Per ora sappiate che Alec fa normalmente parte dei Volturi e Renesmee ha la sua normale vita con la sua famiglia, e naturalmente, Jacob ha avuto l'imprinting con lei, e questo,favorirà il triangolo che si creerà fra i tre.

Non so se vi ricordate, ma nella saga di Twilight viene spiegato indistintamente dalla Meyer che Aro uccide la moglie di Marcus, che tra l'altro era anche sua sorella, per una srupida ragione.
Immaginatevi il pericolo in cui viene vissuta questa storia,Aro è stato capace di uccidere sua sorella, figuriamoci Renesmee ! Quindi il pericolo è sempre maggiore.
La mente ermetica di Renesmee riesce a tener tutto nascosto alla famiglia e soprattutto ad Edward. Mentre Alec, riesce a fare lo stesso con Aro, e con il suo potere agisce in una parte del cervello di Aro, riuscendo a bloccarla quando quest'ultimo gli controlla la mente.
Spero mi seguirete e recensirete, sia positivamente che negativamente.

Per quanto riguarda le mie altre storie, mi scuso infinitamente ! so che dovrei prima concludere le altre per poi cominciarne un'altra, ma avevo troppa voglia di scrivere tutto ciò che mi veniva in mente *-* ...perdonatemi !!!!
Alla prossima, e Un bacio a tutte.

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Capitolo 2
*** Like x and o ***


Premessa...
Ciao! come tutte sapete nelle mie storie Nessie cresce normalmente ! questa .. è l'unica cosa che cambia dal libro e tutto !!! il resto è andato tutto unguale ai libri.. ovvero c'è stato lo scontro con i Volturi ecc... questo capitolo è un pò lungo... ma spero vi piaccia anche perchè più che altro è solo l'inizio.. per adesso non c'è avventura ma serve solo a rendere l'idea degli incontri di Alec e Nessie ! inserirò numerosi flashback su come si sono incontrati ! spero mi seguirete !




* * * * * * * * * * * * * * * * * *




... Like x and o ...




Renesmee's POV


L'autobus accostò alla mia fermata... e quando le porte si aprirono una vampata di freddo mi inondò il viso. Scesi e cominciai a percorrere il marciapiede mentre la brezza invernale mi gelava le guance, i fiocchi di neve erano soffici e candidi mentre atterravano su di me e sul mio cappuccio per poi sciogliersi...tirai fuori il cellulare dalla tasca e composi il numero di mamma, rispose al primo squillo...
- mamma .. sono.. sono arrivata potete venirmi a prendere ? sono...- mi guardai intorno
- vicino la fermata dell'autobus...- stavo gelando... mentre sbattevo i piedi a terra.
- tesoro perchè non vai a casa di Charlie finchè non arriviamo...? - chiese lei, sembrava sicura che Charlie fosse stato a casa.
- no.. è da Billy oggi.. l'ho chiamato prima - sospirai...
- arriviamo subito - la sentii dire e poi attaccare, infilai il cellulare nella tasca mentre mi mettevo sotto la fermata dell'autobus. Il freddo stava diventando davvero insopportabile, eppure io... da ibrida qual'ero, avrei dovuto sopportalo. La neve negli ultimi giorni aveva cominciato a ricoprire alberi , case e tutto ciò che poteva... era diventato tutto di un bianco talmente perfetto da sembrare accecante. Respirai emettendo nuvole di fumo dalla bocca, e mi appoggiai alla colonna cilindrica di ferro. Dei bambini imbaccuccati giocavano a palle di neve dall'altra parte della strada... nel giardino e immersi nelle montagnole di neve fresca e bianchissima. Sentivo le loro grida di gioia da lontano... beh, di sicuro loro si stavano riscaldando più di me. Sentivo che stavo cominciando a tremare, possibile che provassi quell'inspiegabile freddo? ero sempre stata resistente! mi tolsi la neve che mi ricadeva nei lunghi capelli ondulati,che fuoriuscivano dal cappuccio, e che mano a mano si stava accumulando.E cominciai a fare avanti e indietro nel marciapiede circostante, un bambino mi venne a sbattere per poi allontanarsi nuovamente correndo, non c'era traccia del sole, beh, del resto gli altri giorni anche se vi era la neve qualche raggio si sole ci veniva a far visita, ora invece un manto di nuvole con diverse tonalità di grigio ricopriva il cielo rendendolo opaco.
- mamma.... dove seiiiii ....- ansimai fra me e me mentre mi strofinavo le mani per farle riscaldare. Effettivamente non aveva tutti i torti, le avevo detto che sarei andata a dormire da una mia amica a Seattle quel sabato e che la domenica successiva mi avrebbero accompagnato fino a casa, ma andando in un albergo con Alec, non avevo preso in considerazione del come sarei ritonata a casa quando l'autobus mi aveva trasportato fino alla mia fermata li al centro di Forks. Naturlamente avevo tutte le possibilità e doti di correre, ma le gambe erano congelate, e non avevo voglia di muovermi, odiavo il fatto di sudare con quel freddo, la sensazione non era delle migliori, anche perchè, ripeto
, essendo ibrida... ero capace di sudare e di stancarmi, e anche di avere freddo o caldo. C'erano poche macchine in giro, e più che altro erano le persone a piedi a girovagare per la città... con quella neve si erano probabilmente fermati a giocare o farsi una passeggiata... io non avrei mai potuto e voluto farlo, meglio andarsene a casa al calduccio. Cacciai il mento nel bavero della giacca per scaldarmi con il fiato. Poi improvvisamente sentii il mio nome e mi voltai di scatto. Jacob era a qualche metro da me, con il suo sorriso sgargiante e i denti bianchi come la neve. Aveva indosso solamente una maglia a maniche lunghe e dei pantaloni di Jeans, cominciò ad avanzare. grande grosso e robusto, mentre la maglia grigia gli metteva in risalto i muscoli.
- di un pò... ma non hai per niente freddo ? - chiesi sorridendo..
- con questo caldo ? - scherzò. Oh Jake... sembrava il sole che dava luce a quella giornata , con il suo sorriso dolce e i suoi occhi profondi. Quando fu abbastanza vicino mi diede un abbraccio, all'inizio non lo avvertii ma poi il caldo mi invase.
- stai tremando...- mi sussurrò fra le sue bracia accoglienti... qualcun'altro me lo aveva già fatto notare prima di lui. Deglutiii mollando il suo abbraccio.. gli sorrisi, e lui ricambiò. Si mise le mani in tasca e ci voltammo a guardare i bambini che giocavano con la neve dall'altra parte della strada.
- che ci fai qui ? - chiesi senza guardarlo, e avendo paura che la mia voce mi potesse tradire. Non era stupido !
- Bella mi ha detto di farti compagnia...- sospirò... una nuvola di fumo uscì prorompente dalla sua bocca e si dileguò nell'aria gelida di quel pomeriggio. Chissà com'era calda... profumata. Annuii.
Senza avvertirmi prese le mie mani ghiacciate e arrossate fra le sue caldissime e ardenti.
- sei freddissima...- se le portò vicino la bocca soffiandovi dentro. Cercai di sorridere miseramente, ma non ritrassi le mani, era la sua gioia .
- allora... come è andata a Seattle ? - chiese, un barlume di emozioni si mossero dentro di me, mentre le farfalle allo stomaco cominciarono ad agitarsi, sentivo il mio cuore tamburellare nel mio orecchio, e le gambe cedere, deglutii annuendo, senza guardarlo nemmeno un istante in viso.
- bene... tutto bene...- borbottai, senza aggiungere altro.
Silenzio.
- è successo qualcosa ? - chiese dopo un lungo istante, mi voltai a guardarlo sorpresa, sembrava preoccupato.
- n.. no ! perchè ? - feci la finta disinteressata. Lui attese un lungo istante... poi sorrise a trentadue denti.
- perchè di solito... quando ti chiedo qualcosa parli a raffica.. e in tre secondi mi racconti tutto ... nei minimi particolari e senza tralasciare nulla....-
- mi stai dando della chiaccherona ? - chiesi ridendo nervosamente, e cercando di cambiare discorso. Teneva ancora le mie mani strette fra le sue, mi stavo riscaldando. Lui sorrise, anche se capii che non voleva veramente farlo... era così evidente quando fingeva... essere naturale... era per l'appunto nella sua 'natura'.
- mi piace quando fai la chiaccherona...- disse mormorando, lo vidi arrossire, e sorrisi, nel suo dolce tentativo di dirmi che gli piacevo. Me lo dimostrava in ogni istante, sempre. All'inizio mi piaceva, poi lo trovavo snervante, ed infinte dolce. Del resto, ero l'oggetto del suo imprinting, e senza che nessuno me lo spiegasse avevo capito il destino delle due persone inglobate in quella specie di ampolla, chiamata appunto 'imprinting'. Avevo passato con lui gli anni della mia esistenza, era stato il mio compagno di giochi e colui che mi proteggieva e consolava nei momenti tristi, gli ho voluto un bene dell'anima, senza mai capire che cosa ho sempre , veramente, provato per lui.
- Jake...- mormorai.. ma nel momento in cui mi voltai a guardarlo, guardava altrove, girai la testa e vidi la macchina di mia madre che si era appena fermata a pochi metri da noi... ci sorrise e mi fece segno di salire...
- vieni ? - chiesi a Jacob
- no... no..- sorrise
- ero passato a farti compagnia... ma ho da fare.. questo pomeriggio passo ok ? - chiese, come se per lui fosse un obbligo... beh.. del resto lo era. Annuii e mi diede il suo solito abbraccio caldo, lo salutai,  e mi diressi verso la macchina, mi accompagnò vedendo che stavo per scivolare in quella che si poteva chiamare.. lastra di ghiaccio .. che ricopriva il marciapiede
rise e contagiò anche me quando persi l'equilibrio e caddi addosso a lui, ma riuscì ad aspettarmi fra le sue braccia robuste...
- grazie Jake...- dissi, si mise una mano dietro la testa e sorrise arrossendo... aprii lo sportello ed entrai in macchina...
- ciao Bella....- salutò Jake. Mia madre gli sorrise...
chiusi lo sportello e la macchina partì, non mi voltai nemmeno a guardarlo.. guardai la sua sagoma da gigante nello specchietto retrovisore.
- com'è andata ? - chiese mia madre interrompendo quel silenzio colmo di sensazioni strane. Annuii... la parte più difficile sarebbe stata stare attenta con mio padre, nascondergli i miei pensieri era sempre stato difficile, eppure ci riuscivo, credo di esser l'unica a riuscirci, intorno ai 13 anni avevo imparato a farlo, ed ora diventavo sempre più brava, anche se a volte era veramente difficile concentrarsi.
- Bene... è andata bene... - borbottai, lei annuì guardando la strada. Attese un lungo istante.
- da chi sei andata Renesmee ? - chiese... mi voltai a guardarla, il panico mi pervase. Era perfettamente calma e controllata mentre guardava la strada. Le sue mani pallide contrastvano con il volante mentre l'anello del suo matrimonio brillava nel suo anulare. Deglutii.
- da.. da Amber...- dissi.. mentre il respiro mi mancava, cercare di rimanere calma sembrava impossibile. lei annuì. Non la vedevo del tutto convinta ma non insistette. La neve aveva ricoperto gli alberi e non vedevo traccie di animali in giro per la foresta.. la stradiciella che porava a casa sembrava fosse percorsa solamente dalla nostra macchina e in effetti così era, se non il Jeeppone di Emmet, o la macchina di Alice o di papà.
- hai comprato qualcosa ? - chiese mia madre vedendo la busta che avevo in mano..
- oh si ! delle scarpe per zia Alice... - dissi in fretta, grazie al cielo avevo trovato il tempo di uscire qualche attimo prima di prendere il pullman per cercarmi un diversivo... e comprare delle scarpe a zia Alice per far vedere che ero uscita a fare Shopping con le ragazze.Lei annuì. C'era qualcosa che non andava... mia madre era troppo silenziosa, non che fosse stata particolarmente chiaccherona, ma la vedevo strana e diversa dal solito. Guardai fuori dal finestrino i pini ingolfati di neve, ed ebbi uno strano presentimento.

Arrivate a casa parcheggiò la macchina nel vialetto, e scesi, nel freddo gelido, il tremore mi invase all'istante, presi la busta e mi diressi nella veranda mentre mamma faceva tutto con calma... come la invidiavo, doveva essere proprio comodo non provare ne caldo ne freddo !
Qualche secondo prima che potessi suonare il campanello la porta si aprì, zia Rose in piedi d'avanti a me con tutto il suo splendore mi sorrise, ricambiai e mi diede un bacio nella guancia. Entrai in casa, dove zia Alice era indaffarata al solito ag aggiustare la casa, e renderla magnifica come sempre, Esme che canticchiava e disegnava nel suo studio con la porta aperta, zio Jazz e zio Emmett guardavano la partita e discutevano dei diversi calci d'angolo e papà, seduto nel suo pianoforte, non lo vedevo, ma sentivo la musica provenire dall'altra stanza.
- Nessie ! - esclamò zia Alice...
- stupende le scarpe, proprio quelle che volevo ! - sorrise... già dimenticavo del suo potere, vivevo con loro da sempre, eppure mi sorprendevano come se non li conoscessi. Sforzai un sorriso ... e mi tolsi la giacca. Ringraziavo dio che ogni votla non vedesse nulla di Alec, anche perchè tenevo in mente il pensiero che non glie lo avrei mai presentato... zia Alice non poteva vedere nulla... almeno per ora era così... mi andai a sedere nel divano seguita da Rose, e poi Alice, e le porsi la busta
- fammi vedere .. tu le hai già viste ! - Rose prese la busta e aprì...
- Rosalie non ho potuto prenderti nulla, non so nemmeno dove ho trovato il tempo di prendere queste scarpe...- 
-... nemmeno a mamma ho preso nulla-
- oh ! tesoro! non ti preoccupare... l'importante è che tu ti sia divertita... - annuii, con un sussulto al cuore
- guarda qua, hanno anche i lacci per...- Alice mi interruppe prendendomi la mano...
- che c'è? - chiesi
- ma è stupendo !  dove lo hai comprato ? - chiese,  rigirando la mia mano destra, laddove tenevo un braccialetto di oro bianco, appese vi erano due segni, una x e un cerchietto, entrambi incastonati di diamanti, deglutii. Era da tempo che avevo quel braccialetto.. da un bel pò di tempo, quasi da un mese, e mi ero dimenticata di toglierlo stando con loro... sono proprio un'assoluta cretina !!




Si alzò dal letto, e si diresse nella sedia dove aveva appoggiato la sua giacca, vi frugò dentro, e vi tirò fuori una specie di scatola avvolta in una bustina di plastica... poi avanzò nella penombra e io mi alzai mettendomi seduta nel letto e ricoprendomi il seno con il piumone.. mentre lui in boxer si avvicinava e si sedeva accanto a me... mi avvicinai, mettendomi dietro di lui e con le braccia lo avvinghiai, baciandogli la schiena marmorea e perfetta mentre il silenzio veniva interrotto dal rumore degli schiocchi della bustina. la scatola che tirò fuori era rettangolare e di un colore rosso scarlatto, quando la aprì, rimasi sorpresa nel vedere quello che c'era dentro.
Un braccialetto, sembrava oro bianco, di tante catenelle insieme, e con appesi due specie di segni, una x e un cerchietto, con tanti piccoli diamanti incastonati. Deglutii quando prese la mia mano e mi mise lo splendido braccialetto al polso... le sue mani erano fredde quanto il braccialetto.
- Alec...- ansimai sorpresa, dopo aver finito prese la mia mano e famelico, la ricoprì di tanti baci desiderosi.
- per ora... è l'unica cosa che posso fare per te ...- sussurrò piano... come se già avere lui non mi bastasse.
- non aveva importanza, l'importante è averti vicino...- dissi prendendogli il viso fra le mani... lo tenni stretto mentre mi avvicinavo e gli baciavo il naso, e la fronte... e ... ardentemente, la bocca.
- che scusa ti inventerai ? - chiese prendendomi la mano e osservando il braccialetto, per poi passarvi il pollice a sfiorarlo...-
- gli dirò che l'ho visto in una vetrina e che non ho resistito...- dissi... mentre sorridevo guardandolo.. sembrava un bambino in ansia... quando mi guardava in quel modo pervaso dalla preoccupazione, eppure sapevo che non era la scusa del braccialetto che lo preoccupava. Continuava a fissarlo.
- ho paura che non riuscirò a nascondere per sempre tutto ad Aro..- sospirò.. il cuore cominciò a battermi forte... alzò lo sguardo...
- ormai piano piano, sto passando le mie giornate a pensare a te, a che cosa fai, con chi stai, se qualcuno ti da fastidio... - disse calmo... sorrisi per l'ennesima volta, lui... il freddo Alec.. spietato e cattivo... dire quelle cose... non me le diceva quasi mai, per la verità, più che parlare agiva, e sapevo che si sentiva a disagio quando si complimentava o mi diceva qualcosa di carino. E .. mi sorpresi nel trovare la verità nelle sue parole... anche io mi rinchiudevo in camera mia e pensavo a lui molto spesso, se non in continuazione, a che cosa stava facendo, avendo sempre la paura e il timore che Aro potesse scoprire la verità... e potesse fargli del male.
- e allora ci vedremo meno spesso...- dissi calma...
- stai scherzando ?... già non mi bastano queste poche volte !!! -
- Alec... è inevitabile... più stai con me e più mi vuoi... meno stai con me.. e .. e .. beh.. imparerai a non pensarmi.. io sto bene.. sto benissimo! ... se scoprono me non credo possa succedere qualcosa di grave... se scoprono te ... beh.. quella si che è una catastrofe...- dissi... anche se in cuor mio sapevo che la catastrofe stava in entrambe le cose. Abbassò lo sguardo...e toccò nuovamente il bracciale.... nella mia mano, gi accarezzai i capelli e mi appoggiai alla sua spalla...
- questo sono io...- sospirò facendo un mezzo sorriso.. e toccando la 'x' sorrisi .
- e questa io ?- toccai il cerchietto, lui rise, la sua risata era così calma e dolce  e.. rilassante, e anche... rara !...
- direi di si....- aggiunse, io annuii, si voltò verso di me e affondò il viso nei miei capelli come un bambino, lo strinsi , e intrecciai le mie dita nei suoi capelli... il suo profumo impeccabile mi inondò le narici... era come una droga il suo profumo... tante volte avevo desiderato prendermi una sua maglia con me, per poter sentire il suo odore anche a casa, anche quando lo pensavo, anche quando mi mancava terribilmente, anche quando il timore di esser scoperti mi assaliva.





- oh.. è .. è da un pò di tempo che ho questo braccialetto.. l'avevo visto in un negozio e mi era piaciuto molto - dissi.
- è davvero bellissimo...- corrugò al fronte Alice... come se qualcosa non tornasse.
- hey .. il riscaldamento è acceso ? - chiesi  - voi forse no, ma io ne ho bisogno ..- scherzai, Rose rise
- si.. li ho appena accesi...- mi informò mamma
- hey ... ciao...- mi salutò papà... che spuntò in quel momento dalla camera...
- ti sei divertita ? - chiese... e si avvicinò abbassandosi e baciandomi la fronte, annuii sorridendogli..
- Renesmee.. stiamo andando a caccia.. vuoi venire con noi o preferisci che ti portiamo il sangue ? - mamma si tolse la giacca.
- sarebbe fantastico se me lo portaste... - dissi volentierosa.. cavolo.. non potevo uscire con quel freddo, mamma annuì, e se ne uscì di casa con papà, Emmet Jasper e Rose rimanei in casa con Alice e nonna Esme... mi alzai le maniche e buttai via la busta che aveva contenuto le scarpe.. zia Alice cominciò a canticchiare con la sua voce squillante, mentre cambiava vasi, aggiustava tende e si dava da fare, anche se la casa era perfetta così...
- Jacob sta arrivando, indovina che cos'ha portato...- cantilenò,  scoppiai a ridere, la adoravo troppo quando mi diceva quello che vedeva..
- che cosa? - chiesi con il sorriso ancora stampato nelle labbra
- Il film 'Ghost' - annunciò .. e ridemmo entrambe, i tentativi di Jacob di provarci erano davvero miseri,
- i tentativi del tuo amico di provarci sono davvero miseri - fece eco Alice ai miei pensieri...
- beh.. gli dirò di portare il dvd del telefilm 'Friends' la prossima volta...- zia Alice scoppiò a ridere... e poi ritornò nomale... e mi guardò corrugando la fronte... come se volesse chiedermi qualcosa... ma poi lasciò perdere.
- Eccolo..- disse... andai ad aprire la porta... e lo trovai qualche secondo prima che bussasse con la mano in aria.. mi guardò sorpreso e poi sorrise, aveva il dvd in mano.
- ciao Jake...- lo feci passare e richiudendo la porta. Sorrise e mi abbracciò
- ciao Alice...- borbottò timido, mentre la zia lo salutava con un cenno del capo
- ho.. ho portato un dvd... - mi mostrò la scatoletta che sembrava minuscola nella sua mano
- ah si ? - feci la finta sorpresa e sentii Alice sghignazzare mentre scompariva dalla stanza
- si.. ! uhm.. si chiama Ghost.. non so se conosci... - balbettò.. lo vidi arrossire.
- si .. l'ho già visto...- cinguettai.
- ah...- fece deluso..
- ma mi piace Jake.. possiamo vederlo, mi farebbe piacere - sorrisi mettendogli una mano nella schiena, lui annuì piano... e ci diressimo verso il salotto... si sedette nel divano e misi il dvd, e mi andai a sedere accanto a lui, spensi la luce nell'interruttore li accanto e sentii che stava arrossendo... incrociai le braccia ... la casa sembrava non volersi riscaldare
- brrrrrr - esclamai, mentre mi mettevo il mento sotto il bavero della maglia.
- hai freddo ? - chiese lui preoccupato, annuii e sorrisi
- oh.. ahm... posso ? - chiese... non capii inizialmente ma annuii lo stesso corrugando la fronte... si avvicinò a me e mi passò un braccio dietro la schiena facendomi appoggiare a lui, non potevo più tirarmi indietro... anche perchè.. lui era così caldo, in oltre, con un solo braccio mi ricporiva tutta... appoggiai i piedi al tavolo e lui mi imitò, misi una gamba sopra la sua, lui la tolse e la mise sopra la mia, feci lo stesso e poi anche lui, e così via, ci stavamo intrecciando le gambe mentre ridevamo come pazzi
- smettila - dissi ridendo
- hai cominciato tu !-
- ma solo per appoggiarmi..-
- anche io...-
- Jake.. smettila...- scoppiai a ridere.. e mi imitò... quando calò il silenzio avevamo entrambi il sorriso ancora stampato nelle labbra...
- senti ..- disse.. il film era già cominciato eppure continuavamo a parlare e parlare...
- uhm ? -
- questo sabato.. c'è.. c'è l'anniversario di Sam ed Emily, e avevano deciso di fare una cosa carina,  e non 'animalesca' come al solito...- alzò gli occhi al cielo alla parola 'animalesca',  sentivo il suo alito profumato e caldo inondarmi il viso, mentre con il braccio mi stringeva ancora a se
- hanno invitato tutti quelli del branco, e chi vuole può portare qualcuno, ti va, ti va di venirci ? - chiese spreanzoso,  la mia voglia non era tanta, cioè, mi faceva piacere stare insieme a lui... mi sentivo sempre, a mio agio, e mi piaceva la sua compagnia, ma mancava la voglia
- Jake... io...- cominciai a dire
- ti prego.. altrimenti sarò l'unico a non portare nessuno - mi interruppe implorante, ci pensai su, se serviva a renderlo felice... beh... allora...
- ok..- sorrisi... il suo volto cambiò.. e si avvicinò a me. il cuore cominciò a battermi, era a pochi centimetri,  stavo per scanzarlo ma mi schioccò un bacio nella guancia... e mi sorrise... non mi aveva mai dato un bacio nella guancia, e, la sensazione non era poi così tanto brutta, io a lui glie li davo sempre i baci nella guancia... come del resto facevo con tutti.. papà.. mamma... Alice.. Rose..Esme... e così via
- grazie - sorrise
- e comunque - cominciò a dire, ma il campanello suonò, cercai di alzarmi ma zia Alice mi precedette
- vado io...-... e quasi non sentimmo per niente i suoi passi
- Renesmee .. è per te...- la sentii dopo qualche istante, corrugai la fronte e mi alzai
- chi è ? - chiese Jake
- che ne so ! - dissi e mi avviai alla porta, Alice si ritrasse
- Rensemee Cullen ? - chiese un ragazzo,  non aveva l'aria di un postino.. ma di un ragazzo della mia età se non un poco più grande, io annuii
- scusi un attimo... - mi prese il braccio, e vide il braccialetto
- che cosa fai ? - chiesi ritraendolo ed infastidita...
- scusa ma dovevo capire se eri tu ... questa è per te- disse dandomi una busta di carta . E se ne andò senza che potessi aggiungere altro, aspetta un attimo,  in che senso doveva capire se ero io ?  con quale criterio, mi guardai la mano, e il respiro si bloccò guardando il braccialetto... 'Alec' .. pensai... mi voltai e vidi Alice e Jacob in piedi lontano nel salotto
- scusate ma è una cosa personale...- dissi dirigendomi in cucina, aprii la busta e dentro c'era una lettera, cominciai a leggere una scrittura accuratamente perfetta, la riconobbi all'istante
- è pericolosa questa lettera quindi bruciala dopo aver finito di leggere, vi era scritto in cima, andai avanti proseguendo
- questo sabato.. allo stesso posto e alla stessa ora, fino al mercoledì successivo, dopo di che, per un mese non potremo vederci, ma ti spiegherò tutto...-
in fondo alla lettera una 'x' e una 'o', il mio braccialetto, io e lui, deglutii, annusai la lettera, sapeva del suo profumo, la piegai più volte e me la misi in tasca, dopo di che andai nel salotto
- chi è ?- chiese Alice.. - vai dalla tua amica Sabato ? - chiese sorpresa.. probabilmente aveva visto che sarei andata a Seattle...
- s.. si.. è .. è importante... - guardai mortificata Jacob
- ma.. non potresti rimandare ? .. voglio dire .. dalla tua amica ci puoi sempre andare, Sam, ha l'anniversario solo sabato...- brontolò, scuotei la testa
- è una cosa fra ragazze Jake, è importante, non posso spiegarti - dissi.. Alice corrugò la fronte, oh insomma, stavo impazzendo !!! 
- mi dispiace... - dissi a Jake, e salii le scale in fretta e mi rinchiusi in quella camera che avevano fatto per me in casa... mi sdraiai nel letto e cominciai a leggere e rileggere la lettera tante di quelle volte da imparare a memoria.. tante di quelle volte a immaginarmi ogni segno che lui faceva con la penna... a immaginermelo scriverla di nascorso.. consegnarla a quel ragazzo, dirgli di controllare se ero io attraverso il mio braccialetto, pensare che mi stesse pensando, a ogni minimo particolare, mentre la toccava e la piegava, mentre la chiudeva con la sua saliva dei bordi, presi il lembo di carta dove avevo aperto, e me lo misi nelle labbra, lo sentivo più vicino a me, e chiusi gli occhi, e me lo immaginai, mentre apriva la porta, avanzava e si sedeva nel letto, carezzandomi il ventre, sdraiarsi li accanto a me, baciarmi il collo, i senti, le sue mani fra i miei capelli, oppure quelle volte che io parlavo a raffica raccontandogli tutto e lui mi ascoltava in silenzio, con il suo viso freddo e orgoglioso, e contrastandosi mi accarezzava
Immersa nei miei pensieri sentii che Jacob era ancora nel piano di sotto, e sembrava non volesse andarsene, sbuffai, e mi diressi verso la porta chiudendola a chiave, non sarebbe mai entrato nella mia camera, non senza il mio volere, perchè il suo unico scopo era di rendermi felice, eppure provavo un certo fastidio, non ostante gli volessi un bene dell'anima. Sentii che stava salendo le scale.
- Nessie...- lo sentii bussare alla porta, la sua mano girò la maniglia e la porta non si aprì, restò in silenzio ma sapevo che era al di là della porta.
- non capisco cosa ti prende...- me lo immaginavo ricurvo sulla porta, mentre faceva dei cerchietti con le dita, mi appoggiai piano alla porta, e cominciai a scivolare a terra .. sedendomi...
- voglio solo starti accanto, stare vicino a te, non chiedo altro, e non capisco cosa hai perchè non ti apri a me, sei così fredda e distaccata...-
silenzio, non risposi
- ci sei ? - chiese, deglutii, poi guardai la lettera di Alec, la annusai, e la strinsi al mio petto
- Renesmee ? - sentii Jacob ancora,  ma continuavo a non rispondere, infine lo sentii sospirare, e scendere le scale, con calma
'mi dispiace Jake' sussurrai ...





continua ...




* * * * * * * * * * * * * * * * *




Allora... ecco l'immagine di questo capitolo link >
http://img97.imageshack.us/img97/8376/cap1n.png
Ci sono : I vestiti di Nessie in questo capitolo.. lagiacca rosa e tutto... poi.. c'è il braccialetto regalato da Alec.. le scarpe che aveva comprato ad Alice.. ed infine la busta che le era arrivata da parte di Alce! =) .. è tutto !






ciao a tutte !! ci sono proprio poche recensioni ! scommetto che la coppia Alec-Renesmee non intriga molto... comunque.. tornando a noi :

fefyCulen : ciaooouuu tesò... !! nono ! non te preoccupà.. non me dimentico delle altre storie !! anzi !... spero di non deluderti .. ! veramente ! e spero che questo capitolo ti sia piaciuto anche se è noioso.. ma è per rendere l'idea ! è solo l'inizio... tutto deve ancora cominciare !

Luna95 : ciau!!!! ti piace Alec ??? *_* .. spero di renderlo abbastanza figo e bello .. e non ti preoccupare .. nn metto una Nessie capircciosa e brontolona... o almeno... non farò nulla di sconsiderato .. O.O anche perchè ho paura con te che leggi la storia XD XD XD ... comunque si .. spero che ti piaccia e non deluderti.. anche perchè sai che ti lovvo dato che segui un'altra mia storia .. ma ora nn ricordo quale XD .. credo 'new family' XD ahh si .. dove tifavi per Connie XD .. alla prossima bella! e continua a recensire ! *_* sei troppo pazzerella ! XD

Mente_Bacata : ciao ! grazie di aver recensito !!! per qunato riguarda il codice html... basta che scarichi il programma KompoZer ... e lo utilizzi... se non sai dove.. ecco il sito >
http://kompozer.net/download.php ... !! se hai problemi chiedi !! xD


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Capitolo 3
*** The first time ***


Ciao a tutte ! un nuovo capitolino =) ... con questo freddo mi si gelano le mani qui nella tastiera XD ... spero che vi piaccia questocapitolo e mi lasciate una recensione !! 
Baciiiiii!Ps. e ricordatevi che il testo in corsivo è il passato, quello in forma normale il presente! non vorrei vi confondeste !!




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...The first Time...




Renesmee's POV

- fino a mercoledì a Seattle Renesmee ! ma ci sei già stata questo sabato !!! - esclamò mamma. Eravamo a casa nostra. Avevo bruciato la mia lettera,o ne avrebbero sentito l'odore... non mi andava di dare spiegazioni sull'odore 
- mamma ... Amber ha bisogno di me,  ha cambiato casa, ed è depressa capisci ? non ha nessun amico li, deve rifarsi tutta una vita, e mi ha chiesto di stare da lei fino a mercoledì...-
- hai la scuola Renesmee.. non puoi fare giri di continuo fino a Seattle  - mi guardò cupa. 
- lo sai benissimo che sono la migliore della mia classe, e che sono anche più avanti, se manco due giorni non muore nessuno ! - sbuffai.
- Renesmee !!! -
- Lasciala andare Bella - intervenne papà tranquillo, mentre se ne stava spaparanzato nel divano a guardarsi la tv.
- ha solo 15 anni e sta uscendo raramente, quelle poche volte che vuole andare a Seattle falla andare, e poi se la sua amica è depressa...- ringraziavo dio ogni secondo del fatto di riuscire ad essere ermetica con papà, sarebbe stata la fine altrimenti.
- non sta uscendo raramente - sbuffò mamma
- si invece ! - brontolai.
- mamma fammi andare ti prego..- implorai, lei sospirò e si sedette nel divano passandosi una mano fra i lunghi capelli castani... 




1 anno prima...




Appoggio l'ultima scatola sul pavimento, e mi stiracchio, sentendo la schiena indolenzita. 
- Allora ?che ne dici Nessie ? per due persone può andar bene no ? - chiede Carol tirando fuori alcune fotografie dagli scatoloni vicino la porta.
- a me piace ! - faccio spalluccie.
- ammeno che Amber non porti i suoi fidanzati contemporaneamente c'è spazio solo per noi due - scherza.
- mammaaaaaa ! - brontola Amber dall'altra stanza 
l'appartamento è privo dei mobili e le pareti spoglie sono di un colore candido sul tono del pesca. non è molto grande , ha una stanza da letto, uno sgabuzzino che diventerà la camera di Amber, un bagno privo di vasca e un'unica stanza grande che comprende cucina e salotto, ma sono sicura che le due vivendo da sole lo renderanno molto carino ed accogliente.
Le nostre voci e i nostri passi rimbombano per le stanze spoglie mentre, Carol, che ha una dote artistica, tira fuori vernice, pennelli e rulli per poterla ripitturare. Mi sono messa un paio di Jeans con le bretelle, per poterle aiutare, e ci ha dato il permesso di disegnare ciò che vogliamo in una parete tutta per noi. Il mio primo pensiero ovviamente.. è stato quello di cercare di riprodurre un lupo 
- ti piace ? - chiedo speranzosa ad Amber mentre è indaffarata con un disegno davvero infantile : un arcobaleno con un sole che sorride. Guarda il mio disegno e corruando la fronte chiede: 
- che cos'è ? - uhm.. nah ! cerca di fare la svelta. 
- eddaii !  non vedi ? un lupo ! - volta la testa da un lato, e poi dall'altro, e sgrana gli occhi.
- aaaaa , ti giuro che a me sembrava una faccia di una persona con la barba !!!! - esclama, chiudo gli occhi a fessura e metto le mani nei fianchi. Come se il suo disegno fosse bello, almeno ho una dote artistica migliore della sua, se non nel campo pratico, nel campo visivo, no ?
- noo! te lo giuro, te lo giuro, guarda...-lascia il pennello a terra e si avvicina indicandolo con le dita.
- questa sembra la faccia, ed ecco gli occhi e  la barba - in effetti,  è vero !!! se lo si guarda da un altro punto di vista, effettivamente ha l'aspetto di una persona con la barba e baffi 
- uhmm... già hai ragione - prendo il pennello e lo intingo nel marrone, nessuno si arrabbia se mi diverto un pò.
- e questo sembra un sole che fa la cacca - scarabocchio segni senza senso sotto il suo sole assessuato, la vedo sgranare gli occhi, per poi chiuderli a fessura. Afferra un pennello e lo intinge nel bianco 
- e questi sono i tuoi pantaloni che si sporcano - mi schizza di colore scarabocchiandomi nei pantaloni, la guardo scoinvolta e poi scoppio a ridere. Automaticamente prendo del colore e glie lo getto addosso, e in un secondo momento ci ritroviamo sudicie di colori mischiati mentre scoppiavamo a ridere e ci manca il fiato. Ci accorgiamo però tardi che Carol è ferma immobile in piedi vicino la porta, sgranando gli occhi, ci tiriamo su di scatto, e la guardiamo mortificata per il fatto di aver sporcato tutto intorno a noi.
- Carol io...- balbetto piano, avanza velocemente 
- ma che cosa avete fatto qui? - chiede scoinvolta, deglutisco e mi guardo intorno, effettivamente ha ragione, intorno a noi, la parete e il pavimento sono piene di chiazze di diversi colori mischiati, come tutti sappiamo, più colori insieme formano il marrone, la stanza era piena di quel marrone brutto e che odiavo, e che non avevo mai sopportato.
- come avete potuto.. ? - chiede guardandosi intorno 
- mamma...- Carol ci guarda prima sbalordita e poi scoinvolta, ansiosa picchietto il pennello nei pantaloni che tra l'altro mi stanno larghi. E in un secondo vediamo l'espresione di Carol cambiare e la vediamo scoppiare in una risata fragorosa che rimbomba per casa. Io e Amber ci guardiamo disorientate e poi scoppiamo a ridere insieme a lei. 
- ragazze vi avevo chiesto dei disegni carini non delle chiazze marroni e orribili per casa  - e scoppiamo a ridere nuovamente.
Il fatto di esserci divertite ci fa ricominciare da capo, puliamo la stanza e ridipingiamo la parete di bianco, ci perdiamo quasi mezza giornata, e all'ora di pranzo ordinano una pizza. 
Non mangio molto spesso, preferisco nutrirmi di sangue in generale, ma a volte sembra che il mio stomaco ne abbia bisogno o richieda il cibo, e a volte mi concedo qualcosina, anche se moderatamente. Ci sediamo a terra con le pizze e i vari succhi da bere, mentre Carol è uscita a comprare altra vernice e altri colori. Siamo in mezzo alla stanza del salotto sedute a terra. Prendo un trancio di pizza e comincio a masticarlo. Carol fa lo stesso, riempendosi il bicchiere di Coca cola.
- allora...- interrompo il silenzio. - pronta per tutto questo ? - chiedo. Lei sa che cosa intendo. Attende qualche istante, e un sorriso ironico delimita le sue labbra. Non mi guarda negli occhi. Preferisce non farlo.
- non sono mai stata pronta per questo - dice, nella sua voce, scorgo infinita rabbia mista alla malinconia e alla consapevolezza che nulla sarebbe stato più come prima. Sospiro, e lei fa lo stesso. 
- tu sei forte, ti conosco meglio di chiunque altro, e so che sei una tosta - dico, cercando di usare parole banali, anche se effettivamente, nulla di quello che dico potrà servirle.
Il padre e la madre di Amber mi sono sempre sembrate le persone più dolci e carine mai viste, mi trattavano come una seconda figlia e quando abitava a forks, andavo sempre a dormire da lei. Era una famiglia che si può definire perfetta la sua, fino a quando, una settimana fa, il padre di Amber come tutte le sere se ne ritorna dal lavoro, ma con qualcosa di diverso. Con una notizia che sbalordisce entrambe. Il padre, camionista, annuncia di avere un'altra famiglia, dicendo che ora loro avevano bisogno di lui più che mai, mancavano i soldi e lui non poteva più stare con Amber e Carol, dovendo aiutare Le altre due persone che aveva sempre tenute nascoste a figlia e moglie. E non è finita, infatti, per poter procurare i soldi alle due sconosciute, ha venduto la casa, che sfortunatamente era intestata a lui, cacciando le due, e lasciandole in mezzo alla strada. Mamma e papà volevano aiutarle ma Carol non ha accettato ne soldi ne aiuti da loro, dicendo che avrebbe fatto tutto con le sue mani, infatti una settimana dopo hanno trovato questo appartamento, in una periferia di Seattle, anche se non è proprio il massimo.
- andrà tutto per il meglio, e comunque sai che la mia famiglia ti aiuterà sempre e comunque ! - soggiungo. Lei annuisce, e poi cerca di sorridermi, anche se probabilmente, il sorriso è l'ultima cosa che avrebbe voglia di fare. In quel momento sentiamo la porta aprirsi e ci voltaiamo entrambe, Carol entra con due buste piene di roba e sospira.
- Bene.. questa per oggi ci può bastare, facciamo prima la tua camera così possiamo sistemare anche i mobili e tutto - dice ad Amber, appogia i sacchetti di plastica alla roba per dipingere e avanza per sedersi accanto a noi si lega i tantissimi capelli rossi in una coda di cavallo e prendere un trancio di pizza .
- finalmente... avevo una fame !- esclama. Poi corruga la fronte e guarda la pizza.
- è meglio che ne ordini un altra, non credo ci basti questa - 
- oh no!- la interrompo, 
- io ho finito - e poggio le mani al pavimento per alzarmi.
- sicura ? hai mangiato pochissimo - chiede. Non avevo tanta fame, e un'altra pizza non me l'avrebbe mai lasciata pagare. 
- sicurissima.. mangio pochissimo io - mi pulisco le mani nei pantaloni e poi mi dirigo verso gli scatoloni.
- quali erano quelli da buttar via ? ci penso io intanto che finite di mangiare ! - dico e li guardo dentro uno a uno 
- quei tre a fianco alla porta -
- ok...- a fatica li prendo e me li metto uno sopra l'altro e apro la porta con il gomito.
- sicura di farcela ? lasciali stare se no, li buttiamo dopo insieme - la sento dire.scuoto la testa
- ce la faccio - aggiungo ed esco spingendo la porta per richiuderla. Hanno anche bisogno di stare un pò sole a parlare. Ovviamente. Scendo le scale a fatica dato che l'ascensore è fuori servizio, le scale sono sporchissime e odorano di vecchio e di muffa. Scendo gli scalini facendo attenzione ad ogni passo ed in fondo apro la porta principale con la gamba. Quando sono fuori dal palazzo, qualcuno mi viene a sbattere
- e guarda dove metti i piedi ! - alza la voce.
- mi ... mi scusi...- cerco di dire mortificata ma se n'è già andato, mi guardo intorno e non c'è traccia dei cassonetti dell'immondizzia. Non sono mai stata in questa periferia, da quando Amber ha traslocato ho scoperto scoperto che ci sono anche brutte vie per la città. Comincio ad incamminarmi, magari trovo qualcosa dove poter buttare gli scatoloni.
Il traffico è insopportabile con persone che urlano e suonano il clacson in ogni momento, sento che i miei nervi non reggeranno molto. Intorno a me vedo solo palazzi pieni di scritte e graffiti nei muri e ragazzi che mi guardano il sedere. Ignorao i loro commenti e mi avvicino ingenua a uno di loro.
- scusami... sto cercando un cassonetto dove buttare questi  - il ragazzo mi guarda sorridendo e desideroso e si lecca il labbro, gli altri sconsiderati dietro di lui scoppiano in una risata alquanto snervante.
- me lo dici o no  ? - chiedo perdendo la pazienza 
- vai sempre dritta e svolta a destra, dovrebbe esserci una viottola che porta ai cassonetti - Qualcosa mi dice che si sta prendendo gioco di me. Annuisco incamminandomi, e noto i diversi centri di incontro per 'sensitivi' o 'cartomanti'  ignoranti penso . Svolto alla prima a destra e mi guardo intorno, ci sono numerose pozzangere, il posto puzza e le pareti dei palazzi sembrano umidicci, comincio a camminare mentre i miei passi rimbombano fra un palazzo e l'altro e svolto nuovamente a destra e poi a sinistra, per poi finire a trovarmi in un posto alquanto angosciante e senza via d'uscita. Un vicolo cieco insomma. mi guardo in alto e vedo solo le finestre dei palazzi, mi avvicino fino al muro che interrompe il mio percorso e sbatto gli scatoloni a terra.
- non mi interessa li lascio qui! e se si lamentano mettessero dei cassonetti per l'immondizzia ..- sbuffo infastidita fra me e me. Mi guardo i pantaloni e comincio a strofinarmeli cercando di pulirmeli. Sento un vento gelido sferzarmi e mi strofino le braccia, ho solo una maglia a maniche corte e dei pantaloni con le bretelle. Quando sono soddisfatta mi volto per andarmene e mollare gli scatoloni li. Ma c'è qualcuno in piedi nella penombra 
- scusami .. ma non trovavo dei cassonetti dove buttarli ! non potevo fare altro ! . cercai in fretta una scusa - l'uomo avanza limitandosi ad osservarmi, sembra quasi affamato, è alto e robusto, e quando avanza ancora vedo i suoi capelli chiari e ricci, e i suoi occhi scurissimi. Deglutisco, quando sento l'odore del suo sangue e lui probabilmente sente il mio. è un vampiro, e non un vampiro qualunque, ma un vampiro che probabilmente ha pochi giorni. 
- stammi lontana !-indietreggiandio, mentre lui avanza
- stammi lontana! non sono un umana, sono più forte !!! - balbetto, mentre sento le gambe tremare. Lui avanza ancora e le sue labbra si piegano in un ghigno privo di umorismo. è più forte di me, ogni vampiro trasformato da poco è molto più forte di qualsiasi altro vampiro, o ancora peggio, di un'ibrida come me ! 
I rumori del traffico si fanno più lontani
- non sei un'umana, ma il tuo sangue ha un odore delizioso, e in questo momento ho proprio sete- la sua voce è rauca, bassa, accenna qualche filo di ironia, facendomi intendere che questi sono i miei ultimi istanti di vita. Mentre indietreggio inciampo in qualcosa di duro, e quando mi ritrovo con il sedere a terra mi accorgo che sono gli scatoloni. Sono terrorizzata, essendo consapevole che qualunque azione io faccia, nulla potrà salvarmi, forse zia Alice mi aveva visto morire, forse erano già partiti per salvarmi, pregai che papà o mamma si materializzassero li da un momento all'altro. Osservo i vestiti dell'uomo, una camicia bianca stropicciata e sporca di sangue, dei pantaloni strappati, qualcuno lo aveva trasformato e poi lasciato libero. Ma chi poteva essere tanto incosciente? Sono paralizzata e non riesco a muovermi. è in momenti come questi che maledico il fatto di voler fare tutto di testa mia. 
- hey .. stammi lontano !! . mi hai sentito ? allontanati !!! mia zia prevede il futuro e saranno qui a momenti se non te ne vai subito ! ti faranno a pezzi - lo vedo fermarsi e corrugare la fronte, bene forse magari l'ho intimorito, ma contrasta i miei pensieri scoppiando a ridere. 
- pensi davvero che crederò alle sciocchezze che dici ?  beh, implorami e magari di do una morte semplice e veloce.- implorare ? io ?? MAI ! cerco di alzarmi in piedi e sento il sedere insolenzito, appoggio forte le braccia sul muretto ma mi graffiio facendomi male... lo guardo tornare immediatamente serio e i suoi occhi diventano scuri... famelici. Terrorizzata mi guardo intorno, forse potrei saltare e passare da una finestra per poi scappare, ma indubbiamente sarà più veloce di me. Ormai è a pochi metri di distanza... il mio respiro diventa un affanno. Aspetto ancora qualche istante e quando è a pochi passi da me,aspetto il momento giusto e scatto alla sua destra, cerco di essere velocissima ma qualcosa di freddo e duro mi blocca in una stretta ferrea il polso sfregiandomelo 
- LASCIAMI! LASCIAMI! - urlo dimenandomi
- e sta buona !!! - mi prende per entrambe le baccia e mi sbatte al muro, sento all'istante un dolore lacinante alla schiena e non riusco a sbloccarmi dalla sua stretta, mette le sue mani nelle mie spalle e piano avvicina il suo viso quasi perfetto al mio, terrorizzata cerco di dargli una ginocchiata nell'inguine, ma in compenso mi provoco un dolore al piede, lui sorride, con gli occhi che brillano di soddisfazione, ovviamente si sta godendo la mia paura e la mia impotenza, sento le sue labbra fredde sfiorare il mio collo.
è la fine penso morirò qui, ora in questa stupida via, da questo animale, le lacrime iniziano a rigarmi il viso, eppure mi sono sempre considerata forte, decisa, determinata. Il bastardo incomincia a leccarmi il collo, le sue mani indugiano nel mio corpo.
- Che diavolo aspetti ? - dico piangendo, e arrabbiata. Lui sghignazza...
- mi diverto un pò prima no ? - le sue parole mi terrorizzano, preferisco che mi succhi la linfa vitale, che vuol dire divertirsi ? comincio a singhiozzare, mio dio, dove diavolo è Jacob, non mi ha mai lasciato un attimo sola, mai una volta, me lo trovo sempre intorno, e ora ? ora che ho veramente bisogno di lui non c'è. Maledizione Jake.. dove sei? penso, il maledetto mi tocca, docca il mio ventre, e arriva a toccare i miei seni, mi sento disgustata e la nausea mi assale, abbassa la mano e mi alza la maglietta con calma, no... non può farlo, non può farmi questo, non può ! NON PUò ! sto per ribellarmi, per fare qualcosa, per dimenarmi, per prenderlo a calci e pungni, ma un istante dopo molla la mia presa inspiegabilmente e si allontana, i suoi occhi sono spalancati e guarda un punto indefinito, sono terrorizzata per scappare o per fare qualsiasi altra azione. L'uomo cade a terra in ginoccio, lo guardo impaurita e faccio qualche passo di lato, palpando il muro di mattoni, in un istante si accascia a terra e ha degli spasmi, deglutisco e mi guardo intorno, intravedo qualcuno nella penombra 
- aiuto ! MI AIUTI LA PREGO ! AIUTAMI! - comincio ad urlare 
vedo la figura avanzare, noto prima le sue scarpe lucide e i suoi pantaloni perfetti e neri, mentre si avvicina lo vedo, è un ragazzo, poco più grande di me, non è un ragazzo qualsiasi, i suoi occhi color topazio mi fanno trasalire, avanza impassibile, non mi guarda nemmeno, mi tira qualcosa velocemente e la afferro all'istante, e quando guardo la mano vedo un accendino.
- da fuoco a quei cartoni - dice, non capisco, e non so cosa fare. è un vampiro, l'ho già visto da qualche parte ma non c'è tempo, guardo l'uomo a terra non si muove, è immobile a occhi spalancati.
- SBRIGATI! fa come ti dico !- alza la voce. Annuisco e mi avvicino alle scatole e le sparpaglio, mi abbasso e prendo un pezzo di carta e gli do fuoco con l'accendino dopo di che lo butto vicino alle altre cose e in pochi secondi tutto pende fuoco, un calore assurdo mi assale, e quando mi volto nuovamente verso il ragazzo vedo una gamba e un piede staccati, e lo vedo indaffarato con la testa, deglutisco e sento tutta la pizza del pranzo salirmi nella trachea, quando stacca la testa, e vedo il sangue e una poltiglia umidiccia, la nausea mi assale... e sento qualcosa salirmi su per la gola
Gulp.... mi allontano di qualche passo e comincio a vomitare come una forsennata, con disgusto incomincio a sputare, e non mi sento per niente bene. Mi appoggio al muretto e comincio a respirare con affanno mentre mi pulisco la bocca con la maglia. sento pezzi di cibo fra i denti se sputo ancora schifata. Mi volto nuovamente dopo qualche istante, e vedo il ragazzo con il cappotto nero voltato verso le fiamme in piedi e prefettanente composto. Di scatto si volta verso di me, il suo volto è freddo, orgoglioso, impassibile mi guarda per un lungo istante. 
- non sei un'umana - dice freddo, io scuoto la testa piano,tremante.
- ma nemmeno un vampiro - aggiunge, scuoto la testa nuovamente. Attende qualche istante.
- un'ibrida - dice fra i denti, sospiro, e annuisco piano. Un ghigno si dipinge nel suo viso.
- ho visto solo due ibridi in tutta la mia esistenza, e uno di loro dovevamo ucciderlo ! -   un brivido mi attraversa la schiena, e cerco di mettermi composta. Terrorizzata trasalgo, mentre il respiro mi manca. I miei genitori mi avevano parlato di quando ero nata ed ero solo una bambina, e di quando i volturi volevano uccidermi. Sbianco in viso e comincio a sudare freddo. Le sue labbra sottili e perfette si piegano in un ghigno.
Solo ora mi accorgo della sua perfezione e compostezza. 
- un ibrida... una mezzosangue - dice con disgusto. è un insolente ! corrugo la fronte. 
- sei la stessa ragazzina - aggiunge poi, mentre sentiamo lo scopiettare del fuoco dietro di lui. Alza su con il mento. 
- vedi di stare attenta... la prossima volta - detto questo si incammina per la via immersa nella penombra dove porta alla strada principale. Faccio un gran sospiro... mi aveva salvato la vita e se ne stava andando.
- aspetta !!! aspetta !!!! - alzo la voce per chiamarlo e comicio a correre in sua direzione... non si volta, continua a camminare ignorandomi...cerco di tenere i suoi passi e gli sono vicina
- non ti ho... non ti ho ringraziato ! mi hai salvato la vita - dico.
- non ne ho bisogno ! - 
- ma .. io - 
- hey ! hai sentito ? ...- si ferma e mi guarda infuriato. corrugo la fronte.
- vattene a casa ragazzina - aggiunge. E ritorna nei suoi passi veloci ed eleganti. Cerco nuovamente di stargli dietro.
- no! NO !- dico e mi metto di fronte a lui alzando una mano per fermarlo. Corruga la fronte.
- devo offrirti qualcosa ! non ti ho ringraziato - ride ironico.
- non ne ho bisogno ! e poi, mi nutro di sangue !- fa freddo. 
- hey ! ho detto che devo offrirti qualcosa ! punto ! - dico.. e in un secondo momento mi accorgo che non posso dargli ordini.
- lo sai che posso ucciderti in un attimo ? - chiese cinico. Annuii piano.
- bene .. allora togliti dai piedi - 
- ma...-
- TOGLITI DAI PIEDI! - urla... deglutisco e mi sposto... e si incammina nuovamente fuori dalla via... 
- posso procurarti del sangue buonissimo !!!! - dico in fretta... 
- vedo che sei affamato.. posso procurarti del sangue ! -aggiungo... e .. con mia gioia... lo vedo fermarsi, senza però voltarsi.
ce l'ho fatta!!! esalto fra me e me.










- La stanza a nome di Alec...- borbottai piano al direttore dell'hotel. Un uomo anziano ma ben vestito, con una postura estremamente perfetta per la sua età e un viso freddo ed indifferente. 
- lei è ? - chiese piano guardando dei fogli
- Renesmee Cullen - dissi piano.Lui annuì e mi porse una scheda, come quella del bancomat, la presi e mi diressi in fredda nell'ascensore di quell'hotel, era tutto così lussuoso e bello, attesi che l'ascensore salisse e finchè la lucetta del numero 6 si accendesse, a quel punto si aprì e uscii nel corridoio, le pareti erano colr pesca e ricoperti di quadri dalla cornici color oro, mentre il tappeto rosso dava un'aria di, elegante, mi incamminai cercando la stanza numero 124 e quando la trovai, passai la scheda nella porta. il dentro era favoloso, non molto grande ma assolutamente favoloso, un letto a destra nella parete e un'enorme vetrata, il tutto immerso in colori caldi con dei fiori rossi e dei tulipani come soprammobili. Chiusi la porta e mi diressi nel letto poggiando la borsa con i vestiti per quei due o tre giorni, e cominciai a guardarmi intorno, aprii le tende e vidi il buio che incominciava a calare su Seattle. In quella stanza c'era una tv al plasma nella parete e in fondo un bancone con la cucina, ed era tutto perfettamente ordinato e profumava di fiori.Sospirai e mi sedei nel letto, per poi sdraiarmi, e cominciai a pensare a quei giorni fantastici che avrei passato insieme a lui. E in quel momento sentii la porta apriri e mi tirai su all'istante deglutendo. Lo guardai mentre entrava calmo e richiudeva la porta dietro di se, I suoi vestiti perfetti, la sua giacca e i suoi pantaloni neri, aveva in mano il suo mantello, e , ad esser sincera, non glie lo avevo mai visto indosso, mi guardò e sorrise 
- sei a tuo agio vedo - scherzò, il cuore cominciò a battermi a mille, mi tirai subito in piedi e in un istante gli fui addosso, infilai le mie dita fra i suoi capelli, mentre sentivo la sua bocca nella mia. Ogni volta che lo baciavo sentivo le stesse farfalle nello stomaco, e ogni volta, la mia bocca cercava famelica la sua,  mi staccò piano e mi carezzò il viso, guardandomi negli occhi, aveva già bevuto, non volevo pensare nemmeno un attimo a chi potesse esser stata la sua vittima, pensavo solo di averlo accanto. Socchiuse gli occhi e si portò i miei capelli nel suo naso e li annusò, li attorcigliò nel suo dito e vi appoggiò sopra le labbra, le mie braccia strinsero la sua vita e affondai la testa nel suo petto marmoreo. Amavo ogni suo tocco, ogni suo movimento, ogni volta che mi toccava sentivo il cuore battermi. 
- mi sei mancata - sussurrò piano nel mio orecchio, e mi morse il lobo, lo sentii appoggiare il cappotto e il mantello in una sedia per poi mettere la mano fra i miei capelli e prendere il mio braccio mettendolo attorno alla sua vita. 
- che cosa hai fatto oggi ? - chiese mentre mi dava piccoli baci nel collo, sentii le sue labbra fredde provocarmi un formicolio
- ho detto ai miei che andavo da Amber,  e che mi sarei fermata da lei fino a mercoledì - sghignazzò
- bugiarda... stai imparando a mentire - mormorò, lui che diceva bugiarda a me, come se lui non lo fosse abbastanza e meglio di me, tenerlo nascosto ai Volturi era un altro paio di maniche rispetto al tenerlo nascosto alla mia famiglia.
- sei tu che mi fai mentire - borbottai piano, mentre la mia mano si intrecciava alla sua. lo sentii ridere calmo
- ho anche dei lavori da sbrigare - con le mie braccia avvinghiai il suo collo e lui avvinghiò la mia vita.
- che cosa devi fare - chiesi preoccupata guardandolo negli occhi
- nulla di interessante, starò via per delle ore, domani il pomeriggio e le altre volte la mattina - disse, annuii, avevamo solamente tre giorni insieme e anche quei tre giorni non potevo godermelo per tutto il tempo, si avvicinò e morse il mio labbro inferiore
- non fare così, starò via poche ore, poi potremo stare tutto il tempo che vorrai insieme - disse sorridendo e perfettamente tranquillo.Cercai di ingorare il mio stomaco che brontolava , non volevo mangiare ne perdere nemmeno un attimo di tempo quando c'era lui, rise calmo
- hai fame ? - chiese, mi sentii perfettamente in imbarazzo, e non risposi, non avevo mangiato per tutta la giornata e nemmeno mi ero cibata di sangue
- vieni - si staccò dal mio abbraccio e mi prese per mano, e ci diressimo in cucina, misi un piede nella sedia e mi sedei nel bancone
- vuoi sangue o cibo ? - tirò fuori una bustina di sangue e un piatto con dell'insalata, corrugai la fronte
- hai il sangue ? - chiesi sorpresa, sorrise, mise l'insalata dentro, e prese due bustine di sangue, prese la prima e tolse la parte superiore, si avvicinò a me, e me lo porse nelle labbra
- mordi la bustina e succhia - disse, obbedii mentre sembravo una bambina che venivo imboccata, bevvi tanto da prosciugare la bustina mentre lui sghignazzava vedendo vedendomi famelica, prese un'altra busta e me ne diede altro, a metà della seconda bustina fui sazia e mi staccai, si avvicinò a me e succhiò la goccia di sangue che scendava nel mio labbro, per poi prosciugare quello che avevo lasciato
- sei sazia ? - chiese, annuii, e buttò le bustine li nel bancone da una parte. aprii le ginocchia e si avvicinò a me. Avvinghiai le gambe alla sua vita
- sei molto silenziosa, di solito parli moltissimo - disse, sorrisi, il fatto era che ero troppo felice e non riuscivo a capacitarmi di tre intere giornate insieme !
- non riesco a credere che staremo tre giorni insieme - buttai letteralmente le mie braccia attorno a lui,  e mi prese in braccio mentre cingevo la sua vita con le gambe... giocherellai con i suoi capelli mentre mi trasporata e mi faceva sdraiare nel letto, si mise sopra di me e risi quando mi solleticò il collo di baci... si abbassò e alzò la mia maglietta mentre appoggiava le sue labbra fredde nel mio ventre, in mezzo al mio seno, nel mio collo e nel mio mento, dio quanto lo adoravo quando mi toccava in quel modo. 
Sobbalzai quando il mio cellulare incominciò a suonare, lui lo ignorò e continuò imperterrito a baciarmi il collo
presi il cellulare, ma il numero era sconosciuto
- un attimo Alec  - ansimai, ma sembrava non volermi lasciare
- Alec...- ok, non voleva proprio lasciarmi, aprii il cellulare e risposi, lui morse il mio orecchio, il mio labbro, e il mento, mentre le sue mani indugiavano sulle mie gambe...
- p...pronto  ? - balbettai mettendo un dito nelle sue labbra per fermarlo, ma aprì la bocca e me lo morsicò, quello si, che era eccitante
- ciao Nessie.. sono qui a Seattle, non è che potremmo fare un giro ? - Mi misi all'istante seduta e Alec corrugò la fronte
- che c'è ? - chiese, deglutii
- chi è ??? - sentii Jacob emettere un ringhio acuto
- chi è al telefono??? - chiese Alec fra i denti, ok... questo si, che era un momento davvero difficile.







continua .... 
 



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Ecco l'immagine del capitolo... La pizza .. è nel flashback quando si siedono a terra per pranzo... Il fuoco.. del vampiro che Alec bruciò... le labbra... indicano gli ultimi momenti quando lei beve sangue.. e infine... un pazzo di albergo e il letto dei due !!!!

ecco il link>
http://img50.imageshack.us/img50/7914/cap2j.png


ed ecco l'immagine >



Risposte :

Sinead : =) =) la mia gioia per seguirmi anche qui l'ho già espressa in un poema di E mali XD XD XD .. epro gradirai anche questo capitolo pieno di errori XD.
Red_apple : ciao bella ! grazie mille per i complimenti, e ... spero di non deluderti visto che cercavi una ff su questa coppia strana ! spero mi seguirai e commenterai .. anche se so già che farò un mucchio di casini e pasticci ! alla prossima !
Luna95 : ciaoo pazzerèèè !!! grazie ! cmq Nessie ha freddo perchè è per metà umana non dimenticartelo... è un pò più fresca degli umani normali, ma prova lo stesso sensazioni come caldo e freddo, e può anche piangere !!!
fefyCulen : ciao tesò! grazie per la rec. Beh .. Alec non è proprio così dolce come sembra... perchè io non ho cominciato la storia dall'inizio.. da questo capitolo capirai XD... cmq il braccialetto è un regalo di lui dato che non può starle sempre vicino e non può averla sua e così cerca di farl questo regalo perchè lei lo possa sentire... e poicome stava scritto nel capitolo lui si sente la x e lei il cerchietto.. è come se stessero insieme XD Alice non vede Nessie... perche Renesmee non ha mai preso in considerazione la scelta di andare a vivere con Alec o nulla del genere... Alice ha le visioni nel momento in cui qualcuno prende una decisione... e la decisione di nessie 'per ora' è quella di non far conoscere a loro mai Alec... quindi Alice non può vedere nulla se Renesmee non glie lo presenterà mai !
in che senso lei decide di andare da Alec ??? o.O ... XD alla prossima !




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Capitolo 4
*** incomprehensions ~ incomprensioni ***


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Avevo detto che Pubblicavo Lunedì e invece eccomi qui, non pensavo di riuscire a finirlo questo capitolo l'ho fatto un pò più corto - o no ? - ma l'ho pubblicata, spero vi piaccia !!
Risposteeee alle mie recensionistineeee *-*

lalaland_girl :
ciao Bellaaaaa! scusa se non ho risposto alle tue recensioni ma hai recensito dopo che avevo postato i capitoli !!! comunque grazie mille ! sono davvero contenta che ti piaccia anche questa fanfiction !!! lo sai che adoro tutte le tue recensioni in ogni mia storia !!! comunque si, io a Jacob, non direi solamente 'lasciami fare la mia vita' sarebbe troppo poco ! e comunque vedremo che in realtà non è così palloso come sembra !! ma non voglio anticipare nulla !!! >.<
Luna95 : Ovviamente hai ragione Nessie non potrà nascondersi per sempre, mentre per quanto riguarda Jane, ho un bel pò di idee al riguardo... che evolveranno con l'andare avanti della storia ! 
sinead : già, le idee sono tantissime e in continuo progresso e non so mai come andare avanti da tutte le idee innovative che ho ! credo che fra un pò mi scoppia il cervello xD comunque spero di continuare al meglio e di migliorare ogni capitolo di questa storia !
red_apple : grazie sono felice che apprezzi il 'mio' Alec, o meglio Alec dal mio punto di vista, spero di non averlo fatto molto diverso dalla Meyer anche perchè la mia intenzione principale è quella di non cambiarlo molto da come è nella saga, bensì di farlo rimanere il solito, freddo e cinico Alec, che però prova questo immenso amore solo ed unicamente per Renesmee, insomma voglio che con Renesmee sia dolce e sensibile ma il suo carattere in qualche modo sia irremovibile ! spero ti piaccia anche questo capitolo e fammi sapere ! Baciii!
Claire_Young : Benvenutaaa! ciaooo! sn contentissima che ti piacciaaa ! davvero ! fammi sapere anche di questo capitolO! miraccomando ! già Alec tenero e buono .. ma solo ed unicamente con Nessie xD
fefyCulen : ciau! si Jacob si è preso un palo! ma nn è ancora detto! magari cercherà di riconquistare il suo imprinting O.o è deciso e determinato a quanto pare xD per quanto riguarda il sito, si chiama Polivore... ti iscrivi e fai tutto quello che ti pare xD ... spero ti piaccia anche questo cap. fammi sapere bella !
Vichy90 : Benvenuta anche tuuuuuuu!!!!!!!!  ti piace un casino *-* oh cielo!  grazie *______* spero di non deluderti ... alla prossimaaa! bacioni!

Grazie a chi segue la mia fanfic. ( 4 )e a chi l'ha messa tra i preferiti ( 16 )!!! ma siete tantiissimiiii fatevi sentireee ditemi i pareri !!



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...Incomprehensions...





Jacob's POV

Piccoli e scintillanti fiocchi di neve scendevano volteggiando dal cielo notturno di quella sera.
Come diavolo riuscivano tutti a stare imbottiti in quel modo ? beh, non c'era da stupirsi, del resto, quel freddo ti penetrava nel corpo congelandoti sino alle ossa , o almeno così dicevano.
La neve si era impossessata anche di Seattle, la vedevo accumulata agli angoli della strada, sopra i tetti delle macchine che passavano nel traffico e sopra le insegne dei pub o dei ristoranti. 
Impaziente me ne stavo li con le mani nelle tasche ad aspettarla, vedendo le nuvole di fumo che mi fuoriuscivano dalla bocca, mentre facevo su e giù per il marciapiede di  fronte all'hotel 'Sur le fil' dove l'insegna aveva un aria di 'antico'.
Beh, che dire?  lussuoso,  il posticino che si era scelta per stare con le sue amiche, e io che pensavo che se ne sarebbe andata in una periferia sporca e sudicia come mi aveva detto Bella ! 
Me ne stavo fuori dalle porte e non mi facevano entrare, un ragazzo, con la divisa rossa e il cappello da scemo stava morendo di freddo, mentre aspettava di aprire le porte a tutti tranne che a me! ma chi se ne fregava ! l'importante era che lei scendesse, e questo bastava a farmi calmare. 
La intravidi all'interno dalla porta di vetro e oltrepassare il grande salone accogliente dell'hotel. Aveva dei Jeans aderenti e si stava mettendo la sua giacca rosa, quella che io adoravo.
Arrivata alla porta, il portinaio-scemo le fece strada sorridendole
'che cazzo hai dai ridere ? non fare il cascamorto con lei deficente!' volevo dire a quel ... quel....
- Jake..- corrugò la fronte lei,  avanzando mentre si stringeva nel suo cappotto e alzava le spalle dal freddo, le sorrisi, troppo felice di vederla.
- ciao Nessie...- mi avvicinai per abbracciarla, la strinsi a me, e durò poco,  perchè mi respinse lentamente, facendomi intendere che non era aria.
- che ci fai qui ?-  domandò. 
Uhm... 
Infastidita ???

- Beh Sam non la fa più la sua cena di anniversario, e così non sapevo che fare...- col cavolo ! Sam la faceva eccome la sua festa! ma ero l'unico a non portare nessuno ! insomma, voglio dire, non potevo portarci mio padre, tutti si portavano le loro ragazze ! cavolo... e lei mi aveva fatto rimanere così male quando non aveva più accettato di venire con me ! quando mi aveva dato buca ! possibile che le sue stupide amiche fossero più importanti di me ?  di me che l'avevo accompagnata durante la crescita, di me che le avevo dato tutto, la mia vita, il mio amore (in tutti i sensi)... l'avevo fatta ridere e mai una volta annoiata o fatta piangere, e ora, ogni volta che si parlava di quella 'Carol' ... venivo al secondo posto per lei.
- Jake io non so che dirti, mi dispiace ma oggi non posso proprio, cioè fino a mercoledì non posso stare con te - si scusò. Dio ! era così bella, avevo voglia di toccare i suoi capelli setosi e bronzei , che ondulati le pendevano per la schiena ondeggiando a ogni suo passo, e qualche ciocca ribelle ricadeva nella sua bellissima fronte.
- ma.. cioè tu sei con le tue amiche io non ti chiedo tanto giuro, vorrei solo fare un giretto nulla di che, poi te ne puoi ritornare dentro. - la implorai.
- Jake... non tutti non sentono il freddo come te! mi sto congelando! - sbattè i denti mentre si stringeva le braccia e metteva il mento sotto il bavero della giacca.
- ti terrò io !!!! non ti preoccupare se mi stai vicina non sentirai freddo - mi guardò cupa. E lentamente scosse la testa irata.
- No Jake... mi dispiace ! - aggiunse.
- ma...-
- Jacob smettila !!! finiscila hai capito ? devi finirla di starmi appiccicata !- alzò la voce. Che bisogno aveva di arrabbiarsi in quel modo ? le chiedevo solamente un giro, uno stupido giro in centro.
- mi.. mi dispiace - cercò di scusarsi trasalendo.
- non volevo urlarti così,  so che tu vuoi starmi accanto perchè non puoi farne ammeno,  ma... devi capirmi, insomma, io ti voglio bene e tu lo sai -
Già, come se mi bastasse.
- ma non posso essere obbligata a starti accanto per il fatto dell'imprinting, Jacob, il mio destino non è stato segnato insieme al tuo quando mi hai vista per la prima volta -
 E secondo lei che dovevo fare ? l'imprinting era più forte di me, non era certo colpa mia !
- devi cercare di capirmi, non sono obbligata a starti accanto per sempre, devo prendere anche io le mie decisioni, non posso dipendere da te -
- non posso stare senza di te - farfugliai. Era la prima volta che le dicevo una cosa del genere, stava andando troppo oltre con i discorsi e non potevo di certo sopportare tutto ciò. 
La vidi sospirare e guardare da un'altra parte, mentre il vento gelido le scompigliava i bellissimi capelli che sognavo sempre di toccare e attorcigliare fra le mie dita, ma da più o meno un anno era diventata troppo distaccata, e anche i nostri abbracci più freddi. 
Si avvicinò, e il cuore cominciò a battermi forte quando appoggiò la sua mano esile nella mia spalla, si alzò in punta di piedi e sentii le sue labbra fresche sulla mia guancia, già ... sulla mia guancia. Mi guardò negli occhi e sprofondai nei suoi scuri e caldi.
- ti voglio bene Jacob Black, ma fra di noi non penso ci sarà nulla di più di una semplice amicizia - 
Hey.. aveva detto 'non penso' ,non 'non ci sarà', bensì un 'non penso'.
Non era mai successa una cosa del genere... mai nessuno aveva rifiutato un imprinting, ma perchè stava facendo così ? che cosa le prendeva ? lei lo sapeva che io non potevo vivere senza di lei ? lo sapeva che quando non l'avevo accanto pensavo solo ed unicamente a lei ? lo sapeva che era la mia unica ragione di vita ?
 NO! indubbiamente non lo sapeva.  Sospirai, e distolsi gli occhi dai suoi che mi fissavano in ansia, come ad aspettare risposta. Dio, e cosa le dovevo dire ? Va bene ? per me è ok, fra noi non ci sarà mai nulla, e la storia finisce qui ? andarmene e mollarla li a Seattle ?
- non c'è imprinting che sia mai stato profanato....- mormorai. Le sue labbra vibrarono in una risata ironica.
- mi dispiace - aggiunse, e mi sorrise. Che diavolo me ne facevo del suo stupido sorriso ?
Dio, no! NO! il suo sorriso era la mia vita! no! non potevo vivere senza di lei ! NO !
 
- ciao Jake... ci vediamo - mi diede una lieve  pacca nel braccio.
Non mi mossi di una virgola, la guardai sorridermi un ultima volta per poi voltarsi e tornare dentro l'Hotel.
 




Renesmee's Pov
 
 Volevo bene a Jacob,  il mio Jacob, era sempre stato mio, il mio cagnolone-lupacchiotto, aveva sempre fatto tutto per me, eppure, non provavo altro che un'amicizia profonda e un bene dell'anima per lui, non riuscivo a vederlo come qualcos'altro. Come quando crescete con un fratello, naturalmente non provate altro che affetto, non potreste mai vederlo come qualcosa di più. Non potevo dare di più a Jacob, era Alec la mia vita, la ragione della mia esistenza, il mio respiro quotidiano e la ragione per cui continuavo a vivere la mia esistenza da ibrida qual'ero.Le mie giornate, da quando l'avevo conosciuto, passavano pensando di trovare una scusa da inventarmi con i miei per poterlo vedere, per poter sentire la sua voce, per avere le sue carezze, sentire il suo respiro gelido nel mio collo, e sentirmi dire ti amo o sei la mia vita dalla persona più pericolosa, orgogliosa e fredda di questo mondo! 
Aprii la porta della camera e la richusi dietro di me. Tolsi la giacca e lo vidi in piedi di fronte la finestra, nella sua posizione impeccabile ed eretta, con le mani dietro la schiena, mentre le luci della città  che illuminavano la notte incombevano fuori dalla finestra.
- ho fatto subito - ansimai con il respiro affannoso per la corsa, mi avvicinai, e cercai di mettere le mie mani fra le sue braccia...ma si mosse, e mi scostò da se.
- A..Alec...-   lo guardai sorpresa. Attese un lungo istante.
- chi è? - chiese freddo... gelido! inizialmente non capii, e poi compresi.
- un... un mio amico - rivelai.
- un tuo amico  - annuì lentamente.
- e che ci fa qui ? - continuava a contemplare la città. Mi sedei nel letto sbuffando e intrecciai le dita fra i capelli.
- è una storia lunga....- mormorai intimidita.
- ah si ? - si voltò alzando su con il mento altezzoso, mentre teneva le braccia dietro la schiena.
- ho tutto il tempo per ascoltare e capire perchè il tuo amico, cane, è venuto qui oggi -
 sospirai, e presi il cuscino tormentandovi l'angolino con le dita.
- lui ha... ha avuto l'imprinting con me, tutto qui - esortai sperando che  non sapesse cosa voleva dire imprinting e che non me lo chiedesse, inizialmente corrugò la fronte, e poi rise sarcastico 
- e così, lui sarebbe l'uomo della tua vita - enunciò contro ogni mia aspettativa.
-io sono la donna della sua vita ma lui non è così per me - dissi. Ritornò serio,  finalmente! odiavo quando scorgevo del sarcasmo nella sua voce.
- tu... - mi voltò le spalle nuovamente.
- io cosa ? -
- tu non lo vuoi ? - domandò incerto, sentii un leggero tremolio nella sua voce, per la prima volta in via mia, trovai insicurezza nella sua voce...
- certo che no Alec - mi alzai avanzando e lo avvinghiai con le braccia, questa volta non mi respinse.
- è solo un caro amico per me,  tutto qui, non proverò mai nulla di più per lui - mormorai . Lui annuì.
- allora posso ucciderlo - 
- CHE COSA ? - mi staccai bruscamente da lui, e si voltò .
- se non lo uccido ti starà intorno per tutta la vita ! lo capisci ? -
- è un mio amico UN MIO AMICO! COME PUOI SOLO PENSARE A UNA COSA DEL GENERE ? - strillai troppo forte.
- ti starà sempre intorno ! SEI IL SUO DESTINO TU ORA !-
- lui lo sa!! glie l'ho detto che non lo amo, non mi costringerà a fare ciò che non voglio ! ..-
-no invece, non lo capisce! è uno stupido cane, non capisce! lo ucciderò perchè altrimenti ti starà intorno per tutta la vita - 
- TI ODIO! TI ODIO TI ODIO TI ODIO !!! - strillai più che potei mentre mi guardava a occhi sgranati improvvisamente
- non lo farai ! NON LO FARAI TE LO IMPEDIRÒ,  UCCIDILO E NON MI VEDRAI PIÙ - le lacrime cominciarono a rigarmi il viso, mi diressi lesta nella porta, afferrando il mio cappotto da terra, e uscendo senza nemmeno dargli il tempo di aggiungere altro.
Come poteva farmi questo ? come ? allora non lo conoscevo bene ! era così? Perchè si comportava in quel modo?
Scesi le scale in fretta, non potevo aspettare l'ascensore, arrivata al piano terra mi diressi verso la vetrata. Uscii e lo cercai .
Era li! Jacob era li ! vedevo le sue enormi spalle e le sue mani in tasca mentre guardava un punto indefinito nel traffico. 
- JAKE ! JAKE !- urlai il suo nome, e si voltò stupito.  Mi fiondai fra le sue braccia e, come sempre, mi accolse caldo. 
- oh Jake...- singhiozzai mentre le lacrime scendevano nel mio viso.
- che succede ? è successo qualcosa ? - chiese preoccupato. 
- voglio venire con te ! andiamo dove ti pare ! a fare un giro, da Sam e Emily, dagli altri, dove ti pare, ma portami con te, portami lontano - ansimai. Lui mi strinse a se e mi baciò la fronte riscaldandomi fra le sue enormi braccia. 
- che cosa è successo Renesmee.. ? - chiese con calma, distaccandomi e carezzandomi la fronte. Scuotei la testa tirando su con il naso e cercando di calmarmi.
- nulla, veramente, voglio venire con te, portami con te - mormorai mettendo la mano nel suo petto. Lui annuì e mi sorrise asciugandomi le lacrime.
Jacob era il mio calmante ! con il suo imperturbabile modo riusciva a farmi stare tranquilla e non perdeva occasione di farmi ridere, con battute singolari e con la sua solita dolce goffaggine.
Avevamo preso l'autobus per andare da Sam, che del resto aveva deciso di dare luogo alla cena a Seattle, in uno dei numerosi e modesti ristoranti.
Il 'Dragonfish Asian Cafe' si trovava nella parte opposta della città. Scendemmo nella fermata più vicina al ristorante e ci dirigemmo al suo interno. 
Non era particolarmente raffinato, ma era spazioso ed accogliente.
Sotto la luce delle pittoresce lampade ad olio, cercammo gli altri con lo sguardo, riconoscendo due di loro. Ci avviammo al tavolo dove erano numerosi, fra i quali, Sam ed Emily, Paul e la sorella di Jacob, Rachel. Quil insieme a Claire, Seth e Jared insieme a Kim. 
Ci salutarono entusiasmati anche nel vedermi e mi diedero il benvenuto.
- Jacob ci aveva detto che non saresti venuta, sono contenta che hai cambiato idea ! - mi abbracciò Emily faticosamente, il suo pancione diventava ogni giorno più grande, ormai era incinta di ben sei mesi, e il bambino sembrava piùttosto enorme dentro il suo corpo esile.
Sorrisi imbarazzata pensando alla scusa che doveva aver trovato Jake nel dire loro del perchè non potevo andarci.
Ci sedemmo prendendo posto vicino Sam e Jared. Jacob si sentì subito a suo agio, mentre per quanto riguardava me, l'unica con cui mi sentivo a mio agio era Claire, la quale aveva più o meno la mia età, o era di uno o due anni più grande di me. Era loquace e riservata, non ostante ciò, riuscivo a capire che era perfettamente a suo agio con tutti loro, cosa che probabilmente io non avrei mai provato. 
- un pò di vino Renesmee ? - domandò Sam sorridendo.
- oh no ! per lei no! ha solo quindici anni ! - lo respinse Jacob.
- e perchè no? - già, perchè no ? 
- ma .. Nessie -  mi guardò sorpreso. Lo ignorai facendo segno a Sam di versarmene un pò nel calice, il quale obbedì. Lo ringraziai e ne bevvi il primo sorso, sentii due di loro sghignazzare e Emily e Rachel sorridere. Oh, al diavolo, non avevo voglia di subirmi discorsi inutili.
La serata proseguì tranquilla, fra due risate e discorsi a cui mi tenevo fuori, semplicemente per il fatto che non mi interessavano, non ostante ciò ero contenta che Jacob si divertisse.
Il miei pensieri si concentravano tutti su Alec, inutile negarlo,  sulla nostra litigata e sul fatto di essermi sentita estranea ai suoi occhi dopo aver visto la rabbia nel suo viso. 
Accavallai le gambe e ruotai lentamente lo stelo del calice di vino tra il pollice e le altre dita della mano.
La porta d'uscita e le finestre del 'Dragonfish Asian Cafe', situato in una delle principali vie di Seattle, affacciava propio sulla torre dello  'Space needle' Fra i sempreverdi ricoperti di neve, che sembrava quasi scintillare dalle luci della città, paragonata all'impenetrabile nero del cielo notturno.
Aveva smesso di nevicare, e i campanellini della porta d'entrata suonavano in continuazione con il via vai di gente che entrava numerosa.
Mi guardai diverse volte attorno, in cerca di qualcosa, nemmeno io sapevo cosa, o forse si ? 
Inghiottii quanto restava del vino. Lui se ne sarebbe andato per sempre, mi avrebbe lasciata. Ne ero più che certa, dopo la scenata che avevo fatto mi avrebbe odiato. Sarebbe ritornato in Italia per sempre, non lo avrei mai più rivisto. Sospirai e mi accorsi che qualcuno mi stava osservando.
- tutto bene ? - sussurrò Jacob al mio orecchio, il suo alito caldo mi solleticò il collo.
- tutto apposto - annuii, quando invece avevo tra le mani il calice del terzo prosecco. Lui sorrise e si avvicinò calmo, togliendomi il calice di mano.
- Hey - protestai, ma alzò la mano per bloccare la mia.
- stai esagerando - disse severo, mi accorsi solo in un secondo momento che eravamo al centro dell'attenzione, ma lui sembrava imperturbabile, disinteressandosi agli altri. Sospirai.
- andiamo - enunciò infine lui alzandosi. E porgendomi la mano.
- dove andate ? - corrugò la fronte Sam.
- a fare un giretto, fa troppo caldo quì - effettivamente cominciavo a sentire un calore strano invadermi. Presi la sua mano e mi aiutò a mettermi la giacca.
- grazie della cena, mi sono divertita - mentii, se ne accorsero. Mai ero stata tanto fredda con loro.
- hai bisogno di aiuto ? - chiese Rachel, mi accorsi dopo che stava parlando con Jacob, e stavano parlando di me.
- hey ! io sto bene ! sto benissimo! - di certo tre prosecchi non mi avevano ubriacato ! ci voleva ben altro per farmi fuori.
Mi feci aiutare da Jacob per uscire dal ristorante, mentre il freddo sopraggiunse inaspettato inaridendomi le labbra.
- fermiamoci un attimo qua -
Cercai un posto dove sedermi quando fummo fuori, in una panchina avanti a dei sempreverdi. 
spazzai via la neve con le mani e mi sedei sopra. 
- che cos'hai ? - lo sentii chiedere mentre si metteva le mani nelle tasche e si avvicinava per poi sedersi accanto a me.
- nulla ...- passai le mani gelide nel viso, stavano arrossendo e riuscivo ammalapena a sentirle.
- C'è qualcosa che non va, lo sento, lo vedo, pensi a qualcosa, che ti fa stare in ansia.- 
- già - annuii non interessata realmente al suo discorso 
- che cosa c'è che non va ? -
- te l'ho già detto ! nulla - 
- posso fare qualcosa per te ? -
- no, sto bene, voglio solamente andarmene a casa - 
Andarmene a casa ? dio che diavolo stava succedendo ? Jacob allungò la sua mano calda sfiorandomi la guancia.
Deglutii guardandolo, le sue carezze erano calde, dolci. Presi la sua mano stringendola e baciando le nocche. 
- Jake...- ansimai piano mentre lacrime calde attraversavano le mie guancie gelate, si avvicinò e mi strinse al suo petto mentre singhiozzavo rumorosa.
- ti prego calmati ! dimmi che cos'hai ! dimmi che cosa ti fa star male Renesmee, dimmi perchè soffi in questo modo ! - era preoccupato e lo sentivo, ma dirgli la verità significava perdere anche lui. Dirgli che soffrivo perchè avevo perso la mia unica ragione di vita non era consono. Alec se ne era andato, per sempre, e me lo sentivo era troppo orgoglioso per rimanere dopo tutto quello che gli avevo detto. 
Sentii le labbra calde di Jacob premere contro la mia tempia, le sue braccia avvolgermi, i singhiozzi diminuirono e alzai lo sguardo, mi asciugò una lacrima dall'occhio con un bacio mentre con una mano mi carezzava.
- aggiusterò tutto io se mi dici di che si tratta!! ucciderò chi ti fa star male !- sussurrò al mio orecchio. Passammo un lungo istante li nella panchina fra i sempreverdi colmi di neve, mentre mi riscaldavo avvinghiata a lui. 
- Jake... devo andare a prendere la mia roba in albergo -
- vuoi che ti accompagni ? - 
- no ! no davvero, prendo la mia roba e poi ti chiamo casomai mi accompagni a casa - dissi. Annuì lentamente, non del tutto convinto. E mi staccai dal suo abbraccio aggiustandomi la maglia e mi alzai.
- sicura ? posso accompagnarti se vuoi io...-
- no Jake davvero, voglio rimanere un pò sola, sul serio poi ti chiamo . Aggiunsi infine salutando. Avrei preso l'autobus nuovamente, sempre se lo avrei trovato a quell'ora.
Aspettai alla fermata per mezz'ora, troppo stanca, e infreddolita. Il pullman mi trasportò a pochi isolati dall'hotel, quindi decisi di farmi una passeggiata lungo il lago, magari mi riscaldavo un pò. Le sponde sembravano appartenere all'oscurità mentre le luci della città vi si riflettevano ondeggiando insieme all'aria fredda che mi congelava....







Alec's POV

Ho ucciso persone, sterminato città e intere popolazioni, non ho mai avuto pietà per nessuno, mai un rimpianto, mai ho provato compassione per donne anziani e bambini.
Non sono  mai stato indeciso, chiedetemi cos'è l'odio, e ve lo saprò descrivere in mille modi, chiedetemi cosa vuol dire vivere una vita spargendo morte e distruzione, e chiedetemi cosa vuol dire fare una scelta, una scelta irremovibile, una scelta a portarmi ad una vita monotona ed alienante, e saprò rispondere a tutto...
poi.... poi chiedetemi cosa vuol dire amarla, chiedetemi cosa vuol dire amare lei, e non sarò in grado di rispondervi, ne tantomento rispondere a me stesso.
Come può lei, un'ibrida, nemmeno un vampiro completo, entrare nella mia vita in questo modo e scoinvolgere tutto in modo tale da farmi confondere ? come può farmi provare sensazioni mai provate ? come posso io, l'orgoglioso freddo e spregievole Alec, facente parte della famiglia più grande e pericolosa del mondo, amare un'ibrida ?

Osservavo il cielo notturno fuori dalla finestra e rimansi perfettamente immobile sentendo la porta aprirsi. La luce si accese e mi voltai con calma.
Lei,  restò immobile vicino la porta mentre mi guardava sorpresa, inizialmente il suo viso sembrava sbalordito, in un secondo momento corrugò la fronte e socchiuse gli occhi. Aspettai qualche istante e mi voltai in sua direzione con la massima calma. Che strana sensazione provavo ogni volta che la guardavo, che guardavo i suoi capelli setosi e bellissimi, ogni volta che mi immergevo in quelle pozze color cioccolato quali erano i suoi stupendi occhi dalle ciglia lunghissime.
- non ho pensato a te dicendo quelle parole, ma solo ed unicamente a me, sono stato un egoista - dissi freddo, forse non mi avrebbe perdonato, sapevo che era ritornata solamente a prendere la sua roba. Tolse la giacca posandola nella sedia e fece qualche passo in mia direzione.
- è un mio amico - sospirò calma.
- lo so -
- è il mio migliore amico.
Sono cresciuta con lui ed è stato come un fratello per me -
- so anche questo -
- Alec - la sua voce si addolcì.
- lui è un mio amico, e tu... tu sei, il mio ragazzo, l'amore della mia vita - non mostrai la mia effettiva sorpresa.  Si avvicinò ancora di qualche passo ed era quasi a un metro da me,
allungò la mano e sentii il suo tocco caldo nella guancia.
- io ti amo, e se tu pensi che ti stia prendendo in giro e che ami un'altro, beh allora forse non mi conosci abbastanza - attesi un lungo, lunghissimo istante, nella mia posizione fredda, eretta, glaciale.
- e se tu pensavi di tornare in hotel e non trovarmi, allora nemmeno tu mi conosci effettivamente - chiarii. Scuotè la testa calma, e senza preavviso le sue braccia avvinghiarono il mio collo.
L'odore dei suoi capelli inondava le mie narici, resisterle era sempre stato una sfida, il sangue che aveva era irresistibile, e lo desideravo come mai mi era capitato.
- ti amo... - mormorai al suo orecchio, mentre toccavo la sua schiena, la massaggiavo.
- anche io ... anche io vita mia, anche io - singhiozzò, la allontanai e asciugai le sue lacrime con dei baci, mentre le mie mani tenevano il suo candido viso perfetto.
- non volevo urlarti in quel modo mi dispiace io...-
- shhh - le misi il pollice nelle labbra carnose e mi avvicinai, sentii il sapore del suo labbro nella mia bocca, mentre lo leccavo, lo mordevo, lo stuzzicavo.
- Alec ....- ansimò
- mhh ? -
- devo, devo chiamare Jacob e dirgli di andare a casa, mi sta aspettando - enunciò. Mi fermai nello stuzzicare il suo labbro. Sospirai e poi sbuffai alzando gli occhi al cielo. Le presi il labbro fra l'indice e il pollice e lo baciai, per poi lasciarla e dirigermi verso il frigorifero.
- sei arrabbiato ? -
- hmmmm no , diciamo infastidito dal cane, ma se è un tuo amico ...- scorllai le spalle tirando fuori una bustina di sangue.
- del resto, il cane è il miglior amico dell'uomo no ? -
In cambio della mia battuta originale ricevetti solamente un'occhiataccia. Prese il telefono dalla giacca e compose il numero mentre si sedeva nel letto togliendosi le scarpe.
- Jake...-
tsk, lo chiamava Jake il cane. Un appellativo, che schifo. Aprii la busta di sangue disgustato mentre mi sedevo nel bancone.
- si ecco, no niente rimango a dormire qui da Amber, non ti preoccupare tu ritorna a casa, ci vediamo giovedì -
Bene! lo avrebbe pure rivisto. Prima o poi lo avrei incontrato quel cane, e, di certo si sarebbe ricordato di me.
- no no, non importa, Jake... ti dico che non fa nulla puoi andare a casa - la vidi sbuffare e passarsi una mano fra i capelli infastidita. Versai il sangue in un calice. Sembrava vino e mi diressi nel letto con una mano in tasca e nell'altra il calice.
- Jacob, va bene così, smettila fi insistere ti ho detto che non fa nulla ! sto bene !- sbottò lei, stavo perdendo la pazienza, se quel cane la tratteneva ancora avrei rotto il telefonino.
- Jacob ma vuoi capire che ... - stavo per prenderle il telefono di mano ma mi anticipò, la vidi gettare il telefono a terra e prenderlo a calci per poi pestarlo e romperlo in mille pezzi. Ridacchiai nel vederla decisa e determinata mentre lo spaccava. Dopo aver finito fece un bel respiro e si aggiustò la maglietta. Socchiusi gli occhi e la guardai desiderosa, era troppo stupenda quando si arrabbiava.
- vieni qui -
sospirò e si sedette accanto a me, le presi le gambe e la imboccai con il calice facendole bere sangue.
- decisamente meglio del vino - ansimò dopo avre prosciugato tutto il sangue. Si pulì le labbra con la manica. Le sorrisi e mi avvicinai dopo aver posato il calice a terra.
ridacchiò sentendo il mio respiro nel collo e mentre le mordevo il lobo dell'orecchio.
- che facciamo ? - mormorò maliziosa.
- non so, tu cosa vuoi fare ? - la provocai.
- uhmm...- scrollò le spalle divertita le baciai il collo.
- io direi di, non so, fare l'amore - chiese mentre mi avvinghiava con le braccia. Sorrisi e scuotei piano la testa.
- quanto vino hai bevuto ? -
- solo due bicchieri - mi mostrò tre dita e scoppiai a ridere.
- e allora niente sesso - la vidi delusa mentre arricciava il labbro inferiore, che adoravo tanto. Lo presi nuovamente fra l'indice e il pollice mentre glie lo mordevo. Era carnoso, ed aveva il sapore più buono che si può provare, la sua saliva era linfa vitale per me.
- sei ubriaca -
- non sono ubriaca - mise il broncio. Era bellissima quando metteva il broncio da bambina.
La aiutai con calma ad alzarsi e le tolsi i vestiti, era ansiosa ma poi la vidi delusa quando la aiutai a mettere il pigiama.
- ma io...-
- shhh - la zittii aiutandola a mettersi nel letto.
- perchè mi tratti da ubriaca ? lo sai che sono perfettamente coscente ! - sbuffò. Mi tolsi la maglia e mi sdraiai nel letto accanto a lei. La coprii e la misi nel mio petto.
- voglio fare l'amore con te quando sarai perfettamente coscente, e non per un quarto ne per tre quarti ...- mormorai piano baciandole la tempia. Sbuffò. Presi il telecomando e accesi la tv.
- no spegnila ...- brontolò, obbedii e la vidi girarsi e appoggiarsi al mio petto guardandomi negli occhi.
- sei stato qui tutto il tempo in cui ero assente ? - domandò carezzandomi la guancia. Annuii.
- a cosa hai pensato ? -
- che non saresti più tornata , tu cosa hai pensato -
- che non ci saresti stato -
Sospirò.
- mi ami ? - la guardai sorpreso da quella domanda insolita . Che domande !
- sei la ragione della mia esistenza - mormorai scostandole una ciocca di capelli dal viso e mettendoglielo dietro l'orecchio. Annuì.
- Alec, che cosa faremo ? qual'è il nostro futuro ? - chiese fra la preoccupazione e la paura. Sospirai e la strinsi a me, baciandole la guacia, la tempia, la fronte.
- non lo so. Ma so che sei il mio tutto, e anche che senza di te non riuscirei a vivere, troveremo una soluzione, c'è sempre una soluzione ! -
- Se in un futuro decideremo di uscire allo scoperto, i miei genitori non saranno d'accordo, ma di certo non uccideranno ne me, ne te... ma la tua .. di famiglia -
Improvvisamente pensai ad Aro, Marcus.. Caius...
Jane.. oh si... nemmeno a mia sorella avevo parlato di Renesmee, quella sorella ora era al secondo posto, la sorella con cui avevo passato 380 anni era diventata meno importante della mia Renesmee, del mio angelo.
Pensai alla sorella di Aro, all'averla uccisa senza pietà... e instintivamente strinsi Renesmee fra le mie braccia, avrei combattuto contro la mia famiglia se fosse stato necessario, avrei perso la vita per lei, se solo fosse accaduto qualcosa, era per questo che la massima segretezza era importante.
- non voglio pensare a questo ora Renesmee, voglio stare con te, e godermi questi giorni, più in la penseremo al futuro - sospirai. Lei annuì. e si avvicinò, le nostre labbra si sfiorarono, sentii il suo dolce sapore in bocca e la sua mano fra i capelli.
- dormi ora ...- sussurrai, scosse piano la testa.
- starai qui tutta la notte ? - chiese... annuii lentamente.
- anche domani mattina ? - annuii nuovamente
- non te ne andrai mai ? - scossi la testa.
- e .. dimmi... non ti annoierai per tutto il tempo che dormirò?-
- Quando ti guardo dormire il tempo passa in fretta.- la vidi arrossire.
- sei bellissima quando dormi - le sussurrai nell'orecchio. Sorrise e si strinse a me.
- svegliami presto domani mattina ok ?- chiese ansiosa
- come vuoi - chiuse gli occhi e le carezzai il braccio
- Alec ..-
- uhm ? ...-
- mi canti qualcosa ? quando ero piccola papà mi cantava sempre qualcosa prima di addormentarmi - mormorò. Non avevo mai cantato a nessuno, cioè, non avevo mai dovuto far addormentare nessuno, e ora lei mi chiedeva di cantare. Esitai un lungo istante.
- tua madre ti ha mai cantato qualcosa ? te la ricordi almeno tua madre ?- chiese lasciandomi di stucco. Ma poi alzò la testa improvvisamente.
- Scusami....- trasalì mortificata. Le sorrisi calmo e le carezzai la testa
- non ti preoccupare ... poi chiedermi tutto quello che vuoi - dissi, lei annuì.
- me la ricordo distintamente, Jane se la ricorda più di me - aggiunsi mentre posava la testa nel mio petto...
cominciai a cantarle una melodia, che a volte sorprendevo Jane nel cantarla....
più cantavo e più mi ricordavo la melodia, sapevo solamente che era legata a nostra madre, e che mi ricordava i suoi lunghi capelli ricci e scuri.
- è bellissima Alec...- bofonchiò Renesmee nel sonno... mentre piano perdeva coscenza, continuai a cantarle finchè i ricordi non mi assalirono...

Due bambini giocano in un campo di grano, e mentre si rincorrono le loro risate si disperdono in quella giornata dove il sole spacca le pietre e rende il campo dorato. Una donna si avvicina e grida i loro nomi, li chiama e i due si voltano e cominciano a correre in sua direzione.
- mamma ... mamma ...- la donna è bella, alta, giovane e ha tantissimi ricci scuri, mentre il sudore le luccica in fronte. Ha un lungo vestito e un corpetto.
I bambini abbracciano la donna , che si siede li fra le prosperose spighe di grano.
- mamma ... Jane non mi fa mai scappare, mi prende per la maglia prima che il gioco comincia - si lamenta uno di loro. La donna passa la mano fra i capelli chiari del bambino, bacia la sua fronte.
- Oh Alec... sei così simile a tuo padre ...- sospira la donna, il bambino la guarda sorpreso.
- mamma ...- La donna sorride, c'è immensa gioia, mischiata al dolore e alla tristezza nei suoi occhi scuri.
- un giorno Alec... tu sarai il mio orgoglio...- dice la donna, prende la mano della bambina
- anche tu amor mio, voi siete la mia gioia più grande, un giorno, diventerete qualcuno...- aggiunse, i bambini la guardano un lungo istante e poi si abbassano e la abbracciano, inconsapevoli, del loro infinito futuro.






continua ...


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Ecco l'immagine di questo capitolo (link >http://img297.imageshack.us/img297/818/cap3k.png )





Spero questa capitolo possa essere di vostro gradimento... non so cosa ho ultimemente <.<
dietemi se i capitoli lunghi vi annoiano, magari posso farli più corti ... non so !


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Ah.. e dimenticavo :

Buon Halloween a Tutte !!!

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Capitolo 5
*** Tu ci sei sempre ***


Ciao care !
 eccomi qua con il 4 capitolo. 
Ultimamente è un casino credetemi, fra le storie che sto riscrivendo da capo, i capitoli che sto modificando non faccio in tempo a fare quasi nulla ! Spero questo capitolo vi soddisfi.
Buona lattura ! =)
















_Capitolo 4_
by Meskina


tu ci sei sempre






Renesmee's POV


Mi rigirai nel letto. Possibile che fosse così scomodo ?

- Nessie - sentii una voce dolce e delicata alle mie spalle, sorrisi...  ma era vero o stavo sognando ? Avevo gli occhi chiusi e dormivo, eppure era così strano. Sentivo le lenzuola sfregarmi nella pelle mentre mi rigiravo infastidita. Le palpebre diventavano pesanti, e tenerle chiuse mi provocava fastidio. Qualcosa di freddo mi solleticò la schiena, scostandomi i capelli dietro il collo. Sospirai nel sonno e mi rigirai una seconda volta
- hey ... angelo - nuovamente quella voce bassa e roca, di nuovo quel tocco freddo,questa volta nelle guance,  qualcosa afferrò il mio labbro inferiore, qualcosa lo accarezzò, qualcosa lo strinse. Ansimai nel provare piacere, e sentii qualcuno ridacchiare e di punto in bianco socchiusi gli occhi sorpresa e ancora mezza addormentata. Alec era li, sdraiato a fianco a me, il capo appoggiato nella mano, i suoi occhi, erano d'un oro ancor più sfavillante della sera precedente, i suoi denti bianchissimi illuminavano il suo sorriso stupendo mentre mi guardava ridacchiando fra i denti, avvampai di rossore all'istante e mi resi conto dove mi trovavo, chiusi gli occhi troppo imbarazzata e presi la coperta per ricoprirmi il viso. Lo sentii ridere tranquillo e togliermi la coperta per poi avvolgermi fra le sue braccia fredde e possenti. Affondai il viso nel suo petto arrossendo.
- ho dormito troppo ? -
- mi sono divertito a vederti dormire - rise baciandomi la fronte.
- Sei andato a caccia ? -
Esitò, e poi annuì cupo. Mi strinsi di più a lui, non avevo voglia di chiedere di cosa si fosse cibato. Odorava di buono,  e questo bastava a farmi mandare fuori di testa.
- hai dormito bene ? - sussurrò al mio orecchio, mentre le sue mani giocavano con i miei capelli. Annuii.
- hai fame ? sete ? - scossi la testa.
- ok - sospirò.
Alzai lo sguardo per guardarmi intorno, i miei vestiti erano in giro per la stanza, i suoi perfettamente piegati in un angolo, una lama di luce filtrava dalle serrande per imbattersi nella sedia dove aveva il mantello, mentre nel resto della stanza la luce era opaca per via delle tende, doveva essere mattino inoltrato. 
Passare il mattino con lui era probabilmente un sogno, giocherellava con la mia canottiera solleticandomi il ventre.
- Quando te ne vai ? -
- fra un'oretta -
- così presto ? - misi il broncio.
- uhm, poi ritorno - 
- ma che cosa devi fare ? -
- vediamo un pò, catturare e uccidere quei brutti ceffi di baby vampiri ? - scherzò. 
- ma chi è tanto incoscente da trasformarli e lasciarli liberi -
passò le dita nei miei capelli rigirandoseli nell'indice
- non lo so - sospirò 
Chiuse gli occhi annusando la mia ciocca di capelli.
- ogni riccio un capriccio - scherzò, sorrisi, era la battuta che faceva sempre Jacob, e quella che faceva mio padre quando ero più piccola. I tre uomini più importanti della mia vita, mio padre, il mio migliore amico, e lui, il ragazzo della mia vita.
- Alec io...- non feci in tempo a finire la frase, che lui si irrigidì all'istante, lo sentii bloccare il respiro e guardò un punto indefinito della stanza. 
- Alec - ansimai preoccupata. Riprese a respirare più veloce di prima.
- Alec - 
- te ne devi andare ! - disse freddo. Corrugai la fronte sorpresa.
- che succedede ? - esitò un lungo istante. Mi mollò li nel letto alzandosi, aveva solo i Jeans addosso, ed era a petto nudo. Si vestì talmente veloce da non riuscire a vederlo. 
- Alec ...- mi misi seduta nel letto. Quando ebbe finito prese la mia maglia e si avvicinò.
- fa come ti dico ! - disse, mi guardò per un istante e poi mi aiutò a mettere la maglia.
- Alzati Renesmee - 
Obbedii mettendomi in piedi e mi aiutò a mettere i pantaloni, appoggiai le mani nelle sue spalle. 
- dimmi che cosa succede - chiesi preoccupata.
- Non l'avevo previsto giuro ! non pensavo venisse! non avrei mai voluto metterti in pericolo -
- Alec ti prego dimmi che cosa succede - sentivo che avrei cominciato a singhiozzare, non mi stava dicendo cosa succedeva e mi rendeva nervosa. 
- vado di sotto a pagare, preparati e vieni di sotto, 5 minuti Renesmee, non un secondo di più - disse, infine uscì dalla porta e mi mollò li in piedi. 
- 5 minuti, 5 minuti - sussurrai agitata ansimando, mi guardai intorno cercando di prendere la mia roba, mi pettinai i capelli in fretta e mi lavai i denti. Avevo i vestiti sgualciti ma non importava, mi guardai un'ultima volta intorno e poi mi precipitai fuori dalla porta, scesi le scale in fretta, l'ascensore occupava troppo tempo, e mi ritrovai al piano di sotto.
- Buongiorno signorina - mi salutò qualcuno ma ero troppo occupata a cercare Alec, infine mi accorsi che era fuori dalla porta dell'hotel, mentre si guardava intorno. Fra poco ci sarebbe stato il sole, ma fortunatamente era ancora presto. Mi precipitai fuori, si voltò e mi mise una mano attorno alla vita, come a proteggermi da qualcosa.
- Alec...-
- Renesmee, seguimi e basta -
Mi portò in una macchina parcheggiata vicino il marciapiede. Una Bmw nera. Mi aprì lo sportello dalla parte del passeggiero e mi aiutò a salire. Poi passò dall'altra parte e salì. Esitò un istante e sospirò, accese la macchina e mise in moto. Cercai di stare zitta, forse così lo agitavo di più, anche se stavo morendo di preoccupazione.
- Felix è qui - ringhiò, mentre il mio respiro si bloccava, lo guardai a occhi sgranati. 
- come... come...- balbettai 
- non lo so ! - alzò la voce.
- mettiti la cintura - cambiò marcia e sfrecciò nel traffico. 
- dove stiamo andando - 
- devi chiamare il tuo amico e farti venire a prendere - 
- voglio restare con te! -
- MA MI HAI SENTITO ? FELIX E' QUI !- urlò facendomi sobbalzare. 
Calde lacrime mi rigarono il viso. Lo sentii togliere la mano dal volante e metterla nella mia.
- mi dispiace - mormorò dispiaciuto.
- non sono arrabbiato con te ! sono arrabbiato con me stesso ! non ho preso in considerazione Felix, non sapevo che sarebbe giunto qui e non so nemmeno il motivo! devo portarti lontato, non deve sospettare di nulla ! - sospirò. La sua mano ghiacciata mi toccò il viso e mi avvicinai, mi strinse a se con una mano mentre con l'altra muoveva il volante. 
- Chiama Jacob, lui saprà proteggerti in qualunque occasione - 
Non volevo chiamare Jacob, non volevo essere protetta da lui ! non volevo ! volevo stare con Alec, dove erano andati a finire i nostri tre giorni ? io dovevo stare fino a mercoledì con lui ! Presi il cellulare dalla borsa mentre mi tremavano le mani e composi il numero di Jacob.
- digli di venire a prenderti nei pressi dello space needle - Annuii. Attesi che Jacob rispondesse.
- si ? - la sua voce era calma e pacata.
- Jake... Jake - 
- Cerca di calmarti - sussurrò Alec, attento a non farsi sentire. Emisi un sospiro e obbedii.
- Che succede ? - sentii Jacob preoccuparsi.
- mi vieni a prendere al Space needle ? cioè, voglio tornare a casa ? puoi venirmi a prendere ? - 
- ma certo ! è successo qualcosa ? -
- no nulla, voglio solo tornare a casa, puoi venirmi a prendere ? -
- d'accordo ! sarò la fra cinque minuti ! -
- cinque minuti ? aspetta... tu sei a Seattle ?- chiesi sorpresa.
- s... si ... ero qua con alcuni amici ! - certo ovvio, e io gli avrei creduto.
- ok, ok ti aspetto !- 
- arrivo !- 
Riattaccò. 
- Alec, quando ci rivedremo ? - mormorai. Sospirò e mi baciò le nocche della mano. 
- non lo so ! ma ti farò sapere in un modo o in altro ! - 
Cosa sarebbe successo ? Felix avrebbe scoperto la verità ? e soprattutto, cosa ci faceva li a Seattle ? che Aro avesse dato l'incarico anche a lui ? che Aro avesse scoperto tutto?  sentivo che stavo tremando e la prova erano le mie mani. 
- non aver paura! non permetterò a nessuno di farti del male ! - mormorò impercettibilmente Alec, come se lo stesse dicendo a se stesso piùttosto che a me. Sfrecciò fra le auto del traffico e superò ogni semaforo rosso, e mi chiesi come mai la polizia non ci stesse seguendo,  stava andando a una velocità assurda, avevo paura in ogni momento che potesse andare a sbattere. Ormai il sole stava per sorgere, ma c'era ancora il cielo grigio del mattino, e poca gente per la città. A gran velocità arrivammo ai piedi dello Space needle e accostò li nel marciapiede fra gli alberi di un parco. Restammo in silenzio, ma non resistetti e mi avvicinai a lui abracciandolo, mi strinse a se e mi sentì singhiozzare.
- che cosa succederà ora ? - 
- non lo so! ma non sarà nulla di grave! vedrai ! non permetterò che ti succeda nulla ! - ripetè. Lo sentivo stringermi e baciarmi i capelli. 
- Alec io...- non finii di parlare che sentimmo il rombo di una moto a qualche kilometro di distanza, quando mi voltai, mi accorsi che era Jacob, riconobbi la sua moto. 
- Vai...- mormorò Alec. Sapevo che non mi voleva lasciar andare, sapevo che non voleva che me ne andassi,  e soprattutto con Jacob, ma non c'era alternativa. Mi avvicinai a lui e baciai le sue labbra ghiacciate, mentre le mie mani si intrecciavano ai suoi capelli. Come avrei potuto fare ammeno delle sue labbra ? sei suoi baci? 
- mordimi il labbro - ansimai.
- Renesmee ...-
- mordimi il labbro- insistetti, Mi guardò negli occhi, intrecciò le dita della sua mano nella mia e si avvicinò, mi posò un bacio nella bocca, leccò il mio labbro e lo prese fra i denti, per poi baciarlo nuovamente e sentii la sua lingua nella mia bocca. Ci muovemmo per un istante poi si distaccò da me, e appoggiò la sua fronte alla mia.
- vai - mormorò baciandomi la punta del naso. Annuii lentamente e baciai la sua punta del naso. 
- vado - 
Guardai fuori dal finestrino e Jacob si stava guardano intorno, si era tolto il casco e mi stava cercando. Aprii lo sportello e scesi richiudendolo. guardai il mio riflesso nel finestrino ed ero certa che Alec mi stava osservando, gli mandai un bacio con la mano, dopo di che mise in moto e se ne andò, vidi la Bmw nera allontanarsi e restai li a guardarla.
- Renesmee ! - mi voltai e Jacob era in piedi vicino la sua moto, con il casco in mano. Mollai la roba che avevo in mano a terra e corsi in sua direzione, lui mollò il casco e si avvicinò. In pochi istanti fui fra le sue possenti braccia e lo strinsi a me. 
Jake, come poteva essere li ? l'avevo odiato tanto, l'avevo mandato via, l'avevo insultato ed era li, ad aspettarmi.
- tutto bene ? - perchè era li ? solamente per il suo imprinting ? solamente perchè era obbligato a starmi sempre accanto ? oppure perchè mi amava a prescindere dal suo imprinting. 
- Jake - singhiozzai ancora, ogni volta che piangevo lui c'era ogni volta che avevo un qualsiasi problema.
Mi distaccai dal suo abbraccio e mi asciugò le lacrime con la mano, 
poi andò a prendere la roba che avevo lasciato a terra e la mise sotto la sella della moto. 
- ti porto a casa - mormorò baciandomi la fronte. Erano così calde le sue labbra. Non mi chiese nulla, ne del perchè stavo male ne del perchè piangevo, mi aiutò a mettere il casco scostandomi i capelli e mi sedei nella moto cingendogli i fianchi.
- tieniti forte -
mise in moto e sfrecciò a tutta velocità, possibile che avessero tutti questa mania della velocità ? andavano tutti di fretta. Sentivo l'aria fredda nel corpo e contemporaneamente il corpo caldo di Jacob riscaldarmi. 
Sorpassava le macchine del traffico per poi entrare in autostrada e avanzare dritto senza turbamenti. Il cielo stava sorgendo alle nostre spalle, fra i nuvoloni gonfi e minacciosi. Avrebbe piovuto di li a poco. Jake riuscì a portarmi a casa in poco tempo e mi accorsi solo quando eravamo arrivati che avevo smesso di piangere.
- Jake vieni dentro - dissi quando scese dalla moto.
- sono qui fuori per qualsiasi cosa tu abbia bisogno! - scuotei la testa
- vieni dentro ti prego - lo tenni per la giacca quando cercò di andarsene. Ci pensò su... e poi sospirò alzandosi dalla moto e posando il casco.
- tuo padre non vorrà, aspettami in camera tua ! - disse. Annuii, e mi diressi per il viale entrando poi in casa. 
- Nessie - sorrise papà con le mani in tasca dal salotto. 
- ciao papà - 
- che ci fai qui ?- chiese mamma.
- Alice ci ha detto che saresti venuta oggi ! come mai ? ti sei stufata ? - 
Annuii. 
- non era nulla di che ! mi sono un pò annoiata , e ho voluto ritornare a casa - 
Cercai di reprimere i miei pensieri, Alec, Felix, la macchina che sfreccia per il traffico fra i nuvoloni gonfi di pioggia. 
- c'è qualcosa che non va ?- corrugò la fronte mio padre. Scuotei la testa.
- sono solo un pò stanca, ho bisogno di dormire un pochino - già, avevo bisogno di dormire ? ma se era ancora mattina ...
- ma ...-
- sul serio ! ... poi scendo a mangiare qualcosa - dissi. Li lasciai li entrambi salendo le scale ed entrando in camera mia per poi chiuderla a chiave. Qualcuno l'aveva riordinata. Mi diressi nella finestra e la aprii, e in un attimo Jacob, salì agilmente nell'albero per poi entrare dalla finestra. Senza esitare lo abbracciai, era un dono del cielo. 
Sentii che era bagnato dalla pioggia che aveva cominciato a scendere e lo aiutai a togliersi la giacca e la maglia. 
- resta con me, non voglio stare da sola ! rimani qui ! - non capivo il mio bisogno di averlo accanto ma volevo che stesse li, volevo sentire la sua presenza. Per una volta desideravo che mi stesse accanto. Lui annuì e mi scostò una ciocca di capelli portandomela dietro l'orecchio. Il suo tocco era caldo, le sue mani erano bollenti, le sfregò nella mia guancia. 
- perchè eri a Seattle Jake  ?-
- perchè stavo con un paio di amici -
Esitai.
- perchè eri a Seattle ? - domandai nuovamente.
Esitò.
- perchè c'eri tu - aggiunse. Mi perdei nei suoi occhi scuri. Era il mio migliore amico. 
Perchè mi sentivo così sola ? Non ostante tutto. Non potevo avere Alec tutto mio... non potevo! potevo averlo massimo due volte al mese e quelle due volte erano troppo poche, avevo bisogno di più ! non mi bastavano! avevo bisogno di qualcosa in più ! perchè Alec non era come Jacob ? perchè non mi stava sempre intorno per finire a diventare insopportabile ? 
Si avvicinò, era troppo vicino, sentivo il suo respiro. Si avvicinò alle mie labbra, mi scostai e lo baciai nella guancia. 
- resta con me oggi - mormorai.
Non stavo tradendo Alec, non lo avrei mai fatto, ma sapevo che da lui non mi sarei mai sentita dire che ci sarebbe sempre stato, in ogni momento, e invece avevo bisogno di sentirmelo dire, di sentirmi dire da qualcuno che era sempre li accanto a me, in ogni momento, in ogni occasione, in ogni istante della mia vita, che fosse li, a guardarmi crescere.
Jacob si sdraiò nel letto e appoggiai la testa nel suo petto. Mio padre lo aveva sentito ma non mi importava, non avrei fatto nulla con Jacob, e lasciai che mio padre sentisse i miei pensieri, che volevo Jacob li, che ero stressata e che avevo bisogno di lui, che non avremmo fatto nulla e che soprattutto nessuno mi avrebbe impedito di stare con lui. 
- sei il mio migliore amico - sussurrai. 
- già ... - lo sentii muoversi, si girò e si voltò verso di me...
- è solo questo che sono per te Renesmee... il tuo migliore amico ? voglio dire, non che non mi basti, ma io darei la mia vita per te, non mi aspetto che ricambi ma sei sicura di provare solo questo per me?- mi spiazzò con le sue parole mentre sentivo il suo respiro caldo nel viso, la sua mano bollente nella guancia e il suo corpo nel mio.
- Jake io...- guardai entrambi i suoi occhi troppo vicini, allungai la mano e la intrecciai ai suoi capelli neri e corti, e gi carezzai la guancia.
- sei importante per me -
- importante quanto ? quanto ? - mi scuotè lentamente, lo guardai sorpresa.
- s... scusa - mormorò.
- non importa -
- io per te ci sarò sempre...-
- si lo so -
- però... non posso esserci eternamente se tu non mi vuoi -
- io ti voglio -
- non in quel senso  maledizione ! CERCA DI CAPIRMI - alzò la voce.
- Jake...-
- possibile che tu non ti renda conto ? te lo sto provando a dire in tutte le maniere !  Renesmee, l'imprinting è qualcosa a cui non posso sfuggire ... sai che vuol dire ?-
- che tu non puoi starmi lontano e che sono la cosa più importante per te ! - 
- esatto, ma c'è qualcosaltro -
- che cosa ?? cosa c'è ancora!so di essere importante per te e tu lo sei per me ! io ti voglio bene ! - si alzò dal letto e lo feci anche io.
- Renesmee l'imprinting è un obbligo ma c'è qualcosa che è al di fuori di esso ! - 
- che cosa ? ce cosa c'è ? - lui sbuffò e si avvicinò. Fu veloce e quasi non era esistito il momento in cui si era avvicinato mi aveva preso il viso fra le mani e avevo sento le sue labbra bollenti nelle mie. Un impulso mi disse di spingerlo, buttarlo contro il muro e prenderlo a schiaffi, e invece rimanevo li, impalata, ad occhi aperti mentre la sua bocca si muoveva nella mia, sistaccò piano da me tenendomi il viso fra le mani bollenti.
- io ti amo ! ... imprinting o non imprinting... ti amo ! - mormorò. Sapevo di essere la cosa più importante per lui, e che mi amava, ma che mi amava nel senso di volermi bene e non farne ammeno di me, ma ... non di... di ...
- Jacob... a... allontanati - borbottai. Ritrasse all'istante le mani e mi guardò. Mi avvicinai e gli carezzai la guancia.
- Jacob ti voglio bene, ti voglio bene  punto ! - chiarii. Lui annuì.
- lo so - disse.
- ma tu, tu ci sarai sempre questo lo so - insistetti. 
- beh, se intendi dire che perderò la mia vita a starti dietro e a te non ti importerà nulla di me perchè mi considererai un semplice amico...- 
Bloccai il respiro, perchè la metteva su questo punto ?
- allora... beh si, io ci sarò lo stesso, forse non sono abbastanza importante per te, ma tu lo sei per me, dovessi aspettare in eterno, io aspetterò... ti amo, e mai nulla cambierà- concluse. Scuotei la testa ...
- Jake io...- 
- devo andare ! se hai bisogno di qualcosa chiamami...-
- ho bisogno...ho bisogno di te rimani - cominciai a singhiozzare. Lui sorrise amaramente.
- non hai bisogno di me, ma della mia presenza, non hai bisogno di Jacob, hai bisogno di conforto -
- rimani ti prego - 
- ma perchè ?? perchè vuoi che io rimanga ? perchè ?-
- perchè sei l'unico che per me c'è sempre ! perchè sei una persona importante della mia vita a prescindere che io ti ami o meno!-
- Renesmee - 
- no! NO ! rimani - mi avvicinai e lo strinsi a me 
- rimani ! Rimani Jake rimani! - singhiozzai. Inizialmente si irrigidì, ma poi le sue braccia mia avvolsero e mi strinse a se, baciandomi la fronte. 
- non piangere - mormorò. 
- te ne andrai ? non voglio rimanere sola...- 
esitò un istante...
- no... ci sono io -
- lo sapevo che eri tu... sei sempre tu - singhiozzai fra le sue braccia mentre mi stringeva a se. Non se n sarebbe andato. Lui c'era sempre.






Continua...

Ciaooo.. spero di aggiornare presto ! e di farvi sapere come va a finire con Alec. Sto benedetto ragazzo si è cacciato nei guai xD
Ecco la macchina di Alec...



Favolosa è ?? *-*

lalaland_girl : si sadico xD ... ma se non è sadico non è Alec, il fratello di Jane no ? XD...
sinead : spero di esser stata veloce con l'aggiornamento, =) ho fatto tutto quel che ho potuto, del resto sai i casini che sto passanto -.-' al prossimo bella! un bacione!
Vichy90 : Ciao .. hai ragione non sono stata abbastanza chiara a spiegare le cose, ma non ricordo se è perchè lo avrei spiegato più in la o forse lo avevo scordato, comunque,  come ben sai da 'New moon' e 'Breaking dawn' Alec ha il potere di annullare tutti i sensi, infatti quando Aro gli tocca le mani, quando capita, lui con il suo potere annulla una parte del cercvello di Aro, ovvero quella parte dove c'è Renesmee, e infatti per Alec, sta diventando sempre più difficile tenerlo nascosto, perchè ormai i suoi pensieri si stanno tutti concentrando su Renesmee !
red_apple : ciao , non ti preoccupare non sei l'unica sadica XD io in New moon ero troppo contenta quando alla fine Jacob prega bella di restare ma lei decide di mollarlo li e andarsene da Edward ! grazie mille =) sono contenta che ti sia piaicuto il capitolO! spero anche questo ti piaccia !
fefyCulen : Il via libera ad Alec ... volevi dire ?? >.< ... maddai odiate tutti il povero Jake xD
Claire_Young : Ciao bella ! allora intanto grazie sono contenta che ti stia piacendo questo Alec =) .. mentre per quanto riguarda Jake e che dovrebbe far felice Nessie.. beh.. ti ricordo che Jacob non sa nulla di Alec e Renesmee ! anzi, nessuno lo sa! Jake è un pò arrabbiato pechè gli sembra strano che dopo esser cresciuti insieme pensa che Renesmee preferisca le sue amiche a lui ! tutto qui hai ragione lui la farebbe felice in tutto ! ma lui non sa nulla ! quindi per ora .. per lui... Nessie è libera.. ed è... sua ! 
RachEl CullEn : si Nessie è immortale, e anche Alec ! xD grazie sono contenta che ti piaccia anche questa ficcy bella! xD grazie della rec.
Mente_Bacata : ciao!!!! di fretta è XD XD ... nn ti preocc. Spero questo capitolo di piaccia XD


Le mie Fanfiction su Twilight !
≈ Don't tell me... ≈  (in corso): Renesmee e Josie sono gemelle! Gemelle biovulari! Renesmee boccoli bronzei e occhi color cioccolato. Josie capelli castani, e occhi smeraldini come il padre. Apparentemente si somigliano per essere sorelle, ma in realtà sono due mondi opposti ! Renesmee calma e pacata, Josie impulsiva e agressiva. Ma cosa succede quando...
You are my hope ♥ : Fanfiction su Rosalie Emmett e la loro figlia Caroline Vivienne Cullen. Dalla nascita della piccola, a quando cresce, a Justin un ragazzo nuovo del branco che ha avuto l'imprinting con lei !
~ Freak kid Make Freak Life ~ (Conclusa):Gwenda Sebastien e Lilly, rispettivamente 12,8 e 1 anni. Sono i figli di Renesmee e Jacob, bambini viziati e maleducati capaci di far
impazzire chiunque gli stia attorno! saranno capaci i genitori di fare i.... GENITORI ?
 
 Sospesa nel tempo  (in corso e in fase di ristrutturazione) :Renesmee ha 15 anni, e decide di precipitarsi nel passato a salvare se stessa dai Volturi! Chi porterà con se? la sua Sorellastra ovvero la figlia di Jacob e Bella di un mondo alternativo, i figli di Alice e Jasper, due gemelli, dagli occhi cristallini... la figlia di Rosalie, Caroline Vivienne.. e quanti altri ancora ? Una storia divertente ma anche molto romantica e passionale, personaggi nuovi ed inaspettati, ci sarà ironia sarcasmo, risate, e forse anche pianti e scleri... 

~ Before i die: Gwenda, figlia di Renesmee e Jacob, soffre di una rara malattia, che si manifesta soprattutto negli ibridi di Licantropo. 
Una malattia che la porta piano piano all'autodistruzione.
Fare di tutto per mantenerla in vita è la ragione di vita dei suoi genitori, eppure lei, vuole vivere la sua vita fino in fondo. Prima di morire.

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