Recensioni di Nanas

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Recensione alla storia Oh keep the Cat far hence, that's foe to men - 23/02/18, ore 13:45
Capitolo 10: I would but find what's there to find, love or deceit
.. Mi vergogno profondamente.
Ero sicurissima di aver recensito questo capitolo, ma veramente certa. Invece stamattina mi sveglio, continuo il mio disegno KuroKen TG!AU, penso “ma avrà aggiornato MillaChan la sua storia?” vengo qui e… Quando vado a controllare se mi sia sfuggita la tua risposta alla mia recensione, mi rendo orrendamente conto che della mia recensione nel decimo capitolo non ci sia proprio traccia.
Segue momento di panico.
Segue rilettura veloce.
Segue il presente, con me che piango e mi dispero davanti al pc mentre corro vergognosamente ai ripari con mesi e mesi di ritardo. Ma incominciamo dall’inizio, fingiamo tutto ciò non sia successo e vediamo di lasciarti una recensione che si rispetti. Piccola premessa: parlerò come se lo avessi letto oggi per la prima volta per evitare ad entrambe l’imbarazzo di questo ritardo imperdonabile. (…) Allora, si comincia.

Cara MillaChan,
Finalmente hai postato il nuovo capitolo! (……..) Oddio quanto mi mancava la tua scrittura, non ne hai idea! Leggere le tue storie è sempre una piccola gioia per questa povera vecchia. Come avrai immaginato, non ho intenzione di lasciare non recensito neppure un capitolo di questa splendida piccola meraviglia del fandom, quindi eccomi qui puntualmente (…) pronta a commentarti di volta in volta questo splendido capolavoro. Ah, parentesi! Sono felice di vedere che la gente inizi a recensire con più partecipazione finalmente, te lo meriti tutto e sono molto soddisfatta di tutti loro e molto contenta per te, bravissima. (??)
Ora, venendo al capitolo: Il tuo Oikawa continua ad essere una delle sette meraviglie del creato. La sua eleganza mentre si prende cura dei fiori è una delle cose più belle e adatte che abbia mai letto all’interno delle varie Alternative Universe in cui mi sia imbattuta. La tua scrittura, poi, è come al solito un ottimo veicolo per mostrarlo al lettore al meglio; anzi, essa oserei dire diventi quasi necessaria quando alla sua natura propriamente “innocente” si associa – nella tua storia ovviamente – la duale presenza di un animo intelligente e calcolatore, non positivo ma neppure “criminale”. Mi piace tantissimo il modo attraverso cui continui nella tua impresa di riuscire a traslare l’animo spiccatamente “incoerente” di Oikawa, l’equilibrio precario su cui ti muovi nel descriverlo come personaggio positivo e vittima degli eventi passati, ma non passivo al presente ed anzi “pulitamente” combattivo. È una cosa difficile da fare, poiché spesso nel richiamare l’attenzione su questa o quell’altra caratteristica di un personaggio si rischia di appiattirlo per modellarlo su quello stereotipo, facendogli quindi perdere la profondità propria di un essere vivente dotato di intelletto, cosa che un buon personaggio solitamente dovrebbe calcare al meglio. L’idea di un Oikawa che taglia pacificamente gli steli di un fiore mentre, al contempo, parla di cose confidenziali e celate ai più per telefono è, a mio parere, un’idea che racchiude al meglio l’animo assolutamente bicromatico del personaggio, ed è una scena che ti è riuscita alla perfezione – non che mi aspettassi il contrario.
… Ma non ammazzarmi Tobio ti prego. Quella povera anima non sarà l’essere più sveglio al mondo, ma non merita nemmeno di finire nel tritacarne di Oikawa. Spero tantissimo in Iwaizumi, sappilo!
Per quanto riguarda Akaashi, devo dire che – anche se atteso – questo risvolto sia stato una delle cose più difficili da affrontare nella lettura. Non tanto per Bokuto che, per carità, sono felicissima di vedere finalmente libero e con quei grandi occhioni dorati che finalmente possono rivedere la luce che si è obbligatoriamente lasciato dietro al momento della cattura – questo ragazzo si merita il meglio, povera patata. Quello che mi è risultato difficile è stato più che altro il senso di pesantezza che ho sentito gravare su Akaashi nel momento della sua presa di coscienza sulla sua nuova situazione: nel momento, cioè, in cui capisce che tutto ciò per cui ha lavorato, studiato, passato le serate in bianco sui libri, vissuto in famiglia e a scuola è andato completamente sfumato nell’arco di una notte. Eppure, nonostante ciò, ne è valsa la pena. Perché una vita è una vita, e per quanto Bokuto non sia innocente dei crimini commessi (esiste veramente qualcuno di innocente, in Tokyo Ghoul?) quella che lui viveva era semplice sopravvivenza, una sopravvivenza a cui anche gli uomini in fin dei conti si sono piegati millenni fa nell’uccidere gli animali per appropriarsi delle proteine necessarie a vivere. Quando si tratta di vivere, un crimine può davvero risultare tale? Certo, ora si potrebbe entrare in un argomento lunghissimo sui vegetariani, ma tranquilla: non accadrà. (…) Perché stiamo parlando di una recensione e mi sembra veramente fuori luogo e un tantino pesante. (…) Ma sappi che più o meno TG l’ho sempre vista come la rivalsa degli onnivori. (…) In ogni caso! Quello che alla fin fine volevo dire era che ho amato tantissimo Akaashi in questo capitolo, ma che mi spiace molto che adesso la sua vita sia fondamentalmente rovinata. Almeno quella da Colombo, insomma. Che era tutta la sua vita fino a quel momento. (…)
E basta, non so cosa altro dire. Scusami se questa recensione risulterà sconclusionata o senza capo né coda, ma devo correre a pranzo che dopo vado a lavoro, e sono molto di fretta! Però rimane non potessi assolutamente tardare un secondo di più nel lasciarti il mio commento, quindi te lo prendi per quello che è, un gomitolo di emozioni senza senso trascritte velocemente da due mani gelate dal freddo. (…)
A presto, spero!

Nanas

PS. So che non scrivi più da settembre, ma spero comunque che aggiornerai presto! A costo di essere ripetitiva, la tua storia merita davvero tantissimo..!
(Recensione modificata il 23/02/2018 - 01:47 pm)
Recensione alla storia Kiss Me Tender, Kiss Me Good - 16/09/17, ore 13:58
Capitolo 1: 1. Tetsurou
Cara IrishMarti,
Per prima cosa, ti chiedo di perdonarmi per l’incredibile ritardo: ti avevo detto che avrei commentato questa KuroKen, eppure prima di farlo ho aspettato così tanto tempo che non mi sorprenderei se te ne fossi completamente dimenticata! Purtroppo in questi giorni sono stata molto impegnata con lo studio e non ho avuto molto tempo per aprire EFP, tanto che anche l’unica storia che avrei dovuto aggiornare a fine agosto ha avuto il suo nuovo capitolo solo una settimana fa… Ma oggi ho deciso di prendermi questa ora per rimettermi un po’ in pari con il fandom, quindi eccomi qui a lasciarti una recensione che ti avevo promesso tanti giorni fa e che faremo finta da ora in poi sia stata lasciata praticamente subito dopo, così da non farmi sentire troppo in colpa. ♡ (…)

Allora, inizio col dire che io di fanfiction ormai non ne leggo moltissime: sarà che sono una persona ormai di una certa età (?), sarà che ho veramente poco tempo a disposizione, sarà che hanno un po’ perso attrattiva ai miei occhi, fatto sta che non sono proprio un’assidua frequentatrice dei vari fandom di EFP. Se c’è però una certezza (??) in questa vita, è che mi ritroverai sempre a commentare KuroKen adorabili. Perché questa piattaforma non ne ha molte e spesso non sono comunque abbastanza apprezzate dai più, il ché mi fa un po’ piangere dentro. Vedo che fortunatamente in questa raccolta di one-shot non è successo, e vedo con altrettanto piacere che la KuroKen ha un sacco di recensioni rispetto alla media (!!!), ma questo non mi fermerà dal commentare comunque la storia, perché è giusto e perché è importante. Tra l’altro, ho scritto un sacco ma non ho ancora detto molto, il ché è decisamente tipico di me. Tu non puoi saperlo se sei nuova del fandom, ma di solito io lascio recensioni abbastanza lunghe se la storia mi è piaciuta… Solo con l’effetto collaterale che una parte della recensione è fondamentalmente io che parlo di cose che vorrei dire all’autore e che non sono strettamente inerenti con la fanfiction stessa. (…)

… Ma è giunto il momento di recensire la storia, veramente.
Allora! Se posso fare un appunto, mi trovo ad essere un po’ intristita per la lunghezza di questa one-shot. Per quanto siamo d’accordo che Kuroo e Kenma siano due personaggi che si spieghino più nei gesti che nelle parole, e per quanto siamo assolutamente altrettanto d’accordo che questa loro relazione sia perfetta così com’è e che non vada cambiata per niente al mondo, il mio animo avido di KuroKen si è trovato un po’ destabilizzato alla fine, quando sono arrivata ai ringraziamenti decisamente troppo presto e mi sono ritrovata con un groppone in gola al gusto di “ma come, di già?”. Perché non puoi lasciarci così, IrishMarti! Era tutto appena iniziato, era tutto bellissimo e delicatissimo, e non riesco ad accettare che possa essere finito tutto con così tanta velocità perché io di loro avrei voluto leggere ancora, ed ancora, ed ancora!
Ho apprezzato molto il modo in cui, ancora nuova alla serie (da quanto ho capito, almeno!), tu sia comunque riuscita a caratterizzare molto bene ed attraverso semplici e piccoli gesti le personalità complementari di Kuroo e Kenma: Kenma, nella delicatezza e nella morbidezza delle sue piccole azioni, che trova nel raggomitolarsi accanto ad un caldo Kuroo la risposta al ghiaccio impervio che raffredda l’estremità del suo corpo e ne fa piegare le dita dei piedi in un gesto istintivo ed irrazionale. E poi Kuroo che segue, silenziosamente e con la giusta leggerezza, quei fili di grano che scivolano di ciocca in ciocca tra le sue dita lunghe e grandi, carezzandolo quasi fosse un gattino domestico che si stia coccolando in un momento di tempo libero. Tra loro vi è un silenzio che scalda, più che raffreddare come solitamente la mancanza di parole farebbe, e che agisce come una coperta afona che li racchiude nella loro bolla di felicità e di intimità regalata da uno spazio chiuso e sicuro, in una casa che li ha visti crescere e diventare amici ed amanti: perché Kuroo e Kenma non sono una coppia da grandi manifestazioni, assolutamente. La conoscenza decennale, l’essere cresciuti insieme, l’aver creato un legame nel tempo e con costanza ha fatto in modo che abbiano perso velocemente quella nota di passionale rincorsa che è propria delle relazioni appena nate, sostituendola così con una degna di una storia ormai consolidata e pregna di amore e certezze. Perché insomma, parliamoci chiaro: difficilmente riusciremmo a trovare, se lo cercassimo davvero, un periodo ove gli occhi scuri di Kuroo non abbiano cercato quelli ambrati di Kenma, che sia per amicizia o per altro. Ed allo stesso modo difficilmente nel trovarli esso li vedrebbe, seppure magari incerti e riservati, già alla ricerca dei suoi.
E quel bacio che si regalano l’un l’altro è semplicemente l’apoteosi di questa ricerca costante: perché sono già lì e non hanno bisogno di ritrovarsi lontano, oltre angoli fatti di dubbi e di domande inespresse: sono lì, lo sono da anni, e basta quel tocco labbra contro labbra e quel leggero schiudersi di esse per esprimerlo al meglio.
Nessuna parola, nessuna frase di troppo. In questa fanfiction nessuno dei due parla, eppure è tutto talmente chiaro che le parole stesse divengono solo un plus inefficace ed evitabile. E se sono le labbra che si cercano ad essere un veicolo valente per esprimere tutto questo, è altrettanto valente un leggero irrigidimento della mandibola di Kenma per far capire a Kuroo come per il più giovane sia arrivato il momento di riposare e di chiudere quegli occhi da gatto per un po’.
Ed allora sono solo un insieme di movimenti, un insinuarsi della gamba tra quella dell’altro, un avvicinamento progressivo mentre sdraiati ed un leggero bacio sul collo necessari per darsi quella buonanotte che pare echeggiare tra le mura della piccola stanza con la stessa dolcezza di tutte le altre piccole gesta fatte in serata.
Perché è “una di quelle sere”, e non c’è da dire molto altro.
Una delle sere preferite da Kenma e da Kuroo, forse.
Sicuramente, una di quelle preferite da noi che apprezziamo la coppia. ♡

Grazie mille per questa one-shot!
(E perdona eventuali errori, ho scritto piuttosto di getto!)

Nanas
Recensione alla storia Oh keep the Cat far hence, that's foe to men - 04/08/17, ore 15:21
Capitolo 9: Nuit de juin! Dix-sept ans!– On se laisse griser

Cara MillaChan,
Inizio dicendo che sono qui, in questo momento, a commentare il tuo ultimo capitolo in una sorta di mistica sensazione di non appartenenza a questo mondo: non avrei mai e poi mai immaginato avresti continuato ad aggiornare questa fanfiction, sinceramente, o almeno non dopo così tanto tempo di inattività!
Ma sono felicissima tu lo abbia fatto, non c’è che dire. Ho adorato questo nuovo capitolo! ;v;)
A parte che per me sarebbe pure potuto finire dopo qualche decina di righe, sinceramente parlando. Tanto era ovvio non mi sarei mai più ripresa dalla consapevolezza che finalmente Kuroo e Kenma avessero passato quegli ultimi importantissimi centimetri che ogni volta li dividevano e che erano decisamente di troppo nella loro relazione. (…) <3 Sono un sacco contenta di come si è evoluto il loro rapporto, ahhhh!!!! Il come, poi, è semplicemente perfetto; ma ne parleremo più avanti.

Vorrei iniziare a commentare dalla novità assoluta di questo capitolo: Kenma che va a caccia. Perché ok, Kuroo anche va a caccia con lui, ma Kenma è la prima volta in assoluto che si trova a vivere la fame in maniera così… animale, perché lui – al contrario di Kuroo – il pasto pronto in casa lo ha sempre avuto, quindi quella parte di sé che Kuroo già conosce bene Kenma non era nemmeno sicuro di averla, probabilmente. Ho adorato, veramente adorato, l’assoluta eleganza e la bellissima sensazione di delicatezza con cui sei riuscita a far muovere Kenma nel periodo precedente alla predazione vera e propria. Il silenzio, l’attesa, la mano posata sul compagno, l’uso veramente minimale di qualsiasi azione di troppo che lo porta ad atterrare con silenziosa consapevolezza nella strada percorsa dall’umano che ha puntato. È perfetto, in ogni sua virgola ed in ogni suo respiro da Ghoul, persino quando attacca, uccide, affonda i denti in quelle carni ancora calde e pulsanti, le viscere che cedono molli alla sua fame ed alla sua necessità. È Kenma persino lì, in una situazione che di Kenm-ico ha ben poco, perché riesci a descriverlo – come al solito, perché ormai la tua capacità non dovrebbe più sorprendermi seppure non sia così – con una bellezza tale da far passare oltre qualsiasi sensazione non legata a stomaci forti.
Kenma sembra quasi fiorire nella sua nuova natura, alzarsi nella sua consapevolezza di cosa sia davvero, di chi sia davvero, nascere dalle carni di quell’innocente ucciso per sopravvivenza. Ed è una creatura nuova, una creatura che trova l’equilibrio nelle assolute montagne russe che lo portano ad essere sia il taciturno e calmo essere vivente che si arrotola distrattamente sui divanetti del Neko Café accanto ai micini del negozio, sia l’animale che finalmente esprime la sua natura, in una normalità tutta sua ed in una delicatezza che fa da ossimoro fisico a quello che è poi il gesto che compie, l’omicidio.
Ed è nell’essere un fascio di impulsi ed euforia, ed eccitazione e pragmatica accettazione di ciò che deve essere fatto, che trova infine il collegamento anche fisico all’emozione che condivide e che lo lega indissolubilmente a Kuroo. Un Kuroo che noi abbiamo già visto portato alla fame estrema in tenera età, e che sicuramente ha anche già visto in strada altre persone portate al massimo della loro resistenza alla fame come Kenma stesso, ma che come noi non può fare a meno di rimanere semplicemente… inerme, ma in senso positivo, al cambiamento del compagno più giovane, talmente inondato dalla novità da non potere fare altro di nuotarvi all’interno, tuffarsi in questa nuova realtà ed accettare un nuovo Kenma che in fondo, anche se fosse stato l’animale più terribile del mondo, lui avrebbe probabilmente accettato comunque.
Perché è Kenma, e lui è Kuroo.
E non c’è da dire altro a riguardo.

Per quanto riguarda invece Kageyama, devo ammettere non mi aspettassi affatto la scena che è seguita a quella dei due Ghoul nominati sopra. In verità anzi ti dico che forse avrei preferito non vederla, ma prima che la cosa sembri una nota negativa (cosa che non è, anticipo!) spiegherò il motivo per cui sono arrivata a questa conclusione. La cosa è che… A me Kageyama già piace. E poiché già mi piace così com’è, già faccio davvero molta fatica a metterlo all’interno della CCG – Madonna, faccio un sacco di fatica a scrivere CCG perché mi viene da scrivere GCPD, visto che sto scrivendo una fanfiction a tema Gotham. Queste sigle mi uccideranno prima o poi. (…)
Dicevo, comunque sia! Proprio visto che Kageyama mi piace già e già avevo fatto fatica a saperlo dalla parte dei “cattivi”, mi ha fatto ancora più male vedere quanto sia assolutamente adorabile nelle sue tendenze timido autistiche (…) con Iwaizumi. Insomma, sappiamo che Iwaizumi e Oikawa danno le colpe a Kageyama per i motivi che sappiamo – o almeno che Oikawa sa… – e sappiamo che già ci sono persone all’interno della CCG che proprio non vorremmo vedere predate da Ghoul incazzati neri per quello che la CCG fa – come Akaashi. Perché rendere così tanto terribile ogni momento della nostra esistenza durante questa lettura facendoci vedere personaggi assolutamente incantevoli negli ambienti sbagliati? Sei una brutta persona. (…)
Quello che riporta un po’ di gioia almeno è vedere come, andando avanti con la storia, Iwaizumi si renda conto della patata acerba che Kageyama è. Insomma, ok che non è esattamente la persona più socievole del mondo, ma è anche vero che ignorare abbia un modo tutto suo di essere una brava persona sia veramente una cosa piuttosto orribile da fare. (…) A proposito di Iwaizumi, ma quanto sono carini lui e Oikawa? Anche se c’è stato poco di loro due è sempre abbastanza, perché sono bellini bellini e sono molto felice di vederli citati anche per poco tempo. <3 Anche perché insomma, Iwaizumi sta facendo tutto questo perché unito da un fooooorte legame con l’amico di infanzia, quindi mi pare giusto dare spazio anche a loro come coppia quando vengono citati. (?)
Per il resto, che dire? Mi spiace perché comunque sia temo dovremo aspettare un sacco di tempo per il continuo… Inoltre mi spiace moltissimo anche perché questa recensione è stata scritta in una pausa veloce tra il pranzo e il lavaggio dei piatti (?) quindi sarà probabilmente confusionaria e priva di veri punti critici da tenere in considerazione.
Ma non avrò il pc per un po’ e temevo che se non fossi riuscita a recensire il capitolo oggi – anche a costo di sembrare una piccola e giovane analfabeta – non lo avrei recensito più, e so quanto può cambiare avere una recensione rispetto al non averla. </3
Senza contare che ormai è una sorta di abitudine, come certamente sai. (?)

Quindi insomma, ti saluto e ti mando un mega abbraccio, ma non troppo forte perché mi sto sciogliendo sotto il caldo torrido di agosto e vorrei evitare di fare il formaggio unendomi con altri esseri viventi probabilmente non consenzienti. (…)

Grazie mille per questo capitolo,
Ci sentiamo presto! (Spero!)

Nanas

ps. Ti rendi conto che seguo questa fanfiction da quasi un anno?! Ahahahahah!
Recensione alla storia Il Fascino Delle Cose Usate - 10/06/17, ore 22:29
Capitolo 3: come le luci di Natale
Cara Yua,
Allora parto dicendo di essere incredibilmente dispiaciuta per te: durante la lettura di questa recensione temo dovrai perdonare innumerevoli volte la mancanza di un filo conduttore in quello che probabilmente scriverò, e me ne dispiaccio perché so che a volte è veramente dura stare dietro quello che scrivo senza avere l’inconsapevole voglia di lanciare un mattone sulla tastiera. Ma ho appena finito di leggere la tua fanfiction, ed io non riesco a controllarmi perché sono iper mega contenta di averla letta, oltre che super mega emozionata per il fatto che sia una KuroKen e, ancor di più, il continuo delle Cose Usate che aaaah, lo sai, ho una passione viscerale per questa raccolta di oneshot e sulla tua AU in generale.
Insomma, penso si sia capito dal momento che te le ho commentate tutte, o meglio che ho commentato tutti i capitoli insomma, o insomma tutti i capitoli intesi come oneshot a sé stanti visto che questa è una raccolta, o– ma ok, non è questo il punto della recensione quindi andiamo avanti.
Non so quanto uscirà lungo questo commento, potrebbe essere un’odissea come potrebbe essere un articolo di venti parole per quanto mi riguarda, ma spero soprassederai questa cosa. La verità è che difficilmente avrò controllo delle mie mani in questa recensione, e questo perché la fanfiction mi ha dato modo di iniziare a parlare di qualcosa su cui non ho assolutamente alcun tipo di controllo in generale neppure nella vita reale: Il Natale.
Insomma, c’è da dire che anche tu te le cerchi giovane Yua: perché non solo hai scritto di Kuroo e Kenma, inserendoli tra l’altro in una AU, la TUA, che io francamente adoro come poche cose al mondo, ma anche perché li hai descritti in un momento – o per meglio dire in una festività – che io amo follemente e che non riesco a non pensare senza lasciarmi andare ad una sana dose di mugugni felici e di canzoni natalizie che mi partono in background in mente.
Dunque questa recensione non avrà senso, tuttavia sono appena arrivata alla conclusione che è meglio se iniziamo a mettere un po’ di concetti, altrimenti davvero penso che potrei andare avanti a iosa senza esprimere nulla di chiaro fino al punto finale. E questo sarebbe imbarazzante.
Il concetto dietro questa storia è semplice, ma di una semplicità che non solo fa battere follemente il cuore, ma che oltre ciò porta anche le persone – secondo me, ma sono ovviamente di parte – a rivalutare l’importanza stessa di cose che a volte paiono essere talmente piccole da passare quasi inosservate. Perché sinceramente, quanto può essere sottovalutata in alcuni casi la gioia che può portare una festa nel cuore di una persona? L’ho notato anche nella vita di tutti i giorni, sai. A volte provo a spiegare alle persone di quanto sia assolutamente entusiasta io sotto le feste, e la maggior parte delle volte mi ritrovo uno sguardo accondiscendente ed una pacca sulla spalla che vogliono insieme dire “non ti capisco ma sei veramente una persona semplice e questo lo apprezzo”. E quindi!? La semplicità è sottovalutata, a volte è bello essere persone semplici! Senza contare che Kenma in questa storia non è DECISAMENTE una persona semplice, quindi può davvero volerglisi male quando riesce a riscoprire una parte di lui tornata magicamente innocente negli anni, in mezzo a tanti orrori che ha dovuto sopportare? Perché insomma, in un ambiente come quello che Kenma era ormai abituato a vivere quotidianamente deve davvero essere di importanza fondamentale prendere consapevolezza che qualcuno possa volerlo vedere felice NON per soddisfare la propria ipocrisia da dire “l’ho salvato, ora mi deve qualcosa” ma semplicemente perché veramente affezionato a te. Davvero, non riesco nemmeno ad immaginare cosa voglia dire.
Per non parlare della qualità delle persone di cui si sta parlando, tra l’altro: Sugawara e Daichi in questa storia sono di una bellezza, di un’umanità e di una familiarità veramente disarmanti. Il calore che si avverte nel varcare quella porta, nel vedere quell’albero tutto ricco di palline e festoni, e ancora la felicità di una tavola apparecchiata per più persone, e i regali, e il tempo passato insieme. Basta questo a rendere Kenma felice, e basta Kenma felice a rendere Suga felice. E basta Suga felice a far capire a Daichi quanto sia irrimediabilmente innamorato di lui e della sua felicità.
E nulla, a questo punto pare quasi scontato far notare quanto siano belli, ma correrò il rischio di ripetermi e dire ovvietà per rimarcarlo: sono bellissimi.
Come vedi non ho ancora parlato di Kuroo, quindi –niente, è il momento di dirlo: è una sorta di ripicca perché Kuroo non ama il Natale. A quanto pare sono una persona che se la lega al dito per queste cose, quindi ammetto di essere rimasta inizialmente un po’ offesa dalla sua reazione a questa festa, per quanto comprensibile porello. Ma io non dimentico. (…)
Una cosa che invece ho notato subito e che ho apprezzato veramente moltissimo, passando ad una cosa leggermente più tecnica (e forse meno campata in aria… mio Dio questa recensione non ha assolutamente senso), è la tempistica di questa storia. Perché anche se non molto lunga, è dotata di una serie di salti temporali, sia in avanti che indietro mediante le memorie di Kenma che io ho non semplicemente amato, di più. Ne sono follemente innamorata. È tutto incredibilmente lineare, tutto estremamente chiaro, tutto splendidamente… saturo. Nulla è lasciato al caso, la relazione di Kenma e Kuroo ha ancora moltissimo da offrire in questa AU e tu non manchi mai di lasciarci piccole nuove perle della loro quotidianità e della loro storia insieme, e questo è così BELLO soprattutto sapendo che all’inizio volevi fare morire male Kuroo e invece guardalo! Cioè seriamente, guardalo!Guarda che bello, tutto vispo davanti ad una cucina nascosta tra livelli (su livelli, su livelli) di inutili e bellissime cianfrusaglie, preso da una ricetta di cui non ha assolutamente il controllo, davanti ad un Suga che poco ci manca si metta a fare le pulizie di primavera là davanti, seduta stante, mestolo rotto in mano e fuoco vivo in quegli occhi mandorlati adorabili e veramente irresistibili.
Ma quanto va in panico Kuroo a sapere che Sugawara potrebbe da un momento all’altro entrare nella sua piccola e raccolta casa e togliere TUTTO il toglibile? Lo vediamo super impanicato povero tesoro, ed è davvero un amore e ti viene un sacco voglia di abbracciarlo e dirgli che andrà tutto bene, ma poi a guardarlo è Kenma che è a sua volta un amore e un sacco abbracciabile e allora ti partono gli scompensi perché non sai chi dei due vorresti abbracciare prima, e allora prima piangi commossa perché sono troppo belli e poi ovviamente finisci ad abbracci tutti e due e pensare a quanto tu sia fortunata a poter leggere di loro in questa bellissima fanfiction e bellissima AU.
E niente questa recensione non ha assolutamente senso e non so perché stia uscendo così delirante, a dirla tutta. Probabilmente è il natale, sicuramente deve essere l’euforia che si prova a vedere Kenma finalmente FELICE dopo tanto tempo passato nell’insipidezza di un’esistenza vissuta a metà, solo in un mondo che lo sfrutta per i propri interessi bassi prima di rimetterlo per strada.
E quindi nulla, io sono palesemente un sacco debole per questa AU, non me ne stancherò mai e sono così entusiasta di vedere finalmente altri commenti, perché non era giusto che l’apprezzassi solo io perché è adorabile ed è semplicemente troppo un peccato vederla comunque sia singhiozzare con le sue poche recensioni in un mare di fanfiction che sicuro non hanno nulla in più di questa, ma che magari hanno molti più commenti. Questo mondo è ingiusto ed io non sono assolutamente d’accordo con tutto ciò. Ecco perché non smetterò mai di commentare.
E niente, quindi in generale volevo dirti questo. Non so se sono stata chiara, se tutto ciò abbia un minimo di senso, se davvero alla fin fine questo commento sia diventato più una specie di antologia del perché io dovrei stare lontana da questo tipo di storie pena la completa incapacità a mantenere una connessione mentale stabile ma! Una cosa è certa: Mi aspetto ancora di più.
Perché non pensare che io sia soddisfatta così, signorinella.
Io non dimentico che tu hai inserito tanti, tantissimi altri personaggi anche nei capitoli precedenti (E Hinata? E Tsukishima? Quando ce li fai vedere?!) e che ognuno di loro in questa AU potrebbe potenzialmente avere una storia bellissima, o certo anche tristissima, ma insomma sicuramente degna di essere raccontata come quella di Kenma, che certamente però rimane il più bel bimbo del mondo e merita tutti questi bei capitoli che gli stai dedicando insieme a quell’adorabile accumulatore compulsivo di Kuroo.
Insomma, direi che ho detto tutto, anche se mi sa che non ho davvero detto molto. Certo è, in ogni caso, che questa raccolta di oneshot è bellissima ed è nei miei preferiti per un motivo. Già solo vedere Kuroo intimamente terrorizzato da un possibile omicidio con camuffamento da parte di Daichi e Sugawara nel caso dovesse malauguratamente fare del male al piccolo (ma davvero piccolo) e silenziosissimo (ma proprio silenzioso) Kenma è abbastanza da rendere questa storia degna di essere letta tipo da chiunque, ma poi a questo si unisce il background più unico che raro, la bellezza dei personaggi, le storie di ognuno di loro, le belle frasi, la bella scrittura, il bello tutto.
E allora io sono in paradiso, e benedico ancora una volta te, Yua, per la tua immaginazione, oltre che per la delicatezza delle tue mani nello scrivere di loro, oltre che per la gentilezza delle maniere con cui descrivi Kuroo e Kenma confrontarsi a vicenda e che ti rende ogni volta capace di farmi innamorare nuovamente di loro. Perché sono bellissimi, ma quando li descrivi tu lo sono ancora di più.
Quindi veramente, complimenti.

Un abbraccio,
Nanas

PS. Aspetto un continuo con il cuore in mano. Tu sappilo. Senza fretta! (o forse sì?)
(PPS. Questa recensione non è stata riletta, sappilo!)
Recensione alla storia If I Didn't Have You - 24/05/17, ore 14:48
Capitolo 1: If I Didn't Have You
Cara JoiningJoyce,
Magnifica, stupenda, splendida creatura dal nome ‘JoiningJoyce’. Non credo di aver mai letto nulla di tuo, quindi perdonami se prenderò subito confidenza nonostante sia fondamentalmente una sconosciuta ai tuoi occhi, ma ho visto questa storia qualche giorno fa ed è bastato leggere il nome della coppia affinché il mio cuore facesse una rapida giravolta seguita da un carpiato a mezz’aria:
Una nuova KuroKen nel fandom, finalmente!
Mio Dio, sembrano anni non ne escano di nuove, sono troppo emozionata! Nonostante io abbia aperto la tua one-shot solo oggi purtroppo – gli altri giorni sono stata piuttosto impegnata – l’entusiasmo nell’aver trovato una nuova storia con loro due come protagonisti me lo sono portata dietro come una seconda pelle per tutte le giornate precedenti, e oggi quasi vibravo all’idea di riuscire finalmente a leggerla: avresti davvero dovuto vedere quanto fossi felice mentre aprivo la pagina! Ma insomma ecco, appena ho avuto un attimo di tempo ho sentito praticamente il dovere morale di divorarmela, sia per la coppia in sé (che ammetto sarebbe stato sufficiente) sia perché già dall’anticipazione ottenuta dalla presentazione avevo intuito fosse una storia scritta bene – il ché non guasta mai. E sono sincera nel dire che è stata una lettura veramente piacevole, di quelle che raramente si riescono a trovare e che difficilmente ti lasciano così tanto in così poche parole.
Nel caso non si fosse capito, insomma, di questa storia mi è veramente piaciuto tutto.
Il lessico usato, primo tra tutti. Ho trovato la tua scrittura veramente pulita, facile da leggere, molto leggera ed incredibilmente lineare. Nessun problema grammaticale, nessuna pesantezza visiva (nel testo ci sono ricercati invii e variazioni di paragrafo che rendono tutto molto fluido anche dalla versione EFP da cellulare) o di lettura (cosa in cui io scivolo invece facilmente, ahi. Le descrizioni, mannaggia!), nessuna incongruenza nei verbi e quant’altro. Scusa se sembro veramente sorpresa dalla cosa, ma ammetto che su EFP mi sono trovata avanti sia storie scritte molto molto bene che altre scritte.. un po’ meno bene, quindi ogni volta che ne trovo una scritta bene mi sento in dovere morale (?) di far notare alla scrittrice quanto sia stata assolutamente brava ed assolutamente impeccabile nella parte ‘grammaticale e logica’, oltre che nella storia in sé!
L’attenzione per i dettagli. Aaaah, allora: Questa parte devo descriverla bene. La cosa è questa, ovvero che di base la prima cosa che ho notato non appena ho aperto la fanfiction è stata quanto fosse tristemente corta la storia in questione. Mi sono un po’ demoralizzata, lo ammetto! Speravo molto in una storia concentrata e super densa di cose, quindi sul momento mi sono un attimo fatta prendere dallo sconforto nel timore fosse una storia che mi avrebbe lasciata – in qualche modo – insoddisfatta. Sono super contenta che ciò non sia successo, in ogni caso. Per quanto non molto lunga, la tua storia è ricca di dettagli e di picchi di originalità che la rendono veramente completa nella sua (piccola) forma. I tre tocchi della porta di Kuroo, le ginocchia alzate a celare il viso di Kenma e che riusciamo a notare solo quando ce lo racconta lui stesso nel nascondersi alla nuova presenza nella stanza, o ancora un Kuroo ancora più giovane e smilzo rispetto a come siamo abituati a vederlo noi che forse è corso a casa, forse no, forse ha chiesto alla madre di Kenma che chiamare a casa sua, forse no, ma che sicuramente fa qualche passo, e apre la console inserendo un videogioco… E questo videogioco ha un nome, un nome! Tu non immagini quanto io sia felice di vedere finalmente dei titoli spuntare in una storia. Perché di solito la gente dice semplicemente che Kenma gioca ai videogiochi, ed io rimango sempre un po’ così perché vorrei chiedere quali, come, che genere siano. Non tutti i videogiochi sono uguali, quindi forse è un po’ limitativo lasciare sempre al lettore la libertà di sceglierlo. Come ti immagini Kenma? Che tipo di giochi pensi gli piacciano? Gli RPG, i giochi fantasy, gli openworld, quelli a missioni prefissate e lineari? Perché io ne ho alcuni in mente, magari tu ne hai altri, magari possiamo conoscere nuovi videogiochi leggendone in una fanfiction! Insomma, ho apprezzato tantissimo questa cosa – oltre che la scelta stessa del videogioco – e spero tu lo abbia intuito!
I personaggi. La fragilità e il silenzio di Kenma ti sono usciti talmente bene che sono dovuta rimanere un attimo ferma alla fine della storia per cercare di capire se volessi veramente finire così, o se mi servisse rileggerla giusto per poter assaporare ancora una volta lo splendido equilibrio creato da lui e l’amico di infanzia. In questa storia li ho immaginati molto piccoli, e spero di aver inteso bene la fascia di età a questo punto perché altrimenti potrei aver inavvertitamente fatto una gaffe pazzesca! Immagino un Kenma sui dodici, tredici anni forse. Immagino un Kuroo quattordicenne che già inizia ad essere un po’ (… ma solo un poco…) iperprotettivo con Kenma, che si preoccupa come ha sempre fatto, ma che nel contempo inizia ad avere la maturità di un adolescente che sente di doversi prendere cura di qualcuno nella sua vita e che, di conseguenza, si ritrova almeno nei confronti di questa persona a crescere prima del tempo per potergli stare accanto nel migliore dei modi. Kuroo ormai conosce bene Kenma, sono cresciuti insieme e ha imparato a riconoscerne limiti e potenzialità, silenzi e piccole battute. E con la certezza nata dall’esperienza Kuroo evoca una sicurezza che difficilmente si riesce a trovare in quel corpicino tutto tremori e lacrime che è Kenma in quel momento, ed è in quella sicurezza che Kenma stesso sente di poter ritrovare la sua, specchiata come in un lago nella controparte della sua vita che è Kuroo Tetsurou. Non è questione di destino, fili rossi, nulla che sia increato e che scenda magicamente dal cielo. Credo davvero che siano semplicemente due umani che devono alle esperienze vissute insieme l’assoluta stabilità del loro rapporto, e proprio su quelle possono contare per andare avanti ogni giorno e scegliersi tra i tanti in ogni secondo.
Li ho adorati, l’ho già detto che li ho adorati? Perché in caso lo ripeto: Li ho adorati immensamente.

Quindi, dopo aver scritto tutte queste parole che sembravo aver reso il tutto ancora più confusionario di quanto un commento corto sarebbe stato, la domanda è: Perché non leggo altre KuroKen tue? Perché non ne vedo in giro? Come mai non ci sono altre storie con te come autrice e loro come protagonisti?! Ci sono rimasta malissimo quando ho visto che in poche righe era già tutto finito, sappilo. Avevo ancora così tante domande da fare! Dov’è il resto? Come si evolve la loro relazione? Kenma torna a scuola? Quanto è presente Kuroo nella sua vita scolastica? Lo passa a prendere a merenda? Come scoprono di piacersi? Perché loro senza dubbio si piacciono, senza dubbio finiranno con il capirsi a vicenda giusto!? Non puoi lasciarmi così mannaggia, io sono curiosa!
Spero tantissimo che continuerai a scrivere di loro, in futuro.
Per adesso, bandierina verde da “ti prego continua a scrivere KuroKen e rendi me e tutte le persone che li shippano sino allo sfinimento felici”.
Buona giornata!

Nanas

PS. Scusami se non si capisce molto ma sto scrivendo di fretta e senza rileggere, spero comunque che quello che ho scritto sia abbastanza comprensibile da capire che ho amato un sacco la tua fanfiction. (???)