Recensioni di shilyss

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Softer, Softest - 04/04/20, ore 18:32
Capitolo 5: Non Sai Perdere
Cara Ellie,
prosegue questa quarantena infinita, che nel weekend diventa ancora più amara, ma almeno mi consolo con qualcosa di bello <3. Anzitutto, volevo complimentarmi per come hai gestito il personaggio di Michizou. Non è possibile tifare per lui, dato che Chuuya deve stare con Dazai, però nella sua tenerezza verso il ragazzo e nell’idea innocente di organizzare un qualcosa tutti insieme c’è il segno della rovina: com’è che si dice? La via verso l’inferno è lastricata di buone intenzioni. Poi, come se non bastasse, c’è questo incontro che ha scatenato la mia fantasia: Dazai preda – in senso positivo, unendo l’aspetto ludico con quello più squisitamente romantico ed erotico – Chuuya bloccandolo e vincendo la partita. Non è un momento buttato a caso, ma coralmente costruito con attenzione e che ruota al concetto secondo cui Osamu non sa perdere. Mi ci soffermo perché questa caratteristica del personaggio fa scaturire l’idea di andare a giocare tutti insieme, serve a mostrare il gruppo e a vedere Dazai attraverso gli occhi di tutti, ma contribuisce anche all’aumento dell’angst. Lui, che non sa perdere, ha perso però Chuuya. Devo aggiungere altro? La scena del bacio è, ovviamente, bellissima ed è esattamente al punto giusto. Ho amato il dettaglio delle ciglia, dell’urgenza e dell’abbandono di Chuuya stesso, grazie a cui Dazai capisce che l’altro nutre da chissà quanto i medesimi sentimenti.

La parte assolutamente straziante, però, è il biglietto che Osamu teneva con sé all’incirca dal tempo delle medie. Mi sono commossa nel leggere di Chuuya che lo leggeva anche perché non è solamente un pezzo di carta tenuto per anni dentro a un diario: le frasi scritte e cancellate segnano un tormento interiore che Dazai ha nascosto sotto il suo atteggiamento strano che costringe Chuuya ad alzare quel maledetto telefono e a chiamarlo per recuperare il tempo perduto, le ore perdute. La metafora del giardino e della foresta risultano efficaci al punto giusto anche per capire lo stato d’animo di Chuuya di fronte a un bacio che risale al tempo in cui lui non ci poteva credere, di piacere in un senso romantico a Dazai – soprattutto perché lui usciva con una ragazza più grande e il chibi non è che avesse la celebre palla di vetro. Mi è piaciuto molto il finale della raccolta perché è incredibilmente scenico e cinematografico. Si chiude, ma si apre a un nuovo inizio che noi possiamo solo immaginare, ma dal punto di vista concettuale è esattamente così che doveva andare, dato che la storia si apre con Dazai e Chuuya che si incontrano, si separano e si ritrovano. Lo stile elegante e sempre preciso e fluido che ti caratterizza, poi, ha fatto il resto.
Un grande abbraccio a distanza e tanti, ma tanti complimenti,
Shilyss :*
Recensione alla storia Softer, Softest - 28/03/20, ore 14:32
Capitolo 4: L'hai Mai Fatto Prima?
Cara Ellie, ^^

continua l’isolamento e continua il mio stalkeraggio <3 e stavolta devo approntare un tipo di recensione diversa, perché altrimenti ti dico solo la metà della metà delle cose che devo **. Non è vero, anche questa volta sono dovuta arrivare fino alla fine per sapere come e cosa - non riesco a interrompermi. L’attenzione al contesto scolastico è sempre eccellente. Il gioco della bottiglia è sempre foriero di verità e disastri indicibili e in questo caso Dazai e Chuuya si confrontano su un tema scottante. La prima volta, una di cui se si ama e si è giovani, inevitabilmente, si è tremendamente gelosi e che funge un po’ da momento in cui vediamo Dazai avere una crepa visibilissima: la sua risposta decisamente acida ne è la prova. Tra l’altro, amo come lo rendi, i soprannomi che dedica a Chuuya, il perenne sarcasmo e perché no, anche il veleno nei confronti del fidanzato di Chuuya.

Questo momento rivelatorio si dimostra funzionale ad altro, però: a un momento di verità (la scena dell’armadietto e quella, successiva, della biblioteca, molto più intima) dove il fatto che Chuuya abbia avuto una ragazza e non un ragazzo rende le cose più gestibili e crea la condizione per una possibile intesa, una rinnovata condivisione. Nell’atto di Dazai di stendersi sulle ginocchia dell’altro appoggiando la testa, esibendo il collo, abbandonandosi a una familiarità che recupera quell’amicizia intessuta quand’erano ancora colleghi/compagni prima del viaggio di Chuuya, c’è anche un elemento importante che spiega l’atteggiamento di quest’ultimo.

Dazai che esce con le ragazze in verità è indeciso e, confidandolo, apre a Chuuya una possibilità che l’altro non aveva potuto (voluto? Osato?) prendere in considerazione e che scombina tutte le carte. Qualche nota tecnica va anche alla gestione del capitolo nella sua struttura, al fascino perfido che regali a Osamu quando lo descrivi con una divisa che lo fa sembrare decisamente più adulto o il modo in cui rendi la sua loquacità sferzante, per non parlare delle caratteristiche bende che non abbandonano in nessun momento il personaggio. I triangoli mi provocano sempre strane reazioni perché mi fanno soffrire, ma amo leggere belle storie su questo tema e questa lo è perché sviscera come Chuuya abbia scelto qualcun altro perché non pensava che Dazai potesse valicare il confine con l’amicizia. Struggente, invece, è la gelosia di Dazai che lo vede con un altro, che si lascia accarezzare da dita che non stringono lui, ma un altro – e niente, queste sono le tipiche cose che mi sciolgono definitivamente e che hai reso tanto bene - come la difficoltà nel trattenere un autocontrollo che l’età, la situazione e i sentimenti rendono difficile da gestire. Il filo conduttore di tutta la long è senz’altro la difficoltà di comunicare sentimenti ed emozioni; qui, tuttavia, abbiamo fatto un significativo passo avanti. Non vedo l’ora di proseguire, grazie come sempre per la ricchezza introspettiva che offri,
Shilyss ^^
Recensione alla storia Softer, Softest - 22/03/20, ore 18:31
Capitolo 3: Fumare di Nascosto
Cara Ellie,
Prosegue questa quarantena e prosegue la mia lettura che, però, sarebbe comunque andata avanti. Il capitolo è struggente. Avevamo lasciato Chuuya in partenza per Parigi ed è lì che lo ritroviamo col suo pacchetto di sigarette e questa sua aria nostalgica addosso. Gli anni francesi sono passati in un lampo ed è tempo di tornare da Dazai. Considerando il punto in cui il rapporto tra i due si era interrotto e l’età dell’adolescenza in cui sono ancora invischiati il loro incontro ha qualcosa di terribilmente angst. La loro amicizia è stata profonda, ma la lontananza e soprattutto la mancanza di chiarezza nel loro rapporto crea quei silenzi ben resi anche dalla chat notturna.
Il non detto esistente tra Chuuya e Dazai rende persino il rivedersi dopo anni terribilmente pesante. Chuuya è un pesce fuor d’acqua (alcuni personaggi non gli parlano più) e indossa persino una divisa differente. Questo dettaglio che viene ripetuto nel testo mi ha fatto pensare che, con tutta probabilità, possiamo dire che hai usato un simile dettaglio proprio per sottolineare la difficoltà del ragazzo di reinserirsi in una realtà cambiata.

La nostalgia verso il rapporto con Dazai – o verso Dazai in particolare – è acuita a mio parere dal carattere particolare del ragazzo. La tensione massima nel capitolo è raggiunta quando Dazai si accorge della relazione che ha Chuuya con Michizou, il “nuovo partner”/amante che viene fatto entrare di nascosto non tanto per via della passione dirompente, ma per scardinare le regole e per dimenticare lo spreco di bende. Possiamo dire che il capitolo qui raggiunge il suo climax successivamente, nel momento immediatamente seguente, con Chuuya e l’altro (Michizou) che dorme beato e che crede di contare qualcosa e che ci sarà una presentazione a colazione, prima o poi, e la comunicazione sempre frenata con Dazai, un pensiero nella notte che si risolve in poche battute – in un linguaggio tutto loro. Da notare come Dazai, pur non avendo mai avuto come partner ufficiale Chuuya, sia stato presentato a Verlaine e Rimbaud. Il finale lascia presagire che Chuuya lotta con se stesso per non rispondere a Dazai, ma che allo stesso tempo si ostina di non fare determinati passi per orgoglio, preferendo fumare, fare il teppista e andare con persone di cui, in fin dei conti, non gli interessa granché. Sei stata un vero e proprio raggio di sole in questa giornata di quarantena in cui siamo in primavera pur senza esserlo davvero: un abbraccio forte,
Shilyss
(Recensione modificata il 22/03/2020 - 06:32 pm)
Recensione alla storia Softer, Softest - 15/03/20, ore 18:26
Capitolo 2: Scenata in Classe
Cara Ellie!
Finalmente ce l’ho fatta e ti ringrazio perché in questo pomeriggio di quarantena in cui tutto sembra surreale le tue storie mi riportano alla normalità. Tra l’altro questa shot è veramente molto bella e ben scritta perché piena di non detti. Chuuya e Dazai alla fine sono diventati amici. Condividono dei momenti, si messaggiano, studiano insieme e sebbene Chuuya abbia il solito atteggiamento di chi viene perseguitato da un amico è palese come Dazai rappresenti un compagno di scuola speciale, un amico, qualcuno a cui dire, con settimane d’anticipo, una notizia dolorosa. Il trasferimento a Parigi, nel luogo più consono a Verlaine e a Rimbaud, tra l’altro. Le necessità degli adulti sono crudeli e capaci di spezzare routine e abitudini: è giustificabile che Dazai si senta tradito dall’abbandono dell’amico, soprattutto in un contesto teen, dove la presenza anche fisica degli amici è costante – penso alle mie amiche che hanno scelto di vivere altrove e con cui il rapporto c’è ancora, certo, ma nonostante si faccia di tutto per vedersi il venerdì sera ci si organizza inevitabilmente con altre persone, o, almeno, ci si organizzava. Sic. Ecco perché non vuole rispondere: meglio troncare subito un’amicizia che non può sopravvivere alla lontananza, alla quotidianità mancata, ai rituali e alla presenza che solo un vicino di banco può dare.
E la Pecora, la gang, reagisce allo stesso modo, con lo stupore, sebbene emerga in maniera chiara quanto in Chuuya prevalga il fastidio per l’assenza di Osamu, sopraggiunto proprio in un momento in cui l’idillio dell’amicizia era raggiunto – prova ne è quel sorriso sincero che viene rivolto da Dazai a Chuuya.

Ma il tema dell’amicizia e della separazione necessaria, particolarmente dolorosa in questi giorni, non è l’unico che hai affrontato. Chuuya potrebbe rimanere in Giappone. Il prezzo da pagare sarebbe rimanere solo a circa quindici anni d’età (se ricordo bene l’ordinamento nipponico). Una cosa che qualsiasi teen auspicherebbe, ma che il nostro sa essere pesante sia perché nel capitolo precedente abbiamo scoperto che i genitori del ragazzo viaggiano spesso, sia perché Chuuya conosce il peso dell’abbandono e sa di dover essere grato per essere finito nella famiglia composta da due persone intelligenti come i suoi padri. Che fare, quindi? Rimanere in Giappone appare folle, soprattutto a fronte della secca chiusura di Dazai. E allora non rimane altro che attendere la partenza, rimpiangendo le settimane di commiato che avrebbero potuto esserci. Non credo che questa shot poteva venire meglio perché bilancia abilmente le necessità di un adolescente e quelle di un orfano, ma tiene ben presenti anche gli “egoismi” di Dazai che rimprovera, così come la gang, a Chuuya di dover seguire i genitori. In realtà, qui occorre fare un distinguo: la pecora sfrutta Chuuya laddove Dazai è amico/collega <3 supportivo, che per esempio si batte affinché il compagno non debba sforzarsi saltellando per raggiungere gli scaffali più alti. Tutt’altro tipo di rapporto, dunque, ma proprio per questo più prezioso soprattutto in un’età dove la vita ti impone di stare insieme. Che sei bravissima e coinvolgente lo dico ogni volta, ma devo rinnovarti questi che non sono complimenti, ma ovvie considerazioni: bravissima, davvero. Un abbraccio <3
Shilyss ^^
Recensione alla storia Softer, Softest - 07/03/20, ore 12:59
Capitolo 1: Vicini di Banco ma non si sopportano
Cara Ellie!

Leggerti è sempre piacevolissimo, soprattutto in questo periodo un po’ sottotono: meno male che almeno ci sono le tue storie! L’idea di mettere Rimbaud e Verlaine come padri di Chuuya è senza dubbio adorabile <3 quindi impesta il fandom quanto vuoi, che qui siamo contenti di leggere cose belle. ** L’inedito contesto scolastico è intrigante perché ci permette di entrare nella mente di Chuuya e di vedere questo compagno di banco nuovo e particolarissimo attraverso i suoi occhi. Hai adattato le caratteristiche del personaggio all’AU in maniera perfetta. L’attitudine al suicidio (visto però come un modo molto romantico e scenico di morire), le bende e l’insulto a tale proposito, la cultura sfoggiata, i vizi, l’atteggiamento compassato e lo sguardo che colpisce Chuuya. L’antipatia nasce per una di quelle cose che sono semplici quanto efficaci. Un posto ambito e occupato da uno sfacciatissimo Dazai genera un dissidio e provoca un’inevitabile vicinanza da parte del chibi Chuuya, che si trova in una posizione tale da non poter rifiutare, segnata da quegli attriti tipici di chi non vuole darla vinta all’altro. E l’atteggiamento così tranquillo e placido, ma solo all’apparenza, dell’accomodante Osamu mi è piaciuto moltissimo.

Un plauso va all’incipit. Il tuo stile è sempre profondamente riconoscibile, ma qui cedi il passo a un tono studentesco e più scanzonato, che subito ci aiuta a inquadrare cosa significa, per Chuuya, avere attorno lo spreco di bende e come subisca la sua presenza, vicinanza e, alla fine, amicizia. Perché per colpa dell’algebra, materia in cui il poveretto non è affatto portato, si rende necessaria la presenza di Dazai in casa sua ed essendo la storia ambientata in un contesto prettamente scolastico ci sono anche i genitori del ragazzo. Osamu Dazai si infila con la stessa tranquillità nella vita domestica di Chuuya. È bello come in questo capitoli i non detti vincano su quello che viene espresso, in una costruzione molto interessante, perché Chuuya, che considera Osamu una sorta di piaga scesa in terra al solo e unico scopo di tormentarlo, ma a lui deve rifarsi per avere delle ripetizioni. Sono soci, in qualche modo o colleghi. Inoltre, dicendo cose che in fondo alla sua anima hanno un significato leggermente diverso, appare evidente come Chuuya non possa non sfoggiare una sospetta rigidità nei confronti della situazione intera. Dice di odiare Osamu, ma questo si è insinuato nella sua vita e Arthur ne coglie lo sforzo di aiutarlo, anche se, come viene detto (e questa cosa mi è piaciuta tantissimo, sappilo), Osamu sta aiutando Chuuya – sta avendo la pazienza di insegnargli l’aritmetica. E questa vicinanza consente a Chuuya di abbassare un minimo le difese per vedere un lato meno oscuro del compagno di banco – molto bella è la scena, a questo proposito, di Osamu che si addormenta sotto lo sguardo dell’altro, di Chuuya che osservandolo parlare con i propri genitori ne rintraccia un lato più umano. Ed è dalla conoscenza di sé, di noi, dell’altro e dall’apertura in tal senso che può nascere qualcosa di più. Grazie come sempre per queste affascinanti disamine sui personaggi e per il modo in cui li rendi anche nei più vari contesti AU. Sei preziosa e questa storia merita di essere listata **.
Un abbraccio e a presto,
Shilyss