Recensioni di Estel_naMar

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Recensione alla storia The multiverse theory - 11/05/20, ore 17:44
Capitolo 1: The Multiverse Theory
Ebbene, eccomi finalmente a leggere qualcosa di tuo su una delle mie coppie prefe <3
La premessa iniziale mi ha sinceramente divertita e mi è piaciuta un sacco, come a dire "beh, io non ci credo a queste cagate, ma vai a sapere..." e da lì ogni eventualità può dipanarsi.
E così sia, no?

Il viaggio in questo "universo alternativo", dunque, si apre subito con un gesto di dolcezza infinita che trova forma in questo nuovo contesto e sì, forse "non si può vivere di un cuore e una capanna", ma "per ora va bene così" ed io non posso che sorridere amaramente a questo pensiero, conscia di tutte quelle eventualità che vediamo espresse qui, ma che non hanno saputo prendere concretezza altrove. Ma adesso ci sono, ed è questo che conta.
Devo dire che mi aspettavo un racconto basato esclusivamente sull'eventualità in cui Alice e FP avessero dato sfogo al loro amore e avessero cresciuto insieme Charles - universo sì bello e felice perché avrebbe visto il loro rapporto coronato e il piccolo Charles crescere con l'affetto dei suoi genitori, ma al contempo anche un po' triste perché non avrebbero potuto essere presenti Jug e Betty, tra i vari - e invece mi ha sorpreso e spezzato un po' il cuore lo scoprire che da lì alla fine avrei dovuto leggere di questo alternarsi tra la realtà effettiva e quella alternativa. Ahi, ahi, prevedo sofferenza dall'inizio alla fine.

Una serie di "se" si fanno spazio nella mente di Alice, dei "se" che sanno di rimpianti, di scelte sbagliate e diverse da quelle che il suo cuore le suggeriva, che sanno di neve che si scioglie tra le dita ammirabile per solo qualche rapido attimo.
Hai nominato davvero Syd Barrett? :DD Sappi che sto leggendo l'autobiografia di Nick Mason sui Pink Floyd - che sono in assoluto la mia band preferita - e ovviamente mi ha fatto stare bene questa citazione :D
Le difficoltà, in ogni caso sono tante: in questo frangente ne possiamo avere un breve assaggio. Le cose non vanno benissimo, data la loro situazione (economica, per lo più), ma "almeno erano insieme" e questo era in qualche modo sinonimo di felicità, al di là di tutto.

"A come si sia arresa alla vita che sembrava gridarle che non era giusto e che era una follia e che certe volte i compromessi non bastano"
Di nuovo il mio cuore si è rotto un po'. Come ho detto anche in altre occasioni, non me la sentirei mai di biasimarla, perché io stessa ci credo in quel "a volte l'amore non basta", perché ci si può provare - vale sempre la pena provare -, ma alle volte il risultato è il medesimo, purtroppo.

Altre volte invece no.

E' come se qui vedessimo la realtà farsi spazio nel sogno che è quell'universo alternativo, quasi a razionalizzare quell'eventualità idilliaca alla quale Alice stava pensando, come a cercare di arginare la sofferenza che il "e vissero tutti felici e contenti" avrebbe potuto crearle. Chissà, magari sarebbe stato vedo che FP sarebbe comunque tornato a casa ubriaco e che lei non avrebbe avuto più alcun ricordo se non quello dei litigi con lui davanti alla malconcia roulotte, chissà.

A malincuore, quindi, anche quando Alice pensa all'universo alternativo, la conclusione a cui giunge è che quel futuro non sarebbe potuto esistere nemmeno lì, nemmeno mai, perché loro si amavano e amavano Charles, ma alle volte l'amore non è garanzia della dello "stare bene insieme", alle volte non basta.
Come tuo solito, nonostante tutto la sofferenza, la malinconia e il dolore, concludi la storia in un modo che è rassicurante, quasi a tentare di dare ad Alice una serenità che le è sconosciuta, ma che speriamo la colga prima o poi ("Non è stata colpa tua Allie")

Sempre molto felice di passare di qua,
Bongi!
Recensione alla storia Oh, thinking ‘bout all our younger years (We were young, wild and free) - 23/04/20, ore 23:54
Capitolo 3: Capitolo 3
Eccomi finalmente al terzo capitolo di questa piccola perla!

Subito mi è piaciuto l'inizio: Alice dimentica, ma in fondo non scorda mai davvero; può non ricordarsi i brividi che sentire anche solo il nome di Fp gli provocava, ma non scorda di averli provati, che erano lì.
E riprendiamo a ripercorrere la sua vita, quasi dove l'avevamo lasciata: la vediamo il giorno della sua laurea con Hal, la vediamo cambiata, come cambiata si vede lei, senza le borchie, il chiodo e tutto ciò che l'aveva caratterizzata in adolescenza.
"i rapporti cambiano, mutano quando la vita corre così veloce [....], che avranno l'eternità per recuperare [...], ma una parte di lei sa già che non accadrà." questo pezzo mi è proprio entrato dritto fino in fondo al cuore: emana un senso di nostalgia immenso, è quello che può capitare a ognuno di noi a rivedere delle foto di un passato che ci è sfuggito dalle mani e che è stato sostituito da qualcosa di nuovo.

Dopo del tempo incalcolabile, capita che si rincontrino. Betty e Polly non sono che delle bambine, Hal è ancora al suo fianco, FP è divenuto padre e Alice lo sa solo perché qualche voce è giunta alle sue orecchie. Eppure, sul volto di lui, lei la nota quella piega a metà tra la sofferenza e la sorpresa.
"Non l'ha aspettata", non poteva essere altrimenti, forse, non se davanti ha qualcuno che ha scelto altro, come, nolente, si è ritrovata a fare Alice.
Il modo in cui hai concluso questo paragrafo mi è piaciuto tantissimo, nella mia testa, infatti, quella pacca sulla spalla che si darebbe Alice era al contempo un modo per dirsi "brava, che te lo sei dimenticato, che per te FP non è più importante" e "Alice, ma chi vuoi prendere in giro?". Quasi come se lei stessa volesse crederci al fatto che FP non significasse più niente, ma che in fondo sapesse quanto invece non fosse così.

Molto attento il modo in cui si vede Jughead scoprire come "Alice Cooper" non fosse solo un nome, bensì anche una persona - una persona di non indifferente rilievo, per giunta!
In qualche modo, il suo primo approccio con lei, è attraverso gli occhi di sua madre che lo rende partecipante involontario delle sue esternazioni. Madre che, per altro, accecata probabilmente dalla consapevolezza di non poter mai essere per FP quello che è stata Alice per lui, non riesce a limitare la sua amarezza e il suo risentimento, coinvolgendo il figlio in dei dissapori che non dovrebbero appartenergli e che, per forza di cose gli apparterranno e avranno un'influenza su di lui. Ascolta la madre e si dimentica presto della foto, ma non se ne dimenticherà poi così a lungo, no?

In FP, rispetto ad Alice, si evince una maturità differente: la consapevolezza di non poterla e non volerla dimenticare, ma al contempo anche un forte desiderio di essere una bella persona, o almeno una persona migliore di quelle che lui aveva potuto incontrare - di suo padre. Un'immagine molto bella, poiché FP mette in secondo piano i suoi sentimenti per amore delle persone di cui si è circondato.

Alice non sa perché è scontrosa con Jug, forse perché nel rivedere la luce nei suoi occhi e nelle sue espressioni, così simile a quella di suo padre, rimpiange tutto ciò che ha scelto di perdere.
FP si presenta dinnanzi a lei, perché avrà tutti i suoi difetti, certo, ma ama suo figlio e Alice è stata ingiusta con lui. E lei prova a sviare il discorso, a porre l'attenzione su altro, ma lui non ci casca. Ormai son molti gli anni passati e tanta è l'amarezza che ha caratterizzato il loro rapporto nel tempo.
Molto toccante la parte dopo in cui affronti la confessione di FP: in quel momento nulla lo tange, se non l'espressione spezzata e delusa del figlio. Un po' mi ha ricordato Alice, quando non nega che il figlio che stava aspettando fosse di Hal, perché pensava di fare la cosa giusta, che fosse il modo di proteggere l'altro.

Alice non gli crede, come potrebbe farlo? Dopo tutto ciò che hanno condiviso, sa tutto di lui, tutto ciò che è capace di fare: uccidere il ragazzo non rientrava in quel tutto. "Hal può essere la sua vita felice. Ma lei si accende solo con FP. Le cade la maschera da superdonna, diventa vulnerabile e umana, si sgretola sotto le sue mani."
D'altronde, la felicità non è canonica, no? Non può essere limitata all'interno di una definizione universale; non è sinonimo di "più semplice". Perché in fondo è quello che avrebbe avuto con FP: una vita meno agiata, più difficoltosa, sia da un punto di vista economico/lavorativo che si rapporto con lui, ma sarebbe stata coinvolgente, entusiasmante, la avrebbe rapita e fatta sua, forse si sarebbe annientata per cercare di far sì che la vita con lui potesse andare bene, che la loro relazione potesse funzionare, ma forse sarebbe stata davvero felice.

Questo racconto si conclude un po' come è iniziato: con un colpo forte al cuore. Alice finalmente gli confessa l'accaduto, FP un po' vorrebbe allontanarla, ma dall'altra parte lei è lì vulnerabile e distrutta da ciò che ha vissuto e lui non può arrecarle ulteriore dolore.
"A volte Alice guarda FP e si chiede cosa sarebbe accaduto se avesse osato amare un uomo diverso da Hal." non avrebbe potuto esserci conclusione migliore.

Questa minilong mi ha letteralmente fatto impazzire. Non c'è una cosa che non mi sia piaciuta. Mi ha preso il cuore me lo ha fatto a pezzettini e non ci poteva essere sensazione più bella. Grazie.
Ne vorrei ancora e ancora e ancora.

A presto,
Bongi <3
Recensione alla storia Oh, thinking ‘bout all our younger years (We were young, wild and free) - 08/04/20, ore 11:20
Capitolo 2: Capitolo 2
Non posso non sottolineare, di nuovo, che il fatto che tu utilizzi il tempo presente per narrare mi piaccia sempre più: mi pare quasi di saltare da un fatto all'altro, ma di esser lì, quasi come se stessi saltando io stessa da una scena all'altra e mi ritrovassi a vederle svolgere proprio di fronte ai miei occhi.

Bene, ma entriamo nel merito.
Grande protagonista di buona parte di questo capitolo è il segreto che Alice custodisce e di cui non rende FP partecipe: esso la muove, le fa avere dubbi sulla sua vita, sui suoi desideri, sui desideri di FP, la scuote forte, ma lei ha così paura da continuare ad ignorarlo.

Un sorriso amaro mi ha accompagnato nel corso dell'intera lettura: è venuto fuori al "Alice non pensa a nessuno che non sia lì." e me lo sono portato dietro, dritto: fino in fondo eheh

E poi in fondo ci sono arrivata, e un po' devo dire che mi hai spezzata. Chiaro, si sa come sia andata la storia, si sa che non si sarebbero rimessi insieme - non in quel momento almeno -, eppure è stato... hardcore, direi. (ma uso questo termine, giusto per non dire una qualsiasi cosa che sottolinei come anche io, di tanto in tanto, provi più emozioni di quanto desideri :P)

E niente, poi arrivo in fondo e l'unica cosa che davvero vorrei fare è prendere Alice a sprangate nei denti, poi ovvio: ci si trattiene, perché in fondo le sue paure sono lecite e giustificate e normali, però.... bastava così poco coraggio perché le cose potessero andare diversamente. E tutto questo mi piace così tanto: è descritto in un modo tale per cui potrebbe tranquillamente non esser più un racconto o una serie tv, ma potrebbe essere la vita al di fuori; come siamo sempre così influenzati e intimoriti e come anche una semplice uscita come quella di Hal ("Non penso che tu sia pronta per essere una madre, Alice”) abbia contribuito ad incrementare le già presenti insicurezze di Alice.

Incredibile, poi, il rapporto che lega lei e Fp... come, malgrado tutto, siano ancora l'uno la persona dell'altra, come si sappiano aiutare e sostenere nel dolore - causandosi ulteriore dolore. Lui lo trovo estremamente più coraggioso di lei. Poi, c'è da dire che il loro punto di partenza non sia il medesimo, visto che è lei a portare un bambino in grembo, però ha un atteggiamento maturo nei suoi confronti, anche quando si arrabbia per essersela ritrovata di fronte incinta di quello che crede essere Hal.

Non ho molto altro da aggiungere: il clima, con questo capitolo, è sicuramente cambiato, ma a me piaciuto comunque molto - se non di più.
Non vedo l'ora di leggere il terzo ed ultimo.

Bongi!
Recensione alla storia Oh, thinking ‘bout all our younger years (We were young, wild and free) - 01/04/20, ore 11:41
Capitolo 1: Capitolo 1
Mi chiedo proprio, l'altra volta, come abbia fatto a sfuggirmi questa mini-long... ma non è un problema, adesso sono qui!

Appena iniziata, devo dire, che sono rimasta un po' indispettita dal fatto che fosse narrata al presente, cosa che di norma non apprezzo particolarmente. Però, man mano che leggevo, è accaduto qualcosa di strano: la narrazione al presente ha iniziato a dare la sensazione che non si stesse leggendo di singoli episodi, ma quasi di quella che è la quotidianità. Mi ha dato questo senso di abitudine e routine, questi sentimenti che si palesano in questi singoli momenti, ma che in realtà riguardavano entrambi loro in ogni occasione, in ogni situazione, in tutto ciò che comprende il "non-scritto". Mi è piaciuto molto.

Stavolta vediamo FP e Alice conoscersi e scoprirsi e pian piano accettarsi ed amarsi e allontanarsi, pur rimanendo sempre profondamente legati, tant'è che questo capitolo termina con il loro riavvicinamento.

Ho trovato tutti i pensieri, quelli che alimentavano i discorsi nelle loro menti, e quelli che soffocavano, par contro, nei discorsi diretti, molto delicati ed anche un po' dolci. Continuo a vedermeli, nella mia testa, con questi gesti da machi, da boss e da fighi, quando in realtà sono solo sempre molto preoccupati e attenti l'uno all'altra. Bello.

Andrò presto avanti con i due capitoli mancanti! Per il momento, son felice di esser passata da qui! :)
Bongi
Recensione alla storia Happier - 25/03/20, ore 20:44
Capitolo 1: Happier
Non so davvero come iniziare, se non dicendo che se avessi mai voluto trattare del rapporto tra FP e Alice e lasciare che fossero le mie interpretazioni dello stesso a narrarlo, avrei voluto scriverlo esattamente con le parole che hai utilizzato tu.

Dici che non è la migliore storia su di loro che hai scritto, sarà che non avevo mai letto niente di tuo, ma l'ho sinceramente apprezzata.
Al di là dei personaggi (FP probabilmente rimane il mio preferito su tutti nella serie) e del mondo all'interno del quale sono inseriti, credo che in realtà se ne fosse stata estrapolata e fosse stata un'originale, avrebbe comunque retto.

I primi due passaggi, in particolare, mi hanno proprio conquistata, il terzo mi è piaciuto un pochetto di meno, ma ci sta.
Quello che davvero mi ha colpito è proprio l'uso dei termini, il tuo personale modo di analizzare, attraverso il linguaggio, le emozioni e reazioni dei due. Ci hai concesso uno scorcio sulle loro anime e lo hai fatto in un modo molto delicato, sebbene anche molto profondo.

"perché tutti si raccontano storie per andare avanti, perché se è quella la versione che Alice ha deciso di fare sua, allora chi è lui per dirgli che non va bene, che è sbagliata?"

Cito questo, ma solo perché è il pezzo che più mi è rimasto in mente: sarà che concordo appieno con questa frase, sarà che ritengo questo tipo di modo di pensare che tu hai deciso di cedere a FP non-comune, però ecco, questo è.
Ho percepito non tanto una maturità da un punto di vista sintattico-grammaticale (dove, comunque, resta tutto molto corretto), quanto nel tuo personale modo di vedere il mondo. Non so, impressione.

Leggerò volentieri altro, in futuro, magari qualcosa anche di più lungo, intanto però son contenta d'esser passata :)

A presto,
Bongi