Recensioni di beldandy

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Recensione alla storia Hai paura? - 03/08/14, ore 08:54
Capitolo 16: Quindicesimo capitolo - Dove ci si ritrova alla resa dei conti – Parte Due.
Felicità. Pura, semplice, innegabile felicità :’) Questo è ciò che abbiamo provato ieri quando ci hai detto che avevi scritto un nuovo capitolo di questa fanfiction, che abbiamo adorato fin dalle prime parole del prologo. Il fatto che tu abbia deciso (o meglio, che tu abbia trovato l’ispirazione) per continuare a narrare le gesta di Nathan, Alexa, Avrile e dei loro sciagurati genitori è una cosa davvero fantastica ^^ Se possiamo essere onesti abbiamo sentito la mancanza di tutti loro, e tante volte ci siamo chiesti come avresti voluto far finire la storia, ipotizzandone vari finali (un paio davvero assurdi, opera della fantasia malata di zio ^^). Perciò ora che sappiamo che potremo leggere un altro capitolo e poi l’epilogo di questa storia, ne siamo davvero felici :) E’ come quando vai in libreria per caso e ti accorgi che è uscito il nuovo libro di quella saga che adori: non puoi fare a meno di comprarlo, tornare in fretta a casa, scaraventarti sul letto e cominciare a leggere ^^ E così noi abbiamo fatto, divorando questo capitolo per otto volte di seguito (crediamo che sia il nostro record personale XD), prima di poter fare altro (e per altro, ovviamente, vuol dire commentare ogni singola azione dei personaggi ^^). Perciò perdonaci questo sproloquio iniziale, ma ci tenevamo davvero a farti sapere quanto è importante per noi “Hai paura?”, quella che riteniamo essere una delle tue opere più coinvolgenti e migliori in tutti i sensi (almeno finora ^^).
Ma ora basta col chiacchiericcio ziesco e cominciamo con il recensire questo quindicesimo capitolo che abbiamo davvero stra-adorato (nel caso non si fosse capito XD). Per far questo vorremmo continuare con la modalità che abbiamo usato per tutti gli altri capitoli, solo che, questa volta, non parleremo dei personaggi presi singolarmente, ma basandoci sulle relazioni che hanno instaurato fra di loro.

L’ALTRA MADRE – Iniziamo da lei perché rappresenta lo “zero” dal punto di vista relazionale, ovvero un essere che non sa (o non può) creare un rapporto con un’altra persona (sia essa un umano o il Gatto) perché in lei c’è solo egoismo e malvagità. Per certi aspetti, secondo noi, rappresenta il lato “negativo” dell’essere genitori. L’Altra Madre è un concentrato di egoismo, dea di un piccolo mondo dove il suo potere è assoluto, eppure, nonostante questo, desidera comunque la compagnia di altre persone. Certo, lo fa per giocarci e poi ucciderle quando se ne stanca, eppure perché inscenare tutta quella pantomima dei genitori “buoni”, di quel mondo che è migliore di quello in cui le sue sventurate vittime vivono? Potrebbe catturarle ed ucciderle appena varcano la porticina, invece non lo fa. Accudisce i ragazzi, li fa divertire, li rende felici per alcuni brevi momenti, per poi cercare di convincerli a rimanere lì con lei, quasi a diventare suoi figli, dimenticando il loro passato e le persone che li hanno fatti soffrire, cosa che viene simboleggiata dal cucire dei bottoni neri al posto degli occhi. L’Altra Madre è quindi (sia in Coraline che in questa fanfiction) il simbolo del genitore che magari vorrebbe anche dei figli, ma non vuole, per essi, rinunciare alla propria vita, alle proprie cose, al proprio egoismo. Inconsciamente sente di avere bisogno di loro, ma non capisce (o non vuole) sacrificare buona parte della loro vita alla loro felicità (cosa che fa qualunque bravo genitore per cui i figli sono tutto l’universo e molto di più). Questo aspetto risulta palese soprattutto quando tenta di blandire con le sue bugie Nathan per portarlo di nuovo dalla sua parte e poi quando da a lui le chiavi e dice loro di liberare Avrile per affrontare il loro destino tutti insieme. Ora se non ci fosse mai stata Coraline, avremmo potuto considerare questa azione come il gatto che gioca col topo, ma l’Altra Madre è già stata sconfitta prima: sarebbe logico presumere che Nathan ed Avrile possano conoscere i suoi punti deboli, quindi perché rischiare di nuovo? E poi così facendo dovrà affrontare tre ragazzi, certo delle nullità ai suoi occhi, ma non lo era la stessa Coraline quando le lanciò il Gatto che le strappò i bottoni o quando le staccò la mano che poi seppellì in fondo al pozzo? L’Altra Madre è malvagia, certo, ma non stupida. Allora perché tutti questi “errori”, queste sue “debolezze”? Solo il tempo (e gli ultimi due capitoli ^^) potranno darci una risposta certa.

JULIA, CORALINE, WYBIE – Ed eccoli qua, i genitori di Avrile, Alexa e Nathan, che finora non hanno fatto nulla tutti presi, come sono, dalle loro paure, dai loro egoismi, dalle loro debolezze. Per quattordici capitoli non abbiamo potuto che provare fastidio per le loro parole, per le loro scelte, per i loro errori e, magari, avere un po’ di compassione per loro, cieche marionette nel mondo degli adulti fatto spesso di stupide regole quando in realtà l’unica cosa che servirebbe davvero è un po’ d’amore. E così li vediamo all’inizio del capitolo, fermi a discutere su cosa stia succedendo e su cosa dovrebbero fare, come se tutto quello non li riguardasse. Egoismo, invidia, insofferenza. E’ questo il nome delle catene che li avvolgono, e che li hanno tenuti ben stretti per tutti quegli anni. Eppure, ora c’è qualcosa di diverso, un vento nuovo che spira nelle loro menti e nei loro cuori e che in un istante spazza via anni di menefreghismo e di incuria. Basta un istante per avere l’occasione di cambiare: bisogna solo comprendere cosa sia più importante per se stessi, se la gelosia per un vigliacco, lo scappare dalle responsabilità che comporta avere un figlio, o coloro che un tempo ti guardarono con occhi colmi di meraviglia e un sorriso che chiedeva soltanto di essere amato.

“Basta paura. Basta ripensamenti. Rimedia all'errore da te commesso nove anni fa. Per quell'errore ora si è giunti a questa situazione. Risolvi la situazione.
Basta paura.”

“Anche lei aveva capito.
Anche lei ora doveva riparare ai suoi errori.
Basta paura.”

Con queste parole avviene la metamorfosi di Coraline e Julia, che spezzano le catene che finora li hanno imprigionate e comprendono che ciò che è davvero importante si chiama Nathan, Alexa ed Avrile che ora stanno affrontando un pericolo mortale… L’ultima scena poi è davvero meravigliosa.

“ (…) qualcuno che non fosse a conoscenza della vicenda li avrebbe di certo presi per ridicoli, con tutti quegli attrezzi in mano: pale, padelle, coltelli da cucina.”

Ma per noi che sappiamo, che abbiamo visto la loro metamorfosi, che li abbiamo visti intraprendere il cammino per diventare persone migliori, quelle “pale, padelle, coltelli da cucina” brillano più delle armi degli Eroi…
“Coraline afferrò bene la pala.
Gli altri due, fecero lo stesso.
- Per Alexa ed Avrile – mormorò Julia, prima di gettarsi all'attacco.”

Basta paura. Da quel momento i loro cuori non sarebbero mai più stati gli stessi…

NATHAN E ALEXA – Paradossalmente su di loro c’è meno da dire che per gli altri, in quanto il loro rapporto ormai è talmente forte che non può di certo essere infranto dalle bugie di una madre surrogato e dal timore per le loro vite. Anzi è talmente solido che ormai a loro non servono più le parole per comunicarsi i propri sentimenti: sanno che ci saranno sempre l’una per l’altro e che niente, neanche la morte, potrebbe mai far loro dimenticare l’amore che provano nei loro cuori. Ed è proprio questo amore che da la forza a colei che un tempo lacerava il proprio corpo in cerca di attenzione e a colui che ha sempre desiderato l’amore di una madre vera, per combattere non per loro ma per una bambina spaventata e inerme il cui destino pare essere già segnato.

“Ho visto cavalieri corazzati fuggire al primo cenno di pericolo.
Ho visto scudieri disarmati strapparsi una lancia dal petto per difendere un cavallo morente
La nobiltà non e un diritto di nascita ma e determinata dalle proprie azioni”

Permettici di citare ancora una volta la frase di Robin di Loxley (interpretato da Kevin Costner) perché più di ogni altra simbolizza ciò che Nathan ed Alexa erano un tempo e ciò che sono diventati ora. E siamo più che sicuri che se Julia e Coraline potessero vedere i loro figli ne sarebbero indubbiamente orgogliose…

Cosa aggiungere altro? Un capitolo semplicemente meraviglioso, perfetto in ogni suo aspetto. Non solo è narrato davvero benissimo, con momenti che non possono essere descritti se non usando il termine “epici”, ma è talmente coinvolgente che cattura l’attenzione del lettore e lo fa emozionare, indignare, sperare ed infine attendere con ansia il penultimo (sigh ;___;) capitolo. Un lavoro assolutamente perfetto :’) Bravissima signorina Scrittrice :* :* :*

Permettici una considerazione finale. La tua magia ormai è talmente spettacolare che i tuoi personaggi vivono di vita propria, anzi sarebbe sbagliato considerarli solo i personaggi di una storia. Da quel

“Avrile decise che quello sarebbe diventato un giorno orribile, forse il più orribile di tutti.”

ormai vivono dentro di noi, insieme a tutti coloro che ci hanno fatto emozionare, ridere, piangere, e reso la nostra vita decisamente migliore…

“Un libro sogna. Il libro è l'unico oggetto inanimato che possa avere sogni…” (Ennio Flaiano)


PS: Un paio di minime precisazioni ^^

- Alexa tentà uno scatto in avanti, (…) – Errore di battitura (“tentà” al posto di “tentò”)

- (…) e che quindi sapeva cosa li stava aspettando – Qui sarebbe meglio usare il condizionale (e che quindi sapeva cosa li stesse aspettando) :*
Recensione alla storia Hai paura? - 10/12/13, ore 11:20
Capitolo 15: Quattordicesimo Capitolo - Dove ci si ritrova alla resa dei conti – Parte Uno.
Questa è una formale protesta... Diciamo basta alla cattiveria della nostra (seppur stra-adorata ^^) signorina Scrittrice rimarcando il fatto che non è d'uopo, né di natura ottimale, far cessare la narrazione in un momento ove non eravamo pronti a smettere la lettura in virtù del fascino e della bellezza della trama... Tradotto in termini più normali.... Nooooo!!!!!!!!!!!!!!!! Non puoi far finire così il capitolo!!!!! Ma come, attendevamo lo scontro fra Nathan e Alexa contro l'Altra Madre, e tu ci lasci con un cliffhanger degno dei migliori telefilm? Sei cattiva, praticamente perfida ;___ ; :P Sigh, nessuna pietà per i tuoi fans n° 1 ^^ Va bene, lasciamo da parte gli scherzi (anche se è vero che il finale ci ha spiazzato un bel pò :P) e cominciamo la recensione dell'ahinoi, terzultimo capitolo di questa che è ormai, a tutti gli effetti, una piccola saga.
Questa volta i riflettori sono tutti per Nathan ed Alexa, e, d'altronde, come potrebbe essere diversamente? Ormai la storia ha scelto i suoi protagonisti e si sta orientando verso una conclusione che si preannuncia mirabolante e ricca di colpi di scena :) Nathan ed Alexa hanno scelto il loro cammino, che li porterà a confrontarsi contro un orrore che, il solo contemplarlo, basterebbe a far impazzire chissà quanti adulti, e nonostante questo non hanno un attimo di cedimento, di debolezza, nella loro volontà di salvare Avrile dalla grinfie del mostro. E' davvero interessante, arrivati a questo punto della trama, andare a rileggere i primi capitoli per vedere tutto il lungo cammino che hanno compiuto i due ragazzi, quella metamorfosi che li ha trasformati da menefreghisti ed ipocriti in veri e propri "eroi". E, d'altronde, non è degno di questo titolo chi decide di affrontare le proprie paure non solo per il proprio bene, ma anche per quello delle persone che ama? Non serve avere una superforza, o saper combattere per essere degli eroi, e questo ce lo dimostrano Nathan ed Alexa proprio in questo capitolo, quando decidono di agire e di salvare Avrile, lasciando agli adulti le vuote parole e l'indecisione. Bellissimo il momento in cui si rendono conto dei rischi che corrono nell'entrare nella tana dell'Altra Madre, con quel piano che "fa acqua da tutte le parti", ma, nonostante questo non deviano di un passo dalla loro missione... Ma un plauso dobbiamo farlo anche alla piccola Avrile, una ragazza così dolce e sognatrice che, però, mostra una caparbietà ed una tenacia fuori dal comune. Dove anche un'adulto abbandonerebbe ogni speranza dopo i falliti tentativi di fuga, lei non lo fa: ci pare di vederla, così piccola ed apparentemente fragile, che tiene stretta a sé il suo zainetto, nell'attesa dell'occasione giusta per fuggire. Davanti a Nathan, Alexa e alla stessa Avrile, gli adulti invece impallidiscono, fino a diventare nani davanti ai giganti dei loro figli. Invece di precipitarsi verso la porticina e fare disperatamente di tutto per aprirla, si ritrovano ancora legati alle parole ed alla vuota routine di tutti i giorni, come se avessero perso quel sentiero che i loro figli stanno seguendo, e vagassero smarriti nel vuoto dei sentimenti. Eppure ci vuole poco a ricordare chi si è veramente... A volte basta un semplice incontro con una persona "speciale" per comprendere che dentro di sé non c'è solo oscurità, ma anche la luce.

"Scosse di nuovo la testa: avrebbero salvato Avrile, sarebbero usciti indenni da quel fottuto parco gioco degli orrori e lui avrebbe protetto Alexa."

pensa un Nathan che ormai non è più quello che ha consegnato le sorelle alla madre mostro, ma il Nathan che c'è sempre stato dentro di lui, e che aspettava solo di emergere.

"Alexa chiuse agli occhi e si impedì di piangere; Avrile era lì in qualche camera e dovevano trovarla."

Niente lamette, niente dolore. Solo la volontà di proteggere chi si ama. E' così che i due bruchi hanno lasciato dietro di sé il loro vecchio io e sono diventate due meravigliose farfalle :)

Che dobbiamo dirti? Davvero fantastico, meraviglioso, splendido... Però una grande pecca questo capitolo ce l'ha signorina Scrittrice... E' il terzultimo sigh ;___ ; Come faremo poi senza i nostri amati protagonisti? Ma anche se siamo tristi tristi per la fine che si vede arrivare, non ci esimeremo di certo da farti tutti i complimenti che meriti per averci fatto, ancora una volta, emozionare con le tue parole... Grazie e bravissima signorina Scrittrice :* :* :*

PS: Eh sì ti tocca :) :*

"Il piano era semplice: trovare Avrile e riportarla a casa. Poi, in seguito, sarebbero ritornati nell’Altro Mondo e avrebbero scatenato l’Inferno.
Certo, in teoria il piano era semplice (...)"
"(...) ma la cosa era risultata controproducente: l’unica cosa che aveva ottenuto era una spalla dolorante"
"Nell’Altro Mondo – dichiarò Wybie, come se quella fosse l’opzione più logica del mondo."
"A cercare di aprire porta dopo porta aveva quasi perduto le speranze, almeno finché non sentì un sordo raschiare dietro la quinta porta: fece segno a Nathan di avvicinarsi, e si accovacciò davanti alla porta."

Ovviamente questi non sono degli errori però, sarebbe meglio, secondo noi, evitare troppe ripetizioni perché appesantiscono il testo. Magari si potrebbe usare dei sinonimi (come "uscio" o "soglia" al posto di "porta" nella quarta frase)

- (...) giunta alla conclusione che era meglio mantenersi in forze per quando sarebbero venuta a salvarla.
- Oddio, non che si era rassegnata al fatto

Qui è meglio usare il congiuntivo, quindi "fosse" al posto di "era"

- e non sgusciassero via ai loro doveri. - probabile errore di battitura ("ai" invece di "dai")
Recensione alla storia Hai paura? - 29/10/13, ore 10:50
Capitolo 14: Tredicesimo Capitolo - Dove ci si prepara.
E finalmente ci siamo, il momento che stavamo aspettando da diverso tempo, l'attimo in cui i ragazzi decidono di prendere in mano la situazione, lasciando gli adulti a rimuginare sugli errori fatti, sui loro sentimenti e sulle loro azioni... Da quando la storia aveva subito una brusca accelerata con la cattura di Alexa ed Avrile, sentivamo che sarebbe arrivato il momento in cui i ragazzi si sarebbero resi conto che l'età non conta nulla, che avere più anni non vuol dire essere migliori di chi ne ha di meno, che non importa la tua altezza o il conto in banca, ma solo quello che hai dentro...

"Qualunque cosa tu sia fisicamente, maschio o femmina, forte o debole, malato o sano... tutte queste cose contano meno di ciò che è contenuto nel tuo cuore. Se hai l'anima di un guerriero, sei un guerriero. Qualunque sia il colore, la forma, il disegno che la nasconde, la fiamma all'interno della lampada rimane la stessa. Tu sei quella fiamma."

dice un premuroso Jem ad una Tessie turbata dall'aver appena scoperto di non avere un legame di sangue con suo fratello, nel primo libro delle Origini di Shadowhunters. Ed in effetti questo è quello in cui abbiamo sempre creduto... Non importa chi tu sia, cosa gli altri credano di sapere di te e cosa anche tu pensi di te stessa: l'importante è ciò che scegli di fare nel momento in cui sei chiamato a difendere ciò in cui credi. E le risposte sono tutte qui, in questo meraviglioso tredicesimo capitolo, dove tutti sono chiamati a compiere la scelta che determinerà il loro destino e quella della piccola ed innocente Avrile...

- JACK E ROBERTA - Anche gli amanti sono chiamati a prendere una decisione, ma la strada che scelgono di percorrere è quella dell'infamia e del menefreghismo... Nonostante sia in pericolo sua figlia, colei che l'ha sempre amato incondizionatamente, colei che lo scusava sempre perché in fondo lui era pur sempre il suo papà, Jack decide di andarsene, quasi a voler dare un taglio netto alla sua vita passata per cominciarne una nuova, scevra da ogni responsabilità e da ciò che per lui era diventato un obbligo, ovvero amare le figlie. Come riuscirà da quel momento in poi a dormire la notte, non riusciamo neanche ad immaginarcelo. Anche Roberta sceglie la via della vigliaccheria, e se potrebbe essere in parte assurdamente comprensibile nel mondo ipocrita degli adulti (dopotutto non si tratta delle sue bambine), quel "il mio uomo" scagliato in mezzo al discorso con l'unico intento di fare del male e dimostrare la sua superiorità, mostra invece tutta la sua codardia e viltà. Quando abbiamo letto questa parte del racconto, ti giuro, ci siamo davvero infuriati, pensando a com'è possibile abbandonare ad un destino di morte una bambina, anche se non è figlia tua, anche se decidi di non volerle più bene. Una bambina... Sarà, ma io e zia avremmo staccato il primo palo di ferro che avremmo trovato e ci saremmo precipitati nella porticina per affrontare quel mostro e salvare Avrile a costo delle nostre vite. Ma sarà che noi siamo gente strana...

- CORALINE E WYBIE - Coloro che dovevano essere l'arma più potente dalla parte degli adulti, si rivelano essere una lama spuntata. Si potrebbe pensare che, dopotutto, se avessero raccontato ogni cosa ai genitori di Alexa ed Avrile questi non avrebbero loro creduto e li avrebbero presi per pazzi, ma noi crediamo che non sia solo per questo. Coraline e Wybie sono diventati degli adulti e come molti adulti hanno paura di essere giudicati, temono ciò che gli altri pensano di loro. Ed è per questo che, secondo noi, esitano. Hanno paura che Julia e Jack li prendano per pazzi, hanno paura che Nathan li odi perché non si sono mai presi cura di lui quando serviva davvero, hanno paura dell'Altra Madre... Paura, paura, paura... Coloro che un tempo affrontarono con tanto coraggio un pericolo così spaventoso, ora giacciono fermi, inchiodati dal terrore per ogni singola cosa. Eppure, come potrebbe raccontare Nathan, loro figlio, non si può vivere per sempre nella paura... Arriva sempre il momento in cui sei chiamato a compiere quella scelta, e per loro due, quel momento è adesso. Riusciranno a scuotersi di dosso le catene della paura e cominciare a comportarsi come avrebbero sempre dovuto fare? Per ora non ci è dato saperlo, nell'attesa di un finale che si annuncia davvero scoppiettante ^^ Però una cosa è certa. A differenza di jack e Roberta che se ne sono lavati le mani, Coraline e Wybie quella scelta devono ancora farla. Talvolta una piccola speranza di poter cambiare il tuo destino è la scintilla che ti serve per far avvampare la tua anima...

- NATHAN E ALEXIA - Grandi!!!! Semplicemente e meravigliosamente grandi! Nonostante tutto quello che hanno vissuto, nonostante le sofferenze, il dolore, le delusioni, la paura, riescono a compiere la loro splendida metamorfosi: come un bruco diventa farfalla lasciandosi alle spalle ciò che era stato fino ad allora, anche Nathan e Alexa si scrollano di dosso la paura e l'ipocrisia che finora hanno guidato le loro scelte e cominciano un nuovo cammino. La ragazza che aveva paura di vivere e riusciva a pensare solo a se stessa, ed il ragazzo che indossava una maschera di cinismo per non far vedere quanta sofferenza avesse dentro, sono diventati infine ciò che sarebbero sempre dovuti essere. Non due ragazzi. Non due adulti. Semplicemente e meravigliosamente loro stessi, pronti a creare il loro futuro. La scena in cui Alexa urla contro gli adulti, non come una ragazzina viziata ed egoista ma come loro pari, è davvero emblematica di quanto sia cresciuta e sia diventata una giovane donna capace di prendersi le proprie responsabilità e distinguere il bene dal male. Nathan, anche se in questo capitolo parla poco, non è meno importante e non solo perché è sempre al fianco di Alexa, sostenendola e supportandola con la propria presenza, ma anche perché anche lui ha ormai compiuto la sua scelta e sa cosa fare: combattere per salvare Avrile, combattere per se stesso, combattere per Alexa, ora che ha infine accettato l'immenso amore che prova verso colei che ha saputo con la sua semplice presenza cambiare il suo destino...

JULIA - Le luci della ribalta questa volta spettano però a Julia, perché secondo noi è lei che deve prendere la decisione più importante di tutte. Continuare ad essere ciò che è stata finora, quella madre disattenta ed egocentrica il cui comportamento ha contribuito a causare la fuga di Avrile verso quello che lei pensava essere un posto migliore, o rinascere anche lei, come Alexa ed insieme affrontare quella mostruosità e riprendersi la sua famiglia? Ai posteri, o meglio alla nostra adorata signorina Scrittrice, l'ardua sentenza :)

Giunti alla fine della recensione, però, ci si pone una domanda... Come facciamo ad esprimere pienamente quanto ci è piaciuto questo capitolo e quanto adoriamo questa fanfiction? Forse basti dire che mentre la leggevamo ci siamo angosciati per Avrile, infuriati contro gli adulti, schierati dalla parte di Alexa e Nathan, e rimasti in attesa dello scontro finale... Noi non abbiamo letto questo capitolo... L'abbiamo vissuto. E solo una brava scrittrice è capace di questo :) Sei bravissima signorina Scrittrice , è arrivato il momento che tu te ne renda infine conto :) :* :* :*

PS: Solo un paio di osservazioni :)
- Tesoro, stiamo solamente aspettando che Nathan si riprendi, - Errore di battitura ("riprendi" invece di "riprenda")
- Come facciamo a tirare fuori Avrile ad lì, e ad uccidere l’Altra Madre? - Errore di battitura ("ad" invece di "da")
- Io e il mio uomo ce ne andiamo. Non vogliamo immetterci in questa faccenda – Qui sarebbe meglio usare "immischiarci" o "intrometterci" invece di "Immetterci"
Recensione alla storia Hai paura? - 19/09/13, ore 10:17
Capitolo 13: Dodicesimo Capitolo - Dove non tutti tornano nel mondo Reale.
Okay ora basta... Io e zia ne abbiamo parlato a lungo ed abbiamo deciso di smettere di recensire questa storia... perché, davvero, ormai non sappiamo più che complimenti usare per descrivere questa meravigliosa fanfiction :) Quindi ci sederemo qui, e ce la godremo soltanto, con tanto di popcorn, bibitona e manona di gomma con indice alzato per fare il tifo nei momenti clou di quello che si appresta ad essere un finale grandioso ^^ :P Paura eh? Dai che scherziamo ^^ Siamo prontissimi, in qualità di tuoi fans n° 1, a recensire questo splendido capitolo, così pieno di pathos ed emozioni da averlo dovuto rileggere almeno 4/5 volte per assaporarne bene ogni sfumatura. Il bello di questa fanfiction, secondo noi, sta proprio nel ritmo che dai alla tua storia, come se fosse un fiume che scorre placido e tranquillo all'inizio e che poi vede le sue acque cominciare ad agitarsi e a diventare sempre più veloci, man mano che si avvicina il bordo dell'abisso, quella cascata che potrebbe significare la fine di ogni cosa, ma anche un nuovo inizio, un nuovo corso, una nuova speranza. Ma procediamo con ordine, analizzando, come abbiamo fatto altre volte, i vari protagonisti di questo capitolo, cominciando proprio da chi, protagonista non lo è proprio:

- Roberta: ormai Roberta è ridotta a poco più di una voce gracchiante e lamentosa, pronta solo a dire ciò che non le piace e, quindi, ormai praticamente inutile in quella situazione. Ci è piaciuto davvero molto questa tua scelta, anche perché ciò che sta succedendo è talmente grande ed orrendo che il mero tradimento di Jack impallidisce e scompare davanti alle azioni dell'Altra Madre ed al coraggio di Nathan ed Alexa. A Roberta interessa solo tenersi il suo uomo: che il resto del mondo vada pure in malora, fin quando lei ha un compagno per non sentirsi una fallita. Se prima avevamo provato un briciolo di comprensione per lei e per la sua solitudine (detestando però l'aver portato via il padre ad una famiglia) ora non possiamo fare altro che ignorarla, con un moto di fastidio ed una punta di disprezzo.

- Jack: anche se di lui viene detto solo il nome, la sua figura emerge comunque, ma solo in contrapposizione alle gesta di Nathan. Sia lui che il figlio di Coraline sono dei vigliacchi, ma dove il secondo ha trovato dentro di sé e nell'amore che prova per Alexa, la forza per ribellarsi al suo ingiusto destino e combattere (ben sapendo di rischiare la vita o anche un fato peggiore della morte) Jack non fa altro che stare lì a guardare, muto spettatore di una storia che ormai non lo riguarda più. Ha Roberta, questo è vero, ma ha perso tutto il resto. E per gente del genere perfino la compassione è sprecata.

- Wybie: anche lui si trova catapultato in una storia di cui sta diventando poco più di una comparsa, e questo per sua scelta. Non ha voluto avere le responsabilità di un padre, ed è per questo che quasi non ha il diritto di preoccuparsi per Nathan e per le ragazze. Eppure, dove per Jack la storia si è conclusa con il tradimento della sua famiglia, per lui ancora intravediamo un barlume di speranza. Riuscirà a coglierla ed a diventare quello che è stato, quello che sarebbe dovuto essere, quel ragazzo timido ed impacciato che però non esitò a schierarsi contro l'Altra Madre per salvare colei cui voleva bene? La fiamma di questa speranza è piccola e tremula, ma, a volte, è tutto ciò che hai, tutto ciò che ti serve per alzarti e ricominciare a camminare...

- Julia e Coraline: due madri, due persone così diverse fra di loro (una, manipolatrice ed orgogliosa, l'altra, emotiva ed irruenta) eppure, per certi aspetti, così simili... Entrambe sono accomunate dal pericolo di perdere i loro figli per mano dell'Altra Madre, quei stessi figli verso i quali hanno commesso così tanti errori, causando loro tanto dolore e sofferenza. Ma è proprio in quel momento che la loro vera essenza viene fuori. E' davvero bellissima la scena in cui Julia si precipita ad abbracciare Alexa, con le lacrime che le scorrono su quelle guance scavate dalla preoccupazione e dalle sofferenze di quegli ultimi giorni. Ma non meno bello è il momento in cui Coraline grida "Non l’ho abbandonato!" facendo trasparire ciò che davvero prova per suo figlio. Sarà anche una donna fredda e manipolatrice, ma, chissà, a volte basta una piccola crepa per far crollare quel muro che, fin troppo spesso, mettiamo intorno al nostro cuore per non soffrire...

- Il Gatto e l'Altra Madre: anche se nel capitolo si percepisce solo la loro presenza, attraverso le parole di Roberta o il ticchettio delle zampe sul pavimento, il loro "esserci" è di fondamentale importanza nell'economia della storia, perché lascia intendere che si sta approssimando lo scontro finale...

- Alexa: quanto coraggio, quanto amore in quel piccolo corpo di adolescente :) Dopo tutte le sofferenze, dopo la prigionia, la fame, la disperazione, è pronta a ergersi al fianco di Nathan ed affrontare insieme un destino orribile. L'egoismo che fino ad allora ha dettato ogni sua azione, ormai è scomparso, alle prime luci di un amore puro, vero, così luminoso e brillante da cancellare ogni falsità, ogni inganno. Probabilmente suo padre non capirebbe, dicendo che è una bambina, che non è vero amore quello, ma solo perché non può comprendere qualcosa di appena nato eppure così enorme. Splendido il momento in cui si rende conto di star toccando il sangue di Nathan ed urla tutta sola nel vuoto fra i due monti, ma altrettanto bello è quando sceglie di tornare a casa per cercare aiuto, ben sapendo che era quello l'unico modo di aiutare chi, per lei, aveva deciso di sacrificare ogni cosa. Ci vuole coraggio per alzarsi e combattere, ma ce ne vuole altrettanto per capire di non essere soli e rendersi conto che ci sono altre persone che chiedono solamente un occasione per essere al tuo fianco...

- Nathan: Come al solito ci teniamo il meglio per ultimo :) In questo capitolo Nathan termina la sua metamorfosi: il ragazzo cinico e spaventato getta via il suo bozzolo di timidezza e vigliaccheria, per rivelare ciò che è veramente, ciò che è sempre stato, ma che aveva solo paura di essere. Vederlo rischiare la morte per salvare colei che ama, ci ha commosso profondamente (e ci ha fatto venire i lucciconi agli occhi ^^), tanto da condividere la sua angoscia ed il suo terrore quando sente il ticchettio delle zampe dell'Altra Madre. Eppure, nonostante sia, giustamente, spaventato, decide di non scappare con Alexa, ma di rimanere per salvare anche l'innocente Avrile, ben sapendo ciò cui va incontro. Ecco quindi che davanti a noi non c'è più un adolescente cinico, amareggiato dall'"abbandono" (ma sarà davvero così?) della madre, ma un essere umano che sceglie consapevolmente, il proprio destino e le conseguenze delle sue azioni. C'è chi lo chiamerebbe "eroe"... :)

E così siamo giunti alla fine di questo capitolo. Dire che ci è piaciuto sarebbe usare un blando eufemismo :) Il tuo stile continua ad evolversi ed a migliorare (e, come ti abbiamo detto, non siamo gli unici a pensarla così ^^); ci sono ancora alcune indecisioni, ma, siamo sicuri, scompariranno in breve tempo. Ora tutto quello che ci rimane è riprendere popcorn, bibita e manona ed aspettare con ansia l'arrivo di un nuovo fantasmagorico capitolo :) Bravissima signorina Scrittrice! Sei sempre meravigliosa :* :* :*

PS: Un'idea e due osservazioni (cominciando da queste ultime ^^)

- Alexa spalancò la porticina della propria casa, e appena varcata la porta (...) - Anche se la frase è corretta grammaticalmente, sarebbe meglio evitare la ripetizione "porticina-porta". magari usa un sinonimo come "uscio" o "soglia"
- (...) i capelli ammazzettati e sporchi (...) - Come sono i capelli "ammazzettati"? :) A forma di mazzi di carte? :P Scherzi a parte meglio evitare neologismi che non tutti i lettori potrebbero capire ^^

Per l'idea hai valutato l'ipotesi di uno scontro Julia/Coraline - Nathan/Alexa - Altra Madre? Madri vere e figli che loro hanno fatto soffrire contro la madre falsa che vuole divertirsi e poi uccidere i due ragazzi? Sarebbe quasi la chiusura di un cerchio e darebbe modo a tutti di confrontarsi e spiegare il perché delle proprie scelte mentre combattono per ciò che hanno di più caro, che sia la propria vita o quella di coloro che amano :) :*
Recensione alla storia Hai paura? - 30/08/13, ore 09:50
Capitolo 12: Undicesimo Capitolo - Dove Wybie torna alla casa e Nathan fa la sua scelta.
Dunque facci controllare... "magnifica" l'abbiamo già usato, così come "splendida", "meravigliosa" e "fantastica"... Ci rimane solo "superlativa", "favolosa" e "fastosa" ma forse questo è meglio non usarlo. Ok cominciamo... Superlativa!!! Favolosa!!! (e vabbé) Fastosa!!! Scherzi a parte (ma neanche tanto) ormai ci mancano gli aggettivi per definire questa fanfiction (e la signorina Scrittrice che l'ha creata :*). Un capitolo davvero eccezionale, che ci ha lasciato con il fiato sospeso fino alla sua conclusione... Davvero splendido :) Ci sono così tanti momenti emozionanti in questa storia che, sul serio, non sappiamo quale scegliere (XD), perciò ti diremo qual'è la chiave di lettura con cui noi abbiamo deciso di affrontare questo capitolo. Secondo noi, davanti agli occhi del lettore, si para un tao (o uno specchio se per te è più comprensibile): da una parte Coraline e Wybie e dall'altra Nathan ed Alexa. E' proprio la contrapposizione di queste due "coppie" la parte decisamente più interessante di questo capitolo. Ma procediamo con ordine...

- CORALINE E WYBIE.

Quando abbiamo cominciato a leggere questa fanfiction, avevamo intuito che Nathan fosse il figlio di Coraline (cosa che era diventata una certezza quando hai scritto che il suo cognome era Jones) e quindi avevamo cominciato ad ipotizzare un pò sul nome del padre. Per essere onesti avevamo tre o quattro ipotesi, compresa quella del miglior amico di Coraline, eppure non ci abbiamo mai dato veramente credito: leggere che Wybie è il padre di Nathan e, soprattutto, che si è trattato solo di una storia di sesso, ci ha sorpreso. Touché, madamigella :) Complimenti ^^ Eppure, scoprire che anche una coppia come la loro ha dovuto cedere alle ipocrisie ed alle falsità del mondo degli adulti, mette un pò di malinconia :( La loro vita di certo non deve essere stata facile da quella notte in cui venne concepito loro figlio, però sembra davvero che quello sia stato il momento della loro personale discesa negli inferi... Avere un figlio deve essere una cosa davvero meravigliosa, a prescindere dalle circostanze che hanno deciso la sua nascita. Vederlo tra le tue braccia, bisognoso di ogni cosa, dal cibo alle tue emozioni, dovrebbe essere davvero un sogno... Eppure, fin troppo spesso, questo tira fuori la parte peggiore delle persone (e parliamo per esperienza personale perché ne abbiamo conosciuti di casi simili): il rancore sopito nella coppia esplode ed i due finiscono per rinfacciarsi ogni cosa, ogni singola mancanza dell'altro/a. Ed allora si scatena un gioco di ripicche e risentimenti, la cui vittima è sempre chi non ha colpe... Avere un figlio per una storia di sesso non è una colpa, ma lo diventa se poi decidi di non prenderti le tue responsabilità. Ed in questo Coraline e Wybie hanno commesso lo sbaglio più grande che potessero mai fare. Wybie afferma

"Gli ho fatto da padre, anche se non gliel’ho mai detto!"

senza pensare all'orrore di questa affermazione. Un conto è fare da padre ad un figlio non tuo (come fa Luke per Clary), ma farlo mentre si è il padre naturale di un bambino come Nathan, non vuol dire essere degli eroi, semmai il contrario... Wybie sembra essere sempre scappato dalle sue responsabilità; quello che doveva essere il dono più importante, lo ha visto come una seccatura, della quale liberarsi quando fosse stato stufo... Tanto Nathan non avrebbe mai saputo che si trattava di suo padre... E poi c'è Coraline, che oscenamente, probabilmente durante un litigio, urla che suo figlio è stato un errore, senza preoccuparsi se Nathan avesse potuto sentirla, così come, probabilmente è accaduto. Eppure non sembra provare rimorso, ma anzi rincara la dose con

" (...) gli mancavano affetti a quel cazzo di ragazzino!"

come se lei fosse esentata dal dover dimostrare con tutta se stessa di amare alla follia suo figlio, quello che sarebbe dovuto diventare la ragione principale della sua vita. Che orrore... Ti giuriamo che quando abbiamo letto queste parole abbiamo provato davvero un brivido di disgusto, anche perché, come abbiamo scritto sopra, è una situazione che si riscontra fin troppo spesso nella vita "reale". Ma d'altronde perché meravigliarci? In un mondo dove i bambini vengono sfruttati, picchiati, feriti, uccisi, Coraline e Wybie sono stati fedeli a ciò che sono diventati, due adulti egoisti che mettono se stessi davanti al resto del mondo. Benvenuti nel mondo reale Coraline e Wybie!

- NATHAN ED ALEXA

Contrapposti ai genitori di Nathan, c'è (per fortuna ^^) la coppia formata da Nathan ed Alexa. I due sono degli adolescenti, quelli che molti adulti considererebbero solo dei bambini, eppure tutti e due hanno così tanto sofferto nelle loro vite, e sempre per colpa dei loro genitori... Nathan perché non ha mai avuto un padre ma solo una madre che urlava che lui era stato uno sbaglio, ed Alexa per colpa dell'indifferenza di Julia e Jack, troppo presi dai loro problemi, per vedere quelli delle loro figlie. In questa situazione, entrambi hanno scelto delle vie "facili" (se tali possono essere definite): Nathan si schiera con l'Altra Madre, facendo di tutto per cancellare i propri sentimenti, così da non dover soffrire, mentre Alexa martirizza il proprio corpo, come se il dolore fisico potesse cancellare quello dell'anima. E così decidono di vivere la propria vita, almeno fin a quando, per la volontà del karma (o del destino se vuoi), non si incontrano, ed allora tutto cambia... Nathan comincia a provare qualcosa nel suo cuore, sentimenti pericolosi che cerca, invano, di reprimere, mentre Alexa decide, forse per la prima volta, di fidarsi di qualcuno, di rischiare il suo di cuore, donandolo a qualcun'altro. Ed è per questo che il tradimento di lui la devasta così tanto, distruggendo ogni sogno e speranza che si erano timidamente formati nella sua anima. Eppure... Così come a Coraline e Wybie fu donata la possibilità di plasmare il loro futuro attraverso la nascita di loro figlio, anche a Nathan viene donata questa fiammella di speranza, ma lui, al contrario dei suoi genitori, decide di non soffocarla, anzi, di alimentarla e farla diventare un fuoco immenso, alto fino al cielo. Quel "Ti amo" sussurrato quasi fosse un peccato, è il segnale che qualcosa in lui è cambiato, che Nathan ha deciso di aprirsi a forza la strada verso il suo destino, e quel destino può avere un solo nome: Alexa.

"Mi ami davvero?"

Chiede lei, anche se in cuor suo sa già la risposta...

Fantastico! Ti giuro che, sul serio, abbiamo finito le parole per descrivere quanto ci stia piacendo questa fanfiction (la prossima volta compreremo un dizionario dei sinonimi, promesso :P). Adoriamo anche come si sia evoluto il tuo stile, che riteniamo davvero meraviglioso... Riesci a comunicare le emozioni dei personaggi con facilità, descrivendo con le parole (quasi fossero il tuo personale pennello) ogni sorta di mondo che hai creato. Sei davvero brava signorina Scrittrice e, come avrai notato, non siamo gli unici a dirtelo (anche se siamo noi i tuoi fans n°1, almeno per diritto di anzianità :P). Bravissima :* :* :*

PS: Ed ora, per le solite osservazioni :)

- Scusatemi, erano impegnato nella mia pulizia giornaliera. - Dovresti modificare la persona del verbo
- gli mancavano affetti a quel cazzo di ragazzino! - Manca un "gli" :)